Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da Radio Televisione Svizzera

Un altro orso banchetta nei Grigioni
Sei pecore e un vitello sbranati qualche giorno fa nella valle di S-charl (GR). Non è stato M25

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Un altro orso che si muove nei Grigioni ha fame. La scorsa settimana nella valle di S-charl il plantigrado ha sbranato sei pecore e un vitello. Lo conferma lunedì alla Südostschweiz il responsabile dell’Ufficio per la caccia e la pesca retico, Georg Brosi. “Il bovino ha dovuto essere soppresso a causa delle ferite riportate", ha detto il funzionario cantonale. Già lo scorso 23 luglio nei pressi di Scuol era stata trovata la carcassa di un animale. “Non sappiamo quale orso sia stato”, ha però detto Brosi a proposito. Tuttavia, spiega la Südostschweiz online, potrebbe trattarsi dello stesso plantigrado della bassa Engadina (vedi correlato, sicuramente non è M25).
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da Radio TSN

Orsi in Valtellina: Adoc frena

L'ADOC - l'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori- prende posizione sulla reintroduzione dell'orso in Valtellina, tramite il portavoce locale Luigi Mescia che commenta i recenti fatti avvenuti in Trentino. Qui i residenti hanno protestato contro la diffusione del plantigrado nell'area confinante con la Lombardia, dove in 15 anni gli esemplari sono saliti da 9 a 50. A dispetto di quanto pensano gli abitanti, la presenza degli orsi è invece difesa da ambientalisti e turisti. Ma, un numero così elevato di capi, auspica oggi la Provincia di Trento, dovrà essere gestito anche dai territori confinanti.

L'orso in Valtellina -spiega Mescia in una lettera inviata non solo alla stampa ma anche alle autorità tra le quali il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ed il sottosegretario regionale Ugo Parolo- avrebbe almeno due risvolti negativi. Il più grave è quello della sicurezza dal momento che le precauzioni che gli animalisti reputano sufficienti possono esserlo, forse, solo per chi si è studiato la materia ed è in grado di mantenere sangue freddo in un casuale incontro, cosa che non è da tutti; in secondo luogo -conclude il rappresentante valtellinese- per il disincentivo che può avere per i turisti ad andare in zone ove è anche solo presumibile una presenza dell'orso. L'Adoc chiede dunque non solo una linea rigida di fronte alle ipotesi del Presidente della Provincia di Trento ma anche, d'intesa con il Parco Nazionale dello Stelvio, di prendere gli opportuni provvedimenti per tenere alla larga gli orsi dalle nostre montagne e a non indulgere alle pressioni animaliste del tipo di quelle verificatesi in Trentino nella sede della Provincia.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da L'Eco di Bergamo estate 2012
Il nostro orso da predatore a sponsor delle Orobie (by Parco delle Orobie Bergamasche)
E l'orso, alla fine, divenne sponsor delle Orobie. Prima o poi qualcuno ci avrebbe pensato. Amato dai più, temuto da qualcuno, soprattutto allevatori e alpeggiatori, il plantigrado che, con qualche mese di pausa, abita le Orobie, anche bergamasche, dal 2008, si appresta a diventare una sorta di «mascotte» ufficiale delle nostre montagne. Il progetto è del Parco che, in queste settimane, sta andando alla ricerca di ogni cosa che nella nostra provincia abbia a che fare con l'orso, dalla preistoria a oggi.
dalla Gazzetta di Sondrio‎ - Cambio di strategia in Regione Lombardia!??

Governatore Maroni: niente orsi in Lombardia. Li hanno voluti? se li tengano
L'ADOC interviene con una nota per il Governatore Maroni, per il Ministro dell'Ambiente e tutti gli interessati

La nota diffusa dall'ADOC: "Il Presidente della Provincia di Trento ha dichiarato che il progetto di reintroduzione dell'orso in Trentino ha portato il numero dei plantigradi dai 9 liberati 15 anni fa agli attuali 50 con progressivo incremento, un numero dunque eccessivo. Ha quindi ventilato l'ipotesi che del problema si facciano carico Veneto, Lombardia ma anche altre regioni alpine, italiane e non. La Valtellina confina con il Trentino ed in particolare con la zona del Trentino meno antropizzata – si sono guardati bene da liberare gli orsi nella Val di Fiemme o nelle altre Valli turistiche orientali! - e quindi è esposta come l'alto Bresciano, allo sconfinamento.

La Provincia di Sondrio ha circa la metà del suo territorio, intorno ai 1600 kmq, sopra i 2000 metri. Ha quasi 100.000 ettari di bosco. Ha nuclei di antica formazione in quota che si riaprono alla residenza nei mesi estivi. Ha centinaia di alpeggi e maggenghi. Ha migliaia di baite isolate, molte recuperate a una presenza estiva o di weekend. Con 1600 km di corsi d'acqua e ghiacciai alle quote alte è meta di un turismo diffuso. La presenza dell'orso avrebbe due risvolti negativi. Il più grave è quello della sicurezza dal momento che le precauzioni che gli animalisti reputano sufficienti possono esserlo, forse, solo per chi si è studiato la materia ed è in grado di mantenere sangue freddo in un casuale incontro, cosa che non è da tutti, men che meno per bambini, anziani ecc. In secondo luogo per il disincentivo che può avere per i turisti ad andare in zone ove è anche solo presumibile una presenza dell'orso. Si chiede pertanto non solo una linea rigida di fronte alle ipotesi del Presidente della Provincia di Trento ma anche, d'intesa con il Parco Nazionale dello Stelvio, di prendere gli opportuni provvedimenti per tenere alla larga gli orsi dal nostro territorio e a non indulgere alle pressioni animaliste del tipo di quelle verificatesi in Trentino nella sede della Provincia. Quali siano del resto le posizioni dei sostenitori della presenza lo si può vedere dall'articolo pubblicato dal quotidiano Alto Adige (indirizzo in calce) nel quale Osvaldo Negra presidente provinciale del WWF conclude “...prima o poi arriverà il momento in cui l’orso si sposterà” e poi “il progetto Life Ursus è stato un successo, i risultati sono tangibili, ora si deve passare al livello successivo, che è quello di insegnare agli umani come si convive con gli animali selvatici”. A parte il fatto che l'obiettivo, posto che sia raggiungibile, richiederebbe almeno diverse decine di anni, siamo al colmo che siamo noi a dover pagare le conseguenze di una scelta improvvida nelle condizioni di antropizzazione e di spostamenti attuali ben diverse a quelle in cui c'era l'orso, per la Valtellina l'ultimo fu circa un secolo fa.

D'altronde, Egregio Avv. Maroni, i tecnici del competente assessorato possono riferirLe le conseguenze pesanti di una abusiva e folle reintroduzione del cinghiale che c'è stata pochi anni fa e i tentativi in corso per lupo e lince. L'ADOC, a nome della stragrande maggioranza dei valtellinesi, confida nell'intervento Suo, dei suoi collaboratori valtellinesi, dell'assessorato competente, degli uffici periferici, dei controllori per prevenire situazioni assolutamente negative con le necessarie intese con Parco dello Stelvio e Province di Sondrio e Brescia".
Luigi Mescia, Presidente ADOC Sondrio

La posizione dell'ADOC non fa una grinza e bene interpreta il sentire della gente, frenandone anzi eccessi di qualcuno che vorrebbe usare il fucile e basta. In realtà l'orso era nelle nostre montagne quando nei boschi girava quasi nessuno e chi vi girava sapeva come comportarsi mentre oggi girano in tantissimi e nessuno o quasi saprebbe cosa fare incontrando il plantigrado. Secondariamente quelli che si scaldano per l'orso pensino alla strage in corso, di asini, mucche, pecore, alveari ad opera di un solo orso amante della Valtellina e delle zone svizzere contigue. Figurarsi se ce ne fossero diversi... (ndr)
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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dal Trentino di Luca Pianesi

Gli animalisti: «Torneremo a Pinzolo»
Sabato nuovo corteo pro Daniza.
E valutano un’offensiva legale. Il sindaco: «Siamo preoccupati ma l’orso resta un disagio»


TRENTO. Mentre il sindaco di Pinzolo, William Bonomi, difende la sua comunità e spiega che la rabbia “urlata” dai suoi concittadini contro i manifestanti, giunti nel suo comune sabato per marciare per la libertà di Daniza, «nasce dal fatto che in Alta Rendena l’orso è visto come un disagio», il Partito animalista europeo annuncia una nuova manifestazione a Pinzolo, per sabato prossimo, «con o senza autorizzazione da parte delle forze dell’ordine». «Perché - spiegano con un comunicato gli animalisti - la protesta di sabato che abbiamo fatto per chiedere la revoca dell’ordinanza di cattura dell’orso si è conclusa nel peggiore dei modi. Difatti è stata interrotta dalle forze dell’ordine per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica. Una vera e propria imboscata organizzata ad arte dagli abitanti non solo di Pinzolo ma anche dei comuni limitrofi con l’intento di ostacolare con la violenza il corteo pacifico. Insulti, spintoni, calci e pugni, minacce di morte da parte di circa millecinquecento locali hanno indotto l’interruzione dell’evento costringendo i manifestanti ad andarsene con i pullman messi a disposizione con urgenza dal sindaco di Pinzolo». Il Partito animalista attacca, quindi, il segretario nazionale della Lega Nord Marizio Fugatti, presente tra i contro-manifestanti di Pinzolo, definendolo «compiaciuto per i tafferugli in corso, intento a valutare quanto fosse ingente il bacino elettorale su cui attingere voti nuovi». E annuncia azioni legali contro lo stesso Fugatti e contro la questura e il sindaco Bonomi colpevoli, quest’ultimi, a detta loro, «di non aver garantito il corretto svolgimento di una manifestazione autorizzata».

«Io penso che le cose siano andate bene in fondo - commenta il sindaco Bonomi - perché nessuno è venuto alle mani e anche se gli animi erano un po’ accesi, siamo riusciti comunque a garantirgli una parte di manifestazione. Le forze dell’ordine sono state perfette e tutti hanno fatto il massimo per garantire la sicurezza dei manifestanti che onestamente si sono presentati in paese con aria provocatoria. Quella dei miei concittadini è stata una reazione istintiva e sentita perché siamo tutti solidali con Daniele Maturi (il fungaiolo aggredito venerdì 15 agosto da Daniza) e tutti noi viviamo con forte disagio la presenza dell’orso. Onestamente se io ci fossi stato 30 anni fa non avrei aderito al progetto di ripopolamento degli orsi nei nostri boschi. Sono animali che rendono meno sicure le nostre montagne che restano dei luoghi splendidi, a misura di turisti, da sempre popolate da persone ospitali e amanti della natura. Ora sappiamo che non si può tornare indietro - prosegue Bonomi - e per questo sposiamo la linea del presidente della Provincia Ugo Rossi. Quella di ridurre il numero di esemplari presenti fissando un tetto massimo e di chiedere piena autonomia allo Stato per la gestione della tematica».

E sull’annuncio che il Partito animalista ripeterà la manifestazione di sabato scorso, il 30 agosto, ancora una volta nel suo comune Bonomi aggiunge: «Siamo preoccupati. Quel giorno Pinzolo sarà pieno di allevatori, animali, e turisti perché abbiamo la Festa delle Mucche. Vedremo cosa dirà la questura, se gli darà l’autorizzazione. Speravamo che con sabato si fosse chiusa la questione e invece, a quanto pare, ci sarà una seconda puntata. Staremo a vedere». Intanto, mentre gli esseri umani urlano e strepitano dividendosi in un improbabile e alquanto assurdo scontro tra tifoserie con da una parte gli “io sto con Daniza” e dall’altra gli “io sto con Carnera (al secolo Daniele Maturi)” l’orsa, in silenzio, resta in libertà a fianco dei suoi cuccioli lontana dalle trappole e ben al sicuro, tra i boschi dell’Alta Rendena, dalla presenza dell’uomo.
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dal Corriere della Sera

L’orso marsicano colpisce ancora. Distrutto un alveare a Trevi nel Lazio

TREVI NEL LAZIO — Nuova incursione dell’orso marsicano in Ciociaria. Stavolta è successo a Trevi nel Lazio, nel nord della provincia, dove l’animale ha distrutto un alveare per uso privato nelle campagne del paese, verso Filettino. Il plantigrado è dunque tornato nel cuore dei monti Simbruini, l’area protetta più grande del Lazio tra le province di Roma e Frosinone, a circa un anno di distanza dall’ultimo avvistamento avvenuto a Filettino.

I danni
In cerca di miele, il grosso mammifero ha superato la recinzione di un terreno distruggendo sei arnie, le casette utilizzate per l’allevamento delle api. Quando il proprietario è andato nel suo terreno, ha trovato l’alveare completamente danneggiato. Il comandante della Forestale di Filettino Paolo Ottaviani e il personale del Parco dei monti Simbruini, con il direttore dell’ufficio naturalistico Luca Tarquini, hanno già svolto un sopralluogo per verificare la situazione.

La denuncia
L’apicoltore ha presentato una denuncia per ottenere il risarcimento danni. Intanto Forestale ed ente parco hanno avviato un monitoraggio per cercare di capire i movimenti del plantigrado e tenerlo,per quanto possibile, sotto controllo. Da San Donato a Filettino Nell’area dei monti Simbruini l’orso era stato avvistato, l’ultima volta, l’anno scorso a Filettino, dove già in precedenza era stato immortalato nella parte bassa del comune montano, lungo la strada provinciale che collega con Trevi nel Lazio. Pochi giorni fa,invece, era comparso di nuovo nella zona alta di San Donato Valcomino, all’interno del paese. Intanto a Filettino, al confine con l’Abruzzo, il sindaco Paolo De Meis annuncia, a breve, la realizzazione di un’area dell’orso, allo scopo di richiamare visitatori. «Il progetto - dice il primo cittadino - è pronto. Puntiamo a istituire una zona destinata a ospitare un orso per tutelare l’animale e creare un’opportunità di sviluppo per il turismo».
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da TARCI »

Quando le questioni si riducono a affermazioni da ultrà credo sia meglio interrompere il dialogo, e pur ritenendomi un amante della natura, non accetto le posizioni di difesa ad oltranza di molti che si dichiarano animalisti a tutti i costi, non accettando la necessità di dialogare con chi la pensa diversamente, avendone il diritto!

Non si tiene conto quasi mai che il progetto di inserimento degli orsi nelle alpi era già stato criticato in fase di approvazione proprio perchè non prendeva in considerazione alcuni aspetti, e le cose non sono andate tutte per il verso giusto.... Andrebbero considerate anche le posizioni di disagio di chi ci abita in quelle zone, serenamente ..... e lasciare che gli enti preposti prendano eventuali decisioni non certo in base alle sommosse popolari, di una parte o dell'altra.

Sono divenuto un po' critico nei confronti degli animalisti quando prendono posizioni estreme, come quella di difendere le nutrie nella pianura...., che è in questo caso pura follia, dato che si tratta di topi enormi (incontrati in biciletta fanno un certo effetto, ve lo garantisco) che causano danni, che provengono dal sud america e non hanno nulla da spartire con i nostri ambienti. Come sono contrario ai gabbiani, cormorani ed aironi in valle , alla proliferazione delle cornacchie, ecc che di fatto fanno sparire le specie autoctone... Di recente a Venezia si discute sull'invadenza dei gabbiani che ha sterminato i passerotti ... Insomma non è che dobbiamo prendere per forza la difesa a tutti costi ma va sempre mediata tenendo conto di tanti altri aspetti.... serenamente !
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da ilcentro.gelocal.it 22 agosto 2014

Cinquanta persone si trovano l’orso davanti, paura al picnic
La figlia dell’orsa Gemma appare nei pressi della stazione ferroviaria di Cansano, panico tra i partecipanti. Poi l’animale se ne va senza fare danni

CANSANO
Incontro ravvicinato tra una cinquantina di persone un orsa nei pressi della stazione ferroviaria di Cansano. Per fortuna dopo alcuni momenti di preoccupazione e spavento l'animale si è allontanato senza provocare danni. Erano circa le 19.30 di ieri quando, all'improvviso, i partecipanti al pic nic, tra loro c'erano molti bambini, hanno visto spuntare tra gli alberi una giovane orsa. Notevole lo spavento da parte di tutti con i genitori che, dopo aver preso in braccio i figli più piccoli e tenuto a distanza di sicurezza gli altri, si sono messi ad urlare per far allontanare il plantigrado. Noncurante di quello che gli accadeva intorno, l'orsa ha continuato a pascolare nella radura per alcuni minuti per poi allontanarsi in salita verso i boschi. Sul posto sono intervenuti anche gli uomini del corpo forestale della stazione di Cansano, i quali hanno provveduto a pattugliare la zona fino a tarda sera per controllare se l'orso a fosse rimasto nei pressi del centro abitato. Secondo i forestali si tratterebbe di uno dei figli dell'orsa Gemma diventata ormai adulto. «È ormai da mesi che l'orsa staziona tra Campo di Giove e Cansano e sta facendo anche qualche danno - afferma il comandante della stazione, Roberto Tirino - a Campo di Giove ha attaccato un'arnia mentre a Cansano ha visitato e distrutto un pollaio. Ci preoccupa il fatto che l'orsa abbia ormai acquisito familiarità con la presenza umana e stazioni costantemente nei pressi del centro abitato». Il Corpo Forestale dello Stato ricorda che quando si incontra un orso a distanza ravvicinata è bene non scappare ma allontanarsi lentamente non ostruendo la via di fuga all'animale. Nel caso l'orso dovesse attaccare si può tentare di porre tra sè ed il plantigrado borse, zaini o altri oggetti per distrarre l'animale.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da CDT.CH 25/08/2014
Un orso si aggira in Bassa Engadina
La scorsa settimana ha sbranato 6 pecore e un bovino nella valle di S-charl - Non si tratta di M25


COIRA - Un mese fa in Val S-charl, una valle laterale della Bassa Engadina, una pecora è stata sbranata da un orso, ma è certo che l'aggressione non sia opera di M25, il predatore che dall'inizio di maggio sconfina tra Grigioni e Italia. A questa conclusione sono giunte le autorità retiche della caccia dopo aver fatto esaminare la carcassa dell'ovino trovata. Probabilmente lo stesso predatore ha colpito ancora la scorsa settimana e sempre in Val S-charl: sei pecore e un bovino sono stati sbranati da un orso che nessuno ha visto e del quale non è stata trovata alcuna traccia, ha indicato oggi l'ispettore cantonale della caccia Georg Brosi confermando un'informazione pubblicata sul sito online südostschweiz.ch.

"È come se potesse volare", ha detto Brosi all'ats. Le autorità si trovano di fronte a un enigma: al momento dei due attacchi in Val S-charl, M25 era nel Norditalia. Il predatore ha fatto parlare di sé alla fine della settimana scorsa quando in Val di Togno, sopra Sondrio, ha ucciso quattro asini in un alpeggio a oltre 2000 metri di quota. In base ai segnali emessi dal collare è stato stabilito che M25 fosse stato in questa regione. M25 all'inizio di agosto aveva sbranato due asini che si trovavano in un gruppo di dieci in un prato delimitato da tripla recinzione elettrica in Val Poschiavo: la protezione non aveva fermato l'animale.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da Valtellina

Questione Orso: Corti, Moige, Agricolo

1) CORTI. Alla provincia di Trento si credono furbi. Dicono che cattureranno l'orsa responsabile di un'aggressione ad un uomo a Pinzolo ma non lo fanno per calcoli politici (del PD). A Trento hanno giocato da apprendisti stregoni con gli orsi. Ora sono sotto pressione da parte di soggetti economici, animalisti, politica di opposizione, Roma, valligiani e non sanno che fare mentre i più scaltri politic di scuola DC/PCI cerca di trarne profitto. Quanto mai opportuno il monito del Movimento genitori che denuncia la gravità della mancata cattura dell'orsa.
Michele Corti

2) MOIGE. “Spaventa sapere che sui monti dove si fanno passeggiate con i bambini, vi sia una seria minaccia per la propria incolumità. È grave che ad oltre 5 giorni dall’aggressione di un cercatore di funghi, nonostante il radiocollare, non si riesca a catturare l’orsa che ha manifestato predisposizione ad attaccare l’uomo. Sono sempre più numerosi i genitori che ci comunicano l’intenzione di evitare le vacanza in Val Rendena, per paura di incontrare orsi pericolosi durante una passeggiata nei boschi.” ha dichiarato Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige – movimento genitori.
“Auspichiamo vivamente l’immediata cattura dell’animale e dei suoi piccoli e la sistemazione definitiva in recinto. Occorre ricordare che “prima l’ uomo poi gli animali” è un concetto ecologico ed antropologico che va assolutamente applicato e ribadito”, conclude Munizzi.

3) “contadino in...”. Spettabile redazione. Avete ragione! Basta con gli orsi! E chi non sa le cose stia zitto! Quelli dell'orso se la cavano col dire che tanto noi veniamo risarciti se l'orso fa fuori una delle nostre bestie. Non dicano … (equivalente di 'scemate' – ndr - ), Ma lo sanno quanto ci danno per una bestia fatta fuori? Non è il valore, è tutto l'insieme! Hanno il coraggio di dire che questa bestia è inoffeniva. Andatelo a dire a quello che cercando i funghi, non l'orsa e gli orsacchiotti, si è visto attaccato. Meno male sapeva come fare e con calci e pugni è riuscito a ridurre i danni. Cittadini che vengono in montagna il fine settimana e che vorrebbero che la montagna sia il loro giardino portatevi gli orsi a casa vostra, a casa nostra non li vogliamo.
Contadino inca..volato.
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