per quanto riguarda le grandi opere in Italia, premesso che non esiste proprio la cultura del volerle fare, è necessario fare tre considerazioni:
1' L'impresa o contraente generale fà la differenza.... in Italia innanzitutto ci sono troppe imprese di costruzioni, abilitate secondo le nostre normative a poter costruire di tutto senza averne le capacità tecniche e soprattutto finanziarie (ed il problema non esiste solo oggi con il credit crunch), ma è sempre stato cosi.... le amministrazioni pagano da sempre con scadenze eterne.... se pagano... e Imprese di costruzioni veramente solide ne esistono pochissime. Devo dire che l'impresa principale che lavora a Zogno, visto il gruppo di appartenenza, sotto questo punto di vista è una garanzia e ritengo sia una fortuna che l'appalto sia stato vinto da questa impresa.
2' L'altra grande differenza la fà il Responsabile del Procedimento o l'amministrazione appaltante. La mia impressione è che in questo caso si stia procedendo celermente e con decisione.... e vi assicuro che questa in Italia non è la prassi purtroppo, quindi complimenti all'impresa ed anche al RUP.
3' Solo in Italia si appaltano le grandi opere con sconti e ribassi a dir poco ridicoli rispetto ai prezziari di riferimento. Come si può pretendere che le opere vengano terminate quando le amministrazioni appaltano i lavori a prezzi che sono sotto i costi diretti? Le imprese pur di tirare avanti alla spera in dio, fanno sconti ampiamente sotto i costi, le amministrazioni non si prendono la briga di valutare oggettivamente e seriamente la congruità di tali offerte, hanno paura di escludere per non subire ricorsi al Tar, e quindi le imprese sono poi ovviamente costrette ad aprire contenziosi su contenziosi per non girare l'occhio. Se ottengono ciò che vogliono (ed oggi è assai difficile) vanno avanti con i lavori, altrimenti no, o falliscono o rallentano. Questi sono i fatti e questa è la disastrata situazione che ormai da 20 anni si vive in Italia nel settore. E pensare che gli Italiani hanno costruito le più importanti opere di Ingegneria nel mondo. Ma oggi, qualcuno (incompetente o in malafede), ha deciso che il settore deve morire.
E allora.... avanti cosi.
