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un nome indimenticabile...
 (Franchino cosa intendi per "aral" ?, immagino campo ricavato con terrazzamento di muro secco ?)
 (Franchino cosa intendi per "aral" ?, immagino campo ricavato con terrazzamento di muro secco ?)
 
  
Ah ho capito adesso cosa intendi, la "piazza del carbone" a forma di ellisse. Però quella che hai postato tu sopra sembra più un terrazzamento per ricavare un fazzoletto di terra lavorabile a prato o a campo, il muro è a monte.Franchino ha scritto:... su una storia bergamasca ho trovato il vocabolo aral. ... spiazzo creato nel bosco che i carbonai spianavano il terreno per mettere la catasta di legna, fatta a forma conica, per fare il carbone...
 
 
 
   
  
 
Sì, elio anche la tua osservazione è giusta! E descrivi bene anche le varie fasi del lavoro del carbonai!! Il caso è che io ho visto, a monte del muretto a secco, che il terreno era in salita e quindi non fosse stato usato per qualche coltivazione, e in zona non ho visto qualche rudere di baite, e quel piccolo pianoro era verso valle. Certamente, essendo passati tanti anni, non si capisce bene a cosa servisse! Certo è che è stato costruito dall'uomo.elio.biava ha scritto:Ah ho capito adesso cosa intendi, la "piazza del carbone" a forma di ellisse. Però quella che hai postato tu sopra sembra più un terrazzamento per ricavare un fazzoletto di terra lavorabile a prato o a campo, il muro è a monte. Nella piazza ricavata per il Poiàt, il muro a secco è a valle, a monte non c'era, si utilizzava direttamente la scarpata per ricavarne terra per far da mantello alla catasta durante la cottura del legname a carbone. Solitamente tali piazzole sono riconoscibili dalle tre pietre sul lato destro che fungevano da fornello per il paiolo. A mezzo metro da questo un doppio muretto che serviva da riparo per la tenda ed il giaciglio (mentre si faceva da mangiare il Carbunér controllava i fumaioli del cono carbonifero, anche nel dormiveglia faceva lo stesso direttamente dalla tenda. Di solito lo schema è fisso, un mestiere particolare che si tramandava con riti precisi, gesti scaramantici, nulla era lasciato al caso, non era concesso sbagliare altrimenti invece del carbone si raccoglieva cenere.
