Avevo visto allora all'interno della valle un mulino ed una piccola diga con un canale per alimentare il mulino ad acqua, a quel tempo era ancora in buone condizioni, sabato l'ho rivisto e, purtroppo, anche se non è stato rovinato dall'alluvione, chi l'ha costruito sapeva quello che stava facendo, è in pessime condizioni, il legno della ruota è marcio ma tutti gli ingranaggi e la casetta con all'interno un piccolo camino ed ancora alcune matasse di cavo di acciaio ed alcune puleggie è tutto ancora intatto. La piccola diga che all'epoca della prima visita era ancora intatta, oggi ha un'apertura, non so se causata dall'alluvione o se demolita di proposito per evitare il formarsi di un lago abbastanza profondo che non consentirebbe il passaggio a piedi all'interno dell'alveo, prima della strettoia con la diga c'è comunque un sentiero che la aggira sul versante dell' Ortighera ed arriva alla casetta nei pressi del mulino, il percorso non è agevole, spesso ostruito da piante sradicate ma con un po' di attenzione si può percorrere.
Superato il mulino, sul versante dell'Ortighera c'è una grossa frana in parte finita nella valle ma senza ostruirla, risalendo nel bosco, salita non agevole, si vedono alcuni tralicci ognuno con due puleggie di guida per il cavo di acciaio, alcuni di questi tralicci sono caduti altri sono ancora in piedi. La valle non è difficile da percorrere a parte la melma presente per tutto il tragitto, prima di arrivare al mulino, che si trova circa al traverso del monte Vaccareggio di Dossena, bisogna superare quattro strettoie tipo orrido, l'acqua in questi punti è abbastanza profonda ma con degli stivali alti fino al petto si possono superare, purtroppo in questi punti alcuni sassi ogni tanto cadono nella valle e non sempre si può stare in mezzo alla strettoia per evitarli, sarebbe opportuno portare un caschetto da indossare nei punti a rischio.
Ho fatto molte ricerche per avere notizie sul mulino della val Parina e dell'uso che ne veniva fatto ma non ho trovato niente in proposito, le ruote dentate non sono di piccole dimensioni e all' apparenza sembrerebbero anche molto pesanti, come le hanno portate fin li? Da quel che si può vedere oggi non ci sono mulattiere agibili e gli elicotteri all'epoca non erano di moda.

Da quel che si vede scendendo, vecchi ruderi e muri a secco, sembra che la val Parina fosse molto popolata all'epoca.
Nelle foto che ho inserito si vedono le strettoie della valle prima di arrivare al mulino e quel che resta del mulino.
A fine estate, se il tempo lo permetterà, rifarò lo stesso percorso con la speranza di superare gli orridi, acqua permettendo, in quel periodo farò alcuni rilevamenti con il GPS per avere la posizione certa degli stretti passaggi, del mulino e dell' inizio e fine dell'orrido per poterli cosi rilevare sulle mappe di Google Earth.
Domani farò la stessa cosa rilevando con il GPS la posizione delle gallerie e dei ponti nella parte terminale.
Unico animale vivo visto, un airone grigio all'inizio della valle, nient' altro, nemmeno l'orso si è fatto vedere.
Ringrazio fin d'ora tutti quelli che vorranno fornirmi informazioni sul misterioso mulino della val Parina.
Fausto - ik2sfo
Prima strettoia, lunga circa 50 mt.
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Seconda strettoia, lunga circa 100 mt.
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Terza strettoia, anche questa lunga circa 50 mt.
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Quarta strettoia, la più lunga, quella che porta alla diga. L'acqua all'inizio era troppo
profonda, l'abbiamo aggirata.
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La diga al termine della strettoia, sotto la diga c'è un pozzo molto profondo.
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La casetta vicino al mulino.
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Reperti all'interno della casetta.
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Puleggia e cremagliera.
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La ruota del mulino ormai distrutta.
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Il mozzo della ruota del mulino
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Primo traliccio a valle del mulino, purtroppo caduto. Risalendo sulla dorsale dell' Ortighera,
verso valle, si può vedere un traliccio ancora integro.
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La grande frana a valle del mulino.
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