guerriero monzese ha scritto:
La vicina Valsassina, raggiungibile da Milano tramite SS36 in 60 minuti, va alla grande..........
Hai proprio ragione.... ad esempio leggi qua
IL DISASTRO DI TARTAVALLE: TRA SOCIETÀ FALLITE E IN FALLIMENTO, MILIONI AL VENTO E LAVORATORI IN CREDITO
TACENO – Fa male ripercorrere alla luce dei fatti più recenti i 10 anni di vita di un progetto originariamente eccellente e sulla carta in grado di rilanciare un territorio, diverse produzioni e la vocazione turistica dell’area in questione – nonché potenzialmente ricco di prospettive anche lavorative per la nostra Valsassina e i dintorni. Invece purtroppo si deve constatare che tra il 2007 e oggi il grande disegno del recupero delle antiche terme, gloria imprenditoriale e turistica, è andato come si suol dire a farsi benedire.
Di queste ore la notizia del fallimento decretato dal Tribunale di Lecco per la “Antica Fonte di Tartavalle srl“, una società ricca di storia e dal grande passato, quella fondata nel lontano 1839 ma soprattutto la detentrice di un patrimonio non soltanto negli annali: la concessione perpetua per l’acqua minerale. Un “asset” rilevantissimo che adesso rischia di andare perduto con il tracollo della Srl.
Ma la situazione di Tartavalle è ben più complessa e vede agire nel variegato panorama economico produttivo e finanziario, spesso intrecciato, ben 4 soggetti. Il più antico è quello fallito, mentre è in concordato preventivo dal 5 marzo la Spa, proprietaria di un altro elemento importantissimo: gli immobili di Tartavalle.
Sullo sfondo, ancora altre due società, frammentate e frutto della divisione dei protagonisti originari del progetto: la Tartavalle Srl e le Fonti di Tartavalle (qui impegnati il valsassinese Pomi, il milanese Casarini, un valtellinese e un socio marchigiano). Prospettive difficili per tutte le compagini in gioco e situazione davvero al minimo per le produzioni ormai saltate e i grandi sogni di sviluppo.
Resta il bel pub, ora affidato a dei gestori di Alzano Lombardo, ma certo il disegno complessivo sembra tramontato e il rilancio delle famose Terme di Tartavalle ha visto “bruciare” svariati milioni di euro. E parecchi posti di lavoro. Due ex dipendenti che hanno fatto causa – vincendola – rivendicano circa 100mila euro di arretrati, altri soldi li avanzerebbero alcuni lavoratori entrati in scena successivamente. E come detto, c’è pure il rischio, sembra piuttosto concreto, di vedere svanire la storica e molto concreta concessione per le acque minerali.
Un ben triste epilogo per un’epopea durata quasi 170 anni e apparentemente destinata a vedere scritta (male) la parola fine.
La morale è: ogni territorio ha i suoi problemi, alcuni ne hanno più di altri (e la Val Brembana è sicuramente uno di questi territori), ma non so quanta efficacia può avere guardare l'erba del vicino che, si sa, "è sempre più verde", ma se la guardi da vicino magari qualche talpa sotto che scava ce l'ha anche lei...
Ah, se mi si parla di Artavaggio o Pian delle Betulle rilanciati ti stoppo subito, perché lì è grazie a una ben nota società, la ITB, peraltro eccellente, che sta facendo la stessa cosa anche da noi con Valtorta-Piani di Bobbio e Piazzatorre... quindi io vedo molte più analogie che differenze e modelli da imitare.
Sicuramente invece bisogna fare di più sull'offerta turistica e gli eventi (almeno mettendosi in rete), su quello son d'accordo con te.
