dal quotidiano l'Aquila di Massimiliano Lavillotti
Villalago, orsi danneggiano orti e pollai
VILLALAGO. Nuova incursione nell'Alta Valle del Sagittario dell'orsa Gemma e di un nuovo esemplare di plantigrado che è stato visto aggirarsi nei pressi di Villalago da alcuni abitanti del paese. A farne le spese, stavolta, ortaggi, alberi da frutto, polli, galline e relative infrastrutture di ricovero. Sull'episodio, che ha suscitato le ennesime proteste di allevatori e agricoltori, interviene il vice presidente di Confagricoltura L'Aquila, Concezio Gasbarro.
«La questione ora non è tanto sul risarcimento, sul quale comunque si dovrebbe aprire una seria trattativa sulle modalità di ristoro del danno» commenta il rappresentante di Confagricoltura «ma nell’efficacia delle azioni che gli organi preposti non riescono a mettere in campo per la risoluzione, non più rinviabile, di un problema serio come quello degli orsi confidenti, che oltre a creare danno economico alimentano un allarme sociale con evidenti segni di insofferenza da parte delle popolazioni locali». Per Gasbarro non si è più di fronte a tentativi di predazione naturale, ma ormai si vive con l’orso il segno evidente di errori gestionali del passato che lo hanno indotto a comportamenti urbani con tutti i risvolti del caso per i valligiani e per i turisti che in questo periodo frequentano la valle. «Vi sono evidenti problemi anche di ordine pubblico» aggiunge il vice presidente «ed è ora che le frontiere fra domestico e selvatico vengano subito ripristinate». Nei giorni scorsi incursioni di orsi sono avvenute a Pescasseroli e in altri centri della Marsica.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Villalago, orsi danneggiano orti e pollai
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
avevo letto anch'io che si stava occupando di ricerche e studio sui cani vaganti vs fauna selvatica.Mi limito a proferire un mio commento in ragione di quanto ho visto sulla stampa ieri mattina ....
Non è la prima volta che viene tirato in ballo l'orso, quando ci si trova di fronte ad un grosso cane incustodito ....
- elio.biava
- Messaggi: 3546
- Iscritto il: lunedì 18 aprile 2011, 10:38
- Località: Fraggio-Fractum 995 slm, ex dogana veneta, Taleggio (BG) "sèm a baita"
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
e per gli scettici ecco il commento di chi lavora con gli orsi...
di franco » venerdì 27 luglio 2012, 11:56 (alias medved)
... In trentino hanno 40 orsi eppure almeno 5 di loro gironzolano o hanno gironzolato questa primavera in lombardia anche a centinaia di chilometri da dove sono nati...
franco
Località: Morbegno (So)
Sito web
di franco » venerdì 27 luglio 2012, 11:56 (alias medved)
... In trentino hanno 40 orsi eppure almeno 5 di loro gironzolano o hanno gironzolato questa primavera in lombardia anche a centinaia di chilometri da dove sono nati...
franco
Località: Morbegno (So)
Sito web
Moderatore Immagini Antiche
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
..Mah... sinceramente io, in tutta la mia vita, di sti "cani vaganti" in montagna non ne ho mai incontrati.pluto ha scritto:avevo letto anch'io che si stava occupando di ricerche e studio sui cani vaganti vs fauna selvatica.
Che siano un pò come la cassa morta???


- bipbip
- Messaggi: 166
- Iscritto il: sabato 17 novembre 2007, 14:04
- Località: Canonica d' Adda mt.142 slm
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Mentre avrai incontrato orsi a bizzeffe!Gioann ha scritto:..Mah... sinceramente io, in tutta la mia vita, di sti "cani vaganti" in montagna non ne ho mai incontrati. Che siano un pò come la cassa morta???

- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Polemica sull'orso «Inutili allarmismi
dalla Provincia di Sondrio
Polemica sull'orso Inutili allarmismi

SONDRIO - «L'orso non va in città, al massimo la attraversa. E comunque è munito di radio collare, per cui i suoi spostamenti sono sotto controllo e, soprattutto, nel caso dovessero esserci problemi scatta una maggiore sorveglianza». A parlare è Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia di Sondrio, che cerca di rassicurare le persone allarmate dopo che l'orso M13 è stato avvistato in centro città a Tirano nei giorni scorsi e prima ancora a Morbegno). Ferloni risponde anche alle perplessità dell'assessore comunale, Bruno Ciapponi Landi, per il quale è «folle» voler re-immettere il plantigrado in un contesto che non è più quello di una volta. «La vedo come un'azione artificiale vestita di aspetti naturali - è il parere dell'assessore -. Ma se si vuole insistere su questa logica, allora che il controllo sia accuratissimo, che questi animali siano monitorati e si sappia dove si spostano e si trovano».
«A parte il fatto che l'orso non lo abbiamo immesso noi - precisa Ferloni -, è necessario dire che l'orso non è andato in città, a Tirano, ma l'ha attraversata dal versante orobico per andare in Valposchiavo. È sceso dove gli faceva comodo e si è trovato la strada statale da attraversare. L'orso ha un radio collare, cioè un Gsp che consente di sapere dove si tratta. Dunque i controlli ci sono». Ferloni aggiunge che se M13, in questo caso, passa all'una di notte, ciò non è considerata una problematica. Se però l'animale si fa vedere ancora una seconda sera, magari attirato da cassonetti, allora scatta una maggiore sorveglianza delle forze che interverranno con la polizia provinciale. «Nel quale caso si sparerebbero proiettili di gomma o lo si "disturberebbe" - prosegue il tecnico provinciale -. Se staziona, invece, lo si rimuove. Questo è già concordato». E alla paura che in parte si è alimentata nel Tiranese dopo l'avvistamento dell'orso in città e non solo, Ferloni è dell'idea che si potrebbe organizzazione una serata informativa come quella tenutasi a Morbegno con grande partecipazione di pubblico, durante la quale un esperto ha spiegato la biologia dell'animale per diminuire la paura e farlo conoscere. «Nel Tiranese è la prima volta che passa, ma ben venga la comunicazione». Peraltro sono in programma nel giro di breve tempo due serate di questo genere in Alta Valle. Una si terrà il 21 agosto a Bormio e la seconda il 27 a Livigno. «Magari qualche tiranese potrebbe venire all'incontro a Bormio - conclude Ferloni -, ma se ci fosse l'esigenza di organizzarne uno anche a Tirano, si potrà valutare».
Polemica sull'orso Inutili allarmismi

SONDRIO - «L'orso non va in città, al massimo la attraversa. E comunque è munito di radio collare, per cui i suoi spostamenti sono sotto controllo e, soprattutto, nel caso dovessero esserci problemi scatta una maggiore sorveglianza». A parlare è Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia di Sondrio, che cerca di rassicurare le persone allarmate dopo che l'orso M13 è stato avvistato in centro città a Tirano nei giorni scorsi e prima ancora a Morbegno). Ferloni risponde anche alle perplessità dell'assessore comunale, Bruno Ciapponi Landi, per il quale è «folle» voler re-immettere il plantigrado in un contesto che non è più quello di una volta. «La vedo come un'azione artificiale vestita di aspetti naturali - è il parere dell'assessore -. Ma se si vuole insistere su questa logica, allora che il controllo sia accuratissimo, che questi animali siano monitorati e si sappia dove si spostano e si trovano».
«A parte il fatto che l'orso non lo abbiamo immesso noi - precisa Ferloni -, è necessario dire che l'orso non è andato in città, a Tirano, ma l'ha attraversata dal versante orobico per andare in Valposchiavo. È sceso dove gli faceva comodo e si è trovato la strada statale da attraversare. L'orso ha un radio collare, cioè un Gsp che consente di sapere dove si tratta. Dunque i controlli ci sono». Ferloni aggiunge che se M13, in questo caso, passa all'una di notte, ciò non è considerata una problematica. Se però l'animale si fa vedere ancora una seconda sera, magari attirato da cassonetti, allora scatta una maggiore sorveglianza delle forze che interverranno con la polizia provinciale. «Nel quale caso si sparerebbero proiettili di gomma o lo si "disturberebbe" - prosegue il tecnico provinciale -. Se staziona, invece, lo si rimuove. Questo è già concordato». E alla paura che in parte si è alimentata nel Tiranese dopo l'avvistamento dell'orso in città e non solo, Ferloni è dell'idea che si potrebbe organizzazione una serata informativa come quella tenutasi a Morbegno con grande partecipazione di pubblico, durante la quale un esperto ha spiegato la biologia dell'animale per diminuire la paura e farlo conoscere. «Nel Tiranese è la prima volta che passa, ma ben venga la comunicazione». Peraltro sono in programma nel giro di breve tempo due serate di questo genere in Alta Valle. Una si terrà il 21 agosto a Bormio e la seconda il 27 a Livigno. «Magari qualche tiranese potrebbe venire all'incontro a Bormio - conclude Ferloni -, ma se ci fosse l'esigenza di organizzarne uno anche a Tirano, si potrà valutare».
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
L'Orso nelle Alpi e Prealpi Orobie
da L'Eco di Bergamo di martedi' 31 Luglio 2012 di Giovanni Ghisalberti
Da circa due mesi non ci sono più indici della presenza dell'orso sulle Orobie bergamasche.
E M7, l'orso che era stato identificato sulle nostre Orobie grazie alle analisi genetiche, molto probabilmente è tornato da dove era arrivato, ovvero in Trentino, nel parco Adamello-Brenta. A dirlo è Elena Tironi, responsabile di «Life Artos» per la Regione Lombardia, il progetto per la reintroduzione dell'orso sulle Alpi.
M7 identificato in Val di Scalve
«Dalla Valle Imagna l'orso non è mai passato – dice Tironi –. A noi, in questi mesi, non è mai arrivata alcuna segnalazione e il monitoraggio degli indici di presenza (avvistamenti con prove concrete, orme o altre tracce organiche, ndr) ci conferma che è una zona dove non è transitato. Anche perché sarebbe uno spostamento poco compatibile con quelli che siamo riusciti a monitorare: gli orsi in Lombardia, forse tre, si sono sempre spostati più a nord, in alta Valle Brembana, in Val di Scalve, in Valsassina, nell'alto Bresciano e in provincia di Sondrio. E perdipiù, finora, non ha mai predato oche».
«Se fosse passato dalla Valle Imagna e avesse ucciso – prosegue la responsabile della Regione – sicuramente, in questi mesi, qualcuno ce l'avrebbe fatto sapere. Anche dalla Polizia provinciale, invece, non è arrivata alcuna segnalazione dell'orso in quella zona. E tutti gli allevatori ormai sanno che è possibile avere un risarcimento in caso di predazione. Occorre molta attenzione anche quando si dice di "aver visto un orso". Potrebbe essere confuso con altri animali, con un cane o un cinghiale. E purtroppo c'è ancora scarsa conoscenza del comportamento dell'orso». Da circa due mesi, quindi, sulle Orobie non ci sono segnali della presenza di un orso. A maggio, grazie all'esame dei peli ritrovati a Vilminore di Scalve, era stato identificato M7, in pratica nipote di JJ5, l'esemplare che era stato sulle Orobie nel 2008 e 2009, morto nei mesi scorsi in Trentino per un'anestesia: M7, maschio di tre anni, ora è probabilmente tornato nel parco Adamello-Brenta, ovvero dalla regione da cui sono arrivati tutti gli orsi del progetto «Life Arctos», introdotti dal 1999.
«Il periodo più "turbolento" per l'orso – prosegue Tironi – è quello primaverile. Il plantigrado non trova subito vegetali per cibarsi, quindi punta a prede animali. Poi va alla ricerca di una femmina e continua a spostarsi». E quest'ultimo è anche il motivo per cui dal Trentino gli orsi arrivano in Lombardia. «Se c'è un maschio dominante cercano la femmina altrove – continua Tironi –. Non trovandola neppure da noi, a un certo punto, si "rassegnano" e tornano da dove erano venuti. Molto probabilmente, quindi, M7 è tornato in Trentino».
M13 ora è in Svizzera
Di un altro esemplare, fino a pochi giorni fa in Lombardia, si sa ora che è in Svizzera: si tratta di M13, ovvero il 13° maschio individuato dal 2008 nel progetto Life «Artcos», seconda generazione di quelli introdotti nel parco dell'Adamello ormai 12 anni fa. Ha un radiocollare quindi si sa con certezza che si è mosso per un po' di tempo nel parco dello Stelvio mentre ora ha sconfinato. Un altro esemplare sarebbe comunque presente in provincia di Sondrio.
Da circa due mesi non ci sono più indici della presenza dell'orso sulle Orobie bergamasche.
E M7, l'orso che era stato identificato sulle nostre Orobie grazie alle analisi genetiche, molto probabilmente è tornato da dove era arrivato, ovvero in Trentino, nel parco Adamello-Brenta. A dirlo è Elena Tironi, responsabile di «Life Artos» per la Regione Lombardia, il progetto per la reintroduzione dell'orso sulle Alpi.
M7 identificato in Val di Scalve
«Dalla Valle Imagna l'orso non è mai passato – dice Tironi –. A noi, in questi mesi, non è mai arrivata alcuna segnalazione e il monitoraggio degli indici di presenza (avvistamenti con prove concrete, orme o altre tracce organiche, ndr) ci conferma che è una zona dove non è transitato. Anche perché sarebbe uno spostamento poco compatibile con quelli che siamo riusciti a monitorare: gli orsi in Lombardia, forse tre, si sono sempre spostati più a nord, in alta Valle Brembana, in Val di Scalve, in Valsassina, nell'alto Bresciano e in provincia di Sondrio. E perdipiù, finora, non ha mai predato oche».
«Se fosse passato dalla Valle Imagna e avesse ucciso – prosegue la responsabile della Regione – sicuramente, in questi mesi, qualcuno ce l'avrebbe fatto sapere. Anche dalla Polizia provinciale, invece, non è arrivata alcuna segnalazione dell'orso in quella zona. E tutti gli allevatori ormai sanno che è possibile avere un risarcimento in caso di predazione. Occorre molta attenzione anche quando si dice di "aver visto un orso". Potrebbe essere confuso con altri animali, con un cane o un cinghiale. E purtroppo c'è ancora scarsa conoscenza del comportamento dell'orso». Da circa due mesi, quindi, sulle Orobie non ci sono segnali della presenza di un orso. A maggio, grazie all'esame dei peli ritrovati a Vilminore di Scalve, era stato identificato M7, in pratica nipote di JJ5, l'esemplare che era stato sulle Orobie nel 2008 e 2009, morto nei mesi scorsi in Trentino per un'anestesia: M7, maschio di tre anni, ora è probabilmente tornato nel parco Adamello-Brenta, ovvero dalla regione da cui sono arrivati tutti gli orsi del progetto «Life Arctos», introdotti dal 1999.
«Il periodo più "turbolento" per l'orso – prosegue Tironi – è quello primaverile. Il plantigrado non trova subito vegetali per cibarsi, quindi punta a prede animali. Poi va alla ricerca di una femmina e continua a spostarsi». E quest'ultimo è anche il motivo per cui dal Trentino gli orsi arrivano in Lombardia. «Se c'è un maschio dominante cercano la femmina altrove – continua Tironi –. Non trovandola neppure da noi, a un certo punto, si "rassegnano" e tornano da dove erano venuti. Molto probabilmente, quindi, M7 è tornato in Trentino».
M13 ora è in Svizzera
Di un altro esemplare, fino a pochi giorni fa in Lombardia, si sa ora che è in Svizzera: si tratta di M13, ovvero il 13° maschio individuato dal 2008 nel progetto Life «Artcos», seconda generazione di quelli introdotti nel parco dell'Adamello ormai 12 anni fa. Ha un radiocollare quindi si sa con certezza che si è mosso per un po' di tempo nel parco dello Stelvio mentre ora ha sconfinato. Un altro esemplare sarebbe comunque presente in provincia di Sondrio.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Orso, terzo avvistamento in due mesi
dal quotidiano Arera di Vittorio Zambaldo
Orso, terzo avvistamento in due mesi

Un primo piano dell'orso visto da Gianluigi Andreoli, che dice: «Sembrava stesse aspettando qualcuno»
Alla fine l'orso ha deciso di attraversare la strada sparendo nel bosco
Monte Baldo. È di casa da oltre tre mesi sul Baldo, al confine fra le province di Verona e Trento e non si può dire che si sottragga agli obiettivi il giovane orso incappato ancora una volta in un incontro ravvicinato a pochi giorni dal precedente avvenuto sempre nella stessa zona, lungo la strada Graziani.
La fortuna di poterlo vedere e fotografare è toccata questa volta a Gianluigi Andreoli, appassionato di flora montebaldina e membro del Gruppo micologico e protezione flora spontanea del Dopolavoro ferroviario di Verona. «Ero partito presto, verso le 5.30, da Albisano, diretto in una località del Baldo alla ricerca di un fiore raro da fotografare, che poi in realtà non ho trovato», racconta Andreoli che ha comunque al suo attivo il ritrovamento di diversi esemplari di fiori unici per la nostra provincia e che in coppia con Gaetano Berzacola è spesso a caccia di orchidee spontanee e rare. «Ero concentrato sulla Lychnis flos-jovis, pianta per la quale era partito da casa con l'obiettivo di fotografarla, quando verso la prima luce del giorno ho scorto in prossimità di Bocca di Navene un esemplare di orso fermo sul ciglio sinistro della strada. Ho bloccato l'auto e accesso le quattro frecce per avvertire di rallentare se qualcuno mi seguiva, e osservare da vicino, non erano più di 4-5 metri, il comportamento dell'orso. A me è sembrato un cucciolo», ribadisce. In realtà, come ha spiegato Fausto Zoller, ispettore superiore e comandante della stazione di Brenzone del Corpo Forestale dello Stato, «da informazioni raccolte dai colleghi trentini che seguono la dispersione degli orsi, si tratta di un orso maschio giovane di circa due anni e mezzo, effettivamente un po' al di sotto della stazza media per la sua età, ma non più cucciolo e destinato a crescere ancora».
«Avrebbe voluto attraversare la strada e continuava ad allungare il collo e lo sguardo verso il ciglio destro: avevo proprio l'impressione che stesse aspettando qualcuno o cercasse d congiungersi con qualcun altro che aveva già attraversato la strada. Ho pensato alla madre o a qualche altro fratello», aggiunge Andreoli che ha abbassato il finestrino e non ha rinunciato a un bel primo piano dell'orso che lo guardava dal ciglio della strada. Un altro scatto fotografico lo ha fatto quando l'animale, sentendosi più sicuro, ha deciso di attraversare la strada ed è stato fermato dall'obiettivo proprio al centro della carreggiata. «Frequento spesso la zona alla ricerca di erbe e piante rare e mi capita di vedere animali, ma sono generalmente caprioli, scoiattoli, marmotte, qualche donnola. Devo dire di non aver avuto alcun timore, ma ho atteso tranquillo che l'animale attraversasse la strada, rispettando i suoi tempi d'attesa. Non ho cercato né di attirare la sua attenzione né di spaventarlo. Nel silenzio più assoluto delle prime ore del mattino ha deciso liberamente di muoversi come meglio ha creduto di fare», aggiunge Andreoli, «scendendo dalla scarpata e dirigendosi verso un grosso faggio, prima di scomparire nel bosco».
Lo stesso orso era stato fotografato a metà maggio dalla famiglia Voi di Villafranca nella stessa località e due settimane fa da Massimo Righetti di San Pietro in Cariano che era con la fidanzata Laura nei presi del bivio per Madonna della Neve. Gli agenti della Forestale che ne conoscono i movimenti sulla scorta delle diverse segnalazioni che arrivano, confermano che si tratta di un giovane orso in dispersione dal suo aerale d'origine del Parco dell'Adamello-Brenta, stanziale sul Baldo da circa tre mesi e che non si allontana molto da una zona con una raggio di 5-6 chilometri. Si tratta di un orso non problematico, che non ha mai predato animali domestici, anche se le sue tracce sono state trovate vicino a pollai e allevamenti. Gli agenti raccomandano a turisti ed escursionisti di non abbandonare avanzi di cibo né tanto meno lanciarli in direzione dell'orso per tentare di avvicinarlo: c'è il rischio che associ la presenza dell'uomo alla facilità di procurarsi il cibo e assuma comportamenti confidenti che alla fine sarebbero estremamente deleteri, portando nei casi più problematici al trasferimento coatto dell'animale e perfino al suo abbattimento.
Orso, terzo avvistamento in due mesi

Un primo piano dell'orso visto da Gianluigi Andreoli, che dice: «Sembrava stesse aspettando qualcuno»
Alla fine l'orso ha deciso di attraversare la strada sparendo nel bosco
Monte Baldo. È di casa da oltre tre mesi sul Baldo, al confine fra le province di Verona e Trento e non si può dire che si sottragga agli obiettivi il giovane orso incappato ancora una volta in un incontro ravvicinato a pochi giorni dal precedente avvenuto sempre nella stessa zona, lungo la strada Graziani.
La fortuna di poterlo vedere e fotografare è toccata questa volta a Gianluigi Andreoli, appassionato di flora montebaldina e membro del Gruppo micologico e protezione flora spontanea del Dopolavoro ferroviario di Verona. «Ero partito presto, verso le 5.30, da Albisano, diretto in una località del Baldo alla ricerca di un fiore raro da fotografare, che poi in realtà non ho trovato», racconta Andreoli che ha comunque al suo attivo il ritrovamento di diversi esemplari di fiori unici per la nostra provincia e che in coppia con Gaetano Berzacola è spesso a caccia di orchidee spontanee e rare. «Ero concentrato sulla Lychnis flos-jovis, pianta per la quale era partito da casa con l'obiettivo di fotografarla, quando verso la prima luce del giorno ho scorto in prossimità di Bocca di Navene un esemplare di orso fermo sul ciglio sinistro della strada. Ho bloccato l'auto e accesso le quattro frecce per avvertire di rallentare se qualcuno mi seguiva, e osservare da vicino, non erano più di 4-5 metri, il comportamento dell'orso. A me è sembrato un cucciolo», ribadisce. In realtà, come ha spiegato Fausto Zoller, ispettore superiore e comandante della stazione di Brenzone del Corpo Forestale dello Stato, «da informazioni raccolte dai colleghi trentini che seguono la dispersione degli orsi, si tratta di un orso maschio giovane di circa due anni e mezzo, effettivamente un po' al di sotto della stazza media per la sua età, ma non più cucciolo e destinato a crescere ancora».
«Avrebbe voluto attraversare la strada e continuava ad allungare il collo e lo sguardo verso il ciglio destro: avevo proprio l'impressione che stesse aspettando qualcuno o cercasse d congiungersi con qualcun altro che aveva già attraversato la strada. Ho pensato alla madre o a qualche altro fratello», aggiunge Andreoli che ha abbassato il finestrino e non ha rinunciato a un bel primo piano dell'orso che lo guardava dal ciglio della strada. Un altro scatto fotografico lo ha fatto quando l'animale, sentendosi più sicuro, ha deciso di attraversare la strada ed è stato fermato dall'obiettivo proprio al centro della carreggiata. «Frequento spesso la zona alla ricerca di erbe e piante rare e mi capita di vedere animali, ma sono generalmente caprioli, scoiattoli, marmotte, qualche donnola. Devo dire di non aver avuto alcun timore, ma ho atteso tranquillo che l'animale attraversasse la strada, rispettando i suoi tempi d'attesa. Non ho cercato né di attirare la sua attenzione né di spaventarlo. Nel silenzio più assoluto delle prime ore del mattino ha deciso liberamente di muoversi come meglio ha creduto di fare», aggiunge Andreoli, «scendendo dalla scarpata e dirigendosi verso un grosso faggio, prima di scomparire nel bosco».
Lo stesso orso era stato fotografato a metà maggio dalla famiglia Voi di Villafranca nella stessa località e due settimane fa da Massimo Righetti di San Pietro in Cariano che era con la fidanzata Laura nei presi del bivio per Madonna della Neve. Gli agenti della Forestale che ne conoscono i movimenti sulla scorta delle diverse segnalazioni che arrivano, confermano che si tratta di un giovane orso in dispersione dal suo aerale d'origine del Parco dell'Adamello-Brenta, stanziale sul Baldo da circa tre mesi e che non si allontana molto da una zona con una raggio di 5-6 chilometri. Si tratta di un orso non problematico, che non ha mai predato animali domestici, anche se le sue tracce sono state trovate vicino a pollai e allevamenti. Gli agenti raccomandano a turisti ed escursionisti di non abbandonare avanzi di cibo né tanto meno lanciarli in direzione dell'orso per tentare di avvicinarlo: c'è il rischio che associ la presenza dell'uomo alla facilità di procurarsi il cibo e assuma comportamenti confidenti che alla fine sarebbero estremamente deleteri, portando nei casi più problematici al trasferimento coatto dell'animale e perfino al suo abbattimento.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
- IW2LBR
- Site Admin
- Messaggi: 77145
- Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2005, 19:57
- Località: Media Val Brembana (600m)
- Contatta:
Dalle pecore di Cancano al miele di Bormio
da Montagna TV
Dalle pecore di Cancano al miele di Bormio: l’orso vaga in Alta Valtellina
SONDRIO — Una pecora sbranata alle Dighe di Cancano, in Valdidentro, e una serie di arnie ribaltate sopra i Bagni Nuovi di Bormio, per cibarsi di miele. Questi i danni provocati da un giovane orso che si sta aggirando da qualche giorno in Alta Valtellina. Avvistamenti dell’orso sono stati registrati a distanza di poche ore anche ad Arnoga e Piandelvino, ma i responsabili del parco hanno escluso che potesse trattarsi di due orsi. Le sue impronte sono state fotografate da alcuni agenti forestali, che poi hanno fatto esaminare il materiale raccolto alle autorità.
“Stando alla dimensione delle impronte – hanno detto i responsabili del Parco dello Stelvio – potrebbe trattarsi di un giovane di circa un anno e mezzo proveniente dal nucleo presente in Trentino, nel Parco Adamello-Brenta. È normale che a quest’età i giovani, soprattutto se maschi, si allontanino dai luoghi di nascita per esplorare boschi ed aree montane. Tali spostamenti possono essere dell’ordine delle centinaia di chilometri”. L’orso, però, pare trovarsi bene in Valtellina. Nei giorni scorsi si è aggirato nella località Campello sopra i Bagni di Bormio per farsi un paio di spuntini di miele: in due diverse riprese, a distanza di alcuni giorni, ha assalito alcune arnie estraendo i telai carichi di nettare. Secondo quanto riferito da La Provincia di Sondrio gli associati di Apilombardia di Sondrio sono subito tornti a chiedere di poter disporre presto di altri recinti anti-orso per proteggere le arnie destinate al miele di rododendro che si produce in quota. La consegna dei recinti, infatti, pare stia avvenendo in modo piuttosto lento e difficoltoso.
“Meglio che il miele lo rubi l’orso piuttosto che gli uomini come talvolta capita – ha detto con filosofia l’apicoltore danneggiato al quotidiano La Provincia di Sondrio -. Il danno è relativo. Metterò le reti intorno agli alveari ma non sono preoccupato per quanto successo. Fa parte del gioco. Fino ai primo del Novecento questo animale era sulle nostre montagne e sono contento che ora sia ritornato. Vorrà dire anche le nostre zone non sono inquinate”.
Dalle pecore di Cancano al miele di Bormio: l’orso vaga in Alta Valtellina
SONDRIO — Una pecora sbranata alle Dighe di Cancano, in Valdidentro, e una serie di arnie ribaltate sopra i Bagni Nuovi di Bormio, per cibarsi di miele. Questi i danni provocati da un giovane orso che si sta aggirando da qualche giorno in Alta Valtellina. Avvistamenti dell’orso sono stati registrati a distanza di poche ore anche ad Arnoga e Piandelvino, ma i responsabili del parco hanno escluso che potesse trattarsi di due orsi. Le sue impronte sono state fotografate da alcuni agenti forestali, che poi hanno fatto esaminare il materiale raccolto alle autorità.
“Stando alla dimensione delle impronte – hanno detto i responsabili del Parco dello Stelvio – potrebbe trattarsi di un giovane di circa un anno e mezzo proveniente dal nucleo presente in Trentino, nel Parco Adamello-Brenta. È normale che a quest’età i giovani, soprattutto se maschi, si allontanino dai luoghi di nascita per esplorare boschi ed aree montane. Tali spostamenti possono essere dell’ordine delle centinaia di chilometri”. L’orso, però, pare trovarsi bene in Valtellina. Nei giorni scorsi si è aggirato nella località Campello sopra i Bagni di Bormio per farsi un paio di spuntini di miele: in due diverse riprese, a distanza di alcuni giorni, ha assalito alcune arnie estraendo i telai carichi di nettare. Secondo quanto riferito da La Provincia di Sondrio gli associati di Apilombardia di Sondrio sono subito tornti a chiedere di poter disporre presto di altri recinti anti-orso per proteggere le arnie destinate al miele di rododendro che si produce in quota. La consegna dei recinti, infatti, pare stia avvenendo in modo piuttosto lento e difficoltoso.
“Meglio che il miele lo rubi l’orso piuttosto che gli uomini come talvolta capita – ha detto con filosofia l’apicoltore danneggiato al quotidiano La Provincia di Sondrio -. Il danno è relativo. Metterò le reti intorno agli alveari ma non sono preoccupato per quanto successo. Fa parte del gioco. Fino ai primo del Novecento questo animale era sulle nostre montagne e sono contento che ora sia ritornato. Vorrà dire anche le nostre zone non sono inquinate”.
Valanga - VLBNET Rete Wireless - News Valle Brembana - Valle Brembana - Fotografie della Valle Brembana
Specialist SEO, search engine optimization & marketing
Specialist SEO, search engine optimization & marketing