tratto da Ruralpini di Michele Corti
Da Poschiavo un segnale di portata storica
Quello che è successo a Poschiavo, dove sabato 16 marzo è stata fondata l'associazione "per un territorio senza grandi predatori" (ATsenzaGP), sarà ricordato come un fatto storico. Da una piccola (ma per vari aspetti strategica) valle alpina è arrivato un No chiaro e netto alla politica tecnocratica di gestione delle Alpi. Gli interessi urbani vorrebbero trasformare in una grande Yellowstone (ovviamenteper i propri fini e non certo per l'amore di una "natura" che continuano a compromettere ogni giorno) . Ma le Alpi sono al cuore della civiltà europea, punto di incontro e di scambio di tradizioni, culture e lingue
Perché il segnale di resistenza viene da Poschiavo?
In val Poschiavo, la montagna è ancora abitata e coltivata capillarmente (agricoltura biologica quasi al 100%) e la gente non rinuncia a conservare e utilizzare le baite in quota. Questo spiega solo in parte quello che sta succedendo a Poschiavo dove la maggioranza della popolazione (attraverso vari sondaggi) si è dichiarata contraria alla presenza degli orsi ma, fatto ancor più significativo, è nata fondata un'associazione "per un territorio senza grandi predatori". L'altra parte della spiegazione riguarda la geopolitica, parola grossa ma che non è improprio scomodare per capire quanto sta succedendo a Poschiavo.
La val Poschiavo è in Svizzera, un paese dove la democrazia diretta non ha mai cessato di essere praticata, ma - per di più - è una valle di frontiera e in una condizione di minoranza linguistica. La sua posizione gli ha insegnato dal medioevo a difendere gelosamente i margini di autogoverno anche in forza di quanto è avvenuto e avviene a pochi chilometri di distanza, ovvero in Valtellina. Qui - come in tutta Italia - il cittadino è suddito e la "democrazia" è partitocrazia, lo stato è un duro padrone che si porta via metà del reddito prodotto ed è impensabile un referendum su materie fiscali. In forza di tutte queste ragioni, in forza di una pratica della democrazia mai venuta meno, di una densa rete di associazionismo, del mantenimento di una sostanziale tenuta della coesione comunitaria, l'arrivo dei grandi predatori ha trovato un muro. Quel muro che in realtà socialmente disgregate, segnate dalla rarefazione demografica e dalla passività politica o dalla sudditanza clientelare non si riesce ad erigere. W la Svizzera quindi e W la val Poschiavo che sta dando la sveglia a tutte le Alpi.
Una risposta di popolo
All'incontro del 16 marzo erano presenti 86 soci che hanno seguito con attenzione i lavori dell'assemblea di fondazione e versato la quota di adesione. Altre 57 persone, pur non essendo potute intervenire, avevano compilato la richiesta di adesione. In seguito gli aderenti sono saliti a 200. Tutto nel giro di pochi giorni. La risposta della comunità di Poschiavo e dell'intera valle (3500 abitanti a Poschiavo, 1100 a Brusio) è stata dunque straordinaria. Colpisce il fatto che, al di là dei numeri, l'adesione alla nuova associazione coinvolga, ben al di là di allevatori e contadini, tutte le categorie sociali ed anche alcuni rappresentanti nelle istituzioni politiche locali e delle numerose associazioni in cui si articola il corpo sociale. Significativo che, oltre al Consiglio di 7 membri, sia previsto anche un Consiglio allargato di altri 14 componenti per i quali non si è fatto fatica a reperire candidati.
I lavori dell'assemblea si sono svolti in modo molto ordinato ma senza togliere spazio al dibattito. La proposta di statuto, presentata dal "gruppo per una informazione oggettiva" è stata in alcuni unti modificata sulla base di proposte venute dall'assemblea. Non sono mancate alcune votazioni. Il tutto senza perdite di tempo in discussioni capziose anche se nel rispetto scrupoloso della correttezza formale. Il clima democratico ma, al tempo stesso, operativo e pragmatico della riunione è frutto di un intenso lavoro preparatorio, della tenuta sostanziale della coesione comunitaria della realtà poschiavina (che da fuori appare come una grande famiglia dove tutti si conoscono), ma anche di una consuetudine alla democrazia diretta che distingue la Svizzera. La considerazione che viene spontanea (e che ho anche esposto nel mio intervento di saluto e di aggiornamento sul fronte dei grandi predatori) è che una comunità sana è capace di produrre anticorpi contro ciò che viene percepito come una minaccia. Dove la comunità è disgregata si può imporre alla massa informe quello che si vuole.
Una minaccia concreta
Negli interventi la gente della valle ha spiegato con chiarezza le ragioni dell'opposizione alla presenza dei grandi predatori. Basti pensare che in comune di Poschiavo esistono ben 1000 baite che durante l'estate sono abitate almeno nel fine settimana. Sono spesso collocate a quote piuttosto alte ma non manca quasi mai l'orto. Anche chi non possiede animali partecipa quindi della realtà rurale ed alpestre. La manutenzione di questo patrimonio rurale di rustici da lavoro a parecchie ditte artigiane locali. Il timore che la presenza di orsi e lupi scoraggi l'uso della montagna e il mantenimento delle abitazioni secondarie è colto come una concreta minaccia economica. Lo stesso allevamento ovino ha una dimensione importante. Sono 2500 gli ovini in valle che vengono estivati su 20 piccoli alpeggi. Sul versante sinistro la valle non dispone di grandi pascolii. Tranne due grossi greggi gli altri non superano i 100 capi per il semplice fatto che non esistono pascoli abbastanza grandi per raggruppare unità più grandi. Non è neppure pensabile di custodire di notte i capi considerato che non esistono gli spazi idonei. La conclusione è che la presenza dei grandi predatori metterebbe in crisi la struttura agricola della valle basata molto sul pascolo e su piccole-medie aziende. Ovviamente sono anche gli allevatori di bovini a temere i grandi predatori consapevoli di quanto sta accadendo in Piemonte.
Tutte queste considerazioni non sono motivo di proteste emotive e scomposte. Tutt'altro. Molto razionalmente l'associazione si propone di sostenere la richiesta alla giunta comunale affinché si faccia promotrice di una seria indagine volta a quantificare i danni socio-economici che la presenza dei grandi predatori determinerebbe.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Da Poschiavo un segnale di portata storica
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Orso e Tares: in consiglio le proposte della giunta
dal G Local Trentino
Orso e Tares: in consiglio le proposte della giunta
MORI. Oggi alle 19.30, con eventuale prosecuzione dei lavori domani sempre a partire dalle 19.30, è in programma il consiglio comunale di Mori, che venerdì alle 17 avrà una "coda" - o meglio, una puntata successiva - con la seduta in cui verrà proposta l'approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013. Dopo due passaggi interlocutori nelle precedenti assemblee, il civico consesso sarà chiamato di nuovo a esprimersi sulla mozione "anti-orso" presentata dalla Lega Nord (segnatamente da Fiorenzo Marzari, Lucio Girardelli e Giuseppe Natoli) che stasera arriverà sul banco dei consiglieri in versione modificata (e "alleggerita") dopo il precedente dibattito e dopo aver ottenuto il sostanzialmente appoggio dell'ex sindaco Mario Gurlini: prima si chiedeva alla Provincia di allontanare l'orso dal monte Baldo e dallo Stivo, ora - sempre se il dispositivo sarà approvato - si domanderà un monitoraggio più intenso affinché siano applicate le azioni di controllo previste dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali.......
Orso e Tares: in consiglio le proposte della giunta
MORI. Oggi alle 19.30, con eventuale prosecuzione dei lavori domani sempre a partire dalle 19.30, è in programma il consiglio comunale di Mori, che venerdì alle 17 avrà una "coda" - o meglio, una puntata successiva - con la seduta in cui verrà proposta l'approvazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013. Dopo due passaggi interlocutori nelle precedenti assemblee, il civico consesso sarà chiamato di nuovo a esprimersi sulla mozione "anti-orso" presentata dalla Lega Nord (segnatamente da Fiorenzo Marzari, Lucio Girardelli e Giuseppe Natoli) che stasera arriverà sul banco dei consiglieri in versione modificata (e "alleggerita") dopo il precedente dibattito e dopo aver ottenuto il sostanzialmente appoggio dell'ex sindaco Mario Gurlini: prima si chiedeva alla Provincia di allontanare l'orso dal monte Baldo e dallo Stivo, ora - sempre se il dispositivo sarà approvato - si domanderà un monitoraggio più intenso affinché siano applicate le azioni di controllo previste dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali.......
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
News dell ultimo minuto: Orso a Premana (Valsassina), orme sulla neve.
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Tracce di Orso segnalate a Premana
da Valsassina NEWS
Non e' un pesce d'Aprile anticipato: Tracce di Orso segnalate a Premana!
E' pressoché certo che siano proprio di un plantigrado le orme rilevate sulla neve questa mattina nella zona degli alpeggi di Mosnico e Luera. Forestali e Polizia Provinciale al lavoro, Villa Locatelli conferma. L'orso è nuovamente tra di noi. Sono stati alcuni alpeggiatori ad accorgersi delle orme, inequivocabili, nella neve caduta ancora stanotte intorno a Premana così come un po' su tutta la Valsassina. Dalla Provincia le prime conferme: i Forestali di Margno hanno infatti informato la Polizia Provinciale di Lecco e si è subito messa in moto la macchina per il riconoscimento e la ricerca dell'orso. Sembra che siano stati rinvenuti dei peli dell'animale attaccati a dei rovi ma le tracce - come cio conferma l'assessore Carlo Signorelli - non lascerebbero alcun dubbio. Si tratta con ogni probabilità di un esemplare maschio, risvegliatosi dal letargo nella zona della Val Gerola e avvistato più volte nei giorni scorsi. Ora però sarebbe entrato nella nostra area. Dalla provincia una ennesima sottolineatura del fatto che, di per sé, l'orso bruno non è pericoloso.
Non e' un pesce d'Aprile anticipato: Tracce di Orso segnalate a Premana!
E' pressoché certo che siano proprio di un plantigrado le orme rilevate sulla neve questa mattina nella zona degli alpeggi di Mosnico e Luera. Forestali e Polizia Provinciale al lavoro, Villa Locatelli conferma. L'orso è nuovamente tra di noi. Sono stati alcuni alpeggiatori ad accorgersi delle orme, inequivocabili, nella neve caduta ancora stanotte intorno a Premana così come un po' su tutta la Valsassina. Dalla Provincia le prime conferme: i Forestali di Margno hanno infatti informato la Polizia Provinciale di Lecco e si è subito messa in moto la macchina per il riconoscimento e la ricerca dell'orso. Sembra che siano stati rinvenuti dei peli dell'animale attaccati a dei rovi ma le tracce - come cio conferma l'assessore Carlo Signorelli - non lascerebbero alcun dubbio. Si tratta con ogni probabilità di un esemplare maschio, risvegliatosi dal letargo nella zona della Val Gerola e avvistato più volte nei giorni scorsi. Ora però sarebbe entrato nella nostra area. Dalla provincia una ennesima sottolineatura del fatto che, di per sé, l'orso bruno non è pericoloso.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da Valsassina news
AGGIORNAMENTO
La zona è quella dell'Alpe di Premaniga [nella mappa sotto] ai piedi del Pizzo Alto. Non ci sarebbe stato contatto visivo diretto con il plantigrado, ma solo la rilevazione di orme e tracce del suo passaggio nei dintorni. I campioni raccolti saranno inviati ai laboratori dell'ISPRA per le analisi genetiche prescritte in questi casi.
La Provincia di Lecco ha comunicato i dati alla Regione Lombardia con cui è attiva una convenzione nell'ambito del progetto "Life ARCTOS". L'esemplare ha probabilmente trascorso il letargo in Val Gerola; tracce di orso sono state infatti rinvenute nelle ultime settimane a sud della Valtellina (Fenile), ma l'animale non è mai stato avvistato: “Si può dedurre - afferma l'assessore Signorelli, responsabile del progetto per la Provincia di Lecco - che si tratti di un maschio schivo e timoroso; le regole di prudenza sono comunque auspicabili da parte di chi lo dovesse incontrare".

AGGIORNAMENTO
La zona è quella dell'Alpe di Premaniga [nella mappa sotto] ai piedi del Pizzo Alto. Non ci sarebbe stato contatto visivo diretto con il plantigrado, ma solo la rilevazione di orme e tracce del suo passaggio nei dintorni. I campioni raccolti saranno inviati ai laboratori dell'ISPRA per le analisi genetiche prescritte in questi casi.
La Provincia di Lecco ha comunicato i dati alla Regione Lombardia con cui è attiva una convenzione nell'ambito del progetto "Life ARCTOS". L'esemplare ha probabilmente trascorso il letargo in Val Gerola; tracce di orso sono state infatti rinvenute nelle ultime settimane a sud della Valtellina (Fenile), ma l'animale non è mai stato avvistato: “Si può dedurre - afferma l'assessore Signorelli, responsabile del progetto per la Provincia di Lecco - che si tratti di un maschio schivo e timoroso; le regole di prudenza sono comunque auspicabili da parte di chi lo dovesse incontrare".

We often hear of bad weather, but no weather is bad. It is all delightful, though in different ways.
As Ruskin says,"There is really no such thing as bad weather, only different kinds of good weather."
http://www.centrometeolombardo.com/cont ... e=Stazioni
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- claudio valce
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Da valsassinanews: Redazione Alta Valle - 29/03/2013
Un testimone: ''Ho visto l'orso in zona Paglio, stava tagliando un tornante'
Vanni Pomoni aveva intravisto qualche giorno fa un grosso animale sulla strada che scende da Paglio ("Non poteva essere un cinghiale..."). Ora, accertata la presenza del plantigrado in zona racconta l'emozionante incontro, al quale hanno partecipato anche due parenti. "Eravamo in macchina io, mio padre e mio cognato - dichiara Pomoni a VN - ci siamo detti contemporaneamente: ma cos'era?? Credevamo ci venisse incontro, pensando fosse un'auto, invece nulla. Ha seguito la strada, era un animale di grosse dimensione che ha tagliato di netto il tornante. E non poteva di certo essere un cinghiale". Un "incontro ravvicinato" eccezionale quello accaduto lo scorso 22 marzo, segno dunque che l'orso è in zona da almeno una settimana. "Sì, era venerdì 22 intorno alle 17.30 - prosegue Vanni - credo al terzo tornante sotto Paglio, non più in basso. Ha proprio "tagliato" un tornante mentre scendevamo con la jeep, Era scuro, quasi nero credo, poi è salito dritto su per il bosco. Ci siamo fermati ma non abbiamo piu visto nulla...".
Pomoni ha 28 anni e abita a Lecco ma è originario di Premana dove ha una casa; da poco ha rilevato un bar alle Betulle. "Lo scorso venerdì siamo rimasti lì, ci siamo proprio fermati in mezzo al tornante, per dirti quanto eravamo sbigottiti, e oggi appena gli ho confermato la notizia mi hanno detto anche loro "allora era l'orso!". Comunque ben vengano gli orsi - conclude - donano ancora più valore alla nostra Valle, troppo spesso trascurata". Vanni segnala infine che anche un suo cugino premanese avrebbe visto l'orso, in questo caso a Mosnico - dove sono state rilevate le tracce nella neve dell'insolito "visitatore".

Un testimone: ''Ho visto l'orso in zona Paglio, stava tagliando un tornante'
Vanni Pomoni aveva intravisto qualche giorno fa un grosso animale sulla strada che scende da Paglio ("Non poteva essere un cinghiale..."). Ora, accertata la presenza del plantigrado in zona racconta l'emozionante incontro, al quale hanno partecipato anche due parenti. "Eravamo in macchina io, mio padre e mio cognato - dichiara Pomoni a VN - ci siamo detti contemporaneamente: ma cos'era?? Credevamo ci venisse incontro, pensando fosse un'auto, invece nulla. Ha seguito la strada, era un animale di grosse dimensione che ha tagliato di netto il tornante. E non poteva di certo essere un cinghiale". Un "incontro ravvicinato" eccezionale quello accaduto lo scorso 22 marzo, segno dunque che l'orso è in zona da almeno una settimana. "Sì, era venerdì 22 intorno alle 17.30 - prosegue Vanni - credo al terzo tornante sotto Paglio, non più in basso. Ha proprio "tagliato" un tornante mentre scendevamo con la jeep, Era scuro, quasi nero credo, poi è salito dritto su per il bosco. Ci siamo fermati ma non abbiamo piu visto nulla...".
Pomoni ha 28 anni e abita a Lecco ma è originario di Premana dove ha una casa; da poco ha rilevato un bar alle Betulle. "Lo scorso venerdì siamo rimasti lì, ci siamo proprio fermati in mezzo al tornante, per dirti quanto eravamo sbigottiti, e oggi appena gli ho confermato la notizia mi hanno detto anche loro "allora era l'orso!". Comunque ben vengano gli orsi - conclude - donano ancora più valore alla nostra Valle, troppo spesso trascurata". Vanni segnala infine che anche un suo cugino premanese avrebbe visto l'orso, in questo caso a Mosnico - dove sono state rilevate le tracce nella neve dell'insolito "visitatore".

U, a che if? - Me a ó a öa. E u? - Me a ó a ì.
Re: Arriva la primavera e l’orso esce dal letargo: avvistato
Ciao sono il Giornalista! Per quanto ne so io, Gerola Alta è il primo comune della Valtellina dopo il Passo San Marco e il comune già citato ha nei suoi confini lo stesso Passo San Marco dunque non vedo l'errore nel dire: "Paese della Valtellina confinante con il Passo San Marco"greggio ha scritto:si, piu' che buone zone la buona qualità delle capre e pecore degli allevatori


Re: Arriva la primavera e l’orso esce dal letargo: avvistato
Complimenti!AlpeArera ha scritto: Ciao sono il Giornalista! Per quanto ne so io, Gerola Alta è il primo comune della Valtellina dopo il Passo San Marco e il comune già citato ha nei suoi confini lo stesso Passo San Marco dunque non vedo l'errore nel dire: "Paese della Valtellina confinante con il Passo San Marco"
ma come si fa a scrivere un articolo con il titolo: Arriva la primavera e l’orso esce dal letargo: avvistato in val Brembana
quando e' passato in Valtellina a Gerola Alta. Gerola alta NON e' in Valle Brembana, E' come dire: avvistato l'orso in Val Brembana quando l'hanno visto a Ardesio (Val Seriana e confinante con la Valle Brembana). Dai siamo seri, e cerchiamo di dare un informazione corretta, la verita' e' un'altra, l'orso NON e' stato avvistato in Valle Brembana.
Bocciato!! il primo comune dopo il Passo San Marco e' Albaredo (per San Marco) in Valle del Bitto.Gerola Alta è il primo comune della Valtellina dopo il Passo San Marco
Buona Pasqua...

- alvin 51
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
scusate signori, per fortuna che le indicazioni dell'avvistamento dell'orso non sono al pari di una meta da raggiungere previa prenotazione, quindi anche se si sfora di qualche chilometro non penso sia di così rilevante importanza, a meno che si decida di incontrare il plantigrado. 
