da Valtellina NEWS
Sertori Presidente della Provincia di Sondrio rimanda M25 in Trentino
Nel dibattito pubblico sulla convivenza tra l’uomo e l’orso in Valtellina e Valchiavenna, dopo quanto accaduto nei giorni scorsi in Val di Togno, quando un plantigrado chiamato M25 ha sbranato 4 asini, entra anche il presidente della provincia di Sondrio Massimo Sertori. «Chiedo alla Provincia autonoma di Trento di provvedere affinché l’orso M25, la cui presenza in Val di Togno è stata abbondantemente documentata, sia allontanato dai boschi della Valtellina e possa essere rimesso in libertà in un habitat a lui più confacente». Il grosso esemplare maschio di circa 3 anni, fa parte di quel nucleo vitale di orsi bruni che, a partire dal 1999, sta ripopolando le Alpi Centrali in seguito all’avvio del progetto “Life Ursus” voluto dalla Provincia autonoma di Trento insieme al Parco Adamello - Brenta e all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (ISPRA) e finanziato dall’Unione Europea.
«Il progetto, nel merito del quale non voglio entrare, - aggiunge Sertori - avrebbe dovuto contemplare la possibilità che gli eventuali territori di espansione e colonizzazione da parte di questi grandi predatori fossero in grado di sostenerne la presenza. Ad oggi, il nostro sistema territoriale, senza tralasciare alcun ambito e dunque, quello ambientale, faunistico, agricolo e pastorale - prosegue il presidente della Provincia di Sondrio - non è in grado di far fronte alla permanenza di un orso bruno, a maggior ragione quando si tratta di un esemplare mediamente problematico come M25. Alla nostra provincia, purtroppo non a statuto autonomo, mancano, infatti, non solo le risorse economiche ma anche quelle umane per gestire al meglio una situazione di questo genere che di sicuro presuppone un’intensa attività di controllo, di informazione e di comunicazione dedicate».
Il plantigrado è provvisto di radio collare e i suoi spostamenti sono, entro i limiti consentiti dai dispositivi e dalla corretta ricezione dei dati gps, tenuti sotto controllo da parte della Polizia Provinciale e dell’Ufficio Faunistico di Palazzo Muzio. Dalla Provincia fanno sapere inoltre che nella giornata di mercoledì 27 agosto sono state posizionate alcune foto-trappole su due dei 4 asini predati nella speranza di poter vedere l'orso. Dopo 10 giorni, inoltre, è stato possibile localizzare M25 attraverso la radio VHF. Pur essendo il segnale molto debole, è stato comunque possibile definire con esattezza la posizione dell’animale che si trova in sponda sinistra orografica in Val di Togno. Finché M25 resterà in Val di Togno non sarà possibile però - a causa della mancanza di copertura telefonica - avere i dati dal gps.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dalla Provincia di Sondrio
La Provincia di Sondrio ai trentini: "Venite a prendervi l'orso"
Il presidente leghista Massimo Sertori chiede di intervenire dopo che il plantigrado ha sbranato quattro asini in Val di Togno
TRENTO. «Chiedo alla Provincia autonoma di Trento di provvedere affinchè l' orso MV25, la cui presenza in Val di Togno è stata abbondantemente documentata, sia allontanato dai boschi della Valtellina e possa essere rimesso in libertà in un habitat a lui più confacente». È questa la posizione del presidente della Provincia di Sondrio, il leghista Massimo Sertori, in merito alla vicenda del plantigrado che pochi giorni fa ha sbranato nel territorio di Spriana (Sondrio) 4 asini, suscitando la preoccupazione e dure prese di posizione degli allevatori valtellinesi.
Il grosso esemplare maschio di circa 3 anni fa parte del nucleo di orsi bruni che sta ripopolando le Alpi col progetto «Life Ursus» voluto dalla Provincia autonoma di Trento, d'intesa con il parco Adamello-Brenta e l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Spra) e finanziato dall'Unione Europea. «Il progetto, nel merito del quale non voglio entrare - aggiunge Sertori - avrebbe dovuto contemplare la possibilità che gli eventuali territori di espansione e colonizzazione da parte di questi grandi predatori fossero in grado di sostenerne la presenza. Ad oggi, il nostro sistema territoriale, senza tralasciare alcun ambito (ambientale, faunistico, agricolo e pastorale), non è in grado di far fronte alla permanenza di un orso bruno, a maggior ragione quando si tratta di un esemplare mediamente problematico come MV25». Il presidente della Provincia di Sondrio spiega che «alla Provincia di Sondrio, purtroppo non a statuto autonomo, mancano non solo le risorse economiche, ma anche quelle umane per gestire al meglio una situazione di questo genere che, di sicuro, presuppone un'intensa attività di controllo, di informazione e di comunicazione dedicata». Gli accertamenti condotti dalla Polizia Provinciale di Sondrio, inoltre, hanno stabilito proprio oggi che l' orso si trova ancora in Val di Togno, stavolta nella sponda orografica sinistra, circostanza che è destinata ad accrescere l'allarme e le proteste degli allevatori dato che sugli alpeggi in questo periodo sono ancora al pascolo le mandrie bovine e ci sono pecore, cavalli e asini.
La Provincia di Sondrio ai trentini: "Venite a prendervi l'orso"
Il presidente leghista Massimo Sertori chiede di intervenire dopo che il plantigrado ha sbranato quattro asini in Val di Togno
TRENTO. «Chiedo alla Provincia autonoma di Trento di provvedere affinchè l' orso MV25, la cui presenza in Val di Togno è stata abbondantemente documentata, sia allontanato dai boschi della Valtellina e possa essere rimesso in libertà in un habitat a lui più confacente». È questa la posizione del presidente della Provincia di Sondrio, il leghista Massimo Sertori, in merito alla vicenda del plantigrado che pochi giorni fa ha sbranato nel territorio di Spriana (Sondrio) 4 asini, suscitando la preoccupazione e dure prese di posizione degli allevatori valtellinesi.
Il grosso esemplare maschio di circa 3 anni fa parte del nucleo di orsi bruni che sta ripopolando le Alpi col progetto «Life Ursus» voluto dalla Provincia autonoma di Trento, d'intesa con il parco Adamello-Brenta e l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Spra) e finanziato dall'Unione Europea. «Il progetto, nel merito del quale non voglio entrare - aggiunge Sertori - avrebbe dovuto contemplare la possibilità che gli eventuali territori di espansione e colonizzazione da parte di questi grandi predatori fossero in grado di sostenerne la presenza. Ad oggi, il nostro sistema territoriale, senza tralasciare alcun ambito (ambientale, faunistico, agricolo e pastorale), non è in grado di far fronte alla permanenza di un orso bruno, a maggior ragione quando si tratta di un esemplare mediamente problematico come MV25». Il presidente della Provincia di Sondrio spiega che «alla Provincia di Sondrio, purtroppo non a statuto autonomo, mancano non solo le risorse economiche, ma anche quelle umane per gestire al meglio una situazione di questo genere che, di sicuro, presuppone un'intensa attività di controllo, di informazione e di comunicazione dedicata». Gli accertamenti condotti dalla Polizia Provinciale di Sondrio, inoltre, hanno stabilito proprio oggi che l' orso si trova ancora in Val di Togno, stavolta nella sponda orografica sinistra, circostanza che è destinata ad accrescere l'allarme e le proteste degli allevatori dato che sugli alpeggi in questo periodo sono ancora al pascolo le mandrie bovine e ci sono pecore, cavalli e asini.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Dal Blog di Giuseppe Ciaghi
Leggo sui giornali che secondo i Verdi "Daniza (sarebbe stata) maltrattata....
Ho letto sui quotidiani locali di oggi, che secondo i Verdi "Daniza (sarebbe stata) maltrattata...". Mi sono chiesto da chi. Se da quanti l'hanno catturata in Slovenia, portandola via a sua madre, che l'aveva istruita a vivere in quell'habitat, e a quello che era il suo ambiente, o dalla gente di Rendena. E' fuori dubbio che quell'animale, trasportato quassù, ha avuto dei comportamenti anomali rispetto a quelli tenuti dagli orsi che avevano popolato queste montagne in passato. Ovviamente per questioni di adattamento ad un ambiente che le era sconosciuto. Di qui quanto sta succedendo... Voglio bene agli animali, da sempre, dalla vipera all'orso, e non ho paura di loro. Anzi, sono abituato a conviverci, grazie agli insegnamenti di mio padre. Sono nato e vissuto in montagna, gestendo anche rifugi, ultimo quello di Fontanabona, nel cuore di Val Genova, dove negli anni Settanta passò l'ultimo esemplare di orso autoctono spaventando le vacche che si trovavano a malga Genova e provocando una reazione furibonda dei miei tacchini, che ci rimisero le penne. Quella razza si è estinta, a dimostrazione che non c'è compatibilità tra chi vive in montagna e delle sue risorse e l'orso.
I miei nonni, che avevano militato fra i KaiserJäger, e si fidavano della buona amministrazione di Cecco Beppe; mi confessarono che all'arrivo dell'Italia l'unico a guadagnarci fosse stato l'orso. Sotto l'Impero austroungarico chi lo uccideva riceveva un ricompensa: si voleva garantire ai montanari una certa sicurezza e tranquillità. Sotto l'Italia è stato protetto. Se il disegno politico di riportare quassù l'orso è quello di mandar via la gente dalla montagna e di favorirne il suo trasferimento in città, basta esplicitarlo e assumere adeguate misure. L'orso e le attività dell'uomo non sono compatibili nello stesso luogo. L'ultimo incidente, quello con Daniele Maturi, lo conferma. A me sarebbe piaciuto che gli orsi fossero tornati in Trentino di loro spontanea volontà, spostandosi pian piano dai luoghi ove oggi vivono e allargandoli per aver trovato ambienti adatti alla loro esistenza. Odio la violenza, sia per il modo con cui gli orsi sono stati trapiantati qui, sia per le limitazione a usare del proprio territorio cui sono stati costretti gli abitanti della valle.
E non trovo onesto analoghe importazioni, fatte sotto banco, di linci e di lupi. Non posso tacere infine del dispetto che provo davanti alle insinuazioni apparse sui giornali sul comportamento di Daniele Maturi e sull'aver messo in dubbio le sue parole, quasi fosse stato lui a provocare la reazione di Daniza. Che avrebbe difeso i suoi due piccoli. Ovviamente c'è chi pensa che questi siano più importanti dei due figlioletti di Daniele e che lui sia uno sprovveduto. Daniele è un buono, un gigante, una forza della natura, e si è salvato solo per questo. Al suo posto oggi qualcuno, meno buono e più furbo, ci avrebbe speculato, denunciando per diffamazione quanti hanno messo in dubbio le sue parole, e chiedendo un congruo risarcimento per i danni che ne avrebbero subito la sua immagine la sua dignità. Cose che a Pinzolo non sono state scalfite, anzi ingigantite. Da ultimo vorrei ricordare una fatto. I Verdi hanno fatto un esposto alla Procura su Daniza. Ebbene circa dodici anni fa, ne feci uno anch'io alla Procura della Repubblica di Trento, alla vigilia dell'introduzione degli orsi. In quell'esposto facevo notare come i documenti "scientifici" portati dagli interessati a convincere l'opinione pubblica ad accettare Life Ursus non escludessero pericoli anche per l'uomo. In quell'esposto invitavo la Procura a provvedere in merito, chiedendo che fosse ritenuto penalmente responsabile dei danni arrecati alle persone chi avesse permesso l'introduzione dell'orso, politico o giudice che fosse.
Giuseppe Ciaghi
Pinzolo, via Calvét 14
Leggo sui giornali che secondo i Verdi "Daniza (sarebbe stata) maltrattata....
Ho letto sui quotidiani locali di oggi, che secondo i Verdi "Daniza (sarebbe stata) maltrattata...". Mi sono chiesto da chi. Se da quanti l'hanno catturata in Slovenia, portandola via a sua madre, che l'aveva istruita a vivere in quell'habitat, e a quello che era il suo ambiente, o dalla gente di Rendena. E' fuori dubbio che quell'animale, trasportato quassù, ha avuto dei comportamenti anomali rispetto a quelli tenuti dagli orsi che avevano popolato queste montagne in passato. Ovviamente per questioni di adattamento ad un ambiente che le era sconosciuto. Di qui quanto sta succedendo... Voglio bene agli animali, da sempre, dalla vipera all'orso, e non ho paura di loro. Anzi, sono abituato a conviverci, grazie agli insegnamenti di mio padre. Sono nato e vissuto in montagna, gestendo anche rifugi, ultimo quello di Fontanabona, nel cuore di Val Genova, dove negli anni Settanta passò l'ultimo esemplare di orso autoctono spaventando le vacche che si trovavano a malga Genova e provocando una reazione furibonda dei miei tacchini, che ci rimisero le penne. Quella razza si è estinta, a dimostrazione che non c'è compatibilità tra chi vive in montagna e delle sue risorse e l'orso.
I miei nonni, che avevano militato fra i KaiserJäger, e si fidavano della buona amministrazione di Cecco Beppe; mi confessarono che all'arrivo dell'Italia l'unico a guadagnarci fosse stato l'orso. Sotto l'Impero austroungarico chi lo uccideva riceveva un ricompensa: si voleva garantire ai montanari una certa sicurezza e tranquillità. Sotto l'Italia è stato protetto. Se il disegno politico di riportare quassù l'orso è quello di mandar via la gente dalla montagna e di favorirne il suo trasferimento in città, basta esplicitarlo e assumere adeguate misure. L'orso e le attività dell'uomo non sono compatibili nello stesso luogo. L'ultimo incidente, quello con Daniele Maturi, lo conferma. A me sarebbe piaciuto che gli orsi fossero tornati in Trentino di loro spontanea volontà, spostandosi pian piano dai luoghi ove oggi vivono e allargandoli per aver trovato ambienti adatti alla loro esistenza. Odio la violenza, sia per il modo con cui gli orsi sono stati trapiantati qui, sia per le limitazione a usare del proprio territorio cui sono stati costretti gli abitanti della valle.
E non trovo onesto analoghe importazioni, fatte sotto banco, di linci e di lupi. Non posso tacere infine del dispetto che provo davanti alle insinuazioni apparse sui giornali sul comportamento di Daniele Maturi e sull'aver messo in dubbio le sue parole, quasi fosse stato lui a provocare la reazione di Daniza. Che avrebbe difeso i suoi due piccoli. Ovviamente c'è chi pensa che questi siano più importanti dei due figlioletti di Daniele e che lui sia uno sprovveduto. Daniele è un buono, un gigante, una forza della natura, e si è salvato solo per questo. Al suo posto oggi qualcuno, meno buono e più furbo, ci avrebbe speculato, denunciando per diffamazione quanti hanno messo in dubbio le sue parole, e chiedendo un congruo risarcimento per i danni che ne avrebbero subito la sua immagine la sua dignità. Cose che a Pinzolo non sono state scalfite, anzi ingigantite. Da ultimo vorrei ricordare una fatto. I Verdi hanno fatto un esposto alla Procura su Daniza. Ebbene circa dodici anni fa, ne feci uno anch'io alla Procura della Repubblica di Trento, alla vigilia dell'introduzione degli orsi. In quell'esposto facevo notare come i documenti "scientifici" portati dagli interessati a convincere l'opinione pubblica ad accettare Life Ursus non escludessero pericoli anche per l'uomo. In quell'esposto invitavo la Procura a provvedere in merito, chiedendo che fosse ritenuto penalmente responsabile dei danni arrecati alle persone chi avesse permesso l'introduzione dell'orso, politico o giudice che fosse.
Giuseppe Ciaghi
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da Roma
Ciociaria, trovato morto cucciolo di orso: forse avvelenato
Era una femmina di sette mesi. E' stata trovata ai bordoi di una strada di Settefrati in un'area vicina al parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise. Sul caso indaga la forestale
Un cucciolo di orso è stato trovato morto ai bordi di una strada nel comune di Settefrati (Frosinone), in un'area adiacente al Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e confinante con la sua Zona di Protezione Esterna. Si tratta di un esemplare femmina di circa 7 mesi. A un primo esame l'animale non presenta ferite o segni di investimento, appare in buono stato nutrizionale e non si escludono ipotesi di avvelenamento. Indaga la Forestale, dove sta setacciando il territorio alla ricerca di indizi che possano far luce sulle cause della morte. La carcassa sarà inviata all'Istituto zooprofilattico di Grosseto per l'autopsia. Recentemente nella zona del ritrovamento era stata avvistata un'orsa con due piccoli.
Ciociaria, trovato morto cucciolo di orso: forse avvelenato
Era una femmina di sette mesi. E' stata trovata ai bordoi di una strada di Settefrati in un'area vicina al parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise. Sul caso indaga la forestale
Un cucciolo di orso è stato trovato morto ai bordi di una strada nel comune di Settefrati (Frosinone), in un'area adiacente al Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e confinante con la sua Zona di Protezione Esterna. Si tratta di un esemplare femmina di circa 7 mesi. A un primo esame l'animale non presenta ferite o segni di investimento, appare in buono stato nutrizionale e non si escludono ipotesi di avvelenamento. Indaga la Forestale, dove sta setacciando il territorio alla ricerca di indizi che possano far luce sulle cause della morte. La carcassa sarà inviata all'Istituto zooprofilattico di Grosseto per l'autopsia. Recentemente nella zona del ritrovamento era stata avvistata un'orsa con due piccoli.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Convivere con l’orso, la scelta della Lombardia: «Lo difendiamo»
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
gia' pubblicato l'altro giorno qui: post269143.html#p269143passovalcava ha scritto:Convivere con l’orso, la scelta della Lombardia: «Lo difendiamo»
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dalla Gazzetta di Sondrio
Territorio valtellinese non vocato per l'orso
Poi qui non ci sono i soldi per mantenere 24 ore su 24 una squadra di emergenza come fa il Trentino, beati loro
a grazie allo Statuto Speciale e al conseguente voluminoso portafoglio
Riceviamo e pubblichiamo la nota che segue corredata da un articolo di giornale nel quale si legge in particolare "Si prepara un sabato bollente" perchè a Pinzolo torneranno in piazza gli animalisti con un corteo non autorizzato nel giorno in cui c'è la "Festa delle mucche" con la presenza degli allevatori favorevoli alla cattura dell'orso. La nota:
Gentili albergatori della provincia di Sondrio
Negli scorsi anni qualcuno di voi all'arrivo dei primi orsi trentini del progetto Life Ursus si è abbandonato a irresponsabili entusiasmi. Rifletta bene, alla luce dei prevedibili sviluppi della situazione in Val Rendena, sull'opportunità dell'assecondare un ambiental-animalismo superficiale che molto presto si ritorce contro la montagna e, direttamente, contro il sistema turistico. In caso di perplessità potete informarvi delle conseguenze di una irresponsabile azione di ripopolamento delle Alpi presso i colleghi di Pinzolo. Sarebbe invece responsabile appoggiare la posizione del Presidente della Provincia che ha chiesto ai trentini di riprendersi i loro orsi. Tanto più che il territorio valtellinese e valchiavennasco è molto meno vocato alla presenza dei plantigradi e non ci sono le ingenti risorse finanziarie che consentono a Trento di mantenere 24 ore su 24 una squadra di emergenza pronta ad intervenire con trappole, narcotici, carabine, elicotteri, recinzioni, transenne e quant'altro.
Territorio valtellinese non vocato per l'orso
Poi qui non ci sono i soldi per mantenere 24 ore su 24 una squadra di emergenza come fa il Trentino, beati loro
a grazie allo Statuto Speciale e al conseguente voluminoso portafoglio
Riceviamo e pubblichiamo la nota che segue corredata da un articolo di giornale nel quale si legge in particolare "Si prepara un sabato bollente" perchè a Pinzolo torneranno in piazza gli animalisti con un corteo non autorizzato nel giorno in cui c'è la "Festa delle mucche" con la presenza degli allevatori favorevoli alla cattura dell'orso. La nota:
Gentili albergatori della provincia di Sondrio
Negli scorsi anni qualcuno di voi all'arrivo dei primi orsi trentini del progetto Life Ursus si è abbandonato a irresponsabili entusiasmi. Rifletta bene, alla luce dei prevedibili sviluppi della situazione in Val Rendena, sull'opportunità dell'assecondare un ambiental-animalismo superficiale che molto presto si ritorce contro la montagna e, direttamente, contro il sistema turistico. In caso di perplessità potete informarvi delle conseguenze di una irresponsabile azione di ripopolamento delle Alpi presso i colleghi di Pinzolo. Sarebbe invece responsabile appoggiare la posizione del Presidente della Provincia che ha chiesto ai trentini di riprendersi i loro orsi. Tanto più che il territorio valtellinese e valchiavennasco è molto meno vocato alla presenza dei plantigradi e non ci sono le ingenti risorse finanziarie che consentono a Trento di mantenere 24 ore su 24 una squadra di emergenza pronta ad intervenire con trappole, narcotici, carabine, elicotteri, recinzioni, transenne e quant'altro.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Da Notizie della Val Rendena di Matteo Motter
Voglio che LIFE URSUS venga ridiscusso
e voglio gente competente che affronti seriamente i problemi
Piena solidarietà agli amici solandri!! belle parole... I politici trentini stiano dalla parte dei trentini. Progetto Life Ursus partito bene ma ormai è fallito... Io aggiungo: Rispetto per le genti che vivono la montagna.. Non siamo il parco giochi di nessuno! Ma capisco, in molti vorrebbero la botte piena e la moglie completamente sbronza.. Non voglio l'abbattimento di Daniza, ma non voglio nemmeno un'altro uomo aggredito. Voglio che LIFE URSUS venga ridiscusso e voglio gente competente che affronti seriamente i problemi. Non so che farmene di chi un giorno urla ABBATTIAMOLA, il giorno dopo grida CATTURIAMOLA, ed infine, quasi sottovoce, dice IOSTOCONDANIZA. Non mi interessano la volgarità e le bassezze di quattro pseudoanimalari che sbraitano contro di noi, che la montagna e gli animali gli amiamo più di qualunque altro. Siamo gente affezionata ai nostri animali e proviamo profondo dolore nel vederli scuoiati dall'orso, che per carità divina, lui fa l'orso, quello deve fare e quello continuerà a fare. Questi simpatici batuffoli di pelo (così la stampa quando scorrazzavano alla SpaghettiHaus di Riva del Garda) quando arrivarono alle porte di Piedicastello (sul Doss Trento) vennero circondati da forestali e la zona transennata per la paura che questi potessero "aggredire". Nulla accadde fortunatamente. L'orso tornò così nelle vallate dei "montanari". Da qui la dimostrazione: Ai "zitadini" ghe pias l'ors, ma basta che el staga n'tra i monti. Ma i monti non sono lo zoo di nessuno. I monti seguono le regole, spietate, di madre natura. È così da millenni e spero lo rimanga. E la gente deve sentirsi libera di vivere i propri boschi che per migliaia di anni hanno sostentato la razza umana. Mai sui giornali locali si è letto di cattiverie nei confronti degli animali. Questi benpensanti se la prendano con lombardia e veneto, che l'orso non lo vogliono nemmeno vedere. Non con Pinzolo e la Rendena che hanno fatto nel corso degli anni dell'ospitalità e della schiettezza un punto di forza. Che vengano pure sabato a Pinzolo a godersi la sfilata delle manze di razza rendena e magari anticipino al venerdì la loro salita, fermandosi a Spiazzo a vedere la desmontegada delle pecore.
Ormai è tardi e qualsiasi decisione venga presa in merito all'orsa Daniza sarà sbagliata. Catturarla e abbatterla non serve a niente. Non servono a niente queste alzate di scudi da parte di personaggi beceri dei fronti animalisti (sigle peraltro scaricate da enti ed associazioni animaliste ben + importanti e concrete) che vengono da chissàdove e che da giorni insultano a piacere amici, conoscenti e valligiani, scrivendo tra l'altro cose che non stanno ne in cielo ne in terra. Dove eravate quando Jurka venne catturata? Dove eravate quando un'orso moriva annegato e narcotizzato nelle acque di molveno?? Dove eravate quando Bruno venne ammazzato in Svizzera?? Cosa volete?? Cosa vi abbiamo fatto?? Protestate per i bambini che muoiono saltando sulle mine tutti i santi fottuti giorni in giro per il mondo. Protestate per le pulizie etniche in corso! Andate a protestare davanti al parlamento e ditegli che gli italiani ne hanno pieni i coglioni! Non è giusto per Pinzolo che non si merita polizia e CC in assetto antisommossa. Non è giusto per noi e non è giusto per il TRENTINO. Non ce lo meritiamo.
Voglio che LIFE URSUS venga ridiscusso
e voglio gente competente che affronti seriamente i problemi
Piena solidarietà agli amici solandri!! belle parole... I politici trentini stiano dalla parte dei trentini. Progetto Life Ursus partito bene ma ormai è fallito... Io aggiungo: Rispetto per le genti che vivono la montagna.. Non siamo il parco giochi di nessuno! Ma capisco, in molti vorrebbero la botte piena e la moglie completamente sbronza.. Non voglio l'abbattimento di Daniza, ma non voglio nemmeno un'altro uomo aggredito. Voglio che LIFE URSUS venga ridiscusso e voglio gente competente che affronti seriamente i problemi. Non so che farmene di chi un giorno urla ABBATTIAMOLA, il giorno dopo grida CATTURIAMOLA, ed infine, quasi sottovoce, dice IOSTOCONDANIZA. Non mi interessano la volgarità e le bassezze di quattro pseudoanimalari che sbraitano contro di noi, che la montagna e gli animali gli amiamo più di qualunque altro. Siamo gente affezionata ai nostri animali e proviamo profondo dolore nel vederli scuoiati dall'orso, che per carità divina, lui fa l'orso, quello deve fare e quello continuerà a fare. Questi simpatici batuffoli di pelo (così la stampa quando scorrazzavano alla SpaghettiHaus di Riva del Garda) quando arrivarono alle porte di Piedicastello (sul Doss Trento) vennero circondati da forestali e la zona transennata per la paura che questi potessero "aggredire". Nulla accadde fortunatamente. L'orso tornò così nelle vallate dei "montanari". Da qui la dimostrazione: Ai "zitadini" ghe pias l'ors, ma basta che el staga n'tra i monti. Ma i monti non sono lo zoo di nessuno. I monti seguono le regole, spietate, di madre natura. È così da millenni e spero lo rimanga. E la gente deve sentirsi libera di vivere i propri boschi che per migliaia di anni hanno sostentato la razza umana. Mai sui giornali locali si è letto di cattiverie nei confronti degli animali. Questi benpensanti se la prendano con lombardia e veneto, che l'orso non lo vogliono nemmeno vedere. Non con Pinzolo e la Rendena che hanno fatto nel corso degli anni dell'ospitalità e della schiettezza un punto di forza. Che vengano pure sabato a Pinzolo a godersi la sfilata delle manze di razza rendena e magari anticipino al venerdì la loro salita, fermandosi a Spiazzo a vedere la desmontegada delle pecore.
Ormai è tardi e qualsiasi decisione venga presa in merito all'orsa Daniza sarà sbagliata. Catturarla e abbatterla non serve a niente. Non servono a niente queste alzate di scudi da parte di personaggi beceri dei fronti animalisti (sigle peraltro scaricate da enti ed associazioni animaliste ben + importanti e concrete) che vengono da chissàdove e che da giorni insultano a piacere amici, conoscenti e valligiani, scrivendo tra l'altro cose che non stanno ne in cielo ne in terra. Dove eravate quando Jurka venne catturata? Dove eravate quando un'orso moriva annegato e narcotizzato nelle acque di molveno?? Dove eravate quando Bruno venne ammazzato in Svizzera?? Cosa volete?? Cosa vi abbiamo fatto?? Protestate per i bambini che muoiono saltando sulle mine tutti i santi fottuti giorni in giro per il mondo. Protestate per le pulizie etniche in corso! Andate a protestare davanti al parlamento e ditegli che gli italiani ne hanno pieni i coglioni! Non è giusto per Pinzolo che non si merita polizia e CC in assetto antisommossa. Non è giusto per noi e non è giusto per il TRENTINO. Non ce lo meritiamo.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dall'ANSA
Orso: sindaco Bocenago, subito intervento
TRENTO, 1 SET - L'orsa Daniza l'altra sera ha sbranato un'altra capra in un'azienda agricola a Bocenago e il sindaco, Walter Ferrazza, chiede un "intervento definitivo". "Ritengo assolutamente doveroso da parte mia, a tutela dell'incolumità dei cittadini - dice - intervenire direttamente e personalmente alla cattura immediata o, in ultima istanza, all'abbattimento dell'orsa Daniza". Chiede un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che produca un protocollo per casi simili o emetterà un provvedimento.
Orso: sindaco Bocenago, subito intervento
TRENTO, 1 SET - L'orsa Daniza l'altra sera ha sbranato un'altra capra in un'azienda agricola a Bocenago e il sindaco, Walter Ferrazza, chiede un "intervento definitivo". "Ritengo assolutamente doveroso da parte mia, a tutela dell'incolumità dei cittadini - dice - intervenire direttamente e personalmente alla cattura immediata o, in ultima istanza, all'abbattimento dell'orsa Daniza". Chiede un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che produca un protocollo per casi simili o emetterà un provvedimento.
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