Rilancio di S. Pellegrino - Terme e Grand Hotel

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il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi:
È importante partire con questi lavori, il cuore del progetto di rilancio.. è un passo avanti verso la rinascita della valle....

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Il responsabile del progetto del Gruppo Percassi Gianluca Spinelli
Il vapore avvolgerà l’edificio. Cantieri a settembre, per 18 mesi. Previste opere su 4.400 metri quadrati. Una nuvola di vapore accoglierà i clienti del nuovo Centro termale di San Pellegrino. Una nuvola che rappresenterà il ciclo dell’acqua e, insieme, il biglietto da visita del progetto del Gruppo Percassi per riportare le terme in una cittadina dove erano ormai rimaste solo sui cartelli stradali...

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Abbiamo vissuto con ansia e trepidazione l'evolversi del progetto – ha esordito Milesi –, consapevoli che il futuro della Valle Brembana dipenda dal concretizzarsi di questa operazione. Ora entriamo nella fase operativa, e cioè la realizzazione del centro termale, con una scelta progettuale migliore delle precedenti. In un momento di drammatica crisi occupazionale, il rilancio turistico è la soluzione».

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Francesco Varni direttore generale del gruppo GQ Terme
..che si occuperò della gestione e dai progettisti dello studio «DE8 architetti» di Orio.
L'acqua termale farà bene a chi accederà alle terme, ma avrà un effetto benefico anche per San Pellegrino e per tutta la Valle Brembana.


per ulteriori informazioni:

- Le Terme di San Pellegrino rinascono da una nuvola:
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... na-nuvola/

- San Pellegrino, il progettista «Sarà un vero monumento alla nostra acqua:
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... tra-acqua/

- San Pellegrino, ecco le terme, con gli effetti speciali:
http://news.valbrembanaweb.com/index.ph ... -speciali/

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Guardando il prospetto del nuovo progetto vedo con piacere che siamo passati dai sassi rotolati a valle ad un progetto molto più "con i piedi per terra"...che sia veramente la volta buona?

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Guardando il prospetto del nuovo progetto vedo con piacere che siamo passati dai sassi rotolati a valle ad un progetto molto più "con i piedi per terra"...che sia veramente la volta buona?

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da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti

Verde e parcheggi al posto delle macerie
San Pellegrino: se negozi e appartamenti non saranno subito realizzati
l’area delle demolizioni ospiterà provvisoriamente i posti auto delle terme

A San Pellegrino era ormai diventato il segno concreto dei ritardi, una «bruttura» soprannominata da qualcuno «Ground Zero», quasi fossero i resti abbandonati di una deflagrazione. Quel buco riempito di macerie, aperto dopo la demolizione nel 2008 degli stabilimenti Sanpellegrino di via Taramelli, avrà comunque vita breve, probabilmente non più di un anno e mezzo. Se, entro fine 2013 – data in cui le nuove terme presentate giovedì sera dal Gruppo Percassi dovrebbero aprire – non ospiterà i parcheggi sotterranei e, sopra, il centro commerciale-residenziale, sarà spianato e verrà provvisoriamente adibito a spazio verde e posti auto, a servizio del centro termale. Forse il centro commerciale «Partiamo con le nuove terme – spiega Gianluca Spinelli del Gruppo Percassi – ma stiamo ancora valutando l’avvio dei lavori per il centro commerciale-residenziale (90 appartamenti e una trentina di negozi di alto livello, ndr). Comunque, se non riuscissimo a realizzarli, quell’area sarà trasformata, provvisoriamente in spazio verde e parcheggi a servizio delle nuove terme». Obiettivo del gruppo Percassi resta, innanzitutto, l’apertura del nuovo complesso termale, ricavato nell’ex albergo Terme-Milano entro fine 2013. Il terzo progetto (o il primo effettivo, visto che i primi due erano ancora allo stato embrionale), dal 2007, ovvero da quando con Regione, Provincia e Comune venne siglato a Milano l’accordo di programma per il rilancio della cittadina termale. Sono trascorsi cinque anni, tra polemiche e scontri accesissimi nei Consigli comunali e fuori. Soprattutto il gruppo Percassi, come ribadito in più occasioni, ha dovuto necessariamente cambiare strategia di fronte alla crisi internazionale e del mercato immobiliare. Nel 2008 si partì con il progetto del francese Dominique Perrault, vincitore di un concorso internazionale: venne messo da parte perché «poco funzionale». Ci si affidò a Kengo Kuma, ma a determinare il nuovo cambio di rotta ci ha pensato la crisi del mercato immobiliare: il centro commerciale-residenziale non era più certo e il rischio era di trovarsi con le nuove terme del giapponese Kuma davanti a un buco di macerie o comunque a un grande piazzale poco attraente.

Così Percassi, anche col conforto del futuro gestore delle Terme, il gruppo «Quadrio Curzio » (già gestore delle terme di Bormio, Pré Saint Didier, Milano, Monza, Torino e Roma), ha rivolto lo sguardo allo storico ex hotel Terme-Milano. E si è arrivati a giovedì sera, con la presentazione ufficiale da parte dei progettisti (il gruppo «De8» con Mauro Piantelli e Marco Ferreri design). Il progetto con «effetti speciali» è noto: al piano terra il foyer d’accesso, con la chiusura, tramite vetrate, dei portici. Quindi la reception, gli spogliatoi e gli uffici. I muri saranno bucati in modo che all’interno si creino particolari giochi di luce. Al primo livello ci saranno il centro per i trattamenti, gli spazi relax e il collegamento verso il nuovo edificio ricavato dalla demolizione della parte più recente dell’ex albergo Terme-Milano (i lavori da settembre). La sala bibite, con l’antica fonte, resterà spazio per cura idropinica e light buffet. Al posto dell’ex albergo demolito l’edificio con piscine e vasche, all’esterno e all’interno, ricavate su tre livelli, l’ultimo a vetrata. Attorno al nuovo cuore delle terme l’effetto «nuvola» che riproporrà il processo dell’acqua, dal liquido all’evaporazione. Niente termalismo sanitario Ma San Pellegrino, almeno per ora, dovrà dire addio al termalismo sanitario, quello fatto di insufflazioni endotimpaniche o altri tipi di cure tipicamente medicali. Le nuove terme guarderanno soprattutto al wellness, ai trattamenti di benessere e bellezza ormai diffusi nei centri termali moderni.

Ampio oltre 4.000 metri quadrati e del costo preventivato di 16 milioni di euro, il centro termale di San Pellegrino «sarà tra i più grandi d’Europa – continua Spinelli – e di altissimo livello anche da un punto di vista architettonico. Anche se abbiamo messo da parte i progetti di Perrault e Kuma queste non possono certo dirsi terme di serie B». E per arrivarci adeguatamente il gruppo Percassi sta studiando anche un nuovo accesso, ormai certo: una salita meccanica (scala mobile, ascensore o altro) che partirà appena a destra della fontana, sulla strada a valle del casinò.

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Commercianti e imprenditori in coro: Finalmente, ma gli alberghi dove sono?

Finalmente si parte, il progetto è buono ma la ricettività alberghiera è scarsa. Sono queste, in sintesi, le prime reazioni alla presentazione del progetto
delle nuove terme di San Pellegrino. Finalmente si parte, dopo sei anni di attesa. Ed è ciò che interessa agli operatori del luogo – dice Giuseppe Zilli, 58 anni, imprenditore di San Pellegrino –. C’è però una contraddizione. Se prevedono duecentomila presenze all’anno, qual è l’offerta alberghiera? Per ora è scarsa, sia a San Pellegrino che in valle». Per Andrea Castiglioni, 25 anni di Milano «il progetto in sé è buono. Sono un po’ perplesso dalla mancanza di ricettività del paese. Oltre a ciò ci sono altre due incognite: i parcheggi e i trasporti. È necessario che si sviluppi un sistema di trasporti pubblici, soprattutto che serva l’aeroporto di Orio al Serio».

Secondo Rina Poma, commerciante di 64 anni di San Pellegrino, «l’attesa è stata troppo lunga. Sono dell’idea che le terme già ci fossero e che bastasse recuperarle. Non vedo, infatti, l’esigenza di costruire una nuova struttura. Così si poteva risparmiare in termini economici». Per Maurizia Gotti, 55 anni, sempre del paese «sarà un turismo mordi e uggi, del sabato e della domenica. Non ci sono alberghi». Dello stesso parere l’albergatore Paolo Scanzi, 48 anni, che afferma: «L’attesa di questi anni è stata devastante. La crisi generale e la mancanza di terme funzionanti hanno portato a scarsissimi risultati. Speriamo che questo sia l’ultimo progetto e che finalmente si parta. Rimane un problema fondamentale: la poca ricettività alberghiera. Inizialmente i progetti contemplavano l’apertura di alcuni hotel, ora di questi hotel non c’è più traccia». «Se non a San Pellegrino, do- Uno scorcio del progetto terme ve? – è la domanda retorica di Felice Sonzogni, 58 anni, ex assessore provinciale alla Pianificazione territoriale –. È un luogo con un alto valore storico e culturale, con un forte potenziale. Ora il progetto ha la possibilità di attuarsi, nonostante la crisi economica». «Ci sono due cose che non mi convincono – dice Chiara Rigamonti, 22 anni di Sorisole –. Innanzitutto la mancanza di alberghi, sia a San Pellegrino che nel resto della Valle Brembana. In secondo luogo, sembra che le terme non offrano qualcosa di particolare, tanto che non sono previste attività sanitarie e idropiniche. Per questo io andrei altrove, magari in Trentino».