Arriva a toccare la Torre, nell'intaglio formato dal masso incastrato, ma poi il tempo si guasta, nuovoloni si addensano,
la pioggia è imminente, dobbiamo rinunciare per questa volta.
Sulla via del ritorno, sotto una pioggerellina fitta fitta, osserviamo la vetta della Torre dai pascoli del Montù, cercando di
capire se ci sono tracce di chiodi e cordini/catene di calata - tracce di homo sapiens in cima alla Torre... da qui non pervenute...
Rientrati ci mettiamo ad osservare attentamente foto satellitari, foto delle precedenti perlustrazioni, ed un poco preoccupati
ci rendiamo conto di essere arrivati a mala pena a metà della via... il pallino blu segna il punto più alto raggiunto da Davide...
Due settimane più tardi ci riproviamo: parcheggio alle 5:30, caffè gentilmente offerto da Marco con il fornellino portatile, e via mentre
il cielo schiarisce.
Purtroppo il famigerato traverso su olina a 60 gradi oggi è pure bagnato... una scivolata qua e ci si ritrova direttamente
ad Averara...!!