Quando il Pegherolo chiama...
Moderatori: MaCa, lucaserafini
Re: Quando il Pegherolo chiama...
davvero entusiasmante complimenti

Gaetano - cogli il lato positivo di qualsiasi cosa, anche la più tremenda e ...vivrai felice!!
- claudio valce
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Re: Quando il Pegherolo chiama...
Grande Moritz, oltre a foto spettacolari come pochi, anche il quiz sei riuscito a inserire in questo bellissimo reportmoritz63 ha scritto:Panorama dal Torrione: chi riesce a trovare mio cognato nella foto è bravo, è sul traverso esposto su Valleve...
...mmh..mmh...

Ah eccolo...
U, a che if? - Me a ó a öa. E u? - Me a ó a ì.
Re: Quando il Pegherolo chiama...
E io che pensavo come premio di offrirmi come guida per il Pegherolo...

Re: Quando il Pegherolo chiama...
ottimo reportage
la hai fatta vivere anche a chi non ci è saliro e/o salirà mai
penso anche io che sia la le più belle montagne che abbiamo in valle
ciao
ps di recente ho visto che da VALLEVE è stato aggiunto al cartello partenza sentiro: percorso non segnato
qualcuno lo sa descrivere?
Re: Quando il Pegherolo chiama...
Ciao G72: la prima volta che sono salito sul Pegherolo sono partito da Valleve, seguendo proprio l'indicazione del cartello che dici tu. Te lo sconsiglio vivamente: la traccia è poco bollata ed ad un certo punto i bolli spariscono totalmente, bisogna andare a naso. Ma il peggio deve venire: raggiunto lo spartiacque bisogna girare a destra e dirigersi sempre a naso verso il Pegherolo, fino a trovare l'attacco delle catene. La paretina da superare è decisamente più difficile di quelle che si incontrano salendo da San Simone e le funi e catene presenti sono alquanto malconcie e in un punto molto delicato addirittura divelte: meglio lasciar perdere, quel passaggio è davvero molto difficoltoso. Molto ma molto meglio salire da San Simone, credimi..!! Ciaooooo..... 
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Fabius
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Re: Quando il Pegherolo chiama...
La foto che Poss ha quotato prima per FB anche per me è meravigliosa, sarebbe adatta ad una cartolina di Orobie.moritz63 ha scritto:Lo spettacolare ambiente lunare del Pegherolo...
Eccezionale reportage che mi sembra mancava su questo forum, corredato da foto spettacolari e descrizione eccellente come sempre Moritz fa, confermandosi profondo conoscitore delle ns.Orobie. Se il Pegherolo mi chiama......
La felicità dell'uomo sta nella natura selvaggia.
Re: Quando il Pegherolo chiama...
Ciao Fabius. Che non si debba soffrire di vertigini è fuori discussione, però il Pegherolo non è così tremendo come potrebbe sembrare: anche io mai mi sarei sognato anni fa di poterlo affrontare, non mi passava neanche lontanamente per la testa.
Però poi un passettino alla volta l'esperienza acquisita e la consapevolezza delle proprie accresciute capacità e dei propri limiti mi ha consentito di affrontare cose che non credevo possibile fare. Sicuramente bisogna essere portati, per questo parlo del camoscio che c'è in noi: è una come una sfida tra la curiosità che ti spinge avanti e la paura che ti ribatte indietro. Non bisogna affrontare tutto con esagerata spavalderia, ma nemmeno ritrarsi ogni volta che qualcosa ci spaventa: a volte le difficoltà sono minori di quello che pensavamo. Ti confesso una cosa che ti potrà sembrare assurda, ma è la pura verità: quando affronto percorsi del genere io guardo 1 - 2 metri davanti a me e nient'altro, procedo passo passo senza lasciarmi distrarre da quello che sta intorno, possono esserci baratri impressionanti ma io tengo in considerazione solo il metro che mi precede. Se non usassi questo trucchetto probabilmente il Pegherolo mai sarebbe finto nel mio curriculum. Ti auguro di cuore di poter un giorno salire anche tu lassù, ciaoooo.... 
- dvdb
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Re: Quando il Pegherolo chiama...
Mi unisco ai complimenti quotando la "saggezza" delle parole espresse a Fabius, non dimenticando comuque di sottolineare la bellezza del reportage e la didascalica spiegazione di ogni singolo passaggio chiave. Il Pegherolo come giustamente dici tu affascina, attira ma allo stesso tempo respinge per il timore di affrontare le sue difficoltà e come tutta le esperienze in montagna rappresenta un po' la metafora della vita. Forse è un'esperienza che non tutti potranno provare, come forse anche il sottoscritto ma mai dire mai perchè c' è un tempo per ogni cosa, però per il momento mi limito a ringraziare le persone come moritz che ci permettono di "gustare" e partecipare virtualmente all'emozione di trovarsi in cima e poter dire ce l'ho fatta!!!moritz63 ha scritto:Ciao Fabius. Che non si debba soffrire di vertigini è fuori discussione, però il Pegherolo non è così tremendo come potrebbe sembrare: anche io mai mi sarei sognato anni fa di poterlo affrontare, non mi passava neanche lontanamente per la testa.Però poi un passettino alla volta l'esperienza acquisita e la consapevolezza delle proprie accresciute capacità e dei propri limiti mi ha consentito di affrontare cose che non credevo possibile fare. Sicuramente bisogna essere portati, per questo parlo del camoscio che c'è in noi: è una come una sfida tra la curiosità che ti spinge avanti e la paura che ti ribatte indietro. Non bisogna affrontare tutto con esagerata spavalderia, ma nemmeno ritrarsi ogni volta che qualcosa ci spaventa: a volte le difficoltà sono minori di quello che pensavamo. Ti confesso una cosa che ti potrà sembrare assurda, ma è la pura verità: quando affronto percorsi del genere io guardo 1 - 2 metri davanti a me e nient'altro, procedo passo passo senza lasciarmi distrarre da quello che sta intorno, possono esserci baratri impressionanti ma io tengo in considerazione solo il metro che mi precede. Se non usassi questo trucchetto probabilmente il Pegherolo mai sarebbe finto nel mio curriculum. Ti auguro di cuore di poter un giorno salire anche tu lassù, ciaoooo....
Ancora complimenti.
“UN VERO VIAGGIO DI SCOPERTA NON E’ CERCARE NUOVE TERRE MA AVERE NUOVI OCCHI” (Marcel Proust)
"Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre" (José Saramago)
"Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre" (José Saramago)






