News - Cronaca dalla Valle Brembana

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San Pellegrino Terme, spenti tutti i fuochi

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Da L'Eco di Bergamo

San Pellegrino Terme, spenti tutti i fuochi - Ore contate per i piromani

San Pellegrino Terme - Hanno le ore contate i presunti incendiari che erano entrati in azione lunedì pomeriggio appiccando il fuoco nei boschi sopra San Pellegrino Terme. Il rogo è stato spento martedì ma oltre alle opere di spegnimento del fuoco erano partite anche le indagini. Grazie ad alcune preziose testimonianze, infatti, la possibilità di individuare gli autori del misfatto si è concretizzata fin da subito. L'incendio – grazie al lavoro congiunto degli agenti del Corpo forestale, dei pompieri, dei volontari anticendio della Comunità montana provenienti da Dossena, San Giovanni Bianco, San Pellegrino e Sedrina, e, perché no, della pioggerella scesa nottetempo – anche se vasto è stato fermato per tempo, prima che diventasse pericoloso. Contemporaneamente erano però scattate le indagini, condotte dalla Forestale e dai Carabinieri di Zogno. «Ieri mattina abbiamo individuato e spento un altro piccolo fuocherello che si era riattivato, ma che fortunatamente non è andato a intaccare la vegetazione scampata alle fiamme – spiega Lazzarini, della Forestale –. Nonostante infatti l'accurata bonifica effettuata martedì, un piccolo braciere aveva ripreso vigore, ma è stato subito individuato da un ulteriore sopralluogo». «Per quanto riguarda invece i due soggetti di giovane età che sono stati visti allontanarsi dalla zona proprio nei frangenti in cui sono stati dati alle fiamme i primi arbusti – conclude Lazzarini –, posso solo dire che sono stati individuati e al momento sono in corso gli ultimi accertamenti previsti e che precedono la segnalazione alle autorità».
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Comunità montane Fondi dalla Regione

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Da L'Eco di Bergamo

Comunità montane Fondi dalla Regione

La Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con l'assessore alle Finanze e affari istituzionali Romano Colozzi, ha approvato i Piani integrati di sviluppo locale (Pisl) presentati dalle 23 Comunità montane della Lombardia. I piani di sviluppo verranno finanziati con 48 milioni di euro in tre anni a cui si aggiungono 42 provenienti da altri enti (Comuni, Province, privati e fondazioni). «Saranno realizzati progetti concreti – spiega Formigoni – che garantiranno un ulteriore salto di qualità alle nostre montagne. Abbiamo introdotto la formula del Piano di sviluppo triennale, per consentire una programmazione reale e strategica delle opere da realizzare con la certezza del finanziamento. Insieme alle Comunità montane abbiamo avviato questa sfida di buon governo, che completa la riforma che abbiamo avviato dieci anni fa».

Dalle strade alle biblioteche
I progetti sono di vario tipo: saranno realizzate nuove strade e sistemate quelle esistenti che lo necessitano e saranno costruite infrastrutture locali per i giovani, lo sport, centri culturali, strutture per lo sviluppo della banda larga, biblioteche, centri per il turismo, realizzati progetti per le scuole, trasporti e opere di tutela del territorio.

I riparti dei fondi
«I 48 milioni di euro – sottolinea Colozzi – hanno consentito l'attivazione di ulteriori 42 milioni di euro di cofinanziamenti da parte di altri soggetti: in tre anni la montagna lombarda potrà dunque contare su investimenti per 90 milioni complessivi». «In un quadro finanziario critico come quello attuale – prosegue l'assessore regionale – queste risorse non rappresentano solo una boccata d'ossigeno, ma sono uno strumento concreto di sviluppo». Questo il riparto dei fondi per le Comunità montane della nostra provincia: ai Laghi Bergamaschi vanno 2.259.304 euro, la Valle Seriana riceverà 2.967.267 alla Val di Scalve sono destinati 1.886.014 euro, per la Valle Brembana ci sono 2.318.488 euro e alla Valle Imagna toccano 1.061.922 euro.
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Foppolo, cade sul sentiero e si rompe una gamba

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Da L'Eco di Bergamo

Foppolo, cade sul sentiero e si rompe una gamba

Foppolo - È intervenuto anche il Soccorso alpino, nella notte tra domenica e ieri, per recuperare un uomo che è caduto lungo un sentiero di montagna e si è rotto una gamba. L'allarme è stato lanciato poco dopo mezzanotte da un quarantacinquenne di Foppolo che ha una baita a trecento metri dal paese. L'uomo, stando alle prime informazioni raccolte, è uscito dalla casetta per recarsi in paese. Armato di torcia, si è incamminato lungo il sentiero in mezzo ai boschi. Il percorso non è particolarmente impervio o difficile: per cause ancora da accertare, però, il quarantacinquenne è inciampato ed è caduto, fratturandosi una gamba. Impossibilitato a muoversi e a raggiungere la baita o il paese, e vista la temperatura rigida della notte, ha telefonato al 118 che a sua volta ha allertato il Soccorso alpino. La centrale operativa ha subito inviato sul posto le squadre di volontari della Val Brembana per recuperare il ferito, mentre il 118 ha inviato un'ambulanza. Il sentiero, come detto, non era particolarmente impervio e così gli uomini del 118 sono riusciti a raggiungere ugualmente il quarantacinquenne, prima ancora dell'arrivo delle squadre del Soccorso alpino. Lo hanno caricato su una barella spinale e lo hanno portato fino all'ambulanza. L'uomo, che è sempre rimasto cosciente, è stato quindi trasportato all'ospedale di San Giovanni Bianco, dove è giunto alle 2 di notte ed è stato ricoverato per la frattura di una gamba. Nulla di particolarmente grave, per fortuna, ma per qualche settimana dovrà rinunciare alle passeggiate in montagna e restare a riposo.K. Man.
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Pugni a un 16enne per le sigarette Baby-gang a S.Giovanni Bi

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Da L'Eco di Bergamo

Pugni a un 16enne per le sigarette Baby-gang a San Giovanni Bianco

Un fenomeno di delinquenza e violenza tra giovani ai danni di un ragazzino di 16 anni. È successo nella serata di lunedì 9 aprile a San Giovanni Bianco. Intorno alle 22.15 il ragazzo, che abita a San Giovanni Bianco con la famiglia, si trovava da solo sulla pista ciclabile ed è stato avvicinato da quattro giovani tra i 18 e i 20 anni. Il gruppetto ha chiesto al ragazzo le sue sigarette e quando il 16enne le ha loro negate è stato preso a calci e pugni. La banda è poi scappata e il ragazzo, ferito, è tornato a casa dove ha raccontato la vicenda alla madre. Il 16enne è stato così portato all'ospedale di San Giovanni Bianco dove è stato medicato: guarirà in tre giorni circa. Avvisati dall'ospedale del fenomeno di violenza accaduto, indagano sul fatto i carabinieri di Zogno.
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Si sente male a Oltre il Colle, muore pensionato di 68 anni

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Da L'Eco di Bergamo

Si sente male a Oltre il Colle, muore pensionato di 68 anni

Si è sentito male mentre era per strada, a Oltre il Colle. È successo intorno alle 8.45 in via Pandughetto. L'uomo, di 68 anni, ha accusato un malore e si è accasciato a terra, morendo sul colpo. Soccorso da alcuni passanti, sul posto è intervenuta l'ambulanza del 118 ma i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
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A Brembilla frane innescate dalla pioggia

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Da L'Eco di Bergamo di Silvia Salvi

A Brembilla frane innescate dalla pioggia

Brembilla - Piove in abbondanza e la terra si gonfia di acqua, provocando cedimenti del terreno. È successo a Brembilla, dove, tra venerdì e sabato, si sono registrati due smottamenti. Una frana lungo la strada comunale di via Donizetti (ma è coinvolta anche la strada che passa sopra e porta ad alcune frazioni) e l'altra lungo la provinciale 24 che porta in Val Taleggio, in una zona al confine con il Comune di Gerosa, in località Unizzi Chignolo. La prima si è verificata nel tardo pomeriggio di ieri. «Sono circa 100 i metri cubi di materiale caduto a valle – spiega il sindaco Gianni Salvi –, le reti di protezione posizionate una decina di anni fa hanno fatto il loro dovere e hanno trattenuto la frana, ma i tiranti che le trattenevano sono stati messi a dura prova e si sono strappati. Per questo motivo, per garantire la sicurezza di chi transita quotidianamente (sono circa 120 le persone che abitano in quella zona residenziale, ndr), per cautela venerdì sera è stata chiusa al traffico e coperta da un telo di plastica, onde evitare che eventuali piogge notturne aggravassero ulteriormente la situazione».

La strada riaperta
Ieri la ditta Salvi di Brembilla ha provveduto a rimuovere con una ruspa il materiale ceduto e quello ancora pericolante: dopo aver tagliato i tiranti con la fiamma ossidrica la frana ha ceduto definitivamente ed è stata rimossa. La strada è stata riaperta a senso unico alternato in via preventiva, ma i problemi persistono per la strada soprastante: a 20 metri in linea d'aria da via Donizetti, più a monte, passa infatti la strada che porta alle frazioni Grumello, Cavaglia e Passabuna dove vivono circa 280 persone. La frana sottostante ha di fatto sventrato in parte l'area su cui si appoggia, grazie a un muro di sostegno, la strada che scorre sopra. In questo modo manca una percentuale di appoggio e quindi si è deciso di istituire il senso unico alternato, in via precauzionale. «Lunedì (domani per chi legge ndr) – prosegue il sindaco – interverranno i tecnici dello Ster con i quali mi recherò sul posto, insieme al personale dell'ufficio tecnico, per decidere i lavori di consolidamento».

Frana a Unizzi Chignolo
Sempre a Brembilla, ma al confine con Gerosa, si è verificato ancora una volta uno smottamento all'altezza del ponte per il nucleo abitato di Unizzi Chignolo. Una frana un po' ridotta, rispetto alla prima, perché di circa 20 metri cubi, ma che interessa una strada abbastanza trafficata di competenza della Provincia, occupandone mezza carreggiata. Dal Comune sono partite le telefonate a vigili del fuoco, Provincia di Bergamo, Protezione civile e carabinieri. Sul posto, oltre alla squadra del sindaco, un rappresentante del Comune di Gerosa e i volontari della Protezione civile di Brembilla che hanno regolato il traffico e il tecnico della Provincia per il sopralluogo. Infine è stata chiamata l'impresa Orobica di Zogno che ha provveduto a rimuovere il materiale dalla strada. Rimane comunque altro terriccio sul versante che verrà bonificato nei prossimi giorni.
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Serina - Multa da 15 mila euro per tre formaggelle?

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Da L'Eco di Bergamo di Stefano Serpellini

Serina - Multa da 15 mila euro per tre formaggelle? Meglio il processo

Serina - Il furto è di matrice agro-silvo-pastorale, precipita dalla Valle Serina e dal nostro passato e suscita finanche tenerezza in tempi di raid in stile militare come quelli delle bande dei videopoker, di futuristiche clonazioni o sofisticati ammanchi per via telematica. Perché ci si deve immaginare l'autore che sfida il buio e forse qualche cane da pastore messo di guardia. Che armeggia con il catenaccio della stalla e apre il portone, venendo investito da profumo di fieno e zaffate di letame. Che passa accanto alle vacche, sperando che si limitino a occhiate infastidite e non si mettano a muggire, raggiunge il locale adibito a stagionatura di formaggi e, finalmente, mette le mani sul bottino: tre formaggelle da tre chili e mezzo ciascuna, due stagionate, una fresca. Forse le mette in un sacco, forse le carica in auto, e sarebbe quest'ultima l'unico indizio di modernità del colpo. Anche se, a ben vedere, questo furto un sintomo di progresso lo conterrebbe, essendo in fondo una sorta di evoluzione dell'abigeato: anziché animali, sono spariti i prodotti finiti.

Che il presunto responsabile, una volta smascherato, rischiava di pagare a peso d'oro. Il decreto penale di condanna emesso dal pm contemplava infatti una multa da 15.070 euro. Vale a dire più di 5.000 a formaggella, prezzo spropositato anche per quelle boutique del latticino che sembra di entrare in gioielleria. Sicché il presunto autore ha preferito opporsi, scegliendo il processo per furto, che si sta celebrando al tribunale di Bergamo davanti al giudice monocratico Ilaria Sanesi. Tutto era accaduto la notte fra il 19 e il 20 agosto del 2010 a Serina. G. L. C., 47 anni, allevatore del paese, alle 20 aveva chiuso a chiave la stalla e se n'era tornato a casa. Quando, alle 5 della mattina successiva, s'era ripresentato aveva trovato la porta aperta. Non era forzata, anzi, nella toppa c'era la chiave. L'uomo aveva in un primo momento pensato a una dimenticanza di qualche familiare sbadato. Già, perché chi viene a rubare in una stalla di Serina? Per di più senza la fatica supplementare dell'effrazione?

E, invece, quando G. L. C. era arrivato al locale riservato alla stagionatura, s'era accorto che mancava qualche formaggella. Un furto? Sì, e con giallo. Perché come aveva fatto il ladro a procurarsi la chiave? Uno della stretta cerchia di amici? Un parente? Boh. I carabinieri di Serina avevano cominciato a indagare e, in capo a qualche giorno, ecco trovati il presunto responsabile - uno del paese, V. S., 54 anni - e la refurtiva. Quest'ultima era stata restituita al legittimo proprietario, l'uomo invece era stato denunciato a piede libero e s'era offerto di risarcire con 100 euro il danno, nella speranza che la querela venisse ritirata. Non è andata come desiderava e ora, schivata la super sanzione pecuniaria, si ritrova alla sbarra in un processo dove, comunque vada a finire, sarà senz'altro meglio del salatissimo decreto penale. Provvedimento introdotto per evitare l'ingorgo da dibattimento a una giustizia in affanno, ma diventato spesso un orpello procedurale dopo l'aumento delle tariffe (da 38 a 250 euro di multa per convertire in moneta sonante ogni giorno di carcere) imposto dal pacchetto sicurezza del 2009, che ha di fatto più che sestuplicato le sanzioni. Risultato: sempre più gente, di fronte a "punizioni" pecuniarie esorbitanti, preferisce accettare il rischio del processo. Perché (senza voler giustificare nessuno) esigere 15.070 euro per tre formaggelle, è francamente esagerato.
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Boscaiolo si ferisce con la motosega

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Da L'Eco di Bergamo

Camerata Cornello - Boscaiolo si ferisce con la motosega

Il medico del 118 si è dovuto calare ieri mattina nei boschi sopra Camerata Cornello per soccorrere un boscaiolo che si è ferito nel fare la legna. È successo verso le 10,30 ai piedi del monte Venturosa, in località Ca' Bianca. «Abbiamo visto arrivare l'elicottero 118 – spiega un residente di Cespedosio, poco distante dal luogo dell'infortunio – e abbiamo visto una persona, il medico probabilmente, che si calava con la corda. La zona però è piuttosto distante, si trova proprio di fronte a noi». Sul luogo il 118 aveva anche fatto convergere il Soccorso alpino, che ha inviato a Camerata la squadra operativa in Valle Brembana. Sul posto anche la medicalizzata della Croce Rossa di San Pellegrino. Il ferito è un 44enne di Branzi. Si sarebbe procurato una ferita a un braccio mentre stava utilizzando una motosega per tagliare la legna.
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Scivola dalla falesia del monte Corno

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Da L'Eco di Bergamo - Brembilla

Scivola dalla falesia del monte Corno, donna soccorsa a Brembilla, non è grave

Stava facendo arrampicata sulla falesia del monte Corno, nella zona di Brembilla, quando è scivolata. Fortunatamente non è in gravi condizioni la donna di 37 anni che stava facendo un'escursione a Brembilla nella mattinata di sabato 21 aprile. L'incidente è avvenuto intorno alle 11.30 e subito è stato dato l'allarme: per rendere più veloci e semplici i soccorsi, è intervenuto l'elisoccorso del 118 che ha trasportato la donna ai Riuniti di Bergamo. Sul posto anche il Soccorso alpino.
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