da Giornalettismo - Domenica 24 Giugno 2012
Vi faccio vedere come si sfida un orso
Incontrare un orso nero nel proprio giardino di caso terrorizzerebbe tutti, ma non l’intrepido protagonista di questo video. Mr. Jangzter, così si chiama l’utente di Youtube, si è trovato di fronte ad un orso, ma invece che scappare ha pensato bene di sfidarlo. Dopo avergli più volte urlato qualche domanda “Come va, orso?” e così via, il canadede protagonista del video è riuscito ad allontanare l’animale, forse annoiato da tanta loquacità. Meglio non provarlo a casa, nel caso arrivasse un ospite inatteso e molto peloso.
[youtube]5-NL-xtBffc[/youtube]
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Vi faccio vedere come si sfida un orso
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie











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L'orso è arrivato in Val Bregaglia
dal Corriere del Ticino di Lunedi' 25 Giugno 2012
L'orso è arrivato in Val Bregaglia

Il plantigrado è stato fotografato da una guida alpina. Lo ha scorto mentre transitava ai piedi della diga dell’Albigna e gli ha scattato una fotografia che è stata messa in rete dal portale "La Bregaglia". L'imponente esemplare di orso bruno è stato immortalato sabato mattina in Val Bregaglia da Enzo Nogara, guida alpina di Bellano in provincia di Lecco, che se lo è visto di fronte a poche decine di metri di distanza. Non è escluso che si tratti dello stesso esemplare da tempo avvistato tra la Val Bregaglia e la Val Masino che all'inizio del mese scorso aveva sbranato due pecore non lontano da Chiavenna.
L'orso è arrivato in Val Bregaglia

Il plantigrado è stato fotografato da una guida alpina. Lo ha scorto mentre transitava ai piedi della diga dell’Albigna e gli ha scattato una fotografia che è stata messa in rete dal portale "La Bregaglia". L'imponente esemplare di orso bruno è stato immortalato sabato mattina in Val Bregaglia da Enzo Nogara, guida alpina di Bellano in provincia di Lecco, che se lo è visto di fronte a poche decine di metri di distanza. Non è escluso che si tratti dello stesso esemplare da tempo avvistato tra la Val Bregaglia e la Val Masino che all'inizio del mese scorso aveva sbranato due pecore non lontano da Chiavenna.
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L’orso Cesare insidia anche le api
dal Corriere del Veneto di Federica Fant - Lunedi' 25 Giugno 2012
L’orso Cesare «insidia» anche le api, rete elettrica per difendere le arnie
CESIOMAGGIORE (Belluno) — Anche gli alveari possono solleticare l’appetito degli orsi. Giusto un paio di giorni fa, la polizia provinciale di Belluno ha prestato delle «recinzioni elettriche » a due apicoltori, padre e figlio, di Cesiomaggiore, che stanno allevando «api regine autoctone ». Al momento, secondo quanto riferisce la polizia di palazzo Piloni, il territorio bellunese è attraversato da due orsi. Uno dei due è quasi certamente quello «battezzato» col nome di Cesare, in codice MJ4, comparso per la prima volta a Castellavazzo. Lì, a marzo di un anno fa, la polizia provinciale aveva posizionato una fotocamera. Cesare era stato ripreso di notte mentre, da provetto scalatore, si inerpicava su una ripida parte. Lo stesso animale è stato avvistato ad Auronzo qualche settimana fa.
Dai rilievi degli ultimi anni pare probabile che, prima o poi, Cesare possa decidere di tornare in Trentino. Seguirà quella che è stata ribattezzata «la via degli orsi »: passaggio in Val di Canzoi, attraversamento dell’alto Feltrino e su fino a perdersi in Trentino. Intanto però Mario e Luciano Solagna, apicoltori di Pez (comune di Cesiomaggiore), hanno deciso di richiedere in prestito una recinzione elettrica perché le loro api, come capitato ai colleghi in altre zone, non siano disturbate da orsi di passaggio in Val di Canzoi. «Il nostro apiario è composto da una decina di alveari - racconta Luciano Solagna -. Se passasse l’orso certo non le distruggerebbe tutte, ma preferiamo non ne tocchi nessuna. Stiamo sperimentando una sorta di allevamento di api regine selezionate per la fecondazione, una specie che sia la più autoctona possibile. Quindi bisogna che per i primi tempi siano lasciate in pace ». Per la polizia provinciale parla Franco De Bon: «Ci siamo attivati con le poche risorse cui disponiamo per proteggere le attività "a rischio". Una volta si recintavano le galline, adesso bisogna fare lo stesso con le api».
L’orso Cesare «insidia» anche le api, rete elettrica per difendere le arnie
CESIOMAGGIORE (Belluno) — Anche gli alveari possono solleticare l’appetito degli orsi. Giusto un paio di giorni fa, la polizia provinciale di Belluno ha prestato delle «recinzioni elettriche » a due apicoltori, padre e figlio, di Cesiomaggiore, che stanno allevando «api regine autoctone ». Al momento, secondo quanto riferisce la polizia di palazzo Piloni, il territorio bellunese è attraversato da due orsi. Uno dei due è quasi certamente quello «battezzato» col nome di Cesare, in codice MJ4, comparso per la prima volta a Castellavazzo. Lì, a marzo di un anno fa, la polizia provinciale aveva posizionato una fotocamera. Cesare era stato ripreso di notte mentre, da provetto scalatore, si inerpicava su una ripida parte. Lo stesso animale è stato avvistato ad Auronzo qualche settimana fa.
Dai rilievi degli ultimi anni pare probabile che, prima o poi, Cesare possa decidere di tornare in Trentino. Seguirà quella che è stata ribattezzata «la via degli orsi »: passaggio in Val di Canzoi, attraversamento dell’alto Feltrino e su fino a perdersi in Trentino. Intanto però Mario e Luciano Solagna, apicoltori di Pez (comune di Cesiomaggiore), hanno deciso di richiedere in prestito una recinzione elettrica perché le loro api, come capitato ai colleghi in altre zone, non siano disturbate da orsi di passaggio in Val di Canzoi. «Il nostro apiario è composto da una decina di alveari - racconta Luciano Solagna -. Se passasse l’orso certo non le distruggerebbe tutte, ma preferiamo non ne tocchi nessuna. Stiamo sperimentando una sorta di allevamento di api regine selezionate per la fecondazione, una specie che sia la più autoctona possibile. Quindi bisogna che per i primi tempi siano lasciate in pace ». Per la polizia provinciale parla Franco De Bon: «Ci siamo attivati con le poche risorse cui disponiamo per proteggere le attività "a rischio". Una volta si recintavano le galline, adesso bisogna fare lo stesso con le api».
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Guarda chi si rivede: l'orso M13
dal Corriere del Ticino - 25 Giugno 2012
Guarda chi si rivede: l'orso M13
Il plantigrado si è rifatto vivo in Bregaglia e in Engadina, nel canton Grigioni
COIRA - L'orso M13 è tornato a farsi vedere nei Grigioni: è stato avvistato sabato nei pressi del laghetto artificiale di Albigna, in Val Bregaglia, confermando così la notizia lanciata dal CdT lunedì (vd suggeriti). Numerosi passanti lo hanno poi di nuovo visto domenica sera mentre percorreva la strada del passo dello Julier, in direzione di Silvaplana intento così a raggiungere l'Engadina. Il plantigrado è stato facilmente identificato, grazie alla macchia gialla che ha sull'orecchio destro e al suo collare nero, indica oggi l'Ufficio grigionese caccia e pesca. Una volta entrato nel bosco l'orso ha fatto perdere le proprie tracce. Lo scorso 30 aprile l'orso - che passa con scioltezza dalla Svizzera al Trentino al Tirolo - era stato vittima di una collisione con un treno della Ferrovia retica e da allora non si era più visto fino all'inizio di giugno, quando venne segnalato in Italia.
[youtube]hIiURw-N5e8[/youtube]
Guarda chi si rivede: l'orso M13
Il plantigrado si è rifatto vivo in Bregaglia e in Engadina, nel canton Grigioni
COIRA - L'orso M13 è tornato a farsi vedere nei Grigioni: è stato avvistato sabato nei pressi del laghetto artificiale di Albigna, in Val Bregaglia, confermando così la notizia lanciata dal CdT lunedì (vd suggeriti). Numerosi passanti lo hanno poi di nuovo visto domenica sera mentre percorreva la strada del passo dello Julier, in direzione di Silvaplana intento così a raggiungere l'Engadina. Il plantigrado è stato facilmente identificato, grazie alla macchia gialla che ha sull'orecchio destro e al suo collare nero, indica oggi l'Ufficio grigionese caccia e pesca. Una volta entrato nel bosco l'orso ha fatto perdere le proprie tracce. Lo scorso 30 aprile l'orso - che passa con scioltezza dalla Svizzera al Trentino al Tirolo - era stato vittima di una collisione con un treno della Ferrovia retica e da allora non si era più visto fino all'inizio di giugno, quando venne segnalato in Italia.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Riceviamo e pubblichiamo dal Parco delle Orobie Bergamasche

Habitat
La specie occupa ambienti vasti ed eterogenei, predilige maggiormente le zone di bosco misto e di latifoglie rispetto al bosco di conifere, probabilmente perché più ricche di sottobosco e di risorse trofiche come frutti e insetti, solitamente tra i 500 e i 1500 metri. Le preferenze ambientali variano in funzione delle stagioni e della disponibilità del nutrimento.
Legame al territorio
L’orso non è territoriale, perché sfrutta risorse alimentari variamente distribuite nell’ambiente e la cui disponibilità nel tempo è molto variabile. L’ampiezza delle aree vitali è variabile e influenzata dalla disponibilità di risorse. Durante il periodo antecedente al letargo gli spostamenti aumentano per la ricerca di cibo e di luoghi adatti allo svernamento, fino a che, qualche settimana prima dell’ibernazione, gli orsi riducono i movimenti occupandosi solo del foraggiamento.
Distribuzione
Grazie al progetto Life “Ursus”, tra il 1999 e il 2002, sono stati rilasciati in Trentino 9 orsi provenienti dalla Slovenia, è stata ricostituita così una piccola popolazione (attualmente di circa 30 esemplari) la quale tende ad ampliare l’areale, espandendosi in Lombardia nelle province di Brescia, Bergamo e Sondrio.

Habitat
La specie occupa ambienti vasti ed eterogenei, predilige maggiormente le zone di bosco misto e di latifoglie rispetto al bosco di conifere, probabilmente perché più ricche di sottobosco e di risorse trofiche come frutti e insetti, solitamente tra i 500 e i 1500 metri. Le preferenze ambientali variano in funzione delle stagioni e della disponibilità del nutrimento.
Legame al territorio
L’orso non è territoriale, perché sfrutta risorse alimentari variamente distribuite nell’ambiente e la cui disponibilità nel tempo è molto variabile. L’ampiezza delle aree vitali è variabile e influenzata dalla disponibilità di risorse. Durante il periodo antecedente al letargo gli spostamenti aumentano per la ricerca di cibo e di luoghi adatti allo svernamento, fino a che, qualche settimana prima dell’ibernazione, gli orsi riducono i movimenti occupandosi solo del foraggiamento.
Distribuzione
Grazie al progetto Life “Ursus”, tra il 1999 e il 2002, sono stati rilasciati in Trentino 9 orsi provenienti dalla Slovenia, è stata ricostituita così una piccola popolazione (attualmente di circa 30 esemplari) la quale tende ad ampliare l’areale, espandendosi in Lombardia nelle province di Brescia, Bergamo e Sondrio.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Sistematica
La famiglia Ursidae è composta da 4 sottofamiglie: Ailuropodinae, Agriotherinae, Tremarctinae, Ursinae. Nella sottofamiglia Ursinae sono descritte 6 specie: Ursus arctos o Orso bruno, Ursus americanus o Orso nero americano, Ursus maritimus o Orso polare o bianco, Ursus thibetanus o Orso tibetano, Melursus ursinus o Orso labiato, Helarctos malayanus o Orso malese.
Morfologia
Il peso si aggira tra 80 e 300 Kg per i maschi e tra 65 e 220 Kg per le femmine; nel corso dell’anno l’orso subisce notevoli variazioni di peso, durante il letargo, può perdere fino al 25% del suo peso autunnale. L’altezza media al garrese, negli individui adulti, è variabile da 75 a 120 cm mentre la lunghezza del corpo è tra 130 e 250 cm. Il mantello dell’orso è molto folto e di color bruno-rossastro con gli apici dei peli più chiari, nei giovani il pelo è più scuro e presenta una macchia bianca a forma di collare. La denominazione di plantigrado viene assegnata per la peculiarità di appoggiare tutta la pianta del piede a terra.
Riproduzione
L’orso è una specie solitaria con sistema d’accoppiamento poligamico, l’accoppiamento avviene nel mese di maggio. Il periodo di gestazione è di 7-8 mesi, i cuccioli nascono a gennaio-febbraio ciechi, sordi e quasi privi di pelo, con un peso di circa 350 g, rimangono insieme alla madre per 15-17 mesi.
Ecologia alimentare
L’orso, nonostante la sua appartenenza all’ordine dei Carnivori, ha una dieta decisamente onnivora, con una particolare preferenza per i vegetali (erbe, bacche, frutta, radici), e solo occasionalmente si ciba di carne. La dieta ha variazioni stagionali: in primavera l’alimentazione è basata su germogli e vegetazione erbacea, che sono particolarmente ricchi di elementi nutritivi e più facilmente assimilabili, e sulle carcasse di animali che affiorano con il disgelo, in estate diminuiscono le parti verdi dei vegetali e aumentano i frutti e gli insetti che forniscono gli amminoacidi scarsi negli altri elementi, in autunno rimane abbondante la componente di frutta.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

- Mantenere la calma, fermarsi e parlare a voce alta affinché l’orso possa percepire al meglio la presenza umana
- Non correre e tornare sui propri passi camminando
- Non tentare di scacciare l’orso con gesti minacciosi o urla
- Non infastidire l’orso lanciando sassi o bastoni
- Non tentare di avvicinare l’orso con cibo o altri attrattivi per osservarlo o fotografarlo
- Se l’orso si erige in posizione bipede è bene sapere che non rappresenta un atteggiamento di minaccia, l’orso si comporta in tal modo per annusare e esaminare meglio la situazione
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Leggo delle istruzioni, il mio socio mi domanda se ce' anche l'istruzioni per l'orso che lu le attacca al suo poler, perche l'orso intelligente impara, lui adesso ha attaccato su il cartello del fulmine che ciaveva li ancora nel casello da quando lavorava al Enel (o mEnel quando lavorava tanto
)
