Variante di Zogno, il via dai paramassi
L’opera. In corso rilievi e pulizie. Quando il cantiere sarà a pieno regime si lavorerà in media con 80 operai al giorno
La zona più critica ad Ambria: si dovranno realizzare reti di protezione su decine di punti. Conclusione a inizio 2021
Giuliano Capetti, amministratore unico di Infrastrutture Lombarde e Giuliano Ghisalberti. vicesindaco di Zogno
Il cantiere è aperto, con pulizie e rilievi. Si inizierà poi con la costruzione dei paramassi nella zona a monte del tracciato, verso Ambria. Si andrà a regime entro dicembre, con 80-100 operai di media al giorno. E si concluderà l’opera - salvo imprevisti - entro 14 mesi. Saremo a inizio 2021. Ieri mattina, nella prima galleria della variante di Zogno - i lavori, iniziati nel 2012, erano fermi da cinque anni - c’è stato il sopralluogo della Regione, presenti l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi e Giuliano Capetti, amministratore unico di Infrastrutture Lombarde, società interamente partecipata da Regione Lombardia che ha appaltato i lavori alla Collini di Trento, impresa presente con il titolare, Luca Gherardi, e il direttore dei lavori Lorenzo Bertotti. Per il Comune di Zogno c’erano il vicesindaco Giuliano Ghisalberti e l’assessore Giampaolo Pesenti. A illustrare le caratteristiche dell’intervento l’ingegnere Gherardi: «Dopo questa fase di pulizia e rilievi - ha detto - partiremo innanzitutto con la realizzazione di reti e paramassi nella zona nord della variante (per circa 5-6 mesi, ndr). Altrimenti non potremmo lavorare sulla strada, per il pericolo di caduta massi. Nelle gallerie si interverrà con i rivestimenti, con l’idraulica e le piattaforme stradali». Da novembre, quindi, il cantiere dovrebbe progressivamente andare a regime, ovvero con l’impiego di una media di 80-100 operai al giorno. Si lavorerà su tutti i 4,3 chilometri del tracciato, rotatorie comprese: quella nord sarà più semplice, non in teressando il traffico, a sud (dove è previsto anche un sottopasso pedonale) l’intervento, invece, sarà più complesso, essendo in parte coinvolta anche la viabilità e il canale Enel. È stato poi fatto notare come, nonostante la pendenza della prima galleria Inzogno sia del 6% la circolazione dell’aria sia minima. Per lo scarico dei fumi, quindi, fondamentale sarà il lavoro dei ventilatori. La variante in galleria di Zogno sarà lunga circa 4,3 chilometri. Partirà dalla località «Grotte delle meraviglie» per arrivare al confine con San Pellegrino. Due tratti a cielo aperto di complessivi 2.180 metri e due gallerie naturali: la Inzogno di 650 metri e la Monte di Zogno di 2.200 metri. «Oggi possiamo finalmente dire che i lavori per la variante di Zogno sono una realtà – ha detto l’assessore Terzi –. Per la Valle Brembana questi sono giorni importanti perché parte un cantiere atteso da molto tempo. È iniziato il conto alla rovescia: a partire dalla fine di ottobre occorreranno 14 mesi di lavori, dunque l’infrastruttura sarà completata all’inizio del 2021. In questa fase i topografi stanno effettuando i rilievi e in generale sono in corso gli interventi, fondamentali, propedeutici all’arrivo dei grandi mezzi. Ci siamo, e questo è motivo di soddisfazione per tutto il territorio e per Regione Lombardia che ha sostenuto l’investimento per la realizzazione». L’appalto principale della variante di Zogno è costato 43,6 milioni di euro di cui 28 milioni finanziati da Regione Lombardia. Per le opere di completamento è previsto un costo di 33,139 milioni di euro, interamente finanziati dalla Regione. Il costo complessivo dell’opera ammonta così a 76,739 milioni. Nel frattempo, sull’ex 470, ad Ambria, è stata aperta la rotatoria realizzata dalla Sanpellegrino spa: sarà collegata, tramite la strada da realizzare a lato fiume, al nuovo ponte sul Brembo che porterà ai parcheggi dell’azienda.