Brembo Ski, la terza asta scende a 2,9 milioni di euro
Alta Val Brembana. Entro il 26 giugno le offerte per gli impianti di Carona - «Nessun affitto d’azienda, qualche imprenditore potrebbe farsi avanti»
È stata fissata al 27 giugno (con offerte entro il 26 giugno) la terza asta per i beni del Fallimento Brembo Super Ski, a Foppolo e Carona. Deserte, di fatto, sui beni principali, le prime due aste: a settembre 2018 e a gennaio di quest’anno. Per l’offerta al lotto principale, comprensivo delle tre seggiovie in Val Carisole (Alpe Soliva di arroccamento da Carona, Conca Nevosa e Valgussera, quest’ultima su terreni della «Monte Carisole»), si potrà scendere fino a 2,9 milioni di euro. Dei lotti in vendita dal Fallimento Brembo Super Ski finora solo i due tappettini alle Foppelle di Foppolo sono stati aggiudicati, alla società Kibo srl di Foppolo. Il resto è ancora invenduto. «Saranno gli stessi lotti della seconda asta ulteriormente ribassati del 25% - spiega uno dei tre curatori fallimentari Alberto Carrara -. Ribadiamo che non prevediamo ulteriori esercizi provvisori, né affitti d’azienda, a meno che la richiesta sia accompagnata da un’offerta irrevocabile di acquisto. Che gli impianti sono in vendita si sa da tempo, riteniamo che ora ci possa essere qualche imprenditore interessato. In caso di ulteriore asta deserta, la prossima dovrebbe essere a settembre». L’ultimo esercizio provvisorio di Brembo Super Ski si è concluso il 31 marzo scorso. «A breve restituiremo gli impianti che avevamo in gestione del Comune di Foppolo - continua Carrara –. Stiamo provvedendo a smantellare, a liberare i magazzini non nostri e a mettere in sicurezza le strutture in vista dell’estate». Le due seggiovie di Foppolo, Quarta Baita e Montebello, sono del Comune ma in virtù di un esproprio non ancora pagato alla Devil Peak e su terreni della «Monte Carisole». Potrebbe, comunque, bastare un affitto per farle funzionare. Va considerato, peraltro, che il Comune non ha in proprietà l’impianto di innevamento programmato che scende dal Montebello (era del leasing Unicredit, pare acquistato dal Fallimento Brembo Super Ski). Stante la situazione, comunque, il rischio maggiore è che, la prossima stagione, restino ferme le seggiovie di Carona, l’altra metà del comprensorio. Senza acquirenti, finora, anche tutti gli altri beni della Brembo Super Ski (divisi in 13 lotti), terreni agricoli o edificabili, immobili, impianti di innevamento, un bacino di accumulo acqua (a San Simone), la seggiovia di arroccamento a Foppolo, e la telecabina che partiva da una base di 450 mila euro (con possibile ribasso fino al 25%). Le 60 cabine, dal dicembre scorso, sono depositate al campo sportivo. La parte edile, invece, – ovvero stazioni di partenza e arrivo e le basi dei 18 plinti – è stata in parte già realizzata dal Comune di Foppolo tra settembre e novembre 2016, per circa due milioni di euro di lavori.
Il sindaco di Carona «Disposti all’acquisto»
«Le tempistiche delle aste purtroppo sono lente. Il Comune di Carona ha comunque un suo programma di intervento». Detto più chiaramente, l’Amministrazione «si muoverà per l’acquisizione parziale o totale degli impianti sul suo territorio». Così il sindaco di Carona Giancarlo Pedretti sul futuro del comprensorio di Val Carisole, ovvero l’altra metà del demanio sciabile di Brembo Ski insieme a Foppolo e ormai da anni collegato grazie all’impianto di risalita del Valgussera. «Potrebbero comunque esserci degli imprenditori interessati – aggiunge il primo cittadino – e tra la terza e quarta asta qualcosa potrebbe succedere». Il primo cittadino resta un po’ enigmatico ma la volontà pare sia quella di non restare a guardare. Nel caso nessun privato si facesse avanti il Comune sarebbe disponibile all’acquisizione, probabilmente alla quarta asta? Quando il prezzo minimo dovrebbe scendere intorno ai due milioni di euro? Per un privato probabilmente una cifra ancora alta, considerando che - in base agli ultimi bilanci - gli utili a stagione del comprensorio si aggirerebbero sui 250 mila euro. E quindi servirebbero una decina d’anni per recuperare l’investimento, senza considerare però i necessari interventi di manutenzione sulle seggiovie. Da qui all’autunno si giocherà probabilmente una buona fetta del futuro della stazione sci.