dal quotidiano Il Trentino
Orsi, la Provincia ordina altre catture
TRENTO. Fra Dellai e gli orsi è venuto il momento della resa dei conti. Che si tradurrà - ha preannunciato il governatore - in una riduzione significativa degli esemplari che oggi circolano nelle nostre valli, facendo la gioia dei turisti e scatenando la rabbia degli allevatori. «Ho già dato disposizioni affinché si proceda alla cattura di qualche altro esemplare per radiocollararlo», ha affermato ieri Dellai a margine del consiglio provinciale, dove sono state presentate tre question time sul caso-plantigradi. Un orso considerato «problematico» sarà invece prelevato per essere ricollocato in altra sede, come avvenne per Jurka al Casteller.
La Provincia, insomma, non ha alcuna nessuna intenzione di tirarsi indietro nel braccio di ferro con le associazioni ambientaliste, che chiedono a gran voce che il progetto Life Ursus continui senza interruzioni. «Andiamo avanti con le ordinanze, perché il Tar ci ha dato ragione sulla controversia con il governo», ha incalzato Dellai. «Alla nostra lettera è arrivata una risposta interlocutoria in cui il ministro per l'ambiente si dice disponibile a parlarne». Rispondendo ad Alessandro Savoi (Lega Nord), che chiedeva quale fosse la «soglia sostenibile» di orsi in Trentino, il presidente della giunta provinciale ha citato anche uno studio di fattibilità del 1998 e un approfondimento scientifico del 2011 che parlano entrambi di una comunità di orsi minima vitale di circa 50 esemplari per il Trentino e di 2-3 animali per 10 chilometri quadrati di territorio “idoneo”. Queste indicazioni scientifiche scontano il fatto che non tutto il territorio trentino è adatto ad ospitarli e quindi il dato va mediato, per prima cosa, con il territorio urbanizzato e in secondo luogo con l'accettazione sociale, perché l'ambiente alpino è un ambiente dove l'uomo deve continuare a vivere e lavorare. «Dobbiamo quindi reimpostare il progetto - ha osservato - per arrivare a un numero di presenze compatibile con l'accettazione sociale».
La richiesta, in sostanza, «è di una significativa riduzione», ha chiosato Dellai rispondendo a Caterina Dominici (Patt) che insisteva perché fossero messe in atto misure di contenimento allo scopo di tutelare l’incolumità pubblica e l’attività dei proprietari di bestiame. «Mi auguro che si arrivi presto ad un accordo con Roma e Bruxelles. Abbiamo chiesto al ministro dell’ambiente e al commissario europeo preposto un incontro per rivedere il progetto perché un conto sono le definizioni teoriche della sostenibilità dello stesso, altra cosa è la realtà, ovvero i problemi che si pongono in un territorio infrastrutturato come il nostro». La Provincia - ha detto il governatore - «da tempo ha registrato gli aspetti critici di questo progetto» e sta «cercando di ottenere una certa autonomia nell’applicazione delle misure previste dal protocollo che attualmente regola il progetto». La definizione giuridica dei poteri infatti è ancora aperta. I dati - ha ribadito il governatore - hanno la loro valenza, ma «vanno contestualizzati: gli orsi oggi presenti in Trentino si sono riprodotti in modo più veloce del previsto e quindi la validità del progetto non sarebbe a rischio anche di fronte ad una sensibile riduzione di esemplari».
Andrea Rudari (Pd) ha invece chiesto chiarimenti sulla morte di due plantigradi, uno nei boschi di Terlago e uno nel lago di Molveno, uccisi sembra dall’anestetico usato per catturarli. Dellai ha risposto che «possono verificarsi incidenti, ma nella fattispecie ci si è mossi in assoluta sicurezza nei confronti degli animali» e rispettando sempre il protocollo. Inoltre il personale provinciale è dotato sia di competenze tecniche che di «grande sensibilità nella tutela del patrimonio faunistico».
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Orsi, la Provincia ordina altre catture
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Il mistero dell'orso che si aggira per il paese
da Brescia NEWS
Il mistero dell'orso che si aggira per il paese
Brescia - A Piamborno non si parla d’altro. L’orso che si aggira nella località camuna è stato avvistato domenica nei pressi del cimitero da una donna che ha chiamato il 112 e ha condotto i carabinieri sul luogo dell’avvistamento, ma le forze dell’ordine non hanno riscontrato alcuna traccia. Nessuna impronta, nessun pelo. Soltanto feci sospette che verranno analizzate. Parallelamente è stato effettuato un sopralluogo anche al vicino circo di Darfo Boario, dove la compagnia afferma di non avere mai posseduto un orso. Tutti gli animali, inoltre, sono al loro posto. Il mistero si infittisce e la curiosità dei residenti cresce.
Il mistero dell'orso che si aggira per il paese
Brescia - A Piamborno non si parla d’altro. L’orso che si aggira nella località camuna è stato avvistato domenica nei pressi del cimitero da una donna che ha chiamato il 112 e ha condotto i carabinieri sul luogo dell’avvistamento, ma le forze dell’ordine non hanno riscontrato alcuna traccia. Nessuna impronta, nessun pelo. Soltanto feci sospette che verranno analizzate. Parallelamente è stato effettuato un sopralluogo anche al vicino circo di Darfo Boario, dove la compagnia afferma di non avere mai posseduto un orso. Tutti gli animali, inoltre, sono al loro posto. Il mistero si infittisce e la curiosità dei residenti cresce.
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Re: Il mistero dell'orso che si aggira per il paese
Amo' con questi peli...ci saranno state delle cagate giganteste e cercano i peliIW2LBR ha scritto:da Brescia NEWS Il mistero dell'orso che si aggira per il paese non hanno riscontrato alcuna traccia. Nessuna impronta, nessun pelo. Soltanto feci sospette che verranno analizzate.

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L'orso M13 fotografato in Valposchiavo
da Radiotelevisione Svizzera
L'orso M13 fotografato in Valposchiavo
Il plantigrado si aggira nei pascoli dell'alta valle
Dopo una capatina notturna nel centro storico di Tirano due giorni fa, l'orso M13 è tornato oggi a far visita alla Svizzera italiana, transitando per la Valposchiavo. Assente da un secolo nella vallata grigionitaliana, il plantigrado era stato segnalato già ieri sera dai guardiani della selvaggina, che lo avevano osservato in alta quota mentre divorava una pecora, mentre la conferma ufficiale è giunta oggi con una serie di scatti che lo ritraggono mentre si aggira tranquillamente nei pascoli dell'alta Valposchiavo.
L'orso si sposta molto velocemente
Dopo essere uscito indenne dalle disavventure in Engadina, dove due mesi fa era stato investito da un convoglio della Ferrovia retica (nell'incidente era andato distrutto solamente il suo radiocollare), l'animale era tornato in Italia per riapparire il 24 giugno sul passo dello Julier e pochi giorni dopo in Valle Monastero, dove era stato nuovamente munito di un collare con segnalatore GPS. Non pago, il giovane esemplare di orso bruno aveva fatto dietro front, visitando la Valtellina fino a raggiungere Tirano, dove nella notte di lunedì era apparso nel centro storico cittadino, destando stupore e sconcerto tra la gente che lo ha avvistato mentre passeggiava in una via del borgo. Da lì il plantigrado, che si sposta molto velocemente, ha di nuovo attraversato il confine ed è risalito lungo la Valposchiavo.
Un incontro con l'orso: ecco come comportarsi
L'Ufficio di caccia e pesca del cantone dei Grigioni comunica quanto segue:
- l'orso M13 si trova attualmente in alta Valposchiavo
- i suoi spostamenti sono monitorati costantemente grazie al trasmettitore GPS, l'animale si sposta molto velocemente
- non è ritenuto pericoloso, ma è un animale predatore ed il dovuto rispetto è assolutamente necessario
- l'incontro con l'orso va affrontato con precise norme comportamentali, atte ad evitare incidenti.
L'orso M13 fotografato in Valposchiavo
Il plantigrado si aggira nei pascoli dell'alta valle
Dopo una capatina notturna nel centro storico di Tirano due giorni fa, l'orso M13 è tornato oggi a far visita alla Svizzera italiana, transitando per la Valposchiavo. Assente da un secolo nella vallata grigionitaliana, il plantigrado era stato segnalato già ieri sera dai guardiani della selvaggina, che lo avevano osservato in alta quota mentre divorava una pecora, mentre la conferma ufficiale è giunta oggi con una serie di scatti che lo ritraggono mentre si aggira tranquillamente nei pascoli dell'alta Valposchiavo.
L'orso si sposta molto velocemente
Dopo essere uscito indenne dalle disavventure in Engadina, dove due mesi fa era stato investito da un convoglio della Ferrovia retica (nell'incidente era andato distrutto solamente il suo radiocollare), l'animale era tornato in Italia per riapparire il 24 giugno sul passo dello Julier e pochi giorni dopo in Valle Monastero, dove era stato nuovamente munito di un collare con segnalatore GPS. Non pago, il giovane esemplare di orso bruno aveva fatto dietro front, visitando la Valtellina fino a raggiungere Tirano, dove nella notte di lunedì era apparso nel centro storico cittadino, destando stupore e sconcerto tra la gente che lo ha avvistato mentre passeggiava in una via del borgo. Da lì il plantigrado, che si sposta molto velocemente, ha di nuovo attraversato il confine ed è risalito lungo la Valposchiavo.
Un incontro con l'orso: ecco come comportarsi
L'Ufficio di caccia e pesca del cantone dei Grigioni comunica quanto segue:
- l'orso M13 si trova attualmente in alta Valposchiavo
- i suoi spostamenti sono monitorati costantemente grazie al trasmettitore GPS, l'animale si sposta molto velocemente
- non è ritenuto pericoloso, ma è un animale predatore ed il dovuto rispetto è assolutamente necessario
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Scanno, "sentenza" del Parco: "Catturate l’orsa Gemma"
da Il Centro dell'Aquila di Massimiliano Lavillotti
Scanno, "sentenza" del Parco: "Catturate l’orsa Gemma"
SCANNO. L'ordine di cattura è stato dato. Ma non sarà facile fermare l'orsa Gemma che dall'inizio dell'estate sta facendo strage di galline tra Scanno e Villalago. Il plantigrado, protagonista di continue scorribande assieme ai suoi due cuccioli, sarà imprigionato ed allontanato dai due Comuni della Valle del Sagittario dove sta facendo razzìa di polli tra la disperazione degli allevatori ed agricoltori, che custodiscono galline ad altri animali all'interno di strutture private. La decisione di fermare mamma orsa, che sempre in compagnia dei cuccioli nelle ore notturne spesso si introduce anche all'interno dei centri abitati di Scanno e Villalago, è stata presa al termine di un incontro tra il sindaco Patrizio Giammarco e il presidente del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Giuseppe Rossi.
Alla riunione hanno preso parte anche l'ex sindaco ed attuale membro della Comunità del parco Eustachio Gentile, il direttore del Pnalm Dario Febbo ed il responsabile delle guardie dell'Ente, Renato Di Cola. «Anche se l'operazione è molto difficile, il nostro intento oggi è quello di catturare l'animale» spiega il presidente Rossi «per dotarlo di un radiocollare che faciliterà il controllo dei suoi spostamenti e permetterà al personale di sorveglianza di evitare che provochi ulteriori danni. È un segnale di collaborazione, che mi auguro venga accolto positivamente dalle popolazioni».
Il Parco inoltre si è detto pronto a fornire gratuitamente recinzioni elettriche agli allevatori che ne faranno richiesta ed è disponibile a proporre risarcimenti «in natura». A chi non vorrà essere rimborsato per i danni sarà restituito il numero degli animali uccisi dall'orso. «Finalmente si procede nella direzione giusta anche se manca ancora la soluzione di chi rimborsa i danni nei territori al di fuori della protezione esterna del Pnalm» commenta l'amministratore comunale Gentile «come il caso di Frattura, che fa parte del Comune di Scanno che è zona Parco, ma non è ricompresa nell'area di protezione esterna».
Scanno, "sentenza" del Parco: "Catturate l’orsa Gemma"
SCANNO. L'ordine di cattura è stato dato. Ma non sarà facile fermare l'orsa Gemma che dall'inizio dell'estate sta facendo strage di galline tra Scanno e Villalago. Il plantigrado, protagonista di continue scorribande assieme ai suoi due cuccioli, sarà imprigionato ed allontanato dai due Comuni della Valle del Sagittario dove sta facendo razzìa di polli tra la disperazione degli allevatori ed agricoltori, che custodiscono galline ad altri animali all'interno di strutture private. La decisione di fermare mamma orsa, che sempre in compagnia dei cuccioli nelle ore notturne spesso si introduce anche all'interno dei centri abitati di Scanno e Villalago, è stata presa al termine di un incontro tra il sindaco Patrizio Giammarco e il presidente del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, Giuseppe Rossi.
Alla riunione hanno preso parte anche l'ex sindaco ed attuale membro della Comunità del parco Eustachio Gentile, il direttore del Pnalm Dario Febbo ed il responsabile delle guardie dell'Ente, Renato Di Cola. «Anche se l'operazione è molto difficile, il nostro intento oggi è quello di catturare l'animale» spiega il presidente Rossi «per dotarlo di un radiocollare che faciliterà il controllo dei suoi spostamenti e permetterà al personale di sorveglianza di evitare che provochi ulteriori danni. È un segnale di collaborazione, che mi auguro venga accolto positivamente dalle popolazioni».
Il Parco inoltre si è detto pronto a fornire gratuitamente recinzioni elettriche agli allevatori che ne faranno richiesta ed è disponibile a proporre risarcimenti «in natura». A chi non vorrà essere rimborsato per i danni sarà restituito il numero degli animali uccisi dall'orso. «Finalmente si procede nella direzione giusta anche se manca ancora la soluzione di chi rimborsa i danni nei territori al di fuori della protezione esterna del Pnalm» commenta l'amministratore comunale Gentile «come il caso di Frattura, che fa parte del Comune di Scanno che è zona Parco, ma non è ricompresa nell'area di protezione esterna».
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San Lorenzo in banale (TN): Turisti lanciano SOS orsi
tratto da Ruralpini di Michele Corti
San Lorenzo in banale (TN): Turisti lanciano SOS orsi
Nonostante tutti gli sforzi di persuasione e la strategia degna dei regimi totalitari per "convincere" che gli orsi sono timidi, fuggono al primo rumore, la verità (implacabilmente rivoluzionaria) si fa strada. I casi di turisti spaventati e sotto shock per incontri ravvicinati si moltiplicano. Oggi una tv locale trentina ha dato la notizia che ieri due turisti hanno chiesto soccorso per telefono ai VVFF perché erano stati "circondati" da alcuni orsi. Una volta che i soccorsi (VVFF e squadra speciale orsi dei forestali) sono arrivati gli orsi se ne erano andati ma i turisti erano terrorizzati. Ma la paura cresce. Nonostante le censure il passa parola in atto non favorirà certo il turismo. Fare una passeggiata nel bosco per prendersi uno spavento non è il caso. Meglio non fare le vacanze in Trentino. Così almeno ragiona il turista "normale". Agli albergatori pensano di rimpiazzare i "paurosi" con gli animalisti facciamo tanti auguri.
San Lorenzo in banale (TN): Turisti lanciano SOS orsi
Nonostante tutti gli sforzi di persuasione e la strategia degna dei regimi totalitari per "convincere" che gli orsi sono timidi, fuggono al primo rumore, la verità (implacabilmente rivoluzionaria) si fa strada. I casi di turisti spaventati e sotto shock per incontri ravvicinati si moltiplicano. Oggi una tv locale trentina ha dato la notizia che ieri due turisti hanno chiesto soccorso per telefono ai VVFF perché erano stati "circondati" da alcuni orsi. Una volta che i soccorsi (VVFF e squadra speciale orsi dei forestali) sono arrivati gli orsi se ne erano andati ma i turisti erano terrorizzati. Ma la paura cresce. Nonostante le censure il passa parola in atto non favorirà certo il turismo. Fare una passeggiata nel bosco per prendersi uno spavento non è il caso. Meglio non fare le vacanze in Trentino. Così almeno ragiona il turista "normale". Agli albergatori pensano di rimpiazzare i "paurosi" con gli animalisti facciamo tanti auguri.
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Al via il Protocollo Sperimentale sugli Orsi confidenti
da News e comunicati dai Parchi
Al via il Protocollo Sperimentale sugli Orsi confidenti
Adottato dal Consiglio Direttivo il "Protocollo Sperimentale" per la gestione degli orsi confidenti. Si tratta di un importante documento operativo previsto dal Piano di conservazione messo a punto dal Parco nell'ambito del progetto Life Arctos, che sarà attuato per gli anni 2012 e 2013. "Il lavoro sugli orsi confidenti –afferma il Presidente del parco Giuseppe Rossi - è complesso e complicato. Questo Protocollo è un'occasione per sviluppare una strategia di conservazione dell'orso, tutto incentrato sulla prevenzione del danno e del comportamento confidente dell'orso stesso. Fino ad oggi abbiamo sempre lavorato in condizioni di emergenza perché mancava un piano e non c'erano linee guida condivise. Adesso, con questo programma c'è un grosso salto di qualità". Gli orsi confidenti sono quegli animali che provocano danni o sono protagonisti di interazioni uomo-orso con una frequenza tale da creare problemi economici e sociali al punto da richiedere un immediato intervento gestionale. Il Protocollo è stato presentato anche ai sindaci del Parco per coinvolgere le amministrazioni locali nella tutela di questo prezioso animale a forte rischio di estinzione. La gestione del fenomeno degli orsi problematici deve essere tale da non sottrarre alcun esemplare all'esigua popolazione del Parco.
Nel Protocollo sono previsti "gruppi di intervento" formati da guardie del Parco e agenti del CTA, incaricati di censire le risorse trofiche di origine animale e umana e allestire strutture preventive come recinti e reti elettriche nei pollai e negli impianti di allevamento zootecnico. I gruppi di intervento metteranno in campo anche azioni di dissuasione nei confronti di quegli orsi che si dimostreranno eventualmente problematici, tenendo conto che, ad oggi, soltanto "Gemma" sta creando qualche difficoltà, in particolare nella Valle del Sagittario. Quella di ieri è stata l'ultima seduta del Consiglio Direttivo condotta dal Presidente Giuseppe Rossi. Gli organi sono, infatti, in scadenza: domani, 14 luglio, termina il mandato del Presidente mentre, il 4 agosto prossimo, quello dei membri del Consiglio. Spetta ora al Ministro dell'Ambiente procedere alla nomina del nuovo Presidente e del nuovo Direttivo per i prossimi 5 anni.
Al via il Protocollo Sperimentale sugli Orsi confidenti
Adottato dal Consiglio Direttivo il "Protocollo Sperimentale" per la gestione degli orsi confidenti. Si tratta di un importante documento operativo previsto dal Piano di conservazione messo a punto dal Parco nell'ambito del progetto Life Arctos, che sarà attuato per gli anni 2012 e 2013. "Il lavoro sugli orsi confidenti –afferma il Presidente del parco Giuseppe Rossi - è complesso e complicato. Questo Protocollo è un'occasione per sviluppare una strategia di conservazione dell'orso, tutto incentrato sulla prevenzione del danno e del comportamento confidente dell'orso stesso. Fino ad oggi abbiamo sempre lavorato in condizioni di emergenza perché mancava un piano e non c'erano linee guida condivise. Adesso, con questo programma c'è un grosso salto di qualità". Gli orsi confidenti sono quegli animali che provocano danni o sono protagonisti di interazioni uomo-orso con una frequenza tale da creare problemi economici e sociali al punto da richiedere un immediato intervento gestionale. Il Protocollo è stato presentato anche ai sindaci del Parco per coinvolgere le amministrazioni locali nella tutela di questo prezioso animale a forte rischio di estinzione. La gestione del fenomeno degli orsi problematici deve essere tale da non sottrarre alcun esemplare all'esigua popolazione del Parco.
Nel Protocollo sono previsti "gruppi di intervento" formati da guardie del Parco e agenti del CTA, incaricati di censire le risorse trofiche di origine animale e umana e allestire strutture preventive come recinti e reti elettriche nei pollai e negli impianti di allevamento zootecnico. I gruppi di intervento metteranno in campo anche azioni di dissuasione nei confronti di quegli orsi che si dimostreranno eventualmente problematici, tenendo conto che, ad oggi, soltanto "Gemma" sta creando qualche difficoltà, in particolare nella Valle del Sagittario. Quella di ieri è stata l'ultima seduta del Consiglio Direttivo condotta dal Presidente Giuseppe Rossi. Gli organi sono, infatti, in scadenza: domani, 14 luglio, termina il mandato del Presidente mentre, il 4 agosto prossimo, quello dei membri del Consiglio. Spetta ora al Ministro dell'Ambiente procedere alla nomina del nuovo Presidente e del nuovo Direttivo per i prossimi 5 anni.
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La Fonte dell'Orso a Peghera di Taleggio
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Dopo Tirano va a Livigno, riecco l'orso girovago
dalla Provincia di Sondrio
Dopo Tirano va a Livigno, riecco l'orso girovago
Livigno - Dopo essere stato Tirano, si è fatto prima un giretto in Svizzera e poi ha deciso di passare il sabato sera a Livigno. Dove sia andato adesso l'orso, però, non è ancora chiaro. Infastidito dalla presenza delle auto di alcuni turisti in transito dal Passo del Gallo, l'animale ha preferito allontanarsi dalle zone abitate. Non prima però di essersi concesso uno spuntino a base di pecore (due per la precisione) in Val di Campo, in territorio svizzero. Da lì avrebbe poi raggiunto la Val Nera, vicino alla zona della Forcola, per poi dirigersi verso il Passo del Gallo dove è stato avvistato da alcuni turisti poco prima della mezzanotte. Subito è arrivata una segnalazione agli uffici della polizia municipale che, nella giornata di ieri, hanno effettuato alcune verifiche. La conferma del passaggio dell'orso è arrivata dall'esame delle immagini dell'impianto di videosorveglianza di cui è dotato il comando. Le immagini (per forza di cose non di qualità impeccabile, visti l'orario notturno e la zona non illuminata) hanno mostrato chiaramente la presenza dell'orso a Livigno.
Nessun allarme, la situazione è assolutamente sotto controllo e i pericoli per le persone sostanzialmente inesistenti, ma le autorità monitorano con la massima attenzione la presenza e gli spostamenti di questi grossi animali dati per scomparsi in Valtellina ormai da decenni. Attraverso la collaborazione del Corpo Forestale è stato possibile stabilire che si trattava dello stesso orso avvistato nei giorni a Tirano che si muove a cavallo del confine tra Italia e Svizzera. Il tormentone dell'estate valtellinese, sicuramente il più apprezzato dai turisti (è sempre tra le notizie più cliccate in Internet) si arricchisce dunque di una nuova puntata.
Dopo Tirano va a Livigno, riecco l'orso girovago
Livigno - Dopo essere stato Tirano, si è fatto prima un giretto in Svizzera e poi ha deciso di passare il sabato sera a Livigno. Dove sia andato adesso l'orso, però, non è ancora chiaro. Infastidito dalla presenza delle auto di alcuni turisti in transito dal Passo del Gallo, l'animale ha preferito allontanarsi dalle zone abitate. Non prima però di essersi concesso uno spuntino a base di pecore (due per la precisione) in Val di Campo, in territorio svizzero. Da lì avrebbe poi raggiunto la Val Nera, vicino alla zona della Forcola, per poi dirigersi verso il Passo del Gallo dove è stato avvistato da alcuni turisti poco prima della mezzanotte. Subito è arrivata una segnalazione agli uffici della polizia municipale che, nella giornata di ieri, hanno effettuato alcune verifiche. La conferma del passaggio dell'orso è arrivata dall'esame delle immagini dell'impianto di videosorveglianza di cui è dotato il comando. Le immagini (per forza di cose non di qualità impeccabile, visti l'orario notturno e la zona non illuminata) hanno mostrato chiaramente la presenza dell'orso a Livigno.
Nessun allarme, la situazione è assolutamente sotto controllo e i pericoli per le persone sostanzialmente inesistenti, ma le autorità monitorano con la massima attenzione la presenza e gli spostamenti di questi grossi animali dati per scomparsi in Valtellina ormai da decenni. Attraverso la collaborazione del Corpo Forestale è stato possibile stabilire che si trattava dello stesso orso avvistato nei giorni a Tirano che si muove a cavallo del confine tra Italia e Svizzera. Il tormentone dell'estate valtellinese, sicuramente il più apprezzato dai turisti (è sempre tra le notizie più cliccate in Internet) si arricchisce dunque di una nuova puntata.
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