elio.biava ha scritto:E qui casca l'asino! (non di quelli che mangia comunemente l'orso ). Visto che le uniche due categorie che posseggono armi per cartucce a pallettoni (quindi con "porto d'armi") sono i cacciatori e chi abilitato alle pratiche sportive tipo tiro al piattello
Se proprio vogliamo far cascare tutti tutti gli asini, sappi che i pallettoni a caccia sono vietati quindi togliamo anche questa categoria dai papabili.
Comunque tornando a cose più realistiche, in montagna per 100 armi denunciate e regolari ne esistono 50 "del nonno in soffitta". Di queste 50, 49 non sparano più causa l'età che queste armi possono avere, ma la cinquantesima funziona....
Se tenere in casa armi regolari vuol dire essere sempre additati come criminali allora a sto punto conviene tenerle "de sfross" così quando troveranno un orso morto tu non puoi essere stato perchè nei database non comparirai mai...
Riecco l’orso in Val Brembana, trovate impronte a Piazzatorre
L’orso è tornato a far «visita» nella nostra provincia, in Val Brembana. Il passaggio sarebbe avvenuto una decina di giorni fa sulle montagne di Piazzatorre: il plantigrado ha lasciato nel terreno bagnato «diverse impronte, inequivocabili », dice il Parco delle Orobie. L’ultimo avvistamento di un orso nella Bergamascarisale ormai a 17 mesi fa, all’aprile 2013, quando, ancora in Val Brembana, a Taleggio, fu visto da alcuni allevatori. In quel caso si trattava di «M7», un maschio di quattro anni, discendente sempre degli esemplari introdotti in Trentino tra il 1999 e il 2002. Prima di lui, nel 2008 e nel 2009, le scorribande di «JJ5». Ma tra l’autunno del 2012 e l’autunno del2013, sempre nella nostra provincia, sono state segnalate tracce di almeno cinque orsi diversi. Poi più nulla, fino a questo mese. Difficile, naturalmente, solo dalle impronte, stabilire l’identità dell’esemplare passato a Piazzatorre. Tre esemplari in Lombardia In questo periodo, sono tre gli orsi segnalati in Lombardia: «M25» in Valtellina, radiocollarato, di cui, quindi ,è possibile seguire gli spostamenti, poi uno in Val Camonica e uno, appunto, in Val Brembana. «La segnalazione è arrivata daun giovane escursionista – spiega il presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia che ci ha inviato le foto delle impronte».
Subito dopo c’è stato il sopralluogo della ricercatrice Chiara Crotti per il Parco delle Orobie e dei tecnici della Provincia. «Le tracce su terreno umido – dicono – erano inequivocabilmente quelle di un orso. Non sappiamo diquale esemplare si tratti. Di certo non “M25” che in questo periodo è segnalato, tramite radiocollare, in Valtellina. Comunque sia pare tranquillo visto che non sono stati segnalati danni». Nel frattempo il Parco delle Orobie ha inviato alle istituzioni un vademecum da diffondere tra la popolazione, sul comportamento da tenere in caso di incontro con l’orso, un decalogo che riassume le regole in caso di avvistamenti: mantenere la calma, non correre, non tentare di avvicinare l’orso né infastidirlo in alcun modo, ma avvisare il Parco, la polizia provinciale o la Forestale. Il progetto del Parco per Expo Sempre il Parco delle Orobie sta portando avanti il progetto «Sulle tracce dell’orso», in vista di Expo 2015. Grazie al coinvolgimento di amministrazioni e istituzioni locali, si è conclusa la fase di mappatura dei luoghi, di verifica delle loro caratteristiche e di catalogazione delle informazioni rintracciate, così da poter costruire i pacchetti turistici. «Il progetto – spiegano dal Parco –prevede l’individuazione d’itinerari culturali, enogastronomici e naturalistici che consentano di ripercorrere le aree più amate dagli orsi lungo le montagne bergamasche. Delle valli Brembana, Seriana e di Scalve, l’orso, è infatti diventato simbolo di naturalità e biodiversità, catalizzatore di energie e solida opportunità di rilancio territoriale ». Per valorizzare il territorio e favorire la convivenza tra uomini e orsi, inoltre, il Parco ha presentato alla Fondazione Cariplo il progetto Pasturs, «pensato specificatamente per allevatori e coltivatori con l’obiettivo di aiutare i pastori a relazionarsi con questi mammiferi, ricorrendo a gruppi di volontari che possano fornire un aiuto concreto, con pratiche di tutela del bestiame e di gestione non conflittuale del territorio».
Orso ucciso a fucilate: Enpa, “ritirare il tesserino ai cacciatori”
Ritirare il tesserino venatorio a tutti i cacciatori che operano negli Ambiti Territoriali di Caccia confinanti con il Parco Nazionale d’Abruzzo ed avviare in tutto il Paese un piano straordinario per la tutela degli orsi che preveda un rafforzamento di tutti i presidi del Corpo Forestale dello Stato, “perche’ questa e’ una guerra non solo contro la natura, ma contro lo Stato italiano, di cui la fauna selvatica e’ patrimonio indisponibile (art. 1 legge 157/92)”. A chiederlo e’ l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) in seguito ai risultati della necroscopia dai quali risulta che l’orso trovato morto nell’Aquilano sarebbe stato ucciso da una fucilata. In particolare l’Enpa chiede con forza che il Ministro dell’Ambiente svolga un ruolo piu’ attivo e concreto nell’adempimento dei propri compiti istituzionali. “Prima il Trentino, ora l’Abruzzo. E’ ormai a tutti chiaro che stiamo vivendo una vera e propria emergenza – dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali -. Una emergenza che riguarda non solo gli orsi, ma, piu’ in generale tutta la fauna selvatica, vittima di una campagna d’odio senza precedenti”. Sotto questo profilo l’Enpa chiede come sia possibile che, dopo lo strazio di 13 orsi in pochissimi anni in Abruzzo, non si trovino i colpevoli di questi “animalicidi”. “La responsabilita’ di queste morti – osserva l’Enpa – cade non soltanto su chi materialmente pone fine alla vita di un altro essere senziente ma, anche e soprattutto, su quelle associazioni di categoria e su quei rappresentanti istituzionali che, in aperta violazione della normativa italiana ed europea, alimentano l’allarme nei cittadini istigandoli in vario modo a violare la legge con l’illusione che cio’ sia necessario a proteggere le propria sicurezza. Da un nemico che in realta’ non esiste: e’ l’uomo a minacciare le altre specie, non il contrario”. “Ora piu’ che mai – prosegue l’Enpa – tutti coloro i quali svolgono un ruolo pubblico devono mostrare senso di responsabilita’ senza cedere alla tentazione di lanciare allarmi falsi e demagogici solo per conquistare le prime pagine dei giornali. Chi fosse invece intenzionato a fomentare l’odio contro gli animali e contro la fauna selvatica, si ricordi che il nostro codice penale prevede il reato di istigazione a delinquere e che non mancheremo di agire in tal senso”.
nick84 ha scritto:... sappi che i pallettoni a caccia sono vietati quindi togliamo anche questa categoria dai papabili.... ma la cinquantesima funziona...
Non ho additato nessuno, sei un pò permalus... dico solo che sarà molto facile beccarlo. L'uso dei pallettoni è vietato, ma la scatoletta da 4 o da 6 cartucce non la negano a nessuno. (comprovato!) Se il cinquantesimo schioppo funziona... adesso ha la canna pulita . (le storielle non le bevono i Carabinieri! )
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Non sono permaloso, ne ho piene le balle degli orsi che sembrano unicorni... se ne muore uno, funerali di stato e inchieste che neanche alla povera yara. E come prima cosa accusare subito i cacciatori che poi dovranno difendersi con spreco di tempo e risorse. E quando alla fine sei uscito pulito bè... cacchi tuoi del tempo perso.
Orso ucciso a fucilate: Enpa, “ritirare il tesserino ai cacciatori”
Ma ci rendiamo conto di chi stiamo ad ascoltare?
ovviamente senza nè rancore nè polemica alcuna solo con un pò di seccaggine :d
IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti Riecco l’orso in Val Brembana, trovate impronte a Piazzatorre
L’orso è tornato a far «visita» nella nostra provincia, in Val Brembana. Il passaggio sarebbe avvenuto una decina di giorni fa sulle montagne di Piazzatorre: il plantigrado ha lasciato nel terreno bagnato «diverse impronte, inequivocabili », dice il Parco delle Orobie. L’ultimo avvistamento di un orso nella Bergamascarisale ormai a 17 mesi fa, all’aprile 2013, quando, ancora in Val Brembana, a Taleggio, fu visto da alcuni allevatori. In quel caso si trattava di «M7», un maschio di quattro anni, discendente sempre degli esemplari introdotti in Trentino tra il 1999 e il 2002. Prima di lui, nel 2008 e nel 2009, le scorribande di «JJ5». Ma tra l’autunno del 2012 e l’autunno del2013, sempre nella nostra provincia, sono state segnalate tracce di almeno cinque orsi diversi. Poi più nulla, fino a questo mese. Difficile, naturalmente, solo dalle impronte, stabilire l’identità dell’esemplare passato a Piazzatorre. Tre esemplari in Lombardia In questo periodo, sono tre gli orsi segnalati in Lombardia: «M25» in Valtellina, radiocollarato, di cui, quindi ,è possibile seguire gli spostamenti, poi uno in Val Camonica e uno, appunto, in Val Brembana. «La segnalazione è arrivata daun giovane escursionista – spiega il presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia che ci ha inviato le foto delle impronte». Subito dopo c’è stato il sopralluogo della ricercatrice Chiara Crotti per il Parco delle Orobie e dei tecnici della Provincia. «Le tracce su terreno umido – dicono – erano inequivocabilmente quelle di un orso. Non sappiamo diquale esemplare si tratti. Di certo non “M25” che in questo periodo è segnalato, tramite radiocollare, in Valtellina. Comunque sia pare tranquillo visto che non sono stati segnalati danni». Nel frattempo il Parco delle Orobie ha inviato alle istituzioni un vademecum da diffondere tra la popolazione, sul comportamento da tenere in caso di incontro con l’orso, un decalogo che riassume le regole in caso di avvistamenti: mantenere la calma, non correre, non tentare di avvicinare l’orso né infastidirlo in alcun modo, ma avvisare il Parco, la polizia provinciale o la Forestale. Il progetto del Parco per Expo Sempre il Parco delle Orobie sta portando avanti il progetto «Sulle tracce dell’orso», in vista di Expo 2015. Grazie al coinvolgimento di amministrazioni e istituzioni locali, si è conclusa la fase di mappatura dei luoghi, di verifica delle loro caratteristiche e di catalogazione delle informazioni rintracciate, così da poter costruire i pacchetti turistici. «Il progetto – spiegano dal Parco –prevede l’individuazione d’itinerari culturali, enogastronomici e naturalistici che consentano di ripercorrere le aree più amate dagli orsi lungo le montagne bergamasche. Delle valli Brembana, Seriana e di Scalve, l’orso, è infatti diventato simbolo di naturalità e biodiversità, catalizzatore di energie e solida opportunità di rilancio territoriale ». Per valorizzare il territorio e favorire la convivenza tra uomini e orsi, inoltre, il Parco ha presentato alla Fondazione Cariplo il progetto Pasturs, «pensato specificatamente per allevatori e coltivatori con l’obiettivo di aiutare i pastori a relazionarsi con questi mammiferi, ricorrendo a gruppi di volontari che possano fornire un aiuto concreto, con pratiche di tutela del bestiame e di gestione non conflittuale del territorio».
che coincidenza progetto per l'Expo e ricomparsa dell'orso....che puntualità il nostro orso
neanche un pelo e neanche una cagata da analizzare??
E' stato iscritto sul registro degli indagati, A.C. di 57 anni, l'operaio che era rimasto ferito nei giorni scorsi dopo un incontro ravvicinato con un orso. L'ipotesi accusatoria è di uccisione di animale di specie protetta con arma da fuoco in riferimento alla fucilata che ha ucciso l'orso ritrovato venerdì scorso nell'Aquilano. Inizialmente si pensava che l'animale fosse stato avvelenato, solo l'esame necroscopico ha potuto stabilire la dinamica.
nick84 ha scritto:Non sono permaloso, ne ho piene le balle degli orsi che sembrano unicorni...
E pure io, ma così va il mondo, comandano chi ha i soldi e con il sedere sul burro...non ti meravigliare. Però di sicuro la prima pista che seguiranno sarà quella dei fucili volenti o nolenti. Se così è accertato mica vanno a cercare quelli della balestra o dell'arco ? (abbi fede un pò di rumor, ma nessuno tocca i cacciatori).
Moderatore Immagini Antiche "tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
La presa di posizione del PRO-Orso dei cacciatori ci puo' anche stare, un domani poter fare un caccia di selezione come oggi avviene per altre specie, camoscio, cinghiale ecc. ecc. per la conservazione della stessa, ma e' un'arma a doppio taglio, affiancarsi e condividere la ragione e il pensiero con gli animalisti/ ambientalisti piu' estremi si rischia di scottarsi... e' una partita (orso) ancora tutta da giocare qui in valle, siamo solo all'inizio, ma le manifestazioni e i cartelli di Pinzolo e in sede Provincia di Trento fanno riflettere e prima che sia troppo tardi...
L'importante e' nelle varie conferenze... che non ci vengano piu' a raccontare l'esempio da imitare del Trentino e Abruzzo.. visto che in quelle zone, dopo anni di convivenza, ne hanno talmente piene le ball.. dei danni che fa, che lo prendono a fucilate!! Se leggete gli articoli passati, quello che è successo è gia' stato ampiamente annunciato!!:
Allevatore scopre orso in pollaio, ferito - Incursione notturna nell'Aquilano. 'Si è alzato davanti a me'
ANSA) PETTORANO SUL GIZIO (L'AQUILA), 11 SETTEMBRE 2014 - Incontro ravvicinato tra un orso e un piccolo allevatore che cadendo rimane ferito alla testa. E' accaduto la notte scorsa nella frazione Valle Larga di Pettorano sul Gizio (L'Aquila). Erano le 2,30 quando la figlia dell'allevatore ha sentito dei rumori provenienti dal pollaio adiacente all'abitazione. "Mi sono vestito e sono uscito per controllare cosa stesse accadendo", racconta A.C., di 57 anni, mentre aspetta di essere visitato al pronto soccorso dell'ospedale di Sulmona. "Nel pollaio - prosegue l'uomo - non c'era nessuno ma, quando stavo per rientrare in casa da dietro un cespuglio è uscito l'orso che si è alzato in piedi davanti a me. Un bestione alto tre metri: ho avuto paura di essere aggredito e indietreggiando ho perso l' equilibrio e sono caduto a terra perdendo i sensi". Nella caduta l'uomo ha battuto la testa. A soccorrerlo la figlia che ha aspettato che si riprendesse per accompagnarlo in mattinata al pronto soccorso di Sulmona. E' dal mese di agosto che l'orso, secondo il parco si tratterebbe dell'orsa Peppina, fa incursioni notturne tra Pettorano sul Gizio, Cansano, Campo Di Giove e Pescocostanzo, paesi del Parco Nazionale della Maiella e quindi fuori dal Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise che ha la competenza della gestione di questa particolare razza protetta. Da giorni i residenti della frazione di Valle Larga hanno chiesto ai responsabili delle aree protette interventi mirati a tutela della popolazione, "prima che accada l'irreparabile", fa sapere il portavoce Domenico Ventresca.