le Giudicarie
Pinzolo, gli animalisti cercano lo scontro, ma trovano un paese fantasma
Hanno cercato la provocazione. Ma, non l'hanno avuta. Questa volta Pinzolo non ha fatto l'errore del 23 agosto. Non è sceso in piazza per difendere "Carnera", il proprio concittadino aggredito dall'orso, e l'onore del paese. E' rimasto dietro le quinte. Un paese fantasma: popolato solo dalle forze dell'ordine, predisposte a ogni angolo delle vie e delle piazze, per prevenire possibili disordini. Disordini, che non ci sono stati. Grazie, bisogna dirlo, al buon senso dei "Pinzoleri" che non hanno accettato provocazioni. E di carabinieri, polizia e vigili urbani che hanno saputo contenere le intemperanze di chi ha cercato a tutti i costi lo scontro. Si è chiusa, com'era iniziata, tra urli e insulti rivolti verso gli abitanti di Pinzolo, le autorità, le istituzioni, colpevoli di aver ammazzato "volutamente" e "vigliaccamente", l'orso più famoso d'Italia e del web, la terza manifestazione in val Rendena, inscenata dal fronte animalista in difesa di Daniza. Prima da viva. Per cui, si chiedeva tutela. Ora da morta, per chiedere, giustizia per lei e protezione per i cuccioli.
Mai, però, prima d'ora il centro turistico dell'alta val Rendena aveva vissuto una giornata così. "Assurda e immeritata", come ha commentato a margine il sindaco William Bonomi, questa volta saggiamente rimasto in disparte come del resto tutti i suoi concittadini. Il film della giornata si era annunciato tranquillo. I primi manifestanti, per lo più persone che autonomamente hanno raggiunto Pinzolo per manifestare il loro sdegno per l'uccisione di Daniza (c'è chi è giunto da Treviso, Vicenza, Verona, Napoli, Cremona, Mantova e altre città) avevano detto chiaramente di essere venuti per una testimonianza pacifica. Nessuno di loro, probabilmente si attendeva di trovarsi in mezzo ad una sfilata che ha mostrato di tutto. Meno che la volontà di palesare una protesta civile, e misurata. Alle 15,45, con quasi un'ora di ritardo sul tabellino di marcia, a ingrossare le file dei manifestanti ha fatto irruzione in piazza una cinquantina di militanti del Fronte Animalista, arrivati in pullman da Milano e da Biella. Gli stessi che giorni prima erano stati fermati a Tione. Con loro la dimostrazione ha assunto i toni dell'inciviltà.
Della ricerca dello scontro, a ogni costo. Da piazza Carera, la sfilata è partita al grido di "Assassini", "Assassini", con gli striscioni e cartelli delle sigle animaliste presenti (ENPA, PPA, LIV, OIPA) tutte contro il Trentino e gli abitanti di Pinzolo. "Giustizia per Daniza". Ma, anche "Vergogna, Trentino assassino, la pagherete", "Mele insanguinate", "Ancora un anestetico killer". "Daniza abitava in un paese a due passi dalla viltà, e dalla civiltà". Ed è stato questo il lait motiv di una giornata alla ricerca della provocazione a suon d'insulti, contro i montanari incivili, buoni solo a sfruttare i poveri animali e incapaci di gestire il progetto Life Ursus. Per circa un'ora, il corteo è transitato per le vie del centro con slogan rivolti contro Daniele Maturi, contro il sindaco, contro i vertici della provincia. Attorno hanno fatto cordone le forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Ai margini, defilati gli abitanti increduli di tanta volgarità e insulti così barbari e incivili.
Qualche momento di tensione c'è stato. Ma, tutti sono stati prontamente contenuti dalle forze del'ordine guidate dal vice questore Maurizio Auriemma. Dopo la deposizione di una corona con al centro, la foto di Daniza e i suoi cuccioli, e il sit in davanti al Municipio, dove sono state scandite ad alta voce le richieste di dimissioni del sindaco, di Rossi e Dallapiccola, la tensione è cresciuta all'improvviso. Da quel momento le forze di polizia hanno dovuto fare barriera per contenere i più esagitati. Un momento di grande concitazione si è avuto sotto le finestre di Maturi. Accusato di aver addirittura simulato l'incidente con l'orso. Dopo circa due ore di strattoni e spintoni, dove qualcuno degli animalisti più arrabbiati ha cercato lo scontro, al grido di "torneremo", la manifestazione si è sciolta, nella stessa piazza da dove era partita.