Nel terzo tiro, a seguire dalla S2, inizia la vera parte impegnativa della via. Il primo traverso sul muretto rossastro in
effetti è più impressionante dal basso che realmente impegnativo...
forse è qui che il Galli-Valerio ed il Rossi si aiutavano uno con l'altro con le spalle...
Ed una comoda cengia permette di guadagnare un ampio terrazzo erboso dove sostare (S3, erroneamente definita S4 nel video a seguire).
Con una vista "a sbalzo" sulla S2 di sotto, sulla grande placconata (Sergio in sosta alla S2 della Cercando Valerio, la stellina azzurra marca
la S1 della via Giulia, che continua lungo la linea blu).
Su questo terrazzo registrai il video con Giulia del report 2018. Pensavamo che il Galli-Valerio fosse salito nel settore della via Giulia (allora non
ancora percorsa) o persino più centrale in parete, ma ci sbagliavamo. Le difficoltà lì sarebbero incompatibili con il racconto del Galli-Valerio,
mentre su questo terrazzo c'è un dettaglio che richiama fortissimamente la scena della piccozza incastrata nella roccia a mò di staffa... !!
La piodessa invalicabile nel suo racconto è ovviamente rappresentata dalla parete di sinistra del diedro finale, che sbarra l'accesso alla cresta.
Superando lo spuntone fessurato ci si troverebbe a pochissimi metri dal filo di cresta: da qui quasi certamente possiamo affermare che passarono
il Galli-Valerio ed il Rossi per la loro prima salita dell'inviolata parete NO del Corno Stella.
Non resta che affrontare il diedro finale della Cercando Valerio, che ne rappresenta il passaggio chiave. Esteticamente notevolissimo,
con una sequenza di movimenti molto diversificati, dalla dulfer, all'aderenza, allo strapiombo, ad una delicata ed infida uscita, oggi
ben protetta da 2 chiodi grazie all'esperienza del grande Sergio.
Ultima modifica di lucaserafini il lunedì 14 settembre 2020, 23:21, modificato 1 volta in totale.