Variante di Zogno

Condizioni strade, progetti futuri, strade agro-pastorali, e varianti in costruzione in Valle Brembana provincia di Bergamo.
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Re: Variante abitato di Zogno

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da L'Eco di Bergamo del 17 Gennaio 2019 di Giovanni Ghisalberti

Zogno: lavori per la variante In gara anche da fuori regione
Il bando. C’e la Collini di Trento: ha costruito i tunnel fino a Camerata Poi da Milano e due da Bologna

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Un’impresa bergamasca, una con sede a Milano, una di Trento e due consorzi di Bologna. Sono le concorrenti, rese note ieri, per l’appalto dei lavori di completamento della variante di Zogno. Cinque imprese che hanno presentato le loro offerte economiche ma anche tempistiche e modalità di intervento. Si tratta della «Milesi geometra Sergio» di Gorlago, della Pessina Costruzioni (con sede legale a Milano e operativa a Roma), la Collini spa di Trento, il Consorzio Integra società cooperativa di Bologna e il Consorzio Innova società cooperativa anch’essa di Bologna. Tutte, tranne Pessina Costruzioni, di fatto si propongono per l’intervento di completamento delle gallerie di Zogno in Associazione temporanea di impresa (Ati) o in Raggruppamento temporaneo di impresa (Rti) con altre ditte. Oltre ad asfalti e altre opere stradali, infatti, il cantiere prevede anche impiantistica tecnologica specializzata, dalle luci ai fumi. Che non tutte sono in grado di garantire. Tra le imprese anche una vecchia conoscenza in Valle Brembana, la Collini, impresa trentina che ha già realizzato le gallerie di San Pellegrino, San Giovanni Bianco e Camerata Cornello. A questo punto il cronoprogramma prevede altri tre mesi per la valutazione delle offerte che, oltre a tener conto del ribasso economico, sarà anche di tipo qualitativo. Si valuteranno modalità, organizzazione del lavoro e tempistica proposte. La commissione sarà interna a Infrastrutture Lombarde (Ilspa), la società di Regione Lombardia che appalterà i lavori.

L’importo di partenza è di 31,5 milioni di euro, quanto stanziato dalla stessa Regione per concludere la variante di Zogno (per la quale ne sono già stati spesi 40). Tre mesi, anche se l’auspicio è che si possa fare prima, considerando che, anziché 15 imprese (quelle che avevano fatto il sopralluogo), se ne sono presentate alla gara solo cinque. Per l’ estate, quindi, il cantiere della variante di Zogno potrebbero riaprire. Iniziati nell’estate 2012, i la vori sono fermi da quattro anni, dopo che l’impresa Itinera di Tortona che aveva vinto l’appalto per tutta l’opera aveva abbandonato il cantiere: i fondi messi a disposizione non erano sufficienti a finirla. La Regione ha dovuto trovare altri 31,5 milioni di euro per il completamento (impianti, muri, rotatorie, protezioni). Ma ripartire, per ora, non è stato facile e soprattutto veloce, considerando che si è fermi dalla fine del 2014. Per (ri)fare la progettazione si è impiegato quasi quattro anni per un lavoro che poi dovrà durare, salvo imprevisti, circa 14 mesi. Apertura al traffico, quindi, prevista nel 2020.
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roberto.sgb
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da roberto.sgb »

Ditta selezionata? Lavori assegnati?
Sarebbero inaccettabili ulteriori ritardi.
Il tutto per, semplifico un po’, due rotonde e una fila di luci. a_11
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da IW2LBR »

roberto.sgb ha scritto:Ditta selezionata? Lavori assegnati? Sarebbero inaccettabili ulteriori ritardi. Il tutto per, semplifico un po’, due rotonde e una fila di luci.
Oggi presso gli uffici di Lombardia Infrastrutture, società soggetta a direzione e coordinamento di Regione Lombardia, è stata aggiudicata all'impresa "Collini spa" l'assegnazione provvisoria del completamento dei lavori per la realizzazione della variante stradale di Zogno. Si è cosi concluso uno degli ultimi adempimenti previsti dall'iter amministrativo che porterà alla ripresa dei lavori. Ora dovranno trascorrere un paio di mesi, previsti dalla normativa per le verifiche tecnico amministrative, a cui farà seguito l'assegnazione definitiva per la tanto attesa ripresa dei lavori di quest'opera stradale così necessaria per lo sviluppo di Zogno e dell'intera Valle Brembana. Ringraziamo Regione Lombardia che ancora una volta sta rispettando le scadenze previste dal cronoprogramma amministrativo. Da parte nostra continuerà l'azione di attenzione nei confronti delle autorità competenti affinché il prima possibile possano riprendere i lavori.

Giuliano Ghisalberti sindaco di Zogno
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Re: Variante abitato di Zogno

Messaggio da gianvalle22 »

2 mesi per le verifiche tecnico amministrative ????
E allora quanto ci vorrà per la realizzazione ???? 20 anni !!!!
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Re: Variante abitato di Zogno

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Re: Variante abitato di Zogno

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da L'Eco di Bergamo del 26 Giugno 2019 di Giovanni Ghisalberti e Patrik Pozzi

Zogno, la variante s’inceppa di nuovo

Viabilità. Cantieri fermi da quasi 5 anni, la riapertura rallenta: mancano certificazioni dalle ditte subappaltatrici
Infrastrutture Lombarde convoca un incontro: senza quei documenti non si può firmare. Il via era previsto in estate


Opera iniziata nel 2012 È già costata 43,6 milioni


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La «corsa» per riavviare i lavori alla variante in galleria di Zogno – purtroppo – rallenta. Dopo l’aggiudicazione provvisoria del cantiere alla Collini di Trento (avvenuta a metà dello scorso aprile con un ribasso d’asta del 10,13%, che ha portato la spesa da 24,3 a 21,8 milioni di euro), l’iter è fermo in attesa di documentazione mancante. «Finché le imprese a cui la Collini di fatto ha subappaltato alcuni lavori non presenteranno la documentazione richiesta – spiega Giuliano Capetti, amministratore unico di Ilspa (Infrastrutture lombarde), la società della Regione che ha appaltato i lavori – non potremo firmare il contratto». Per la ripresa della tanto attesa costruzione della variante di Zogno bisognerà, quindi, attendere la presentazione formale di documenti di cui alcuni riguardanti la compagine sociale di ogni singola azienda subappaltatrice della Collini. Questa impresa, con sede legale a Trento e direzione a Milano, si è aggiudicata, in via provvisoria, la gara d’appalto per il completamento della variante: la base d’asta era di 24,3 milioni di euro per i lavori (su 33,1 complessivi), messi a disposizione da Palazzo Lombardia. Cinque le imprese che, il gennaio scorso, avevano presentato un’offerta ed erano quindi in gara: la «Milesi geometra Sergio» di Gorlago, la Pessina Costruzioni di Roma, la Collini di Trento, il Consorzio Integra società cooperativa di Bologna e il Consorzio Innova società cooperativa anch’essa di Bologna. Dopo l’aggiudicazione provvisoria erano previsti circa due mesi per le verifiche sulla documentazione e per i controlli antimafia. Il cantiere, stando alle previsioni, avrebbe quindi dovuto riaprire quest’estate.

Ma vista la lentezza dell’iter burocratico, a questo punto, potrebbe slittare. «Il ritardo – spiega ancora Capetti – è dovuto a questa mancanza di documenti e la legge non indica un termine perentorio per la presentazione. Si tratta di certificazioni che attestano l’idoneità al lavoro delle ditte. Potremmo anche assegnare in maniera definitiva l’opera subito, ma la situazione non cambierebbe». La Regione sa, comunque, che l’attenzione sulla variante è alta e il semplice limitarsi da parte di Ilspa ad aspettare i documenti richiesti senza fare nulla non mancherebbe di suscitare qualche polemica da parte del territorio che sta già dimostrando un’infinita pazienza per i tempi lunghi (per usare un eufemismo) di questo progetto. Da qui la decisione del suo amministratore unico di convocare nei prossimi giorni una riunione per fare un approfondimento proprio su questa questione: «Ad una prima valutazione – spiega ancora Capetti – non ci sarebbe alcuna norma che obbligherebbe la Collini a presentare entro una determinata data la documentazione richiesta. Ma in merito con l’ufficio legale della Regione faremo delle verifiche e se ci sarà qualche possibilità di fissare un termine ne approfitteremo». Al momento, quindi, non si può ancora dire entro quando la costruzione della variante di Zogno potrà ripartire. Iniziati nell’estate 2012, i lavori delle gallerie di Zogno (sono già stati spesi 43,6 milioni di euro) sono fermi da quasi cinque anni, dopo che l’impresa Itinera di Tortona (Alessandria), che aveva vinto l’appalto per fare tutta l’opera, aveva abbandonato il cantiere: i fondi a disposizione non sono stati sufficienti. La Regione aveva dovuto trovare altri 33,1 milioni di euro per il completamento (impianti, muri, rotatorie, protezioni). Ma ripartire non è stato facile e soprattutto veloce, considerando che si è fermi dalla fine del 2014. Per (ri)fare la progettazione si è impiegato quasi quattro anni per un lavoro che poi dovrà durare, salvo imprevisti, circa 14 mesi. L’apertura al traffico era stata prevista entro l’autunno 2020 ma è chiaro che, viste le ultime difficoltà emerse, anche questo termine rischia di subire uno slittamento e di essere portato nel 2021. Certo è che la variante di Zogno gode anche di una certa dose di sfortuna: «La norma che obbliga la presentazione di determinati documenti anche per le aziende subappaltatrici – conclude Capetti – era stata introdotta con il nuovo codice degli appalti per poi essere eliminata. Noi però dobbiamo rispettare le prescrizioni che erano in vigore quando è stato pubblicato il bando di gara per questo progetto».
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