Variante di Zogno
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Re: Variante abitato di Zogno
Stamane le ditte sub-sub appaltanti in cantiere ad Ambria.
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: Variante abitato di Zogno
ma lavorano in cantiere o dal cantiere passano solo per poi accedere al loro deposito di smarino?elio.biava ha scritto:Stamane le ditte sub-sub appaltanti in cantiere ad Ambria.

- elio.biava
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Re: Variante abitato di Zogno
Ho visto solo i mezzi (di questi tempi è già un evento di per se...), magari "lavoratore" ci aggiornerà.pluto ha scritto: ma lavorano in cantiere o dal cantiere passano solo per poi accedere al loro deposito di smarino?

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Re: Variante abitato di Zogno
da Bergamo NEWS
Variante Zogno, il sindaco scrive a Maroni: “La valle è preoccupata per il futuro”
Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti ha scritto un appello per chiedere al governatore della Lombardia Roberto Maroni di seguire in prima persona il futuro della variante di Zogno. L'opera, che dovrebbe facilitare l'ingresso di auto e camion in Valbrembana, è ferma in seguito agli extra costi da 23,8 milioni di euro emersi a settembre 2014.
LA LETTERA - “In qualità di sindaco di Zogno le scrivo relativamente al problema della variante stradale all'abitato del nostro Comune. Nonostante la crisi economica che ha colpito duramente la Valbrembana, e che ha causato la chiusura di alcune aziende, ci sono ancora tanti imprenditori che credono nel territorio e che nonostante le difficoltà vogliono investire nella propria attività. Aziende come Cms spa, Minelli spa, Laboratorio del Carmine, Smi Group, Bracca spa, San Pellegrino spa, solo per citarne alcune, così come numerosi piccoli e medi imprenditori ed artigiani. Iniziative come le terme di San Pellegrino, il rilancio dei comprensori sciistici dell'alta valle, il recente finanziamento per il recupero funzionale del Grand Hotel, evidenziano anche le numerose possibilità turistiche, e non solo, presenti in Valle Brembana. Gli sgravi finanziari per chi investe in attività produttive, previsti dal Comune di Zogno, dimostrano che anche le istituzioni locali credono in queste possibilità, dando vita ad azione coordinate pubblico/privato, indispensabili per guardare al futuro della nostra valle. A tutto questo manca un importante tassello: la risoluzione al problema della viabilità che passa inevitabilmente dal termine dei lavori per la realizzazione della variante stradale di Zogno.
Da questo dipendono i buoni esiti di tutto quanto si sta cercando di realizzare in Valle Brembana. Su quest'opera Regione Lombardia ha da sempre mostrato grande interesse, stanziando anche recentemente 16 milioni necessari per il completamento della stessa. Ad oggi il cantiere è chiuso. L'impresa ha rinunciato al proseguo dei lavori. Lo schema del programma triennale dei lavori pubblici 105/2017 adottato dalla Provincia di Bergamo ha certificato un notevole spostamento temporale nella ripresa dei lavori, nonostante i vari annunci di un immediato inizio che in questi mesi si sono susseguiti.
Forte è la preoccupazione che questo ritardi, ed incertezze, vanifichino tutti gli sforzi in corso. E' per questo che mi rivolgo a lei, consapevole dell'interesse che ha sempre mostrato per la nostra Valle, chiedendo un incontro per manifestare le nostro preoccupazioni e per chiederle, nel limite delle sue competenze, di seguire con diretta attenzione il proseguo lavori della variante, continuando a sostenere i privati e le istituzioni locali impegnate per dare futuro ai cittadini di Zogno e della Valle Brembana”.
Variante Zogno, il sindaco scrive a Maroni: “La valle è preoccupata per il futuro”
Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti ha scritto un appello per chiedere al governatore della Lombardia Roberto Maroni di seguire in prima persona il futuro della variante di Zogno. L'opera, che dovrebbe facilitare l'ingresso di auto e camion in Valbrembana, è ferma in seguito agli extra costi da 23,8 milioni di euro emersi a settembre 2014.
LA LETTERA - “In qualità di sindaco di Zogno le scrivo relativamente al problema della variante stradale all'abitato del nostro Comune. Nonostante la crisi economica che ha colpito duramente la Valbrembana, e che ha causato la chiusura di alcune aziende, ci sono ancora tanti imprenditori che credono nel territorio e che nonostante le difficoltà vogliono investire nella propria attività. Aziende come Cms spa, Minelli spa, Laboratorio del Carmine, Smi Group, Bracca spa, San Pellegrino spa, solo per citarne alcune, così come numerosi piccoli e medi imprenditori ed artigiani. Iniziative come le terme di San Pellegrino, il rilancio dei comprensori sciistici dell'alta valle, il recente finanziamento per il recupero funzionale del Grand Hotel, evidenziano anche le numerose possibilità turistiche, e non solo, presenti in Valle Brembana. Gli sgravi finanziari per chi investe in attività produttive, previsti dal Comune di Zogno, dimostrano che anche le istituzioni locali credono in queste possibilità, dando vita ad azione coordinate pubblico/privato, indispensabili per guardare al futuro della nostra valle. A tutto questo manca un importante tassello: la risoluzione al problema della viabilità che passa inevitabilmente dal termine dei lavori per la realizzazione della variante stradale di Zogno.
Da questo dipendono i buoni esiti di tutto quanto si sta cercando di realizzare in Valle Brembana. Su quest'opera Regione Lombardia ha da sempre mostrato grande interesse, stanziando anche recentemente 16 milioni necessari per il completamento della stessa. Ad oggi il cantiere è chiuso. L'impresa ha rinunciato al proseguo dei lavori. Lo schema del programma triennale dei lavori pubblici 105/2017 adottato dalla Provincia di Bergamo ha certificato un notevole spostamento temporale nella ripresa dei lavori, nonostante i vari annunci di un immediato inizio che in questi mesi si sono susseguiti.
Forte è la preoccupazione che questo ritardi, ed incertezze, vanifichino tutti gli sforzi in corso. E' per questo che mi rivolgo a lei, consapevole dell'interesse che ha sempre mostrato per la nostra Valle, chiedendo un incontro per manifestare le nostro preoccupazioni e per chiederle, nel limite delle sue competenze, di seguire con diretta attenzione il proseguo lavori della variante, continuando a sostenere i privati e le istituzioni locali impegnate per dare futuro ai cittadini di Zogno e della Valle Brembana”.
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Re: Variante abitato di Zogno
da L'Eco di Bergamo
Variante di Zogno, tre settimane per capire come ripartire
ZOGNO - Sono stati nominati i tecnici che dovranno affiancare la commissione nata per seguire l’iter dei lavori alla variante di Zogno. Il cantiere è ormai fermo dall’autunno scorso, mentre da circa un mese l’impresa Itinera di Tortona (Alessandria) ha firmato la chiusura dei lavori. Rinunciando alla prosecuzione con affidamento diretto. I tecnici sono il geologo Alberto Manella di Grumello del Monte, l’avvocato Michele Carlone di Bergamo, l’architetto Giulia Moraschi (dirigente del Comune di Dalmine) di Mantova, l’ingegner Angelo Valsecchi dirigente del settore Viabilità della Provincia di Lecco. «Si sono scelte volutamente figure esterne alla Provincia di Bergamo – spiega il consigliere provinciale Pasquale Gandolfi –. Dovranno stabilire quale la procedura migliore per riavviare il cantiere della variante. Il loro sarà un impegno gratuito che durerà circa due-tre settimane. In questo lasso di tempo dovremmo arrivare a una decisione soprattutto sulle modalità d’appalto: ovvero se dividere i lavori mancanti in due lotti oppure se fare una gara unica». I tecnici affiancheranno la commissione politica composta dai consiglieri provinciali Pasquale Gandolfi, Gianfranco Masper, Denis Flaccadori, Demis Todeschini e Giorgio Valoti.
La migliore delle ipotesi, è che si possa di nuovo ripartire a settembre o a dicembre, a seconda della gara d’appalto che sarà fatta: se questa comprenderà subito tutti i 16 milioni di lavori ancora mancanti il cantiere dovrebbe riaprire a dicembre,se tale cifra sarà invece di nuovo scorporata una parte di interventi potrebbe aprire con l’autunno. L’Itinera aveva vinto l’appalto per i lavori della variante nel 2010, per 44 milioni di euro, grazie a un ribasso del 35% rispetto ai 60 milioni di base d’asta. I lavori erano iniziati nel luglio del 2011, con gli scavi per le due gallerie conclusi nel 2013. Dall’autunno scorso, però, il cantiere è fermo, di fatto smantellato dall’inizio di febbraio: i 44 milioni di euro stanziati sono finiti. Per concludere la strada servono almeno altri 23,8 milioni di euro: 7,8 (che dovrà mettere la Provincia) derivano da modifiche progettuali iniziali e occorrono per l’impiantistica (sarà fatta una gara d’appalto come già previsto), mentre 16 di extracosti (saranno messi dalla Regione) deriverebbero da imprevisti di carattere geologico subentrati in corso d’opera. E qui la commissione dovrà decidere come procedere.
Variante di Zogno, tre settimane per capire come ripartire
ZOGNO - Sono stati nominati i tecnici che dovranno affiancare la commissione nata per seguire l’iter dei lavori alla variante di Zogno. Il cantiere è ormai fermo dall’autunno scorso, mentre da circa un mese l’impresa Itinera di Tortona (Alessandria) ha firmato la chiusura dei lavori. Rinunciando alla prosecuzione con affidamento diretto. I tecnici sono il geologo Alberto Manella di Grumello del Monte, l’avvocato Michele Carlone di Bergamo, l’architetto Giulia Moraschi (dirigente del Comune di Dalmine) di Mantova, l’ingegner Angelo Valsecchi dirigente del settore Viabilità della Provincia di Lecco. «Si sono scelte volutamente figure esterne alla Provincia di Bergamo – spiega il consigliere provinciale Pasquale Gandolfi –. Dovranno stabilire quale la procedura migliore per riavviare il cantiere della variante. Il loro sarà un impegno gratuito che durerà circa due-tre settimane. In questo lasso di tempo dovremmo arrivare a una decisione soprattutto sulle modalità d’appalto: ovvero se dividere i lavori mancanti in due lotti oppure se fare una gara unica». I tecnici affiancheranno la commissione politica composta dai consiglieri provinciali Pasquale Gandolfi, Gianfranco Masper, Denis Flaccadori, Demis Todeschini e Giorgio Valoti.
La migliore delle ipotesi, è che si possa di nuovo ripartire a settembre o a dicembre, a seconda della gara d’appalto che sarà fatta: se questa comprenderà subito tutti i 16 milioni di lavori ancora mancanti il cantiere dovrebbe riaprire a dicembre,se tale cifra sarà invece di nuovo scorporata una parte di interventi potrebbe aprire con l’autunno. L’Itinera aveva vinto l’appalto per i lavori della variante nel 2010, per 44 milioni di euro, grazie a un ribasso del 35% rispetto ai 60 milioni di base d’asta. I lavori erano iniziati nel luglio del 2011, con gli scavi per le due gallerie conclusi nel 2013. Dall’autunno scorso, però, il cantiere è fermo, di fatto smantellato dall’inizio di febbraio: i 44 milioni di euro stanziati sono finiti. Per concludere la strada servono almeno altri 23,8 milioni di euro: 7,8 (che dovrà mettere la Provincia) derivano da modifiche progettuali iniziali e occorrono per l’impiantistica (sarà fatta una gara d’appalto come già previsto), mentre 16 di extracosti (saranno messi dalla Regione) deriverebbero da imprevisti di carattere geologico subentrati in corso d’opera. E qui la commissione dovrà decidere come procedere.
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Re: Variante abitato di Zogno - allora ???
Le 3 settimane indicate dall'articolo sono passate.
La pensata sembra più lunga del previsto !!!!
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Re: Variante abitato di Zogno
da Bergamo NEWS
Collegamento Orio-Bergamo, che fine ha fatto la funivia? Intanto si punta su Zogno
Le priorità? Quattro o cinque, a seconda di chi parla. La lunga giornata del ministro Graziano Delrio a Bergamo, prima all'aeroporto e poi rinchiuso nell'ufficio del sindaco Gori a Palafrizzoni, ha regalato molti spunti a cronisti e commentatori. A Delrio è stato presentato un dossier con una serie di opere dal valore di quasi mezzo miliardo di euro, investimento irrealistico e insostenibile per le casse dello Stato. La provincia di Bergamo dovrà accontentarsi di meno.
Cosa scegliere? Qui parte il balletto. Il sindaco inizia le dichiarazioni citando il collegamento ferroviario tra l'aeroporto e la città. Lo stesso auspica il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni durante il suo intervento all'inaugurazione del terminal. E il presidente Sacbo Miro Radici lo definisce “un sogno”. L'assessore regionale Alessandro Sorte e il presidente della Provincia Matteo Rossi invece mettono il collegamento in secondo piano. Preferiscono partire da raddoppio della Montello-Ponte San Pietro e soprattutto guardano alle strade: conclusione della variante di Zogno e inizio di quella di Cisano. L'operazione sarebbe possibile attraverso 5 milioni concessi dal governo a Cisano, per sbloccarne a cascata 5 della Regione dirottati in Valbrembana.
Delrio che dice? Il ministro esce da Palafrizzoni un po' frastornato e parla ancora del collegamento ferroviario Orio-Bergamo (195 milioni di euro, realizzabile in un solo lotto). Il caso vuole che le accoppiate Maroni&Sorte, nella stessa Giunta, e Gori&Rossi, nello stesso partito, abbiano priorità diverse. Per di più nelle chilometriche dichiarazioni di lunedì è scomparsa la funivia Bergamo-Orio lanciata da Forza Italia e dallo stesso Sorte poche settimane fa (leggi qui). Che sia una mossa per distrarre l'attenzione e lanciare un colpo a sorpresa? Difficile, perché il presidente pare si sia già arrabbiato per la questione cabinovia, ma l'assessore regionale bergamasco non è nuovo a fuochi d'artificio. E' lui il vero interlocutore della Regione e nei corridoi si mormora che la presenza di Maroni all'aeroporto sia stata organizzata ad hoc per non lasciare (ancora) il palco a Sorte. Prima ancora delle opere, è prioritario non perdere terreno politico: le elezioni si avvicinano.
Collegamento Orio-Bergamo, che fine ha fatto la funivia? Intanto si punta su Zogno
Le priorità? Quattro o cinque, a seconda di chi parla. La lunga giornata del ministro Graziano Delrio a Bergamo, prima all'aeroporto e poi rinchiuso nell'ufficio del sindaco Gori a Palafrizzoni, ha regalato molti spunti a cronisti e commentatori. A Delrio è stato presentato un dossier con una serie di opere dal valore di quasi mezzo miliardo di euro, investimento irrealistico e insostenibile per le casse dello Stato. La provincia di Bergamo dovrà accontentarsi di meno.
Cosa scegliere? Qui parte il balletto. Il sindaco inizia le dichiarazioni citando il collegamento ferroviario tra l'aeroporto e la città. Lo stesso auspica il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni durante il suo intervento all'inaugurazione del terminal. E il presidente Sacbo Miro Radici lo definisce “un sogno”. L'assessore regionale Alessandro Sorte e il presidente della Provincia Matteo Rossi invece mettono il collegamento in secondo piano. Preferiscono partire da raddoppio della Montello-Ponte San Pietro e soprattutto guardano alle strade: conclusione della variante di Zogno e inizio di quella di Cisano. L'operazione sarebbe possibile attraverso 5 milioni concessi dal governo a Cisano, per sbloccarne a cascata 5 della Regione dirottati in Valbrembana.
Delrio che dice? Il ministro esce da Palafrizzoni un po' frastornato e parla ancora del collegamento ferroviario Orio-Bergamo (195 milioni di euro, realizzabile in un solo lotto). Il caso vuole che le accoppiate Maroni&Sorte, nella stessa Giunta, e Gori&Rossi, nello stesso partito, abbiano priorità diverse. Per di più nelle chilometriche dichiarazioni di lunedì è scomparsa la funivia Bergamo-Orio lanciata da Forza Italia e dallo stesso Sorte poche settimane fa (leggi qui). Che sia una mossa per distrarre l'attenzione e lanciare un colpo a sorpresa? Difficile, perché il presidente pare si sia già arrabbiato per la questione cabinovia, ma l'assessore regionale bergamasco non è nuovo a fuochi d'artificio. E' lui il vero interlocutore della Regione e nei corridoi si mormora che la presenza di Maroni all'aeroporto sia stata organizzata ad hoc per non lasciare (ancora) il palco a Sorte. Prima ancora delle opere, è prioritario non perdere terreno politico: le elezioni si avvicinano.
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Re: Variante abitato di Zogno
dai speriamo che saltino fuori i soldi per la variante di Zogno....non si potevano dirottare su Zogno quelli destinati al GH di San Pellegrino?IW2LBR ha scritto:da Bergamo NEWS
Collegamento Orio-Bergamo, che fine ha fatto la funivia? Intanto si punta su Zogno...


Lasciamo perdere la storia ridicola della funivia/cabinovia...magari una funivia/cabinovia che attraversa fronte pista..


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Re: Variante abitato di Zogno
Anche il Corriere-inserto Provincia, racconta gli appunti presi dal sottosegretario Del Rio sulle necessità di soldi per la bergamasca. Da come si legge 5 Mln li potrebbe dare lo Stato, di seguito ne metterebbe 5 anche la Regione
, poi si conta "sul ribasso della seconda gara d'appalto" (così possono fermare il lavori un'altra volta?!
) per recuperarne altri... conclusione ne mancherebbero ancora metà di quelli "scomparsi" per la conclusione della Variante di Zogno. Speriamo bene!!


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