Zogno. da L'Eco di Bergamo online di Fabio Conti
Ex promotore finisce alla sbarra, scomparsi circa 300 mila euro
È accusato di essersi intascato, nel giro di dieci anni, tutti i risparmi di un pensionato di Zogno. Un piccolo tesoro che ammonterebbe a qualcosa come 300 mila euro, dei quali il risparmiatore ha perso ogni traccia. Per questo un ormai ex promotore finanziario della Valle Brembana, ora non più in attività, verrà processato, a partire da lunedì prossimo, con l'accusa di appropriazione indebita del denaro che il pensionato gli aveva affidato perché lui lo investisse. Invece, stando almeno alle accuse, lo avrebbe fatto sparire, forse intascandoselo. Sarà il giudice Federica Gaudino a dover decidere, in sede penale, se le accuse mosse nei confronti dell'ex promotore finanziario di Zogno sono fondate. L'ex cliente del promotore finanziario si è inoltre costituito parte civile.
Il processo al via lunedì
Il processo prenderà il via lunedì prossimo, in tribunale a Bergamo, e il pensionato di Zogno, oggi sessantenne, verrà assistito dall'avvocato Valter Gentili. L'indagine della Procura era partita qualche tempo fa proprio dalla segnalazione del pensionato, il quale aveva denunciato la scomparsa dei 300 mila euro che aveva affidato, tra il 1996 e il 2006, proprio al promotore finanziario, che lavorava per conto di una società con filiale appunto a Zogno. Il pensionato immaginava che i suoi soldi fossero stati investiti, mentre – è l'accusa – il promotore li avrebbe fatti sparire, resta da capire con quali modalità e spetterà al giudice stabilirlo, anche attraverso l'audizione dei testimoni chiamati in aula. Non solo il promotore non ha consegnato al pensionato gli interessi degli investimenti, ma non ha più restituito – sempre in base all'accusa – nemmeno i risparmi a lui affidati.
Spariti i risparmi di una vita
Lunedì, dunque, si aprirà la prima udienza, nella quale è in programma l'audizione dei testimoni, mentre il 27 marzo sarà la volta della testimonianza davanti al giudice proprio del pensionato. Già il 10 aprile dovrebbe esserci, salvo rinvii, la prima discussione della sentenza. I guai per il pensionato sono cominciati quando ha chiesto conto al promotore finanziario degli investimenti che il professionista avrebbe dovuto effettuare con i suoi soldi. È stato in quel momento che il sessantenne ha scoperto che non era rimasto più nulla dei suoi risparmi di tutta una vita. Così si è rivolto alla magistratura: l'accusa mossa nei confronti dell'ex promotore è di appropriazione indebita. Per il momento il caso del pensionato è l'unico agli atti, ma non è escluso che anche altre persone possano essersi viste sottratti quantitativi di risparmi dallo stesso promotore.
News - Cronaca dalla Valle Brembana
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Zogno, in fumo 2 ettari di bosco
Da L'Eco di Bergamo
Zogno, in fumo 2 ettari di bosco
Poscante di Zogno - Più di due ettari di bosco, ieri, sono andati in fumo per un incendio divampato sopra l'abitato della località Ca' Fredda a Poscante di Zogno, a circa 30 minuti di sentiero. Le prime segnalazioni ai vigili del fuoco sono arrivate alle 13 dai residenti della contrada che hanno visto levarsi sempre più fumo dal bosco. A prendere fuoco sterpaglie e piante di grosse dimensioni. Sul posto i vigili del fuoco di Zogno e Bergamo e i volontari antincendio boschivo vallare, coordinati dai tecnici della Forestale. A causa del vento e della zona impervia, sono intervenuti anche due elicotteri della Regione: le fiamme potevano infatti propagarsi su altre vaste zone boschive che circondano la pendice del Canto Alto con conseguenze peggiori, essendo il terreno secco. Il fuoco ha interessato principalmente il territorio di Zogno, intaccando limitatamente anche il territorio di Alzano. Solo attorno alle 17 la situazione è tornata regolare e alle 17,30 l'incendio era ormai spento. I sopralluoghi da parte dei tecnici son proseguiti fino alle 18,30 per cercare di capire le origini del rogo. Non si esclude il dolo. L'area incendiata è una valle laterale di Poscante, particolarmente conosciuta per singolari specie botaniche che crescono all'interno, favorite da condizioni climatiche. Nell'area mercato di Zogno, col coordinamento della polizia locale, è stata installata una vasca antincendio da cui gli elicotteri si rifornivano.
Zogno, in fumo 2 ettari di bosco
Poscante di Zogno - Più di due ettari di bosco, ieri, sono andati in fumo per un incendio divampato sopra l'abitato della località Ca' Fredda a Poscante di Zogno, a circa 30 minuti di sentiero. Le prime segnalazioni ai vigili del fuoco sono arrivate alle 13 dai residenti della contrada che hanno visto levarsi sempre più fumo dal bosco. A prendere fuoco sterpaglie e piante di grosse dimensioni. Sul posto i vigili del fuoco di Zogno e Bergamo e i volontari antincendio boschivo vallare, coordinati dai tecnici della Forestale. A causa del vento e della zona impervia, sono intervenuti anche due elicotteri della Regione: le fiamme potevano infatti propagarsi su altre vaste zone boschive che circondano la pendice del Canto Alto con conseguenze peggiori, essendo il terreno secco. Il fuoco ha interessato principalmente il territorio di Zogno, intaccando limitatamente anche il territorio di Alzano. Solo attorno alle 17 la situazione è tornata regolare e alle 17,30 l'incendio era ormai spento. I sopralluoghi da parte dei tecnici son proseguiti fino alle 18,30 per cercare di capire le origini del rogo. Non si esclude il dolo. L'area incendiata è una valle laterale di Poscante, particolarmente conosciuta per singolari specie botaniche che crescono all'interno, favorite da condizioni climatiche. Nell'area mercato di Zogno, col coordinamento della polizia locale, è stata installata una vasca antincendio da cui gli elicotteri si rifornivano.
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Re: Zogno, in fumo 2 ettari di bosco
Ore 16:20 - l'incendio è ormai domato ... rimane solo un focolaio nella parte alta della Val Fosca


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Sbatte la testa cadendo in cantiere Isola di Fondra
Isola di Fondra, Alta Valle brembana - Da L'Eco di Bergamo
Sbatte la testa cadendo in cantiere Isola di Fondra, grave un artigiano
Un artigiano albanese di 47 anni è rimasto ferito in modo grave nella mattinata di lunedì 19 marzo in un cantiere edile a Isola di Fondra. L'incidente sul lavoro è accaduto in località Trabuchello. Secondo i primi accertamenti l'uomo, che vive a Verdellino ed è titolare di un'impresa artigiana di Milano, stava scaricando del materiale da un mezzo pesante, quando all'improvviso è caduto e ha battuto la testa al suolo. L'uomo è stato portato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dov'è stato operato d'urgenza nel reparto di neurochirurgia. Asl di Bonate Botto e carabinieri di Branzi sono al lavoro per accertare le cause dell'incidente
Sbatte la testa cadendo in cantiere Isola di Fondra, grave un artigiano
Un artigiano albanese di 47 anni è rimasto ferito in modo grave nella mattinata di lunedì 19 marzo in un cantiere edile a Isola di Fondra. L'incidente sul lavoro è accaduto in località Trabuchello. Secondo i primi accertamenti l'uomo, che vive a Verdellino ed è titolare di un'impresa artigiana di Milano, stava scaricando del materiale da un mezzo pesante, quando all'improvviso è caduto e ha battuto la testa al suolo. L'uomo è stato portato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dov'è stato operato d'urgenza nel reparto di neurochirurgia. Asl di Bonate Botto e carabinieri di Branzi sono al lavoro per accertare le cause dell'incidente
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Bisca con i dadi al palasport, Multati in nove
Zogno, 23 Marzo 2012 - da l'eco di Bergamo di Stefano Serpellini
Bisca con i dadi al palasport, Multati in nove
Zogno - Non hanno sfidato la sorte davanti al giudice Ilaria Sanesi, preferendo, al rischio di un processo, la quasi indolore via d'uscita dell'oblazione. Circa 300 euro a testa di multa per garantirsi l'estinzione del reato e una pietra tombale su una vicenda giudiziaria di bische, dadi, cabale clandestine, notti insonni, che avrebbe meritato le pagine di un romanzo più che il fascicolo di un tribunale. Se la sono cavata così nove imputati di gioco d'azzardo, misfatto che, in tempi di poker in tv, bar affollati di slot, gratta e vinci, superenalotto e tutto l'ambaradan dell'alea legalizzata, odora ormai d'ipocrisia. A dibattimento avrebbero avuto poche chance: i carabinieri li avevano colti con le mani nel sacco la notte fra il 30 aprile e il 1° maggio 2009, mentre erano intenti a giocare all'interno del centro sportivo di Camanghé a Zogno. Dove, negli spogliatoi della palestra, avevano allestito la loro bisca abusiva all'insaputa del custode, entrando da una porta forse dimenticata aperta. Tra i nove c'era infatti qualche cliente del bar del bocciodromo, facile che sapesse del pertugio. Per questo motivo rischiavano pure l'imputazione per violazione di domicilio, scongiurata grazie al difensore dei nove, l'avvocato Marco Bresciani, che è riuscito a ottenere la remissione di querela.
Quasi tutti di Zogno
Tutta gente appassionata del tavolo verde, in mancanza del quale in quello spogliatoio aveva ripiegato sui dadi, pratica logisticamente meno impegnativa. Operai, artigiani, piccoli imprenditori di Zogno, Sorisole e Algua, fra i 29 e i 64 anni, qualcuno con precedenti per assegni a vuoto e mancata contribuzione delle imposte, i tipici connotati penali del milieu che ruota attorno al gioco d'azzardo. Insomma, non la classica notte balorda, occasionale e poeticamente lanciata verso l'alba. Qui semmai c'è il mestiere consumato del giocatore, l'arte del tirar mattina, se non avessero fatto irruzione i carabinieri. Che alle 2,30, mentre sono di pattuglia, si insospettiscono notando sette vetture parcheggiate nel cortile e nessuna luce accesa all'interno del centro sportivo. Ladri? Difficile che si spostino con cortei automobilistici. Nottambuli temerari in vena di sfide a bocce o a basket col brivido del proibito? Sì, ma al buio? I militari decidono di dare comunque un'occhiata, entrano e si dirigono verso l'unica luce accesa (che non era visibile dall'esterno). È quella degli spogliatoi e la scena che si trovano davanti quando spalancano la porta è descritta nel verbale: ci sono «il signor (...) con in mano numero due dadi che aveva appena raccolto dopo il tiro verso una parete, ove era posizionato a terra un tappeto per evitare il rimbalzo, e tutti gli altri in parte seduti sulle panche e in parte in piedi».
Il denaro sequestrato
I carabinieri sequestrano 1785 euro, rendendosi conto di aver appena messo piede in una bisca di accaniti giocatori, orfani di quei bar con biliardo che a una certa ora tiravano giù la cler e si trasformavano in privée del ramino o dello chemin de fer, teatri di maratone a volte epiche, club per cultori delle carte, ma lontani anni luce dall'eleganza algida dei circoli del bridge, anzi, sempre circondati da quel lezzo di scantinato, mozziconi e illegalità che la candeggina dell'hold'em e del poker sul web ha lavato via. I nove non ne hanno trovato uno disposto a rischiare ospitandoli, forse non ce ne sono davvero più. E nemmeno lo straccio di una taverna della villetta a schiera di uno di loro, non sia mai che la moglie avesse da ridire. E, infatti, quando finiscono in caserma per la denuncia, la preoccupazione di tutti è quella di non far sapere nulla a casa. Pudore che li indurrà poi a evitare il dibattimento pubblico, in cui rischiavano soprattutto il marchio di viziosi. Una sorta di paradosso, vista la semina di videopoker, gratta e vinci e lotterie avvenuta col beneplacito dello Stato. Ora che le slot presidiano pure gli angoli delle salumerie, che nove persone si ritrovino come carbonari di notte, nello spogliatoio di una palestra, a fremere per un lancio di dadi, fa persino tenerezza.
Bisca con i dadi al palasport, Multati in nove
Zogno - Non hanno sfidato la sorte davanti al giudice Ilaria Sanesi, preferendo, al rischio di un processo, la quasi indolore via d'uscita dell'oblazione. Circa 300 euro a testa di multa per garantirsi l'estinzione del reato e una pietra tombale su una vicenda giudiziaria di bische, dadi, cabale clandestine, notti insonni, che avrebbe meritato le pagine di un romanzo più che il fascicolo di un tribunale. Se la sono cavata così nove imputati di gioco d'azzardo, misfatto che, in tempi di poker in tv, bar affollati di slot, gratta e vinci, superenalotto e tutto l'ambaradan dell'alea legalizzata, odora ormai d'ipocrisia. A dibattimento avrebbero avuto poche chance: i carabinieri li avevano colti con le mani nel sacco la notte fra il 30 aprile e il 1° maggio 2009, mentre erano intenti a giocare all'interno del centro sportivo di Camanghé a Zogno. Dove, negli spogliatoi della palestra, avevano allestito la loro bisca abusiva all'insaputa del custode, entrando da una porta forse dimenticata aperta. Tra i nove c'era infatti qualche cliente del bar del bocciodromo, facile che sapesse del pertugio. Per questo motivo rischiavano pure l'imputazione per violazione di domicilio, scongiurata grazie al difensore dei nove, l'avvocato Marco Bresciani, che è riuscito a ottenere la remissione di querela.
Quasi tutti di Zogno
Tutta gente appassionata del tavolo verde, in mancanza del quale in quello spogliatoio aveva ripiegato sui dadi, pratica logisticamente meno impegnativa. Operai, artigiani, piccoli imprenditori di Zogno, Sorisole e Algua, fra i 29 e i 64 anni, qualcuno con precedenti per assegni a vuoto e mancata contribuzione delle imposte, i tipici connotati penali del milieu che ruota attorno al gioco d'azzardo. Insomma, non la classica notte balorda, occasionale e poeticamente lanciata verso l'alba. Qui semmai c'è il mestiere consumato del giocatore, l'arte del tirar mattina, se non avessero fatto irruzione i carabinieri. Che alle 2,30, mentre sono di pattuglia, si insospettiscono notando sette vetture parcheggiate nel cortile e nessuna luce accesa all'interno del centro sportivo. Ladri? Difficile che si spostino con cortei automobilistici. Nottambuli temerari in vena di sfide a bocce o a basket col brivido del proibito? Sì, ma al buio? I militari decidono di dare comunque un'occhiata, entrano e si dirigono verso l'unica luce accesa (che non era visibile dall'esterno). È quella degli spogliatoi e la scena che si trovano davanti quando spalancano la porta è descritta nel verbale: ci sono «il signor (...) con in mano numero due dadi che aveva appena raccolto dopo il tiro verso una parete, ove era posizionato a terra un tappeto per evitare il rimbalzo, e tutti gli altri in parte seduti sulle panche e in parte in piedi».
Il denaro sequestrato
I carabinieri sequestrano 1785 euro, rendendosi conto di aver appena messo piede in una bisca di accaniti giocatori, orfani di quei bar con biliardo che a una certa ora tiravano giù la cler e si trasformavano in privée del ramino o dello chemin de fer, teatri di maratone a volte epiche, club per cultori delle carte, ma lontani anni luce dall'eleganza algida dei circoli del bridge, anzi, sempre circondati da quel lezzo di scantinato, mozziconi e illegalità che la candeggina dell'hold'em e del poker sul web ha lavato via. I nove non ne hanno trovato uno disposto a rischiare ospitandoli, forse non ce ne sono davvero più. E nemmeno lo straccio di una taverna della villetta a schiera di uno di loro, non sia mai che la moglie avesse da ridire. E, infatti, quando finiscono in caserma per la denuncia, la preoccupazione di tutti è quella di non far sapere nulla a casa. Pudore che li indurrà poi a evitare il dibattimento pubblico, in cui rischiavano soprattutto il marchio di viziosi. Una sorta di paradosso, vista la semina di videopoker, gratta e vinci e lotterie avvenuta col beneplacito dello Stato. Ora che le slot presidiano pure gli angoli delle salumerie, che nove persone si ritrovino come carbonari di notte, nello spogliatoio di una palestra, a fremere per un lancio di dadi, fa persino tenerezza.
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Popolazione brembana ancora in calo. Via 163 abitanti
Da L'Eco di Bergamo di Giovanni Ghisalberti
Popolazione brembana ancora in calo. Via 163 abitanti
Valle Brembana - Meno 163 abitanti. Sembra una discesa lenta ma inesorabile quella della popolazione in Valle Brembana. Anche lo scorso anno l'anagrafe generale dei 38 Comuni attorno al Brembo ha fatto registrare il segno meno. Si è passati da 43.442 residenti a 43.279. «Tutto sommato teniamo – dice però il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni – perché un centinaio di abitanti su 40 mila sono poca cosa». Nel 1961 la valle contava 47 mila residenti, scesi nel 1991 al minimo di 43.255 e poi risaliti leggermente. Da alcuni anno la nuova discesa, anche se con differenze all'interno della valle stessa.
Tiene la media valle - Tengono, sostanzialmente, i paesi della media e bassa valle, compresa la Valle Serina. L'area che perde resta l'alta Valle Brembana, i venti comuni da Lenna a Foppolo, Mezzoldo e Valtorta. Nel 1961 l'Oltre Goggia (il territorio a nord di Camerata Cornello) contava 10.468 residenti. Da allora la progressiva diminuzione. E anche lo scorso anno si sono persi altri 47 residenti, passando da 7.245 a 7.198. Critica la situazione di alcuni piccoli Comuni, la cui popolazione, in mezzo secolo, si è più che dimezzata: Averara, per esempio, è passata dalle 525 anime del 1961 ai 184 dello scorso anno, lo stesso vale per Ornica scesa da 502 ai 167 del 2011, probabilmente il record negativo per il piccolo centro della Valle Stabina. Paese, peraltro, sempre più anziano, con i giovani che, tendenzialmente lasciano la montagna alla ricerca di lavoro e servizi sul fondovalle, magari a Piazza Brembana. Eppure, lo scorso anno, anche il capoluogo dell'alta valle, tradizionale centro di servizi, ha perso abitanti, da 1.256 a 1.235, perdita dovuta, in particolare, a un alto numero di famiglie che ha lasciato il paese. Se è scesa Piazza Brembana, sono cresciuti, però, i Comuni immediatamente confinanti: Lenna, con più 11 residenti, è addirittura il paese che, nel 2011, ha fatto registrare il maggiore incremento in tutta la Val Brembana, in particolare grazie a un saldo migratorio di più 15 persone. Tra i fattori determinanti allo spopolamento anche le poche nascite. A parte il caso positivo di Roncobello con sei nascite (non accadeva dal 2005), in genere gli altri paesi non vanno oltre i due o tre bambini con Piazzolo e Cusio (unici in tutta la valle) che nel 2011 non hanno avuto nessuna nascita. Scende anche la Valle Taleggio (Taleggio e Vedeseta) ora a quota 826, continua a salire Camerata Cornello, mentre il 2011 è stato un anno nero per San Giovanni Bianco, il Comune che ha perso più abitanti di tutti (29) facendo registrare anche il peggior saldo naturale (51 morti contro sole 37 nascite).
«Servizi tagliati, disagi enormi»
Diversa la situazione della Valle Serina, passata da 6.032 a 6.014 residenti, quindi senza grosse perdite. Crescono, addirittura, Oltre il Colle e Algua, mentre Bracca ha fatto registrare il saldo naturale più alto della valle (più sette). Sulla Valle Serina, pesa, probabilmente – rispetto alla situazione dell'alta valle – una maggiore vicinanza al fondovalle e l'apertura di nuove opportunità occupazionali. «Le difficoltà maggiori sono nei paesi più lontani – dice Mazzoleni –. Qui si fa fatica a restare perché i servizi vengono meno. La qualità della vita, almeno da un punto di vista della salute, dovrebbe essere verso l'alto, ma se poi i servizi non ci sono inevitabilmente ci si sposta in basso». «Se la cosiddetta razionalizzazione può aver senso in pianura – continua il presidente della Comunità montana – diverso è il caso della montagna. Nella Bassa un servizio che viene meno da una parte è offerto a poca distanza dall'altra. Da noi tagliare un servizio significa costringere le persone a disagi enormi, con effetti devastanti sul piano socio-economico. Con i cittadini che devono spostarsi per ogni cosa». E ora arriverà l'accorpamento dei Comuni: «I campanili avevano una loro funzione positiva perché tenevano attaccata la gente al paese – dice Mazzoleni –. Mentre gli accorpamenti porteranno disaffezione». La soluzione? «È vero, investimenti per le valli sono stati fatti – prosegue – ma evidentemente non bastano. Purtroppo manca ancora una politica forte per la montagna».
Popolazione brembana ancora in calo. Via 163 abitanti
Valle Brembana - Meno 163 abitanti. Sembra una discesa lenta ma inesorabile quella della popolazione in Valle Brembana. Anche lo scorso anno l'anagrafe generale dei 38 Comuni attorno al Brembo ha fatto registrare il segno meno. Si è passati da 43.442 residenti a 43.279. «Tutto sommato teniamo – dice però il presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni – perché un centinaio di abitanti su 40 mila sono poca cosa». Nel 1961 la valle contava 47 mila residenti, scesi nel 1991 al minimo di 43.255 e poi risaliti leggermente. Da alcuni anno la nuova discesa, anche se con differenze all'interno della valle stessa.
Tiene la media valle - Tengono, sostanzialmente, i paesi della media e bassa valle, compresa la Valle Serina. L'area che perde resta l'alta Valle Brembana, i venti comuni da Lenna a Foppolo, Mezzoldo e Valtorta. Nel 1961 l'Oltre Goggia (il territorio a nord di Camerata Cornello) contava 10.468 residenti. Da allora la progressiva diminuzione. E anche lo scorso anno si sono persi altri 47 residenti, passando da 7.245 a 7.198. Critica la situazione di alcuni piccoli Comuni, la cui popolazione, in mezzo secolo, si è più che dimezzata: Averara, per esempio, è passata dalle 525 anime del 1961 ai 184 dello scorso anno, lo stesso vale per Ornica scesa da 502 ai 167 del 2011, probabilmente il record negativo per il piccolo centro della Valle Stabina. Paese, peraltro, sempre più anziano, con i giovani che, tendenzialmente lasciano la montagna alla ricerca di lavoro e servizi sul fondovalle, magari a Piazza Brembana. Eppure, lo scorso anno, anche il capoluogo dell'alta valle, tradizionale centro di servizi, ha perso abitanti, da 1.256 a 1.235, perdita dovuta, in particolare, a un alto numero di famiglie che ha lasciato il paese. Se è scesa Piazza Brembana, sono cresciuti, però, i Comuni immediatamente confinanti: Lenna, con più 11 residenti, è addirittura il paese che, nel 2011, ha fatto registrare il maggiore incremento in tutta la Val Brembana, in particolare grazie a un saldo migratorio di più 15 persone. Tra i fattori determinanti allo spopolamento anche le poche nascite. A parte il caso positivo di Roncobello con sei nascite (non accadeva dal 2005), in genere gli altri paesi non vanno oltre i due o tre bambini con Piazzolo e Cusio (unici in tutta la valle) che nel 2011 non hanno avuto nessuna nascita. Scende anche la Valle Taleggio (Taleggio e Vedeseta) ora a quota 826, continua a salire Camerata Cornello, mentre il 2011 è stato un anno nero per San Giovanni Bianco, il Comune che ha perso più abitanti di tutti (29) facendo registrare anche il peggior saldo naturale (51 morti contro sole 37 nascite).
«Servizi tagliati, disagi enormi»
Diversa la situazione della Valle Serina, passata da 6.032 a 6.014 residenti, quindi senza grosse perdite. Crescono, addirittura, Oltre il Colle e Algua, mentre Bracca ha fatto registrare il saldo naturale più alto della valle (più sette). Sulla Valle Serina, pesa, probabilmente – rispetto alla situazione dell'alta valle – una maggiore vicinanza al fondovalle e l'apertura di nuove opportunità occupazionali. «Le difficoltà maggiori sono nei paesi più lontani – dice Mazzoleni –. Qui si fa fatica a restare perché i servizi vengono meno. La qualità della vita, almeno da un punto di vista della salute, dovrebbe essere verso l'alto, ma se poi i servizi non ci sono inevitabilmente ci si sposta in basso». «Se la cosiddetta razionalizzazione può aver senso in pianura – continua il presidente della Comunità montana – diverso è il caso della montagna. Nella Bassa un servizio che viene meno da una parte è offerto a poca distanza dall'altra. Da noi tagliare un servizio significa costringere le persone a disagi enormi, con effetti devastanti sul piano socio-economico. Con i cittadini che devono spostarsi per ogni cosa». E ora arriverà l'accorpamento dei Comuni: «I campanili avevano una loro funzione positiva perché tenevano attaccata la gente al paese – dice Mazzoleni –. Mentre gli accorpamenti porteranno disaffezione». La soluzione? «È vero, investimenti per le valli sono stati fatti – prosegue – ma evidentemente non bastano. Purtroppo manca ancora una politica forte per la montagna».
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Gerosa, vandalismi e insulti contro la Giunta: partono denun
Da L'Eco di Bergamo
Gerosa, vandalismi e insulti contro la Giunta: partono denunce
Nel mirino degli anonimi accusatori è finita persino la moglie del sindaco, Marilena Codazzi, organizzatrice per il Comune di incontri per il tempo libero. È bufera, da alcuni giorni a Gerosa, sulla Giunta. Vandalismi al centro sportivo e due volantini distribuiti in paese hanno suscitato l'indignazione degli abitanti. A scatenare le ire di qualcuno forse le prime multe arrivate in paese per divieto di sosta? È una delle ipotesi. Qualche settimana fa anonimi avevano lasciato scritte offensive sui muri del centro sportivo, danneggiando i vetri e compiendo altri oltraggi. Poi i volantini anonimi: il primo foglio è contro l'associazione «Accademia del tempo libero» presieduta da Codazzi, moglie del sindaco Pierangelo Monzani. Contro l'amministrazione (e gli impiegati in municipio) che presiede quest'ultimo è rivolto invece l'altro foglio anonimo. Pesantemente offensivo e boccaccesco si è rivelato quello rivolto contro l'associazione della first lady, che è stato denunciato alla Procura. Per l'altro è stata sporta una denuncia ai carabinieri di Zogno: l'autore, o gli autori, a distanza di alcuni giorni continuano a distribuire copie dello scritto, sul quale compare una fantomatica firma: «Untore pubblicazioni - Untore editrice» e che prende di mira anche l'ex assessore esterno (dimessosi recentemente) Ivan Pesenti. Quindi si augura che «siano in molti a seguire i suoi passi quali consiglieri e assessori, in quanto interessati solo ai propri scopi personali e incapaci di amministrare in modo disinteressato il paese. Si spera vivamente che anche gli impiegati/e si tolgano dai piedi in quanto sarebbe ora di smetterla di spillare soldi alla gente a loro piacimento in quanto persone incompetenti, ignoranti e rozze. Stiamo per arrivare: o ve ne andrete voi o saremo noi a farvi capitolare».
Gerosa, vandalismi e insulti contro la Giunta: partono denunce
Nel mirino degli anonimi accusatori è finita persino la moglie del sindaco, Marilena Codazzi, organizzatrice per il Comune di incontri per il tempo libero. È bufera, da alcuni giorni a Gerosa, sulla Giunta. Vandalismi al centro sportivo e due volantini distribuiti in paese hanno suscitato l'indignazione degli abitanti. A scatenare le ire di qualcuno forse le prime multe arrivate in paese per divieto di sosta? È una delle ipotesi. Qualche settimana fa anonimi avevano lasciato scritte offensive sui muri del centro sportivo, danneggiando i vetri e compiendo altri oltraggi. Poi i volantini anonimi: il primo foglio è contro l'associazione «Accademia del tempo libero» presieduta da Codazzi, moglie del sindaco Pierangelo Monzani. Contro l'amministrazione (e gli impiegati in municipio) che presiede quest'ultimo è rivolto invece l'altro foglio anonimo. Pesantemente offensivo e boccaccesco si è rivelato quello rivolto contro l'associazione della first lady, che è stato denunciato alla Procura. Per l'altro è stata sporta una denuncia ai carabinieri di Zogno: l'autore, o gli autori, a distanza di alcuni giorni continuano a distribuire copie dello scritto, sul quale compare una fantomatica firma: «Untore pubblicazioni - Untore editrice» e che prende di mira anche l'ex assessore esterno (dimessosi recentemente) Ivan Pesenti. Quindi si augura che «siano in molti a seguire i suoi passi quali consiglieri e assessori, in quanto interessati solo ai propri scopi personali e incapaci di amministrare in modo disinteressato il paese. Si spera vivamente che anche gli impiegati/e si tolgano dai piedi in quanto sarebbe ora di smetterla di spillare soldi alla gente a loro piacimento in quanto persone incompetenti, ignoranti e rozze. Stiamo per arrivare: o ve ne andrete voi o saremo noi a farvi capitolare».
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da l'Eco di Bergamo 25-3-12
Per lo sci la stagione è finita:chiusi anche Foppolo e S.Simone
La stagione dello sci, almeno per quanto riguarda la Bergamasca, è finita. Concluso il weekend del 24 e 25 marzo anche il comprensorio Brembo Ski archivia definitivamente la stagione invernale 2011/12. Un inverno scarso di precipitazioni nevose e una primavera in anticipo hanno messo a dura prova, in queste ultime settimane, ma in particolar modo in questi ultimi giorni, il manto nevoso: con il risultato che sulle piste aperte la buona sciabilità era garantita solo nelle primissime ore del mattino. Da qui - si legge in un comunicato - la decisone di chiudere, a partire da lunedì 26 marzo tutti gli impianti e le piste di Foppolo, Carona e di San Simone. «La speranza è, a questo punto, che il bel tempo previsto per le prossime settimane continui fino all'appuntamento con la Pasqua, quando alcuni impianti potrebbero riaprire consentendo passeggiate e gite fuori porta tra le nostre belle montagne».
Per lo sci la stagione è finita:chiusi anche Foppolo e S.Simone
La stagione dello sci, almeno per quanto riguarda la Bergamasca, è finita. Concluso il weekend del 24 e 25 marzo anche il comprensorio Brembo Ski archivia definitivamente la stagione invernale 2011/12. Un inverno scarso di precipitazioni nevose e una primavera in anticipo hanno messo a dura prova, in queste ultime settimane, ma in particolar modo in questi ultimi giorni, il manto nevoso: con il risultato che sulle piste aperte la buona sciabilità era garantita solo nelle primissime ore del mattino. Da qui - si legge in un comunicato - la decisone di chiudere, a partire da lunedì 26 marzo tutti gli impianti e le piste di Foppolo, Carona e di San Simone. «La speranza è, a questo punto, che il bel tempo previsto per le prossime settimane continui fino all'appuntamento con la Pasqua, quando alcuni impianti potrebbero riaprire consentendo passeggiate e gite fuori porta tra le nostre belle montagne».
La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalla labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve
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Guida in stato di ebbrezza, ritirate quattro patenti
San Pellegrino Terme: Guida in stato di ebbrezza, ritirate quattro patenti
È di quattro patenti ritirate il bilancio di una serie di controlli effettuati dai carabinieri di San Pellegrino nella notte fra sabato e domenica. I militari hanno fermato diversi veicoli e sottoposto i conducenti al test dell’etilometro. Per L. E., 58 anni, operaio di Gerosa, al volante di una Fiat Sedici, è scattato il ritiro della patente. Stessa sorte anche per S. S., operaio marchigiano, che guidava una Fiat Punto, G. M., operaio trentunenne di Villa d’Almè al volante di una Cinquecento, e R. M., una casalinga di San Pellegrino, che guidava una Toyota Yaris. L’alcoltest per loro ha dato esiti superiori alla soglia massima tollerata per legge, che è pari a 0,5 grammi/litro. Oltre al ritiro della patente, per i conducenti è scattata anche la decurtazione di dieci punti, come previsto dal Codice della strada.
È di quattro patenti ritirate il bilancio di una serie di controlli effettuati dai carabinieri di San Pellegrino nella notte fra sabato e domenica. I militari hanno fermato diversi veicoli e sottoposto i conducenti al test dell’etilometro. Per L. E., 58 anni, operaio di Gerosa, al volante di una Fiat Sedici, è scattato il ritiro della patente. Stessa sorte anche per S. S., operaio marchigiano, che guidava una Fiat Punto, G. M., operaio trentunenne di Villa d’Almè al volante di una Cinquecento, e R. M., una casalinga di San Pellegrino, che guidava una Toyota Yaris. L’alcoltest per loro ha dato esiti superiori alla soglia massima tollerata per legge, che è pari a 0,5 grammi/litro. Oltre al ritiro della patente, per i conducenti è scattata anche la decurtazione di dieci punti, come previsto dal Codice della strada.
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