Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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Subiot
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Reparto maternità ... a_34 a_19 a_34 a_19 a_34

[youtube]Aav5X2Cv0vo[/youtube]
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Subiot
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Qui siamo caduti dentro la stalla ..... a_21 a_21 a_21 a_21 a_21

[youtube]bGTotRc2FH4[/youtube]
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Subiot
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Il cinghiale zoppo è stato ripreso in una zona dove sino ad oggi non è mai stata consentita la caccia, pertanto se ha perso la parte distale della gamba per un colpo di fucile significa che nella zona c'è qualcuno che ha praticato del bracconaggio ..... Non sarebbe una grossa novità .........

Potrebbe anche trattarsi di un laccio ..... altro deprecabile "vizietto" di qualche troglodita che frequenta i nostri boschi ......
Comunque se c'è qualcuno che tende lacci prima o poi lo peschiamo ......

L'attività di gestione del suide prosegue. Ieri pomeriggio piazzato l'ennesima foto trappola in area distante e distinta da quella da cui provengono i filmati postati...

A breve quindi avremo lapossibilità di valutare la consistenza di popolazione in area diversa ....

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IW2LBR
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Cinghiali, nel 2011 raddoppiati gli abbattimenti

Messaggio da IW2LBR »

da L'Eco di Bergamo di Fausta Morandi

Cinghiali, nel 2011 raddoppiati gli abbattimenti

Cinghiali nel mirino. Letteralmente: se dal territorio anche in questi giorni arrivano casi di prati e pascoli messi sottosopra da questi animali, i dati forniti dalla Provincia mostrano nel 2011 un sostanziale raddoppio, rispetto all'anno precedente, del numero di esemplari abbattuti in Bergamasca. Accompagnato negli ultimi tempi da un trend in lieve calo nell'entità dei danni all'agricoltura. Effetto, dicono da via Tasso, delle azioni di contenimento avviate, che «stanno dando i primi risultati». Le cifre, dunque: i capi uccisi dalla polizia provinciale e dagli operatori faunistici, da gennaio a oggi, sono stati 188, contro gli 84 dell'anno precedente. A questi vanno aggiunti i cinghiali abbattuti dalle doppiette dall'apertura della stagione venatoria: 271 finora, contro i 149 conteggiati lo scorso anno nello stesso periodo. Totale 2011: 459.

Aumentate le squadre
Una «battaglia» programmata a tavolino: nel giugno scorso, valutata la crescita esponenziale, negli anni, di richieste di danni da parte degli agricoltori, le segnalazioni arrivate dai Comuni e l'evidente aumento della presenza di questa specie (introdotto anche un nuovo metodo di censimento, che ha stimato i capi «nostrani» a quota 1.200), la Provincia aveva varato un pacchetto di misure con l'obiettivo di «contenere la popolazione di cinghiale entro densità socialmente ed economicamente compatibili». Ovviamente «nel rispetto della normativa che regola la gestione della fauna selvatica». Con la consapevolezza che il tema va ben oltre i confini provinciali: il ritorno del cinghiale (animale argutissimo, adattabile e assai prolifico) riguarda in questi anni tutto l'arco alpino.
Tra i provvedimenti messi in campo c'è stata l'abilitazione di circa 350 nuovi cacciatori, con l'aumento da 6 a 15 del numero delle squadre e la creazione di nuclei di pronto intervento. È stata poi introdotta la possibilità di autorizzare l'abbattimento dei cinghiali da parte dei proprietari e conduttori dei fondi che hanno avuto danni sui propri terreni, e che siano in possesso di licenza di caccia: di questa novità si è finora fatto uso in cinque casi. Rafforzata poi l'azione della polizia provinciale, con specifici interventi nelle zone più colpite.

Ben 232 segnalazioni
Insomma, la lente è puntata. Anche perché sul territorio il tema rimane molto sentito. Nel 2011 sono aumentate le segnalazioni arrivate a via Tasso: 232 in tutto, contro le 163 del 2010. Conseguenza, in parte, dicono dalla Provincia, anche di «una maggiore sensibilità sul tema», ma resta il fatto che «questi animali, nel tempo sono cresciuti molto, e senza dubbio serviva un'azione decisa, un cambio di approccio». In queste settimane, la tendenza dei cinghiali a scendere nei prati è legata anche a ragioni alimentari: la scarsità di castagne nei boschi li porta a muoversi a caccia di lombrichi. Sul fronte delle richieste di indennizzo, dopo il forte picco primaverile l'entità complessiva dei danni all'agricoltura sembra segnare, in questi ultimi tempi, una leggera contrazione, che probabilmente porterà a fine anno a un totale in linea col 2010 (sugli 80 mila euro). «Credo che il cambiamento più significativo si vedrà l'anno prossimo, quando tutte le misure saranno a regime – osserva l'assessore provinciale alla Caccia, Alessandro Cottini –. Gli strumenti per ridurre il danno, ora, ci sono tutti: se così non sarà, riprenderemo in esame la situazione». L'obiettivo, chiarisce, non è sradicare il cinghiale dal territorio, bensì «trasformarlo, da problema che è ora, in opportunità dal punto di vista faunistico, riportandolo entro numeri sostenibili ed evitandone la presenza in alcuni ambiti, dove va a colpire colture o zone a vocazione turistica». Sui dati resi noti dalla Provincia interviene anche il consigliere provinciale del Pdl Matteo Oriani: «Le cifre testimoniano l'impegno della Provincia – afferma –. Sarà necessario in ogni caso continuare il monitoraggio, proseguendo sulla strada intrapresa, con particolare attenzione nei confronti dei coltivatori, che sono la categoria maggiormente danneggiata».
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

Ho letto un'articolo su IL VENERDI' di Repubblica, Scienze,11-nov-2011....

che ripropone il tema "Riesce la caccia a mantenere sotto controllo i cinghiali, o è il contrario..."
...si parla anche del cinghiale autoctono Maremmano...e di come il Centroeuropeo (cioè il nostro)
sia il risultato (DNA) dell'incrocio con il maiale...lascio a voi la lettura.

il Maremmano
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il Centroeuropeo
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Ultima modifica di elio.biava il martedì 29 novembre 2011, 21:17, modificato 2 volte in totale.
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

Per il nostro territorio dove le attività agricole sono quasi scomparse a_11 , avere qualche cingiale in giro non penso che sia un problema immediato,
si divertono i cacciatori ed anche gli animalisti. Discorso diverso per la bergamasca verso il Lago d'Iseo ecc...dove i vitigni e l'agricoltura in collina sono ancora attività fiorenti. Prima che diventi un grosso problema, anche finanziario vedi i rimborsi, recinti ecc... bisognerebbe iniziare con l'attività di controllo
della popolazione "irsuta", attraverso la cattura con gabbie che rende il triplo della caccia.

(Questo potrebbe essere anche un commercio invitante, vedi lo sviluppo degli insaccati che ha avuto la Toscana negli ultimi due decenni...). Comunque immettere cinghiali nella Valle del Giongo, non è stata una "genialata", modificare gli equilibri naturali è sempre pericoloso!!... si era già visto con il coniglio selvatico in pianura, le lepri dell'est, le trote di altri territori nel Brembo...o lo stambecco sulle Orobie.

Lasciar fare... esaudire gli entusiasmi di alcuni... il più delle volte porta poi problemi ad altri e all'ambiente. a_35 a_14
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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Ogni tanto, giusto per riesumare il topic, è giusto fare una rassegna di piccoli cinghialetti .... a_45 a_45
Come vedete ce n'è uno che fa le boccacce .... a_6 a_6

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Re: Cinghiale Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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