Situati uno vicino all’altro nel settore centro-orientale del Gruppo del Brenta, i rifugi son un esempio della “lotta” che all’inizio del secolo caratterizzò i rapporti tra alpinisti trentini “italiani" e quelli germanici. Il Sella, che è quello più a monte e di modeste dimensioni, venne costruito dagli italiani nel 1904/5 e dedicato al fondatore del CAI, Quintino Sella. L’anno successivo all’inaugurazione del Sella, nel 1906 gli alpinisti tedeschi della sezione di Berlino provvidero alla costruzione a meno di 20 metri di distanza di un nuovo edificio che denominarono Berliner-Hutte.
Cesare Battisti nella sua guida delle Giudicarie scriveva nel 1909:
"... Il Club Alpino austro-germanico, compiendo un atto di prepotente invasione, costruiva per suo conto un altro rifugio a pochi passi di distanza ...". Durante il conflitto mondiale del ‘15-’18 vennero entrambi saccheggiati subendo danni che verranno riparati nel 1920 quando interviene la S.A.T. che, nel frattempo, aveva comprato la Berliner Hütte dedicandola al grande alpinista ed esploratore inglese Francis Fox Tuckett; oggi il Quintino Sella è divenuto dipendenza del fratello maggiore Tuckett con buona pace di quanti combatterono e morirono sui fronti opposti di quel grande macello che fu la I° guerra mondiale, il tutto per gli interessi economici e la sete di potere delle classi privilegiate e per la gioia dell’industria bellica e non!

“UN VERO VIAGGIO DI SCOPERTA NON E’ CERCARE NUOVE TERRE MA AVERE NUOVI OCCHI” (Marcel Proust)
"Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre" (José Saramago)