Le osterie nelle cronache giudiziarie della Val Brembana

Segnalazioni e ricerche storiche in Valle Brembana..
Rispondi
Avatar utente
IW2LBR
Site Admin
Messaggi: 77145
Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
Località: Media Val Brembana (600m)
Contatta:

Le osterie nelle cronache giudiziarie della Val Brembana

Messaggio da IW2LBR »

Le osterie nelle cronache giudiziarie della Val Brembana di fine Ottocento
di Marco Angeloni. Tratto dai Quaderni Brembani 17 - Centro Storico Culturale Valle Brembana

Immagine

Nell’antichità l’osteria era il luogo giusto per trovare ristoro e, come suggerisce l’etimologia latina hospite(m), un posto ideale dove alloggiare la notte. Era un edificio dove le persone, del luogo o forestiere, avevano l’opportunità di scambiarsi informazioni e opinioni sui temi più disparati, magari mentre praticavano qualche attività ludica, oppure durante una bevuta in compagnia. Oltre ad essere un luogo di convivialità, l’osteria poteva anche essere il crocevia di una serie di misfatti. Sfogliando le carte del fondo del Tribunale di Bergamo, recentemente riorganizzate e cedute all’Archivio di Stato di Bergamo, si possono scoprire alcuni curiosi procedimenti penali di fine Ottocento che hanno come punto di congiunzione proprio l’osteria. Uno di questi casi riguarda l’indagine per il reato di «spendizione di monete false d’argento in S. Pellegrino» condotta da Attilio Tizzoni e Vincenzo Franchi, carabinieri a piedi dell’Arma reale di Milano stanziati nella caserma di San Giovanni Bianco durante l’estate del 1891. I due ufficiali, durante un controllo del 15 agosto 1889 a San Pellegrino, vennero invitati da Francesco Baroni, fu Domenico, ad entrare nella sua osteria «sotto l’insegna dell’Angelo», affinché esaminassero «un pezzo di lire cinque, volevasi d’argento, di Conio Repubblique Française del millesimo 1848 e «un secondo che pare dello stesso metallo, di Conio del Regno d’Italia del millesimo 1864». I due militari riconobbero subito la falsità delle due monete e le sequestrarono all’oste. Quest’ultimo dichiarò di aver ricevuto la prima da Angelo Scanzi, fu Pellegrino, «oste di S. Pietro d’Orzio», durante un pagamento avvenuto quattro giorni prima; la seconda da Giovanni Ragazzi, di Giuseppe, «ombrellaio di Sovazza [Arona]», che era entrato nell’osteria per «bevere mezzo litro di vino» mentre si trovava a S. Pellegrino per la «stagiona balneare». Di conseguenza i carabinieri ascoltarono le deposizioni dello Scanzi e del Ragazzi. L’oste disse di ricordarsi «d’aver dato al Baroni qualche pezzo d’argento», che però ottenne a sua volta durante la «ricorrenza di festa successa il 5 Agosto» nella «frazione Costa del Comune di S. Gallo, dove festeggiavano la Madonna della Neve». Il Ragazzi testimoniò di aver ottenuto la moneta in cambio della «vendita di un ombrello ad uno sconosciuto in S. Pellegrino». I due ufficiali, oltre a tenere «d’occhio» i tre sospetti, effettuarono attente indagini per smascherare «la fabbricazione e lo spaccio doloso», durante le quali interrogarono molti «altri commercianti e persone di fede», senza però ottenere risultati. La vorticosa vicenda relativa ai due “falsi d’epoca” che interessò la nostra valle si concluse sabato 16 novembre 1889, quando il Giudice Istruttore presso il Tribunale Correzionale di Bergamo, «ritenuto non essersi raccolti sufficienti indizi di reità a carico di qualsiasi determinata persona ed aversi ottime informazioni di detti Baroni, Scanzi e Ragazzi», dichiarò «non farsi luogo a penale procedimento per essere ignoti gli autori ed essersi confiscate le suddette monete».
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Avatar utente
IW2LBR
Site Admin
Messaggi: 77145
Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
Località: Media Val Brembana (600m)
Contatta:

Re: Le osterie nelle cronache giudiziarie della Val Brembana

Messaggio da IW2LBR »

Immagine

Un altro caso legato indirettamente all’osteria è «la pura disgrazia» avvenuta nella contrada di Malpasso nel 1895. Barnaba Chiesa, detto Barnabü, fu Giacomo, contadino di Endenna, i fratelli Battista e Ambrogio Traini, di Giuseppe, contadini di Camanghé, e Bortolo Rota, detto Burgü, fu Giovanni, contadino di Endenna erano «passati dal vino bevuto durante la giornata al mercato in Zogno» del 5 ottobre 18956. Giunta l’ora di tornare a casa, per evitare cadute dovute al barcollamento derivante dall’alcol in eccesso, i quattro si organizzarono in modo tale che il «Battista portava a braccetto il Barnaba», l’«Ambrogio il Bortolo». I quattro proseguirono il cammino sulla mulattiera canticchiando allegramente, fino a quando, non arrivarono «ad un viottolo» dove ci sono molte criticità, «massimamente poi di notte per gli ubriachi», in special modo sorge il pericolo «poco sopra Camenghin», «precisamente in contrada detta Malpasso». È proprio in quel luogo che, verso le 23.00, «al povero Chiesa venne l’idea di spandere un po’ d’acqua». Per fare ciò, mentre gli altri due loro compagni camminavano avanti di pochi passi, si staccò dal braccio dell’amico e, uscito di strada, «salì sopra un piccolo promontorio ed ivi, non si sa come, fatto sta che perdendo l’equilibrio e senza che i suoi compagni se ne siano quasi neppure accorti precipitò in fondo il burrone dell’altezza di circa 10 metri rimanendo quasi all’istante cadavere per una ferita larga e profonda, con rottura dell’osso, riportata alla tempia sinistra». Gli ufficiali dell’Arma stanziati a Zogno accorsero «immediatamente sulla faccia del luogo», dove constatarono il fatto, avvenuto «disgraziatamente e senza che nessuno vi abbia dato causa per dolo, imprudenza o negligenza». Seguendo i risultati delle indagini dei carabinieri di Zogno, il Giudice Istruttore del Tribunale Penale di Bergamo, per mezzo della sentenza del 21 ottobre 1895, dichiarò «non farsi luogo a penale procedimento», avendosi «ritenuto non essersi raccolti indizi di reità a carico di qualsiasi determinata persona, trattandosi invece di una pura disgrazia».
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Rispondi

Torna a “Cultura e Storia Valle Brembana”