Presentato il rapporto 2010 recupero fauna selvatica

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Presentato il rapporto 2010 sul recupero della fauna selvatica

Presentato lunedì 9 maggio 2011, nello Spazio Viterbi della Provincia di Bergamo, il rapporto dal titolo "Soccorso alla fauna in difficoltà" sull'azione di recupero della fauna selvatica effettuata dal personale del Corpo di polizia provinciale durante l'anno 2010. Erano presenti: Fausto Carrara, assessore Polizia provinciale; Alberto Cigliano, comandante Polizia provinciale; Walter Serpellini, ufficiale Corpo polizia provinciale e responsabile Gruppo ittico venatorio. Da 182 animali recuperati nel 1999 a 731 capi rinvenuti nel 2010: è cresciuto in modo esponenziale il numero degli interventi in soccorso della fauna selvatica in difficoltà da parte del Corpo di polizia provinciale, e in particolare dal Nucleo ittico venatorio. E' questo è uno dei dati significativi che emerge dal rapporto pubblicato dalla Polizia provinciale. "Provincia di Bergamo vuole tutelare il territorio e la fauna che lo popola - dichiara l'assessore alla Polizia provinciale Fausto Carrara -. Le azioni di controllo attuate quotidianamente dal Corpo di polizia ne sono un esempio concreto. La pubblicazione contiene i risultati di questo impegno degli operatori della Polizia provinciale, in risposta alla crescente richiesta da parte della comunità bergamasca”.

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In testa al recupero, i mammiferi
Dal Rapporto si evince che gli animali maggiormente interessati dal recupero sono i mammiferi rispetto agli uccelli e, tra questi, gli ungulati con netta prevalenza del capriolo sulle altre specie. 421 i mammiferi recuperati di cui 219 caprioli, 20 camosci,18 cervi, 44 volpi, 21 ricci e 36 tassi. Sono invece 310 gli uccelli recuperati nel 2010, con dominanza delle specie protette su quelle cacciabili, tra gli altri si contano: 34 civette, 22 gheppi, 5 poiane, 7 sparvieri, 4 gufi comuni, 2 gufi reali, 35 rondoni, 33 merli e 17 gabbiani reali. Il futuro degli animali rinvenuti dipende dalle condizioni al momento del ritrovamento: se in buono stato i capi sono reintrodotti sul territorio in località idonea, altrimenti vengono consegnati al Centro per il recupero degli animali selvatici - Cras, presso la riserva naturale Valpredina di Cenate Sopra. Se gli animali sono deceduti, le carcasse vengono smaltite mediante apposita ditta, oppure destinati a Istituti scientifici a scopi di ricerca. Gli ungulati valutati idonei al consumo umano dai veterinari dell'ASL vengono invece venduti tramite asta pubblica. "Il progressivo aumento dei recuperi testimonia la preziosa attività svolta dal Corpo di Polizia Provinciale su segnalazione di enti e cittadini - conclude l'assessore Fausto Carrara -. Si tratta di una azione fondamentale per la tutela della fauna quale elemento inseparabile del patrimonio ambientale che la terra bergamasca ci offre”.

dal sito della Provincia