Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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Pescasseroli: Orso vorace divora pecore e galline

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da Abruzzo NEWS

Pescasseroli: Orso vorace divora pecore e galline

PESCASSEROLI - Ha divorato 200 capi di ovini e galline in poco meno di un mese un orso bruno marsicano, entrando senza fare troppi complimenti in un allevamento di Pescasseroli. Seriamente preoccupati per l'accaduto, la presidente regionale della sezione Zootecnica di Confagricoltura Elda Grassi e il vice presidente provinciale Vinicio Blasetti chiedono ora, stando alle dichiarazioni riportate dal quotidiano Il Centro, un tavolo di confrontro tra le istituzioni, per capire quale ruolo dovranno ora avere le aziende agricole e gli allevamenti all'interno del Parco. Ben 37 visite notturne negli ultimi 30 giorni ma l'orso bruno ha già colpito altre volte. Prima le sue prede non erano così numerose, ma ora la situazione sembrerebbe diventata insostenibile.

Ora le visite sono diventate un appuntamento quotidiano ma anche una sfida contro il tempo per l'orso, che ora ha raggiunto il record di 8 pecore e 20 galline divorate in poco meno di due ore. " a_19 a_19

Abbiamo chiesto al Wwf - ha dichiarato Grassi - una rete elettrica per evitare almeno le incursioni, ma non ci hanno ancora risposto. Se continuiamo con queste visite giornaliere saremo costretti a chiudere, per mancanza di fondi, di risarcimenti dei danni subiti".
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L’orso che manda un’auto fuori strada

Messaggio da IW2LBR »

dal Giornalettismo - Giovedi' 26 Luglio 2012

L’orso che manda un’auto fuori strada

LO SCONTRO – La corsa della vettura è finita contro un deposito di legname. Lo racconta il quotidiano il Trentino:

Dev’essere davvero una brutta esperienza, trovarsi un grosso mammifero in mezzo alla strada. Nella fattispecie un orso. Per Carmen Dragoiu, una rumena di 34 anni, da nove residente a Bolbeno l’unico rimedio, il più immediato, è stato quello di sterzare e di pigiare sul freno. Una manovra istintiva, ma azzardata, che difficilmente ti permette di mantenere il mezzo su strada. E così è stato. La Ford Focus, con cui viaggiava alla volta di Bolbeno, sulla retta tra Saone e Tione, è sbandata. La donna ha perso il controllo dell’automobile. Ha carambolato tra prato e manto stradale. Ha divelto due cartelli. E si è schiantata contro una catasta di legname della segheria Ballardini, in località Tonello.

COSTOLA ROTTA – Dragoiu ha subito la rottura di una costola e, si sospetta, la frattura del bacino. Continua Il Trentino:
Nell’impatto la donna ha riportato ferite non gravi per le quali, dicono i medici dell’ospedale di Tione, guarirà in una ventina di giorni. Ha vari ematomi in tutto il corpo, una costola rotta e una sospetta frattura del bacino. Saranno gli accertamenti dei prossimi giorni a decretare la gravità delle ferite. Ora è ricoverata in una stanza dell’ospedale di Tione, nel reparto di chirurgia. E’ ancora sotto shock per l’accaduto.

LA TESTIMONIANZA – La frenata improvvisa non è bastata per evitare l’incidente:
E dalla sua viva voce cerchiamo di ricostruire il film dell’accaduto. «Stavo rientrando dal posto di lavoro, quando improvvisamente ho visto quella massa scura davanti alla mia macchina. La testa grossa, ma soprattutto gli occhi luccicanti sotto i fari. Di istinto ho sterzato e frenato per evitarlo. Ma ho perso il controllo della macchina. Sono finita contro un muro di legna. Gli air bag scoppiati. La paura che la macchina si incendiasse. Ho cominciato a urlare “C’è un orso, c’è un orso”. Era buio. Ho sentito una macchina che si fermava. Una donna. Ma che non è scesa dalla macchina spaventata dalle mie grida e dalla paura dell’orso. Le ho chiesto di chiamare aiuto. Ed ora eccomi qua». E’ un racconto meticoloso. Fatto tutto d’un fiato. Con ancora l’angoscia e il ricordo di quei momenti a mezza gola. La donna, cameriera al ristorante Al Sole di Saone, stando al suo racconto deve davvero aver vissuto un brutto momento. La strada è diritta. Collega Saone a Tione dopo una rotonda che spezza la velocità. Quindi anche l’andatura non deve essere stata particolarmente elevata. A farle fare quella manovra improvvida, una sterzata improvvisa, deve essere stato davvero qualcosa di imprevisto che le si è parato davanti. «Un orso – ripete – dai contorni ben riconoscibili». I soccorsi allertati da quella signora a bordo di un’utilitaria, sono stati immediati. Prima i Vigili del Fuoco poi i carabinieri. La giovane rumena è stata subito portata all’ospedale di Tione. Lì è raggiunta dalla telefonata della guardia forestale di Tione, che sul luogo ha fatto dei sopralluoghi per verificare l’effettiva presenza del plantigrado. Le verifiche da parte della Guardia Forestale, diranno se avrà diritto ad essere risarcita. Se il racconto della donna è credibile.
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pluto
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Re: Pescasseroli: Orso vorace divora pecore e galline

Messaggio da pluto »

IW2LBR ha scritto:da Abruzzo NEWSPescasseroli: Orso vorace divora pecore e galline
dopo ben 37 volte che entra nel recinto si son decisi a dare notizia??? fa parte della tutela dell'orso a_11
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Subiot
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Qualche post sopra IW2LBR riporta che
.....Ben 37 visite notturne negli ultimi 30 giorni .....
Se è un animale normale, ovvero senza problemi ....... non ci credo nemmeno se vedo con i miei occhi .... a_6 a_6
Però puo darsi che sia affetto dal "verme solitario" .... a_39 a_39
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da pluto »

Subiot ha scritto:Se è un animale normale, ovvero senza problemi, ....... non ci credo nemmeno se vedo con i miei occhi .... Però puo darsi che sia affetto dal "verme solitario" ....
si, è strano....visto il periodo di preghiera.... le pecore vanno a ruba... magari magari... cooperavano anche bipedi...
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Duemilioni e centomila euro è l’ammontare dei danni indenniz

Messaggio da IW2LBR »

da News e comunicati dai Parchi

Ancora a proposito di orsi (confidenti o meno) e allevatori
Duemilioni e centomila euro è l’ammontare dei danni indennizzati negli ultimi 5 anni


(Pescasseroli, 27 Lug 12) - A seguito di articoli di stampa, ormai quotidiani (come avviene da tempo ogni estate!) è opportuno fornire alcuni chiarimenti, con lo scopo di dare una informazione quanto più corretta e completa alla opinione pubblica. Per quanto riguarda specificamente i predatori (orso e lupo) oltre trecentocinquantamila euro solo nel 2011 con un migliaio di sopralluoghi effettuati. Dal primo gennaio e a tutt'oggi, sono stati effettuati 489 sopralluoghi per un totale di 161 mila 772 euro di risarcimenti liquidati. Sono numeri, veri e reali, relativi ai danni di orsi e lupi al patrimonio zootecnico del Parco e dell'Area Contigua. In particolare, l'Azienda "La Pagliara" di Pescasseroli, di proprietà di Elda Grassi, ha ricevuto dall'Ente nel 2011, 4 mila 847 euro di risarcimenti per predazioni esclusivamente di lupo, su 25 pratiche aperte. Da gennaio a oggi, 27 luglio 2012, i numeri parlano, per l'Azienda, di 53 pecore predate (non certo 200) dall'orso insieme a 16 polli (e non 20 polli in due ore) e di due animali dispersi. Su 29 pratiche aperte, 24, corrispondenti ad altrettante richieste di sopralluogo (e non 37 incursioni in un solo mese!) sono state avviate a risarcimento per un totale di 8 mila 606,40 euro.

L'intervento delle guardie e dei veterinari del Parco è avvenuto entro 3 ore dalla chiamata e la media personale dell'Azienda, nella liquidazione dell'indennizzo, è di 66 giorni. C'è poi da considerare che l'Azienda in questione opera in un struttura abusiva e quindi precaria e senza "difese" adeguate, realizzata in contrasto con la normativa vigente e senza tenere minimamente conto di un apposito progetto concordato tempo fa con il Parco (disponibile e collaborativo al massimo!) e il Comune di Pescasseroli per permettere all'Azienda stessa di risolvere tutti i suoi annosi problemi lamentati per decenni. Di questo progetto l'Azienda Grassi non ne ha fatto nulla, preferendo "investire" ancora in strutture precarie e abusive. Nonostante ciò, comunque, il Parco è sempre disponibile e impegnato, come dimostrano i dati sopra riportati.

Ovviamente, il Parco ha come scopo fondamentale la tutela dell'Orso marsicano, animale a forte rischio di estinzione e per questo, con la massima attenzione e responsabilità, considera molto le legittime esigenze degli allevatori, mettendo in campo anche "azioni straordinarie" come, ad esempio, il risarcimento agli allevatori della Zona di Protezione Esterna che spetterebbe invece alla Regione (per tramite della Provincia). Ultimo atto in questo senso è il recente provvedimento del Commissario dell'Ente che ha esteso i confini dell'Area Contigua anche a Frattura, vista la presenza in quella zona, negli ultimi tempi, di alcuni esemplari di orsi. I tempi. In media, a 13 ore dalla richiesta viene effettuato il sopralluogo e la pratica viene definita, con il pagamento, in 58 giorni. Nella generalità dei casi i tempi sono molto più brevi. Tutto ciò anche per evitare abusi e tentativi di truffa e soddisfare invece, nel migliore dei modi, le istanze degli allevatori locali impegnati a qualificare costantemente le proprie aziende e i propri prodotti.

Risarcimenti. Il Parco riconosce un risarcimento che varia a seconda della specie, della fascia di età e del valore genealogico dell'animale domestico ucciso. Per una pecora adulta l'indennizzo è di 195 euro (si può arrivare a 275 euro per il montone) mentre per un vitello o un puledro il risarcimento si aggira intorno ai 350 euro. Se l'animale ha però un certificato di alta genealogia, il risarcimento oscilla tra i 900 e i 1200 euro. Si possono presentare casi particolari per i quali l'indennizzo è ancora maggiore. Oltre al valore commerciale, le somme pagate considerano anche il mancato guadagno ed eventuali gravidanze o lattazioni. Se si considera, ad esempio, il valore attuale di mercato di una pecora (70-80 euro), l'indennizzo (più del doppio) copre in pratica anche il mancato reddito di 1-2 anni, che comunque con l'acquisto di un nuovo capo (al prezzo base) non si verifica. C'è da dire, infine, che nella generalità dei casi gli allevatori restano soddisfatti dell'intervento dell'Ente, anche se lamentano, ovviamente, i "fastidi" che discendono da una incursione di predatori. - 2 - Ma non si può dimenticare (ecco perché poco si comprenda, alla fin fine, questa "campagna" mediatica pressoché giornaliera) che gli orsi nel Parco ci sono sempre stati. I danni fino agli anni settanta non erano neppure indennizzati mentre fino a qualche anno fa lo erano in modo parziale. Oggi, invece, vengono indennizzati con le modalità e i termini indicati.

"Gruppi di intervento". Formati da Guardie del Parco, Agenti del CTA e Agenti del CFS, sono impegnati nell'inventario delle risorse trofiche di origine animale e umana, nell'allestire strutture preventive come recinti e reti elettriche nei pollai, negli apiai e negli orti esistenti nei pressi dei centri abitati, per dissuadere quei pochi orsi che frequentano alcuni paesi dell'area protetta.

I numeri dell'orso. Il Parco conosce perfettamente la situazione dell'orso marsicano. Sa purtroppo, che la popolazione è ridottissima e si pone oggi al di sotto della soglia minima di sopravvivenza. Numeri innanzitutto: la stima di orsi è di 40 esemplari (18 femmine, 11 maschi e 11 piccoli) con una forbice che varia dai 37 ai 52 orsi presenti nell'area del Parco con non più di 10 femmine riproduttive. La produttività , calcolata in un intervallo che va da 5 a 13 cuccioli l'anno, è buona anche se nel 2011 c'è stato un picco in basso con la nascita rilevata di soli 3 cuccioli. Ciò che allarma è la mortalità: dal 1979 al 2009 sono scomparsi 108 orsi (anche se la popolazione complessiva è rimasta praticamente identica). Di questi, l'82% è morto per cause antropiche. In particolare, dopo gli anni 80 in cui i plantigradi rimanevano uccisi da bracconieri e gli anni '90 per investimenti sulle strade, dal 2000 la principale causa di morte degli orsi deriva dall'avvelenamento (2 avvelenati nel 2003 altri 3, tra cui una femmina adulta nel 2007). A questi si aggiunge la morte per cause naturali che colpisce soprattutto le femmine adulte: 9 gli orsi trovati morti tra l'estate del 2007 e l'estate del 2009.
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Sbranate pecore e oche, l'orso a Costa Imagna?

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da L'Eco di Bergamo - Sabato 28 Luglio 2012

Sbranate pecore e oche, l'orso a Costa Imagna?

Valle Imagna - Sei oche e due pecore sbranate, due avvistamenti e quelle orme di un animale sicuramente di grosse dimensioni. Tutto lascerebbe pensare alla presenza dell'orso: siamo in Valle Imagna, o meglio nella zona di Costa Imagna, Carenno e monte Linzone (Palazzago), a due passi dalla città. Qui, tra aprile e settimana scorsa, si sono susseguiti avvistamenti, predazioni e ritrovamenti di orme. Ma proprio sulle impronte fotografate nella zona del Linzone non c'è concordanza tra gli esperti: cane o orso?

La segnalazione di tutta la vicenda arriva da Pietro Macconi, già consigliere regionale e originario di Costa Imagna. Che ha fotografato le impronte. Ed è pronto a mettere la mano sul fuoco che di orso si tratti. «Già ad aprile – dice Macconi – un amico di Costa Imagna notò tracce inconsuete nella neve, vicino al suo capanno». Poco dopo in un recinto, a Ca' Todesch di Costa Imagna (zona «Corna dol urs»), vengono trovate sbranate sei oche di Emilio Mazzoleni Ferracini. Altre, probabilmente spaventante, vengono trovate poco lontano. A maggio e giugno due avvistamenti. L'ultimo di Clara Brumana, dell'albergo Costa di Costa Imagna. Da una finestra vede un grosso animale nero, non un cane, correre dal prato dentro il bosco. Arriviamo a luglio. Macconi fotografa le impronte sulla strada per il santuario del Linzone. Ce ne sono molte, ma quando torna, la maggior parte è cancellata da alcune ruspe al lavoro. Quindi la predazione di due pecore settimana scorsa a Ca' Todesch di Costa Imagna, vicino alla «Al Marsa», zona di grotte e di acqua. «Mai visto una cosa del genere – dice Mazzoleni Ferracini –. I due animali erano letteralmente divorati». Un ritorno che per l'ex consigliere Macconi ha anche un qualcosa di ancestrale. Visto che la zona in cui l'orso è tornato è conosciuta da secoli come «Corna dol urs», a testimonianza di un passato che ora sembra tornare.
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Re: Duemilioni e centomila euro è l’ammontare dei danni inde

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IW2LBR ha scritto:da News e comunicati dai Parchi
Ancora a proposito di orsi (confidenti o meno) e allevatori Duemilioni e centomila euro è l’ammontare dei danni indennizzati negli ultimi 5 anni
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Che spreco di denaro pubblico....c'è poco da vantarsi!!!
passovalcava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da passovalcava »

Allora non erano solo voci è da maggio infatti che sento di questi avvistamenti ma non sono mai stato convinto, visto che i media non ne avevano mai parlato! quindi potrebbe esserci un orsetto anche qui.
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