Raccolta funghi ovunque gratuita, Comuni in rivolta
Valle Brembana - Niente ticket. E – anche se non siamo nella stagione della raccolta – scatta la rivolta del fungo. Da quest’anno la Regione Lombardia ha deciso che la raccolta sul proprioterritorio sarà gratuita. O meglio, la nuova legge precisa che gli appassionati dovranno dotarsi sì di un tesserino stagionale, ma comunque senza alcun costo. Si è voluto così eliminare la «selva» di tesserini e tariffe esistenti sul territorio regionale e anche nella nostra provincia. Ma, sostengono tutti i Comuni bergamaschi dove, da alcuni anni, era in vigore la raccolta a pagamento, la legge ha tolto importanti risorse alle realtà locali. Ovvero quanto, grazie ai tesserini, si riusciva a raccogliere e reinvestire poi in genere proprio per la manutenzione di quel territorio,sentieri e altro, spesso preso d’«assalto» dai fungaioli. Entrate per 10 mila euro l’anno La nuova normativa, approvata alla fine dello scorso anno, ha fatto infuriare gli amministratori dei dieci Comuni della Valle dell’Olmo (Val Brembana), area tra le più frequentate dai fungaioli, dove da anni il tesserino per la raccolta è istituito: Valtorta, Ornica, Cassiglio, Olmo al Brembo, Averara, Santa Brigida, Cusio, Mezzoldo, Piazzolo e Piazzatorre gestivano da anni in modo associato, tramite il Consorzio forestale, la regolamentazione della raccolta, con un tesserino giornaliero, per esempio, di dieci euro e uno stagionale di cento euro. Sempre in quest’area si riuscivano a vendere, nelle annate migliori, anche 6-7.000 tesserini giornalieri e oltre un migliaio di stagionali. Con introiti complessivi di circa centomila euro, quindi di una decina di migliaia di euro in media per ogni Comune. Fondi preziosi, soprattutto in tempi dicrisi, che venivano utilizzati per la cura del territorio. I dieci sindaci brembani (e altri amministratori della Valle Seriana) hanno così scritto sia all’Associazione nazionale comuni d’Italia della Lombardia (Anci) sia all’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Fava chiedendo la revoca della normativa e la reintroduzione dei tesserini locali a pagamento. «Siamo territori senza potere alla mercé di poteri senza territorio – spiega il sindaco di Olmo al Brembo Carmelo Goglio –. La legge è stata decisa in Regione, senza alcun confronto con la realtà locale. E ne è uscito un pasticcio. Perché mai, poi, la diversificazione dei tesserini e dei ticket dava fastidio? Allora, alla stessa stregua, unifichiamo gli skipass di tutte le stazioni sciistiche lombarde, oppure i prezzi di tutte le autostrade. I costi differenti da un’area all’altra non erano assolutamente un problema, anche perché un cercatore di funghi, in uno stesso giorno, non si spostava di certo per decine di chilometri».

La nuova legge «Così evitiamo la foresta di tariffe»
Avrà una validità di cinque anni, sarà unico per tutto il territorio regionale e non costerà nulla. Sono questi i principali requisiti del tesserino regionale per la raccolta funghi che sono stati stabiliti da una delibera della Giunta regionale lombarda. Il presidente della Regione Roberto Maroni, al momento dell’approvazione, ha affermato che si riuscirà «anche a superare le differenze dei criteri fino a oggi dovute al rilascio da parte dei diversi Comuni». Dunque ,«la validità regionale semplificherà di molto le cose». L’istituzione del tesserino per la raccolta funghi in Lombardia era statoapprovato dal Consiglio regionale già all’inizio dell’estate scorsa. L’assemblea lombarda aveva poi deciso di «passare la palla» alla Giunta, che ha stabilito le modalità di emissione del documento. Teoricamente si tratta di un tentativo per rendere maggiormente omogenea la legislazione e le regole della raccolta dei funghi, fino a oggi lasciata in mano ai singoli territori. L’obiettivo, in particolare, sarebbe quello di semplificare la vita dei cercatori di funghi che, attraverso il tesserino regionale, potranno godere di un documento valido per tutto il territorio lombardo e non dovranno più preoccuparsi dei ticket locali.