Saranno si e no 900 metri scarsi di dislivello, ma avventurosi

Si sale per la stretta Val Gremanzo (direzione est) dal campetto dietro il palaghiaccio e la si percorre in buona parte sino a che la densità arborea si fa eccessiva, a quel punto, in prossimità di un albero messo di traverso, che chiude la vallecola, si vira decisamente a destra verso sud senza prendere quota, e con relativa "ravanata" tra densi faggi e abeti, sempre tenendo la direzione, si giunge al sentiero estivo, difficilmente individuabile ma segnalato da strisce gialle sugli alberi, e lo si segue (direzione est) - (N.B. E' anche possibile prendere direttamente il sentiero, poco segnalato, piegando a sinistra da uno degli ultimi tornanti iniziali della forestale, raggiungendo il dosso dei "Piani Bassi" senza dover percorrere la Val Gremanzo).
In prossimità di un grande masso, sempre seguendo il sentiero marcato in giallo si gira a destra e dopo una serie di tornanti sempre nel bosco si giunge ai "Piani Alti".
Da qui si abbandona il sentiero che scende poi con un traverso verso la Torcola Vaga e si sale per il ripido bosco tenendo gradualmente la sinistra sino ad arrivare ad una zona pianeggiante con piccole radure sullo spartiacque con la Val Gremanzo.
A questo punto si sbuca in uno pseudo-canale che porta diretto dalla meta, prima relativamente ampio, poi con strettoia e poi nuovamente ampio sino ad aprirsi completamente verso lo spartiacque terminale, che si raggiunge piegando decisamente a destra appena alla sinistra dello sperone del Vaga.
Nonostante le pendenze sostenute, la neve non aveva ancora scaricato dall'ultima nevicata, ma si presentava ben assestata, non ventata e stabile, anche per la presenza di molti alberelli, ceppi tagliati e soprattutto pini mughi (qualche rischio di essere "risucchiati" dai mughi

Grazie al freddo secco la discesa è stata superlativa su cristalli macroscopici tipo galaverna depositati sul manto nevoso

In discesa è possibile ripercorrere la via di andata con slalom tra gli alberi, ma meglio riuscire ad imboccare una delle due fasce disboscate (ex teleferica), la più esterna da percorrere solo in parte, per poi giungere appena sopra il campetto di partenza.

N.B. Tragitto di non facile individuazione e di scarsa o nulla frequentazione invernale (Ho dovuto tracciare tutto, nessuno era passato a parte me e qualche ungulato sin dalle prime nevicate..).

Palaghiaccio

Cascate di neve in Val Gremanzo (2 gennaio dopo nevicata)

E' ora di voltare decisamente a destra!

Radure prima di imboccare il canale

Ingresso "canale"

Canale

Prime radure ampie

Verso la Vaga

il Secco
In primo piano inghiottitoi da mugo carsico


Sullo spartiacque con vista badilino

Zoomata Retiche

Zoomata Retiche bis

Immancabile Arera

Immancabili diavoli

Fascia disboscata per discesa

Fascia disboscata da campetto terminale

Uscita sul campetto alle spalle del palaghiaccio ( me la son presa comoda..ma avevo la frontale
