da L'Eco di Bergamo del 17 Novembre 2018 di Giovanni Ghisalberti
Branzi, strada aperta ma il rischio è reale Martedì via ai lavori
Sopralluogo. Reti paramassi per proteggere auto e case - Il sindaco: «Somma urgenza, non c’è tempo da perdere»
Dai primi giorni di settimana prossima, presumibilmente da martedì, si inizieranno a mettere in sicurezza i tratti di strade provinciali che da Branzi salgono verso Valleve e Carona. Ieri il sopralluogo dei tecnici di Regione, Provincia e Comune ha sortito l’effetto auspicato e sollecitato da giorni dall’amministrazione comunale: i due enti sovraccomunali interverranno, ciascuno con contributo proprio, per mettere in sicurezza i versanti a rischio. La tromba d’aria del 28 ottobre scorso, infatti, a monte delle strade e per circa 400 metri, sia verso Valleve sia verso Carona, a partire dal bivio, ha lasciato a terra decine di alberi sradicati che potrebbero innescare frane e caduta massi. Oppure le stesse piante, ormai fuori terra, potrebbero scivolare sulla sottostante strada. O ancora finire anche sulle abitazioni nella zona di via Ripe a Branzi, stante l’altissima pendenza del terreno su cui si trovano e quindi lo strapiombo successivo sulla provinciale. Come più volte ribadito dal sindaco Gabriele Curti in un incontro con i consiglieri regionali Alex Galizzi e Giovanni Malanchini, quindi, martedì scorso, con il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, la situazione resta ad altissimo rischio, finché non si metterà in sicurezza il versante. Le strade provinciali restano aperte, ma incombente è il pericolo di caduta dei tronchi o di fenomeni franosi.
«I tecnici si sono resi conto della necessità di intervenire con la massima urgenza – dice il sindaco Gabriele Curti – non appena hanno visionato la situazione. Si è deciso che Regione, Provincia e Comune interverranno congiuntamente per la messa in sicurezza. In particolare, al Comune toccherà incaricare un geologo che già domani (oggi per chi legge, ndr) farà un’ulteriore verifica per stabilire con maggior dettaglio le modalità di intervento. In linea di massima si è stabilito di posizionare reti paramassi, ovvero difese passive che dovrebbero trattenere l’eventuale caduta dei tronchi e dei massi, perlomeno quelli non particolarmente enormi. Il fronte è lungo circa 400 metri, ma la posa delle reti non dovrebbe essere necessaria su tutto il versante, sarà il geologo a stabilirlo». Anche la quantificazione economica dipenderà dalla relazione del tecnico, relazione che dovrebbe comunque essere disponibile entro lunedì, visto che nei giorni immediatamente successivi è previsto l’avvio del cantiere. Difficile ieri stabilire già la tempistica. «Ora è importante che si sia stabilita la somma urgenza dell’intervento – continua il sindaco –. Quanto ai tempi sicuramente dovremo concludere entro Natale, ma speriamo anche molto prima. Non c’è assolutamente tempo da perdere».