gianvalle22 ha scritto:Per arrivare al flop totale si potrebbe affidare il ruolo di garante politico al Ministro Lupi e di coordinatore generale lavori a suo figlio, Dott. Ing. Luca Lupi !!!!!
visto e sentito le ultime notizie, speriamo di no, sennò non ci transiteremo mai su quella variante e non solo quella.
gianvalle22 ha scritto:Per arrivare al flop totale si potrebbe affidare il ruolo di garante politico al Ministro Lupi e di coordinatore generale lavori a suo figlio, Dott. Ing. Luca Lupi !!!!!
lupi già c'è il rischio orso...ma sono niente a confronto dei nostri squali
alvin 51 ha scritto:visto e sentito le ultime notizie, speriamo di no, sennò non ci transiteremo mai su quella variante e non solo quella.
Il problema in Italia non sono i "Lupi" ma le pecore....
“UN VERO VIAGGIO DI SCOPERTA NON E’ CERCARE NUOVE TERRE MA AVERE NUOVI OCCHI” (Marcel Proust)
"Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre" (José Saramago)
Variante di Zogno, il piano opere non mente: cantiere riaperto nel 2016
Il cantiere della variante di Zogno riaprirà nel primo trimestre del 2016. La previsione contenuta nel piano delle opere pubbliche presentato dalla Provincia non rispecchia l'ottimismo delle dichiarazioni rilasciate solo poche settimane fa dall'assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte , dalla collega Claudia Terzi e dal presidente Matteo Rossi che avevano indicato giugno 2015 come data di rilancio. Non è certo colpa loro, ma dei dubbi espressi dai tecnici di via Tasso sulla procedura adottata: affidamento diretto o nuova gara d'appalto? La strada da seguire non è stata ancora definita. Una commissione composta da alcuni consiglieri è al lavoro per studiare tutte le ipotesi e individuare quella migliore. Nel frattempo però il quadro temporale dell'infrastruttura, molto attesa dagli abitanti della Valle Brembana, è mutato. Il Pop (piano opere pubbliche) non mente: inizio lavori “primo trimestre 2015”, fine lavori “quarto trimestre 2017”. Anche i finanziamenti della Provincia, gli ormai famosi 7,8 milioni, saranno garantiti nel 2017 mentre i 16 milioni della Regione dovrebbero arrivare quest'anno.
Ad eccezione dell'enorme punto di domanda sulla variante di Zogno, destinato a rimanere fino al definitivo riavvio dei lavori, le priorità indicate dal presidente della Provincia Matteo Rossi sono chiare: manutenzione delle strade e delle scuole superiori. Si tratta di interventi che fino a pochi anni fa rappresentavano il corollario del piano opere pubbliche. Ora, con le poche risorse a disposizione, sono la parte più importante. “Il filone principale è l'attenzione data alle scuole – spiega Matteo Rossi -. Mettiamo i soldi dove si possono generare finanziamenti con l'intervento del governo o dell'Europa. E poi non dimentichiamo il grande tema delle strade. E' un Pop da “zero grandi opere”, ma di lavoro per aggiustare l'esistente. La ricerca delle risorse passa anche dal piano delle alienazioni, che dobbiamo verificare e che ci porterà necessariamente a modificare le previsioni nella seconda parte dell'anno. L'idea è chiara: la sistemazione delle buche sulle strade è un pezzo di competitività del territorio bergamasco che non vogliamo perdere”. Soddisfatto il consigliere delegato all'Urbanistica e pianificazione territoriale Jonathan Lobati: “Interveniamo sull'urgenza e di conseguenza le priorità sono strade e scuole, non possiamo fare altrimenti – commenta -. Sono soddisfatto del lavoro fatto: è stato un percorso condiviso”.
È un piano delle opere pubbliche col singhiozzo quello inviato dagli uffici di via Tasso ai consiglieri comunali. In base al documento - che va quindi oltre le dichiarazioni delle ultime settimane, mettendo nero su bianco le intenzioni dell’ente - tutte le principali opere, quelle più attese dai cittadini, subiranno una serie di ritardi. A partire dal cantiere più discusso, quello per la variante di Zogno: il Pop fissa la ripresa del cantiere al primo trimestre del 2016 e non, come avevano annunciato l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte e il presidente della Provincia Matteo Rossi, a giugno. Sempre secondo il documento – che sarà discusso insieme al bilancio preventivo 2015 - l’opera più attesa da tutta la Valle Brembana si concluderà entro la fine del 2017. Stessa sorte, stando al piano, anche un altro cantiere importante: i lavori per la variante di Cisano dovrebbero prendere il via nel secondo trimestre del 2016, un anno dopo il termine fissato dal ministero per rendere l’appalto esecutivo. In Val Serina le operazioni per il consolidamento del versante partiranno - come previsto - la prossima settimana. La provinciale 27 è bloccata da dicembre 2013 per una frana, che ha abbattuto il ponte sul torrente prima della Frazione di Rosolo. Una volta ricostruito, via Tasso sosterrà le spese dell’ultimo lotto, indicato nel Pop. Si tratta del rifacimento del manto stradale, che, stando al piano, è fissato da fine autunno al terzo semestre 2016. Dalla Provincia precisano, però, che si è trattato di un errore di battitura. «La strada sarà percorribile entro gennaio 2016», assicurano.
Variante di Zogno, l’impresa rinuncia «Il riavvio dei lavori slitta all’autunno
Zogno - L’impresa Itinera di Tortona (Alessandria) ha firmato ieri la chiusura dei lavori alla variante in galleria di Zogno. Rinunciando alla prosecuzione con affidamento diretto. Sfuma, quindi, l’ipotesi di poter riaprire il cantiere entro maggio-giugno, come invece auspicato all’inizio del febbraio scorso da Regione e Provincia. Ora, la migliore delle ipotesi, è che si possa di nuovo ripartire a settembre o a dicembre, a seconda della gara d’appalto che sarà fatta: ovvero se questa comprenderà subito tutti i 16 milioni di lavori ancora mancanti, oppure se tale cifra sarà di nuovo scorporata. Cantiere da riaprire in autunno, quindi, salvo, come sempre, ulteriori imprevisti. Finora, purtroppo, puntualmente verificatisi. L’ennesima doccia fredda per la Valle Brembana, è arrivata ieri pomeriggio con l’addio dell’impresa che aveva vinto l’appalto per i lavori della variante nel 2010, per 44 milioni di euro, grazie a un ribasso del 35% rispetto ai 60 milioni di base d’asta. I lavori erano iniziati nel luglio del 2011, con gli scavi per le due gallerie conclusi nel 2013. Dall’autunno scorso, però, il cantiere è fermo, di fatto smantellato dall’inizio di febbraio: i 44 milioni di euro stanziati sono finiti. Per concludere la strada servono almeno atri 23,8 milioni di euro: 7,8 derivano da modifiche progettuali iniziali e occorrono per l’impiantistica, mentre 16 di extracosti deriverebbero da imprevisti di carattere geologico subentrati in corso d’opera. A questo punto l’ipotesi avanzata dalla Provincia era di affidare direttamente a Itinera subito 1,3 milioni di euro di lavori, in particolare il consolidamento delle gallerie e fare una nuova gara d’appalto per tutto il resto. Procedura che avrebbe consentito, secondo tecnici e politici, di ripartire per fine maggio: così nei proclami che erano stati fatti da Regione e Provincia, anche durante l’assemblea pubblica tenutasi a Lenna di fronte agli altri amministratori brembani. «La riapertura del cantiere è prevista a fine maggio. La conclusione dei lavori entro il 30 giugno 2017», disse il consigliere provinciale Jonathan Lobati, illustrando le tappe da seguire. Ma tutto il castello ieri è caduto con la rinuncia di Itinera. «Dopo circa un mese di valutazioni – dice il consigliere delegato alla Viabilità Pasquale Gandolfi – Itinera ha fatto sapere che non era nelle condizioni di poter garantire la prosecuzione dei lavori. Di fatto, per loro, un’appalto di soli 1,3 milioni di euro non era conveniente, ma non avrebbero neppure accettato un appalto diretto di 16 milioni di euro».
Ennesimo atto di inefficienza delle strutture pubbliche bergamasche che, a questo punto, mettono davvero a rischio la conclusione dell'opera con possibile perdita dei 44 milioni già spesi, rischio di crolli e azzeramento delle gallerie scavate, ecc. ecc.
A questo punto occorrerebbe una procedura della giustizia per l'arresto immediato a tempo indeterminato di tutti i responsabili pubblici dei lavori eseguiti dal 2012 al 2014 e requisizione di tutti i relativi beni patrimoniali fino alla sesta generazione dei parenti a concorrenza degli investimenti fin qui erogati !!!
Variante di Zogno,
Cantone chiede i documenti per garantire trasparenza
Un pacco di documenti per garantire trasparenza, evitare le irregolarità e accertarsi che tutte le procedure siano corrette: l'autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone ha stabilito i nuovi obblighi a cui sono sottoposte tutte stazioni appaltanti in merito alle varianti in corso d'opera. Tra queste figura anche la Provincia di Bergamo a causa dell'annosa questione della variante di Zogno.
Il cantiere della superstrada di accesso alla Valbrembana è fermo in seguito agli extra costi da 23,8 milioni di euro emersi a settembre.
I tecnici di via Tasso devono stabilire quale sia la procedura più corretta: nuova gara oppure affidamento diretto. Con la lente dell'Anac pronta ad esaminare ogni pezzo di carta i dirigenti non possono permettersi errori. Dalla Provincia assicurano che già da tempo è stata garantita massima trasparenza in in ogni passaggio legato alla realizzazione della variante di Zogno. Tutti i documenti sono stati e saranno messi a disposizione dell'autorità anticorruzione, anche quelli legati agli obblighi specificati pochi giorni fa.
L'Anac ha infatti ridefinito i confini degli appalti interessati dall'obbligo: al contrario di quanto stabilito l'anno scorso dal Parlamento, la comunicazione va inviata anche in caso di "varianti ripetute", che nel loro insieme superano il 10% del prezzo originario (Zogno è ben oltre il 10%). Si chiude così la strada a tentativi elusivi, realizzati moltiplicando le "correzioni" sullo stesso aspetto all'appalto originario per tenersi sotto il tetto del 10% ed evitare così le verifiche dell'Anac. Per evitare che la comunicazione sia solo formale e legata esclusivamente a una trasparenza “ad hoc” per l'autorità, sono stati fissati anche nuovi criteri per la trasmissione dei documenti: dovranno essere distinti per ogni singola gara e dovranno produrre verbale di consegna e di sospensione dei lavori, pareri del progettista, del verificatore, del collaudatore, insomma tutti i documenti necessari a una radiografia completa della variante. L'Anac pone poi un obbligo specifico per il responsabile unico del procedimento, che deve fornire “adeguate motivazioni per i lavori della variante che fossero già stati eseguiti, fornendone un'adeguata valutazione e tutti gli elementi giustificativi”. Insomma, se prima c'era attenzione, ora c'è controllo totale.