Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagioni

- Percorsi, itinerari, escursioni in Valle Brembana e sulle Alpi e prealpi Orobie Bergamasche.

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andrea.brembilla
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Re: Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagio

Messaggio da andrea.brembilla »

C'è sempre stato: migliaia di anni.
era estinto sulle Orobie: forse nemmeno cento anni.

Io non vedo nessuna contraddizione... ripeto, è sparito per un tempo brevissimo rispetto ai secoli in cui c'è stato, per cui il periodo di "estinzione" è irrilevante rispetto a quello di presenza. L'animale è autoctono al 100% e si può dire che, escludendo un periodo brevissimo (sempre relativamente ai secoli di sua presenza), c'è "sempre stato".
Permettimi la battuta... sulle Orobie non è lo stambecco l'intruso... è l'uomo l'intruso! Che non ha mai frequentato le vette fino a fine Ottocento.
a_45

PS. naturalmente intendo le vette intese come luoghi di svago e di salita "inutile", quindi escludendo alti pascoli, passi e particolari posizioni geografiche (ad esempio al confine tra stati).

Grazie per aver dato lo spunto per l'argomento, è interessante! a_14
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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carlocortinovis
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Re: Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagio

Messaggio da carlocortinovis »

Leggo che parlate degli stambecchi ha ragione franchiì sulle nostre montagne non sanno se ci sono stati gli stambecchi.è 25 anni che sono stati portati dal GrandeParadiso
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andrea.brembilla
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Re: Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagio

Messaggio da andrea.brembilla »

Verissimo... non c'è mai stata prova documentaria certa, bensì valide supposizioni e deduzioni basate sulla coincidenza di clima, il collegamento con la zona Adamello, l'adattamento al territorio, disponibilità di cibo... etc etc...

Praticamente, per venirne a una... è verissimo che non esiste la prova scientifica tipo CSI o RIS, ma ci sono ben più valide supposizioni sulla sua presenza nei tempi passati, piuttosto che sulla sua assenza; tutto questo portò alla sua re-introduzione sulle Orobie, che ebbe largo consenso.
Anche io come avrete capito propendo per questa fondata ipotesi (liberi altri di pensare il contrario).
E, per favore, non diciamo che va in competizione con il camoscio!!

Ecco alcuni approfondimenti... buona lettura!

http://www.vallibergamasche.info/news/2 ... robie.html

http://www.vallibergamasche.info/fauna/stambecco.html

http://www.valbrembanaweb.it/cai_piazza ... becco.html

a_14
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Re: Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagio

Messaggio da andrea.brembilla »

a_2 a_2 a_2
A me piacciono un casino questi discorsi!!! Tranqui che mi piace la dialettica! E anche a me questo discorso mi ha portato ad approfondire la questione (in un ambito che non è il mio)... insomma.. mi sta arricchendo!
a_14

Eh sì devo dire che ho scritto alcune cose un pò contraddittorie, sintetizzo qui in breve: verissimo che supposizioni scientifiche non sono certezze, ma né in un senso, né in un altro... non credi? Quindi non si può escludere che ci sia stato, perché l'ambiente è adatto alla sua presenza, e perché le Orobie sono comunque collegate alle Alpi Centrali.
Quindi... ognuno di noi può avere ragione o torto, ognuno ha le proprie convinzioni, ma nessuno ha la certezza.. quindi sbaglio io a dare per scontato una sua presenza e a scrivere "c'è sempre stato" (mea culpa se non son stato preciso in certe cose!), ma sbaglia anche chi dice che "non c'è mai stato" (come fai a saperlo?).
Riguardo al camoscio... la simpatria non significa oppressione dell'altra specie... può essere anche convivenza (e comunque non frequentano esattamente gli stessi ambienti!!) e può anche concorrere all'equilibrio dell'ecosistema. E non mi sembra il camoscio sia in sofferenza a causa dello stambecco... non credi?
Non è una specie che soppianta l'altra, come succede ad esempio tra gli scoiattoli europei e scoiatollo grigio! E' diverso... convieni?

PS. ooohhh... finalmente anche un bel discorso in area Trekking... brao franchì. a_45
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagio

Messaggio da andrea.brembilla »

Ecco... preso da wiki... gli habitat di entrambi... ho messo in grassetto le principali differenze, che puoi notare anche frequentando le nostre montagne spesso (come fai anche tu).

Da wiki.. habitat del Camoscio

Il camoscio alpino vive di solito a quote comprese tra gli 1.000 e i 2.800 m di altitudine, includendo quindi l'orizzonte montano, caratterizzato da boschi di conifere (larice, abete rosso, pino silvestre e abete bianco) e/o latifoglie (faggio, castagno, con ricco sottobosco) intervallati da pareti rocciose e scoscese, l'orizzonte subalpino (con larici sparsi e macchie localizzate di ontano, pino mugo e rododendro) e l'orizzonte alpino (pascoli e zone rocciose al limite della vegetazione).

Nei periodi in cui la copertura nevosa è assente (maggio-ottobre) l'habitat ottimale è costituito da ambienti con vegetazione aperta, le praterie alpine di alta quota (sopra i 2.000 m). In questo periodo è facile osservare i camosci ai limiti dei nevai, sui pendii erbosi in ombra, negli anfratti rocciosi e sugli sfasciumi esposti a Nord.

Nel periodo dei parti (maggio-giugno) le femmine gravide hanno però un comportamento differente rispetto ai conspecifici; mentre questi (maschi adulti, giovani immaturi e femmine non gravide) risalgono progressivamente in quota seguendo il ricaccio dell'erba[7], esse si spostano per il parto su pendii poco accessibili o addirittura su pareti a strapiombo.

Nei mesi estivi si possono incontrare camosci anche a quote molto elevate: Couturier riporta l'osservazione di un soggetto a ben 4.750 metri di quota, non lontano dalla vetta del Monte Bianco.

In inverno (novembre-marzo) il camoscio scende a quote inferiori e tende a preferire zone a vegetazione arborea rada (ad esempio boschi di larice) e con esposizioni ad alto irraggiamento solare (Est e Sud-Est), intervallati da versanti ripidi e rocciosi, dove si accumula poca neve. In queste aree riesce a nutrirsi e a spostarsi con minor dispendio di energie rispetto alle zone dove la coltre nevosa è più spessa.

Da wiki... habitat dello stambecco

Il suo habitat tipico è costituito dagli ambienti rocciosi di alta quota, al di sopra della linea degli alberi. I costoni rocciosi scoscesi esposti a sud ricchi di vegetazione erbacea sono l'ambiente preferito. A livello subalpino li si può incontrare in aree aperte e soleggiate con presenza di affioramenti rocciosi.
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Re: Val d'Inferno - Pizzo tre Signori: viaggio tra le stagio

Messaggio da andrea.brembilla »

Praticamente... lo stambecco sta in alto (come lo abbiamo visto anche noi al Tre Signori), il camoscio in determinati periodi scende e, in ogni caso, ha a disposizione spazi più ampi. Perchè quindi dovrebbe soccombere?
L'unica differenza che vedo che può concorrere ad una riduzione, o a una stabilizzazione, del numero dei camosci, è che essi sono sottoposti a una caccia di selezione più estesa di quella degli stambecchi (anche se anche per essi è presente per abbattere il rischio di epidemie e malattie).
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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