forum, da buon cicloamatore, nel tempo libero la ciclabile della valbrembana direi che è un ottimo itinerario!!! (poi volendo, salendo su strada si va oltre piazza brembana...) al sabato alla domenica, ma anche nel periodo delle ferie è molto battuta.... però da quando è stata aperta quei lievi smottamenti salendo dopo il paese di sangiovanni bianco x camerata cornello ogni tanto si staccano ancora, sopratutto dopo un temporale!!! non cè un metodo x fermarli?? magari con una rete, mettendo in sicurezza quel pezzo di roccia, oppure creare un riparo?? qualcuno sa se cè qualche progetto x questo problema?? grazie...
Ciclovia bella e affollata - Ma segnaletica e pulizia restano ancora carenti
Valle Brembana - Bella la pista ciclabile della Valle Brembana. Bella e, per certi tratti anche suggestiva e originale, con quei passaggi nelle vecchie gallerie illuminate del trenino. Ma sui 21 chilometri del percorso Zogno-Piazza Brembana, aperti tre anni fa, molto si potrebbe ancora fare per migliorare attrattività, manutenzione, sicurezza e, in un certo senso, indotto economico, ovvero il legame con ristoranti, bar e altri servizi commerciali. Ne sono convinti il presidente della Comunità montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni e soprattutto il principale gestore di noleggio bici legato appunto alla ciclovia, forse colui che più di tutti ha sott'occhio affluenza e caratteristiche del tracciato, Franco Salvi di Zogno. Iniziamo dalla gestione, probabilmente il punto più dolente. Mentre in Valle Seriana ci si è affidati a un consorzio che avrà la manutenzione di tutta la pista, qui, dopo almeno due anni di incontri, non si è ancora arrivati al dunque. In base a una convenzione con la Provincia ogni Comune (Zogno, San Pellegrino, San Giovanni Bianco, Lenna e Piazza Brembana, mentre Camerata Cornello non ha aderito) dovrebbe gestire la pulizia del proprio tratto di competenza (e la Comunità montana dovrebbe fare da coordinatrice). Cosa che non sempre succede. «I ciclisti che arrivano da me – dice Salvi – si lamentano per erbacce e soprattutto per i franamenti tra San Giovanni Bianco e Camerata Cornello, ma anche per luci spente a causa delle infiltrazioni nelle gallerie o per i sensori che non funzionano. E, qualcuno, nei tunnel bui di Camerata si è ferito». «Servirebbe un gestore unico – continua Salvi – che si preoccupi della manutenzione e della promozione di tutta la ciclovia».
«Ci siamo incontrati più volte con Comuni e Provincia per trovare una soluzione – dice Mazzoleni –. Ora stiamo quantificando i costi della manutenzione, quindi si dovrà trovare la formula giusta per la gestione, magari dando la possibilità a chi dovrà occuparsi della manutenzione di aprire chioschi o spazi pubblicitari. Ma anche i Comuni dovranno contribuire». Altro neo: la segnaletica. «Negli attraversamenti di San Pellegrino e San Giovanni Bianco, dove la pista si interrompe – continua Salvi – chi è nuovo perde facilmente l'itinerario. Per non parlare degli stranieri: nessuna indicazione in inglese. Gli stessi loghi della Provincia sono poco comprensibili: non c'è il classico omino con la bici». E poi i recenti cartelli turistici. «Tutti i cartelli stradali, quindi anche quelli su una ciclovia – continua Salvi – dovrebbero essere posizionati a 90 gradi rispetto alla direzione del ciclista. Invece sono stati messi paralleli. Così uno passa in bici e non li vede». Infine la valorizzazione commerciale-turistica. «Su tutta la pista non c'è un cartello che indichi un sito turistico vicino – prosegue Salvi – ed è vietato installare indicazioni pubblicitarie per ristoranti, bar o altri servizi, persino la presenza di un noleggio bici, anche per eventuali riparazioni. Chi abita in valle non ne ha bisogno, è vero, ma soprattutto gli stranieri passano e non hanno alcuna indicazione. Fateci pagare, obbligateci a farli in legno, ma lasciateci metterli. Perché ci passano da parte centinaia di ciclisti e non sappiamo intercettarli. Il divieto mi è arrivato dalla Provincia: sostiene che la pista sarà ceduta ai Comuni e dovranno essere loro a decidere. Ho fatto richiesta ai Comuni: nessuno mi ha risposto. Si parla tanto di incentivare il commercio, ma non è questo certo il modo».
«È vero – conclude il presidente Mazzoleni – servirebbe una segnaletica più chiara, occorrerebbe magari asfaltare l'ultimo tratto sterrato a San Pellegrino. C'è l'idea di fare aprire dei chioschi e, per la pubblicità commerciale sono d'accordo, purché non sia selvaggia. Occorre tener conto delle disponibilità economiche attuali dei Comuni. In un periodo di crisi si guarda al sociale più che alla ciclovia». Prima di avere una ciclovia da dieci e lode, par di capire che occorrerà pedalare ancora per un po'.
Valle Brembana - Sono le 8,30 e al piazzale del mercato di Zogno, inizio della ciclovia della Valle Brembana, arrivano auto cariche di biciclette. Sulla pista ciclabile c'è un via vai intenso. È un sabato di sole e la temperatura è ottima. Per i villeggianti una passeggiata di buon mattino è l'ideale. È il caso, questo, della milanese Cinzia Bosi, 43 anni: «La ciclovia è comodissima, ideale per una passeggiata. In passato ho percorso il tratto Ambria-San Pellegrino quattro volte. È tenuto molto bene. Non posso dire lo stesso, però, per il tratto che collega Ambria a Zogno. Bisogna attraversare la provinciale e una parte della pista è sterrata. Si potrebbe anche tagliare un po' di vegetazione, per avere più paesaggio».
Incontriamo un ciclista bergamasco di 54 anni, che intende rimanere anonimo. «Questa non è una pista ciclabile. Dovremmo imparare da quelle del Trentino. Io la percorro un paio di volte alla settimana. Eppure vi trovo dei pericoli, come i tratti di sterrato e i gradini». Sarà che pedoni e ciclisti hanno esigenze diverse, da cui poi nascono opinioni opposte. Nadia Calvi, praticante di jogging di 39 anni e residente a Zogno: «Vado a correre sulla ciclovia quattro o cinque volte alla settimana. Spesso ci porto i figli. Le condizioni della pista sono buone e i tratti di sterrato sono divertenti per chi corre. L'unica cosa da migliorare, secondo me, è la segnaletica in Ambria, che non è molto chiara, soprattutto se penso a chi viene per la prima volta». Quindi Giancarlo Consuli, 71 anni, di Albano Sant'Alessandro: «È molto bella. Non ho avuto alcun problema e mi sono goduto il paesaggio. Forse, si potrebbe rendere più sicuro il tratto di attraversamento della provinciale, con dossi e segnaletica orizzontale. Ho trovato scarsa l'illuminazione di alcune gallerie, più precisamente quelle in cui la luce proviene dal basso». Gli fa eco un altro ciclista, Fabio Crotti, 43 anni, di Almè: «Dovrebbero mettere dei dossi con la segnaletica di attraversamento per i ciclisti. Le gallerie tra Camerata Cornello e San Giovanni Bianco mi sembrano poco illuminate, a differenza di quelle di Piazza Brembana». Ancora due ciclisti: sono Luca Carpinelli, venticinquenne di Grassobio, e la coetanea Laura Tolfo di Bergamo, per loro «va semplicemente tutto bene». Anche per Alessandro Bettoni, 27 anni, ciclista di Zogno «tutto sommato, va bene: ci vorrebbe un po' di manutenzione in più».
Paolo Rossi, 45 anni, di Piazza Brembana, col figlio Daniele, 11: «La pista ciclabile è valida, ma non per un ciclista che fa sul serio». E Rossi, con bici da corsa e divisa, sembra uno che fa sul serio. «Chi vuole andare forte deve andare in strada. Qui manca l'educazione. Ci sono persone che stanno sulla corsia di sinistra, cani non al guinzaglio e altro ancora». E i numerosi plotoni di ciclisti incontrati sulla provinciale che va da Zogno a Piazza Brembana, suggeriscono che abbia ragione.
Anche una quarantina di bici noleggiate nei giorni festivi, fino a una quindicina nei feriali. Con una prevalenza di stranieri, intorno al 60%. I dati sono forniti dal negozio di biciclette Salvi di Zogno, principale centro noleggio per la ciclovia. Altri punti noleggio, a lato della pista, sempre con bici fornite da Salvi, sono al ristorante Da Gianni di Ambria di Zogno, l'hotel Centrale di San Pellegrino, l'Ostello dei Tasso di Camerata e il bar Posta di Piazza Brembana. «Rispetto agli anni scorsi abbiamo avuto un calo fisiologico – dice Salvi –. La gente ora conosce il percorso e viene con la propria bici, comprata magari con gli incentivi. Restano tanti gli stranieri, anche neozelandesi e australiani. Per loro, però, rimane anche il problema di scarsa segnaletica e informazione in inglese».
L'ho percorsa giusto ieri .....
Confermo la scarsa pulizia delle erbacce presenti ai lati ..
Ieri poi c'era un elemento d' "impreziosimento" in piu ...Praticamente è stata percorsa da un quadrupede con "problemi intestinali"..
Vi lascio immaginare ... Speriamo piova presto cosi si pulisce ...
Un ringraziamento particolare al "genio" che ha disseminato di puntine il praticello, vicino alla panchine, posto alla fine della ciclabile a Piazza Brembana.. Ha praticamente rovinato la giornata alla figlia che aveva aderito con entusiasmo alla gita di gruppo .....
Ciclovia, schianti nel tunnel buio, due ciclisti finiscono in ospedale
Camerata Cornello - «Attenti al buio». Visto il ripetersi di incidenti con feriti, un cartello, a inizio del tunnel, varrebbe proprio la pena posizionarlo. Il problema è annoso, risale almeno al 2010, e domenica scorsa, con il primo grande assalto estivo alla ciclovia, se n'è avuta una riprova. Capita che qualche galleria della pista ciclabile della Valle Brembana, in particolare tra San Giovanni Bianco e Camerata Cornello, resti al buio: o per le azioni di qualche vandalo che rompe l'impianto di illuminazione, per qualche temporale o per l'infiltrazione d'acqua che guasta momentaneamente le luci.
Undici gallerie su 21 km
Così il pericolo è dietro l'angolo, o meglio, nel tunnel. Soprattutto se si entra ad alta velocità. Gli ultimi episodi domenica scorsa, appunto col primo importante afflusso di cicloturisti sulla pista che da Zogno arriva a Piazza Brembana, dopo 21 chilometri e 11 gallerie per buona parte lungo l'ex sedime ferroviario. Gli ultimi due incidenti sono successi domenica nella galleria centrale di Camerata Cornello. Salendo da San Giovanni Bianco si incontrano tre tunnel: uno di 70 metri denominato «Serrati 1», quindi uno, quello incriminato, di 200 metri, il «Serrati 2» e, infine, il «Cornello» di 300 metri che arriva nei pressi dei giardini pubblici di Orbrembo. Nel «Serrati 2», domenica, un ciclista tredicenne di Barzana e una signora, sono caduti e sono finiti in ospedale. «La galleria era completamente al buio – spiega Cristina Massi, madre del ragazzo –. Io e mio marito eravamo qualche metro più indietro e stavamo scendendo in direzione di San Giovanni Bianco. Mio figlio è entrato nel tunnel ma le luci non funzionavano ed è caduto». «Abbiamo chiamato un'ambulanza – continua la mamma – che oltre a caricare mio figlio ha portato all'ospedale di San Giovanni Bianco una signora ferita alla testa per lo stesso motivo. E abbiamo saputo che, nei giorni precedenti, c'erano stati altri feriti». «Mio figlio è andato a picchiare contro il muro – continua la mamma di Barzana – e si è procurato ferite alla testa, tanto che è rimasto ricoverato per una notte. Anche la signora si è ferita alla testa. Non è possibile lasciare la galleria al buio, senza alcuna segnalazione di pericolo». Già due anni fa il problema era stato segnalato da diversi ciclisti, sempre per le gallerie di Camerata Cornello. E la conferma che i tunnel spesso sono al buio arriva anche da Franco Salvi, gestore del negozio di Zogno dove si noleggiano bici: «Due ciclisti di Torino sono arrivati a Camerata Cornello – spiega – e mi hanno riferito di essere tornati indietro perché la galleria era totalmente buia».
Gestione della Provincia
La proprietà della ciclovia brembana è ancora della Provincia. «La soluzione – dice Renato Stilliti, dirigente del settore Viabilità – potrebbe essere l'installazione di telecamere antivandali e di interruttori ripristinabili che riaccendono l'impianto in caso di temporali o altro. Ma, in questo momento, bisogna fare i conti coi pochi soldi disponibili». Peraltro, in base a un accordo di ormai sette anni fa, la gestione della ciclovia dovrebbe passare ai Comuni. «Ma ancora non si è arrivati a una decisione», dice Stilliti. E, per il momento ogni Comune cerca di gestire da sé la manutenzione ordinaria. «Quest'anno abbiamo speso 35 mila euro di manutenzione – spiega il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni –. Poi sta ai singoli Comuni interessarsi. Il problema del buio in galleria esiste ma anche i ciclisti dovrebbero andare più adagio».
IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti
Visto il ripetersi di incidenti con feriti, un cartello, a inizio del tunnel, varrebbe proprio la pena posizionarlo.
beh il cartello "galleria" c'è....
IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti
Mio figlio è entrato nel tunnel ma le luci non funzionavano ed è caduto
quali luci? quelle della biciletta?
IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti Il problema del buio in galleria esiste ma anche i ciclisti dovrebbero andare più adagio».
Piazzatorre - Turismo estivo e maggior attenzione alle famiglie. Sono queste le due priorità per il comune di Piazzatorre per l'estate. In termini concreti: manutenzione, messa in sicurezza e migliorie dei tre parchi giochi, completamento di due percorsi ciclopedonali, maneggio per cavalli e alcune attività ricreative nei mesi di luglio e agosto. La riqualificazione dei tre parchi gioco, due in centro e uno in via Santa Lucia, è stata realizzata dal gruppo «Dimensione comunità» di Grassobbio per 20 mila euro. Il progetto di recupero ha coinvolto la messa in sicurezza delle strutture esistenti, l'introduzione di giochi nuovi, la pavimentazione antitrauma e alcuni gazebo. «Abbiamo raccolto le richieste che ci sono pervenute in questi ultimi anni dai villeggianti e dai residenti – spiega il presidente dell'Ufficio turistico Gaetano Bonetti –. Abbiamo cercato di ottimizzare i costi, facendo in modo che questo intervento di recupero riuscisse al meglio. L'obiettivo è quello di apportare dei miglioramenti di anno in anno, con nuove strutture». Ma non ci sono solo i parco giochi. «La novità assoluta di quest'estate è il maneggio dei cavalli – continua Bonetti –.
Sarà situato nei pressi del campeggio e conterà dieci o quindici cavalli, con alcuni pony. Inoltre è in fase di realizzazione un sentiero ciclopedonale che collega Piazzatorre a Piazzolo. La partenza del sentiero è nei pressi del centro sportivo, segue il torrente, arriva in località Forcella e si unisce al sentiero già presente che sale da Piazzolo. Sono terminati invece i lavori sul sentiero che collega Piazzatorre a Mezzoldo. La cartellonistica è nuova e abbiamo fatto in modo di ridurre le pendenze, affinché sia percorribile da tutti». L'obiettivo è quello di migliorare il turismo estivo e dedicare più attenzione alle famiglie: «Vogliamo riprendere in mano ciò che è stato lasciato andare – commenta Bonetti –. Vogliamo puntare più decisamente sull'offerta turistica e sulle famiglie. Per far ciò, saremo aiutati da un gruppo di villeggianti chiamato "Amici di Piazzatorre"».