Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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Friuli, razzia di ovini sul Monte Jôf. Opera degli orsi?

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Da Montagna TV

Friuli, razzia di ovini sul Monte Jôf. Opera degli orsi?

Pordenone - Cinque carcasse di pecore sono state trovate a poca distanza dall’alpeggio in cui stava pascolando il resto del gregge sul Monte Jôf, in Friuli Venezia Giulia. La forestale ha rinvenuto tracce riconducibili all’orso e si suppone possa trattarsi di più di un esemplare. Il gregge, composto da un centinaio di ovini tra pecore e capre, stava pascolando a Malga Jouf, un alpeggio posto a 1100 metri sul Monte Jôf, sopra l’abitato di Maniago in provincia di Pordenone. La scorsa settimana l’allevatore si è accorto della mancanza di 12 capi, ma ha creduto si fossero allontanati spontaneamente. Solo nel weekend il pastore ha rinvenuto le carcasse di quattro pecore a qualche centinaio di metri dal luogo in cui si trovava il resto del gregge. Gli uomini della Forestale, allertati dall’uomo, sono giunti sul posto per un sopralluogo e hanno rinvenuto una quinta carcassa. Secondo le prime analisi effettuate sul posto, sarebbe stato un orso ad uccidere le 5 pecore o più probabilmente più di uno. La quantità di animali mangiati pare infatti esagerata per un solo plantigrado, ma spetterà agli esperti confermare o smentire questa ipotesi. Secondo la stampa locale si potrebbe addirittura trattare di uno degli esemplari avvistati dalle fototrappole della forestale a Claut all’inizio di ottobre, oppure una famiglia di quattro orsi avvistata ad agosto a Tramonti di Sopra.

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Una delle carcasse ritrovate (Photo courtesy of messaggeroveneto.gelocal.it)
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Re: Friuli, razzia di ovini sul Monte Jôf. Opera degli orsi?

Messaggio da elio.biava »

IW2LBR ha scritto:Da Montagna TV Friuli, razzia di ovini sul Monte Jôf. Opera degli orsi?
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Una delle carcasse ritrovate (Photo courtesy of messaggeroveneto.gelocal.it)
Se non è il solito foto-artefatto-giornalistico... sembra più un bel "orso Yoghi", molto pratico nella pratica dello scuoiamento a_39 ... basta raspare bene il grasso dalla pelle, cospargere un pò di sale grosso, inchiodarla su una tavola a seccare e...il tappeto è pronto ! a_39 a_111
Ultima modifica di elio.biava il venerdì 26 ottobre 2012, 16:00, modificato 1 volta in totale.
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Caccia all’orso nel Parco delle Dolomiti

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da Il Messaggero Veneto

Caccia all’orso nel Parco delle Dolomiti

MANIAGO. Catturare l’orso che sta passeggiando sui monti del Maniaghese: è questo l’obiettivo del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’università di Udine e del Corpo forestale di Barcis e Maniago, che da ieri sono al lavoro per valutare la possibilità di intrappolare momentaneamente il plantigrado, sempre che si trovi ancora in zona, per scopi scientifici. Se l’operazione andrà a buon fine, questa sarà la prima cattura in Fvg: nel 2007, infatti, due esemplari erano stati presi nel comune di Pulfero, ma vicino al confine sloveno.

La task force formata dai forestali e dal ricercatore universitario Stefano Filacorda, per scegliere il luogo più idoneo alla cattura, hanno battuto le zone in cui l'orso, negli ultimi tempi, è stato immortalato dalle fototrappole o ha lasciato le sue orme, dal monte Fara al monte Jouf, dove l’animale ha fatto incursione in una casera e sbranato 5 pecore. Una volta trovato il sito ideale per l’operazione verranno creati passaggi obbligati per il plantigrado, che verrà attirato con esche in un punto in cui saranno installate funi d’acciaio, che fungeranno da cappio per le zampe. A questi lacci saranno collegati un sistema telefonico e di radio-allarme, che entreranno subito in funzione una volta immobilizzato l'orso, lanciando il segnale agli addetti alla cattura. Questi, che saranno appostati nelle vicinanze del sito, dovranno intervenire nell’arco di una decina di minuti per narcotizzare il plantigrado e agganciargli al collo un radiocollare satellitare, che consentirà di seguirne e studiarne gli spostamenti.

Se la cattura non dovesse andare a buon fine in queste settimane, potrebbe essere effettuata in primavera, dal momento che è stato ipotizzato che il plantigrado svernerà in zona. Secondo le prime ipotesi e da un’analisi delle impronte lasciate sui monti – quelle delle zampe anteriori sono larghe 12,5 centimetri –, l’orso da catturare sarebbe un maschio, dato che non è documentata la presenza di femmine in zona, di 4 o 5 anni e di notevoli dimensioni, tant’è che il peso si aggirerebbe sui 120-130 chili. Inoltre, secondo le stime degli esperti, gli esemplari che popolano la regione sono 8, di cui 2 si aggirano nella zona del Maniaghese e dintorni. Gli avvistamenti certi in quest'area sono 3: il primo, lo scorso luglio, in Val Settimana, nel comune di Claut, il secondo a inizio ottobre in Val di Gere, a Claut e l’ultimo, il 22 ottobre, sul monte Fara, ad Andreis. Nel caso dei primi due avvistamenti, però, si tratta dello stesso esemplare, che con ogni probabilità è il medesimo che ha sbranato le pecore sullo Jouf. Questa razzìa, che aveva fatto ipotizzare la presenza di più di un plantigrado, data la quantità di carne sbranata (il peso di alcune pecore superva gli 80 chili), troverebbe giustificazione nella necessità dell’orso di mangiare grandi quantità di cibo prima di andare, tra un mese, in letargo.
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Ecco l’orso di Tarvisio

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da Il Messaggero Veneto di Giancarlo Martina

Ecco l’orso di Tarvisio

TARVISIO. Per l’orso si avvicina il tempo del letargo e l’esemplare che giorni fa in due nottate ha frantumato una postazione di foraggiamento per caprioli e cervi a Fusine Laghi s’è fatto una bella scorpacciata di mais, mele e pane. A Mario Tosoni, il cacciatore che per vent’anni è stato direttore della Riserva di caccia di diritto di Tarvisio-Malborghetto e che è il proprietario del terreno e anche il curatore del centro di foraggiamento, non è rimasto altro che constatare il passaggio del plantigrado che tempo prima era stato colto quel luogo dall’obiettivo della trappola fotografica.

«Purtroppo nelle serate delle banchettate almeno due – spiega Mario Tosoni – l’apparato fotografico aveva le batterie scariche e non ha potuto immortalare l’orso nell’atto di mandare in pezzi il contenitore in legno del granoturco, un posto che, evidentemente, dalle foto scattate durante un suo precedente passaggio, conosce molto bene». La visita dell’orso, appunto, è avvenuta ai margini d’un prato dove sotto un abete è posizionata la mangiatoia contenente almeno 125 kg di granturco, mentre poco distante vi è la rastrelliera del fieno e in mezzo al prato il punto di ristoro con le mele. Sul posto ha effettuato un sopralluogo anche l’ispettore della Forestale regionale Giancarlo Pezzetta. Indubbiamente l’orso è un abituè di quest’area in località Vidria, situata nella parte occidentale della Piana di Fusine Laghi.

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«Oltre ai clic della trappola fotografica – afferma Tosoni – la presenza del plantigrado era già stata evidenziata più volte negli anni scorsi, sia dalla parte italiana della Piana che nella vicina località slovena di Ratece e un anno fa aveva compiuto una analoga visita nel centro di foraggiamento vicino alla mia baita situata a circa 500 metri, sempre nella Piana di Fusine Laghi». Nei mesi scorsi ci sono state le devastazioni delle arnie degli apicultori sia a San Antonio che a Rutte Grande, località distanti alcuni chilometri e che per un orso sono considerate nel suo enturage. E la sua presenza è stata più volte notata anche ai Laghi, come sulle pendici del Picco di Mezzodì e nelle vicinanze di località come Ortigara e Spaik. Come dire che la tana dell’animale, dove fra non molto, appena il freddo si farà sentire (probabilmente a dicembre) si metterà in letargo, non dovrebbe essere molto distante. Ma passaggi dell’orso sono stati evidenti di recente nella zona di Cave del Predil e pure sulle Alpi Carniche, dai monti di Coccau, alle cime dell’Alpe di Ugovizza, fino al Pramollo e verso Paularo.

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Ed è ormai assodato che sono più d’una le coppie di orsi a vivere nella Foresta di Tarvisio dove si era avuta la certezza del ritorno del plantigrado fin dai primi anni Settanta (sui monti di Coccau). In seguito fece notizia l’esemplare morto dopo essere stato investito da un auto in piena notte a Camporosso, quindi fu fotografato una prima volta sui monti di Fusine, dove, appunto pare risiedere.
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passovalcava
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L'arrivo dell'orso M13n divide la Valposchiavo

Messaggio da passovalcava »

dalla Provincia di Sondrio

L'arrivo dell'orso M13 divide la Valposchiavo

POSCHIAVO - M 13 è ormai una star. Certo, non tutte ne parlano bene, la maggior parte degli abitanti vorrebbe se ne andasse o che fosse cacciato, ma non passa giorno senza che su Facebook si iscriva qualche "amico". I 1500 li ha superati da un po'. In Valle, invece, il dibattito è più che mai serrato e serio. Dal 10 luglio scorso - giorno in cui ha fatto il suo ingresso sopra Poschiavo passando da Tirano- ha ucciso 34 pecore e ferito gravemente un orso, ha visitato arnie e ha spaventato greggi. Da alcuni gironi è tranquillo, ma si è aggirato anche nei pressi delle case. In Valtellina se ne parla poco, forse perchè non tutti sanno che M 13 spesso varca il confine e dalla vicina Svizzera fa incursioni anche in Valmalenco, Bormio, Livigno e Val Grosina
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da pluto »

passovalcava ha scritto:dalla Provincia di Sondrio
ha ucciso 34 pecore e ferito gravemente un orso, ha visitato arnie e ha spaventato greggi.
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Re: L'arrivo dell'orso M13n divide la Valposchiavo

Messaggio da elio.biava »

passovalcava ha scritto:dalla Provincia di Sondrio - POSCHIAVO - M 13 è ormai una star...
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passovalcava ha scritto:dalla Provincia di Sondrio
Certo, non tutte ne parlano bene, la maggior parte degli abitanti vorrebbe se ne andasse o che fosse cacciato...
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Un orso per le strade di Filettino

Messaggio da IW2LBR »

dal Corriere della Sera di Antonio Mariozzi

Un orso per le strade di Filettino
L'animale è stato avvistato più volte sulla provinciale. Paura tra gli abitanti della zona. Ma la Forestale tranquillizza

L’orso torna a farsi vedere sui monti Simbruini, la più grande area protetta del Lazio tra le province di Roma e Frosinone. In questi giorni l’animale è stato avvistato più volte, durante la notte, da residenti e turisti lungo la strada provinciale nel comune di Filettino, il paese più alto del Lazio, in provincia di Frosinone, al confine con l’Abruzzo. Lo conferma il Corpo Forestale dello Stato che, dopo le segnalazioni, ha svolto, insieme con gli uomini del Parco dei Simbruini, approfondite verifiche sulla presenza del più grande animale carnivoro italiano (si ciba per l’80% di prodotti vegetali bacche, semi, frutta,ecc.), trovando diversi riscontri. «E’ una notizia - spiegano dalla Forestale di Filettino - molto interessante dal punto di vista della biodiversità e del recupero di un anello mancante nella catena alimentare in questa porzione dell’Appennino Centrale».


CURIOSITA’ E TIMORI - Tanta la curiosità nel paese montano all’estremo nord della Ciociaria, ma anche qualche timore. Diverse persone hanno già manifestato preoccupazioni per i loro capi di bestiame. «Solo sporadicamente – dicono però dalla Forestale - preda altri animali. Ed e’ un’evenienza rara che incontrino persone, visto che le abitudini del plantigrado sono prettamente notturne». L’orso, secondo gli esperti, è un animale selvatico solitario che sfugge l’uomo. «A riprova di ciò – aggiunge la Forestale - va evidenziato come le popolazioni del Parco Nazionale d’Abruzzo convivano quotidianamente con l’orso in maniera pacifica e serena, non facendosi mancare di fare le escursioni, di raccogliere la legna in bosco, di raccogliere i funghi, le fragole, e quant’altro consentito dalle leggi».

ATTRATTIVA TURISTICA - La Forestale di Filettino e gli uomini dell’ufficio naturalistico del Parco dei Monti Simbruini continuano a monitorare la situazione. «l ritorno dell’orso su Simbruini, oltre che un fatto di forte valore ambientale del luoghi - sostengono ancora dalla Forestale - è un elemento di sicuro richiamo turistico che potrebbe far ripartire l’economia del comprensorio dell’area protetta». La speranza, da queste parti, è che la presenza dell’animale richiami l’attenzione di scolaresche, studiosi, amanti della flora e della fauna selvatica. «Vale la pena – conclude la Forestale - accogliere in modo favorevole il ritorno di un animale così importante, per il quale tutti siamo chiamati a mobilitarci in suo sostegno».
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Avvelenato l'Orso M13?

Messaggio da passovalcava »

dalla Televisione Svizzera

Avvelenato l'Orso M13?

M13 torna a far parlare di sé, e questa volta a rischiato tanto. In Val Poschiavo sono infatti stati rinvenuti due bocconi avvelenati con veleno per topi. L'orso però, non si è accorto di nulla, così racconta il suo profilo Twitter.
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