Valcava: la mitica funivia

- Percorsi, itinerari, escursioni in Valle Brembana e sulle Alpi e prealpi Orobie Bergamasche.

Moderatori: MaCa, lucaserafini

Rispondi
orobie
Messaggi: 422
Iscritto il: venerdì 24 novembre 2006, 22:51
Località: Calusco d'Adda - BG - Quota 270 metri

Valcava: la mitica funivia

Messaggio da orobie »

Di seguito, ecco una storia della funivia di Valcava, realizzata anni fa sotto forma di articolo giornalistico, sulla base di ricerche di archivio al Comune di Torre de' Busi, con alcune foto.
a_45


VALCAVA E LA SUA FUNIVIA, OVVERO LA NASCITA DEL TURISMO
Alla riscoperta della mitica funivia che da Torre de’ Busi saliva fin quasi in vetta all’Albenza

<<Valcava è un grazioso paesino biancheggiante sulla giogaia dell’Albenza, la montagna che si stacca dal famoso caratteristico Resegone e s’inoltra dalla gran chiostra alpina verso il piano lombardo per una ventina di chilometri in direzione sud-est, ergendosi tra l’Adda e il Brembo e separando la Valle Imagna dalla Valle San Martino e da Pontida. E’ un massiccio vasto e poderoso, sul quale il paesetto sembra sperdersi, tanto è modesto; ma è pur gentile con la sua chiesa, i tre alberghi e le ville che risaltano tra il piccolo gregge delle caserelle montanare. Poca brigata trascorre lassù la sua vita beata in permanenza: 250 persone appena; ma nei mesi estivi vi salgono a frotte i villeggianti, perchè Valcava è da molto tempo un gradito rifugio per le genti di città; particolarmente di milanesi desiderosi di sottrarsi al tumulto della metropoli e di trovar ristoro in un ambiente salubre e tranquillo>>.

Questa descrizione, per certi versi poetica, per altri retorica, è tratta da un articolo apparso su L’ECO DI BERGAMO del 13 luglio 1928, in occasione dell’inaugurazione della funivia Torre de’ Busi – Valcava. Nei decenni successivi, grazie proprio alla funivia, una delle primissime in Italia, Valcava si trasformò in una delle più famose e frequentate località turistiche delle provincia, meta di innumerevoli gitanti, sia in estate – come non ricordare le famose “narcisate” - che in inverno, quando i primi pionieri dello sci scendevano lungo i dolci pendii sommitali, sui loro rudimentali sci in frassino, sotto gli sguardi stupefatti dei montanari.

Una gita classica
<<Nelle prime belle domeniche di primavera, con mio papà e tante amiche, andavamo in bicicletta fino a Torre de’ Busi. Allora le strade non erano asfaltate, e le auto si contavano su una mano. Prendevamo poi la funivia per Valcava, sui cui prati facevamo a gara a raccogliere i narcisi. Riempivamo le borse, le tasche, e addirittura gli zaini. Vinceva chi riusciva a formare i mazzi più grossi e più belli>>. E’ questo uno dei ricordi di gioventù che più volentieri ricordava mia madre: un’epoca nella quale, appena finita la guerra, ci si divertiva con poco, e una gita sui panoramici prati in fiore di Valcava, con il “brivido” della veloce salita in funivia, rappresentava il massimo del divertimento e dello svago. Ma cerchiamo ora di saperne di più su questa funivia, che tanti bei ricordi ha lasciato dietro di sé.

La gloriosa funivia
La funivia che saliva da Torre de’ Busi a Valcava venne inaugurata nel luglio del 1928: in undici minuti superava un dislivello di circa 800 metri, rappresentando uno dei primissimi impianti del genere in Italia, in grado di trasportare 80 passeggeri all’ora. Una simile capacità di trasporto può oggi apparire ridicola, ma per quei tempi – ricordiamo che non esisteva la strada di accesso - si trattò di qualcosa di veramente avveniristico: tre motori elettrici da 75, 55 e 25 cavalli vapore, una lunghezza di circa 2.700 metri, cinque piloni di sostegno ancora visibili, una campata di ben 1.200 metri, due funi portanti di 38,5 millimetri di diametro.... Il biglietto costava 15 lire, e corse voce, addirittura, che alcune delle autorità invitate al viaggio inaugurale si fossero premunite facendo... testamento!

La funivia funzionò con generale soddisfazione per tre decenni, ma alla fine degli anni ‘50 si resero necessari importanti quanto onerosi interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento. Contemporaneamente, le mutate condizioni sociali ed economiche, il nascere del turismo di massa e la graduale realizzazione delle strade di collegamento con il fondovalle, ridimensionarono di fatto il ruolo e l’importanza dell’impianto funiviario. Forse, sarebbe stato ancora possibile un rilancio a fini turistici, ma solo a prezzo di ingenti investimenti migliorativi, che per varie ragioni non furono fatti. Iniziò così, inarrestabile, una lenta agonia durata quasi vent’anni.

Nel giugno 1961 la funivia venne fermata, per l’ormai improrogabile sostituzione della fune traente. Nonostante le assicurazioni di un pronto ripristino, il fermo si protrasse per molti mesi, ed anche in seguito il funzionamento fu sempre precario, in pratica senza reali prospettive, tra problemi tecnici e difficoltà economiche di gestione. Negli anni ‘70 venne completata la strada Torre de’ Busi - Valcava, e il 4 gennaio 1974 la funivia passò di proprietà comunale, per cessare definitivamente l’attività nel marzo 1977. Infine, il 13 luglio 1978, il Consiglio comunale di Torre de’ Busi deliberò all’unanimità lo smantellamento dell’impianto, ponendo così termine a una storia durata mezzo secolo.

Ecco due foto storiche:

Immagine

Immagine
orobie
Messaggi: 422
Iscritto il: venerdì 24 novembre 2006, 22:51
Località: Calusco d'Adda - BG - Quota 270 metri

Re: Valcava: la mitica funivia

Messaggio da orobie »

Uno dei piloni ancora visibili

Immagine

La vecchia stazione a monte della funivia

Immagine

al cui interno è ancora conservata una delle cabine

Immagine

a_45 a_45
Rispondi

Torna a “Trekking - Escursioni Valle Brembana/ Orobie”