Non ti scordar - Myosotis alpestris

Le numerose specie di fiori spontanei e le erbe medicinali nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
Rispondi
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Non ti scordar - Myosotis alpestris

Messaggio da caciana »

Flora Prealpi Orobie - Non ti scordar - Myosotis alpestris

Due sole parole per descrivere questi fiori: semplici e bellissimi! In fioritura proprio in questi giorni (inizio primavera), creano nei campi un velo turchino acceso, dallo spendido colpo d'occhio.

Eccoli fotografati oggi (22.04.2009)

Immagine
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Re: Non ti scordar - Myosotis alpestris

Messaggio da caciana »

Alcune informazioni:

Il genere Myosotis, della famiglia delle Boraginaceae, comprende circa 50 specie di erbe annuali o perenni, alcune conosciute anche come nontiscordardimé e/o occhi della Madonna.

Immagine
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Re: Non ti scordar - Myosotis alpestris

Messaggio da caciana »

Miti e folclore:

Il nome di "non ti scordar di me" pare legato a una storia austriaca, occorsa lungo il Danubio: due giovani stavano scambiandosi le promesse attraverso il simbolo di questo fiore, ma lui cadde nel fiume vorticoso e, prima di morire, le gridò appunto la famosa frase. a_19 a_19

Gli "occhi della Madonna" potrebbero essere legati allo stesso significato, cioè a quello di affidare, mediante il dono di questo fiore, la persona cara in partenza alla benevolenza divina.

Nella Germania del 15simo secolo, chi indossava il fiore non sarebbe stato dimenticato dalla propria amata; mentre le donne lo indossavano come segno di fedeltà. I massoni tedeschi adottarono il "nontiscordardime" come modo segreto di riconoscimento e come sostituto per il troppo noto e riconoscibile simbolo della squadra e del compasso.



Caratteristiche

I fiori disposti in cime di solito appaiate sono generalmente senza brattee o qualche volta portano brattee nella parte inferiore. Il calice è regolarmente diviso fino a metà o oltre, più o meno accrescente nel frutto; è ispido per la presenza di peli setolosi tutti uguali e uniformi, diritti, appressati e rivolti verso l'alto; oppure per la presenza di peli ad uncino o di due tipi, alcuni setolosi, di solito uncinati e più o meno patenti, altri più corti, esili, diritti o anche arcuati. Rispetto al peduncolo, il calice, può essere articolato e caduco o non articolato e persistente. La corolla rotata o rotata-imbutiforme, ha il tubo generalmente corto, la fauce munita di cinque gibbosità glandulose, bianche o gialle e generalmente incluse; il lembo regolarmente diviso in cinque lobi, piano o leggermente concavo, di solito blu (a volte può essere bianco, giallo o giallo e blu). Gli stami sono generalmente inclusi, recanti ognuno una appendice lingulata terminale; i filamenti sono inseriti a metà del tubo. Lo stilo è incluso e porta uno stimma capitato. Le nucule sono quattro, ovoidi, erette più o meno compresse, lisce e lucide, di colore che va dal bruno al nero, spesso con un evidente margine (orlo); l'area di attacco di solito piccola può presentare a volte un'appendice spugnosa o ligulata.

Immagine
Avatar utente
caciana
Messaggi: 1731
Iscritto il: lunedì 2 luglio 2007, 13:49
Località: Brembilla
Contatta:

Re: Non ti scordar - Myosotis alpestris

Messaggio da caciana »

Distribuzione

Questo genere è particolarmente diffuso nelle regioni temperate dell'Europa e dell'Australia, ma è parimenti presente nelle regioni temperate dell'Asia, Africa e America boreale. In Italia è presente in tutte le regioni con un numero variabile di specie.


Determinazione

Le specie di questo genere, pur essendo ben distinte dal punto di vista palinologico e cariologico, sono morfologicamente molto simili tra loro e ciò rende particolarmente complicata la loro determinazione. (http://it.wikipedia.org/wiki/Myosotis)

Immagine
Rispondi

Torna a “Flora Spontanea Alpi Prealpi Orobie”