News - Cronaca dalla Valle Brembana

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Zogno, mercoledi' 25 Aprile 2012 da L'Eco di Bergamo

Massi sulla Zogno-Poscante, traffico a senso unico alternato

Le pioggie abbondanti degli ultimi giorni stanno continuando a causare problemi a diverse strade della nostra provincia. Mercoledì 25 aprile è stata chiusa per diverse ore la strada che collega Zogno a Poscante per caduta massi verso le 9,30. Nessun danno a persone o mezzi. Sono stati subito allertati i soccorsi, intervenuti i vigili del fuoco di Zogno, i carabinieri di Zogno e la protezione civile comunale. Sono state necessarie diverse ore per ripulire il manto stradale e soltanto alle 13 la strada è stata riaperta a senso unico alternato. L'area è sorvegliata dai volontari della Protezione civile. Ulteriori lavori sono previsti giovedì 26 aprile, quando la circolazione dovrebbe riprendere in modo regolare. Ci sono da far cadere a valle le pietre ancora pericolanti. Non è la prima volta che si verificano eventi del genere e non sempre le reti metalliche di contenimento riescono a trattenere il materiale franato.

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Valle Taleggio - Da L'Eco di Bergamo

Motociclista contro bici in curva, 2 feriti a Taleggio, arriva l'elisoccorso

Si sono scontrati frontalmente in curva, un ciclista e un motociclista, e il primo è stato trasportato d'urgenza con l'elisoccorso ai Riuniti di Bergamo. È successo sabato 28 aprile intorno alle 16 a Sottochiesa, frazione di Taleggio. Il motociclista arrivava da San Giovanni Bianco verso Olda mentre il ciclista da Sottochiesa si stava dirigendo verso San Giovanni Bianco. In curva, l'impatto è stato inevitabile e i due sono caduti a terra riportando contusioni e traumi. Sul posto i soccorsi con un'ambulanza del 118 e l'elisoccorso che ha trasportato il ciclista ai Riuniti di Bergamo. Per i rilievi del caso anche i carabinieri. Ancora non si conscono le condizioni dei due feriti.

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Sabato 5 Maggio 2012 - Valle Taleggio

Spavento per un fulmine, due soccorse al rifugio Gherardi

Taleggio - Tanto spavento per due donne che ieri pomeriggio stavano camminando lungo il sentiero per il rifugio Gherardi quando un fulmine si è abbattuto a poca distanza da loro. È successo alle 18,40 e per la paura una delle due escursioniste è caduta procurandosi lievi ferite. Le due donne, di 21 e 36 anni, sono riuscite ad arrivare al rifugio e da lì hanno chiamato il 118 e il Soccorso alpino. Una squadra di volontari del Soccorso alpino a piedi è subito partita per raggiungerle e un'ambulanza della Cri di San Pellegrino le ha attese all'inizio della strada asfaltata. Erano sotto choc ma le loro condizioni di salute non destano preoccupazione: sono state comunque trasportate all'ospedale di San Giovanni Bianco per un controllo precauzionale.

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Da L'Eco di Bergamo

Val Brembana, statale riaperta, tragedia evitata per un 29enne

È ripresa lentamente, dopo le 17,30, la circolazione sulla strada statale 470 della Valle Brembana che era andata letteralmente in tilt verso le 15,45 per un incidente in territorio di Sedrina. Il conducente della Bmw se l'è cavata con lievi ferite nonostante la violenza dello scontro. Secondo una prima ricostruzione dell'incidente, una Bmw serie 3 stava scendendo verso Bergamo a grande velocità quando, all'altezza della curva in prossimità del bar Lisso di Sedrina, l'automobilista - un 29enne di Cologno al Serio - ha perso il controllo del veicolo schiantandosi contro un tir carico di materiale che stava invece procedendo verso l'alta valle. Il camionista ha raccontato di essereselo trovato di fronte all'improvviso contromano e di essere spostato per non essere centrato in pieno. Sono intervenuti i carabinieri di Villa d'Almè, la polizia stradale, i vigili del fuoco di Zogno e l'automedica e l'ambulanza del 118. Sembrava un incidente gravissimo, ma il codice rosso si è trasformato in codice verde per il conducente della Bmw, M. R., trasportato all'ospedale di Ponte San Pietro. Illeso, invece, il camionista.

Il traffico si è bloccato letteralmente, non si viaggiava in nessun senso di marcia, perché il tir nell'incidente ha avuto un guasto allo sterzo e non si riusciva a spostare dalla strada. Preso d'assalto il percorso alternativo, quella che passa per Ubiale Clanezzo. Poi il tir è stato spostato e parcheggiato in una piazzola e la strada è stata liberata. Ci vorrà però un po' di tempo perché la circolazione rientri nella normalità, anche perché alla gente in coda si è aggiunta quella al rientro dal lavoro.

[mad]

stamane dopo le 7 circa incidente a Zogno all'altezza del distributore Agip. Alle otto nel senso di marcia verso Bergamo la coda ferma raggiungeva l'interno della galleria-variante di San Pellegrino

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L'Eco di Bergamo - 13 Maggio 2012

Zogno, rogo devasta un vecchio fienile

Zogno - È stato completamente distrutto da un rogo un vecchio fienile accanto ad un'abitazione in via Spino 28, nella frazione di Spino al Brembo di Zogno. Le fiamme si sono sviluppate attorno all'una di notte tra venerdì e sabato. Sulla natura dell'incendio sono ancora in corso le indagini da parte dei carabinieri di Piazza Brembana e dei vigili del fuoco di Zogno che sono intervenuti sul posto. Sono stati i vicini di casa a notare le fiamme alzarsi da quello che originariamente doveva essere un fienile, ormai diventato una sorta di deposito e attualmente messo in vendita dai proprietari, originari di Cusano Milanino, in provincia di Milano. Completamente in fumo sono andate le travi in legno del tetto e quanto stava al suo interno, reti e materassi. Per i pompieri, giunti sul posto con un'autopompa serbatoio dal vicino distaccamento di Zogno, non c'è stato molto da fare. Non è stato infatti possibile salvare la costruzione, poiché nel giro di poco tempo la vecchia struttura è crollata. A quel punto i vigili si sono occupati di spegnere le fiamme, rimuovere il materiale fumante e mettere in sicurezza l'area da eventuali focolai. Le cause del rogo sono ancora in via di accertamento. Fortunatamente non ci sono stati problemi per i residenti di questa valletta, non molto visibile dalla strada 470 della Valle Brembana: l'edificio più vicino, separato solo da un piccolo sentiero, non è stato intaccato dalle fiamme. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Piazza Brembana per i rilievi. Le operazioni di spegnimento sono durate in tutto circa due ore e sono state seguite dai vicini di casa e da alcuni curiosi.

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Domenica 13 Maggio 2012 - Da L'Eco di Bergamo

Fa jogging e sente delle grida, persona nella scarpata a Poscante

Ha sentito delle grida e si è fermato per capire cosa stava succedendo. Un uomo che stava facendo jogging intorno alle 8 di domenica mattina 13 maggio ha scoperto così una persona che stava chiedendo aiuto da una scarpata che costeggia una strada di Poscante, frazione di Zogno. L'uomo, che stava facendo una passeggiata e un po' di attività fisica, ha sentito le grida all'altezza di via Molino e subito si è fermato per capire cosa stava succedendo. Guardando in basso, verso il fondo di una scarpata dove scorre anche un fiume, ha visto un uomo che si lamentava e chiedeva aiuto e subito ha chiamato il 118. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e un elisoccorso da Bergamo. Si tratta di una persona di origini marocchine residente nel Bresciano. L'uomo avrebbe raccontato di essere uscito fuori strada con la sua Lancia Y10 nelle vicinanze di via Poscante e poi di essersi incamminato a piedi per cercare soccorsi. Sarebbe poi stato investito da un'auto o scivolato da solo, cadendo nella scarpata che costeggia la strada, con un volo di circa 30 metri. Con parecchie contusioni e fratture sul corpo, il ferito è stato recuperato dai vigili del fuoco e con un'ambulanza è stato trasportato ai Riuniti di Bergamo. Le sue condizioni non sono gravi e l'uomo non è in pericolo di vita anche se sono diverse le fratture che si è procurato nella caduta. Sul posto anche i carabinieri di Zogno che stanno cercando di ricostruire l'incidente.

[Skiador]

Una "o" che fa accedere o meno al fondo per danni causati da pirati della strada...

Esatto! Il problema ulteriore e' che nell'articolo ci sia una "o", potevano semplicemente dire: "per motivi ancora da accertare"..se, e sottolineo se, la vittima avesse sostenuto di essere stata investita e se, e risottolineo se, cio' fosse vero, per giunta per mano di un'auto pirata, io fossi la vittima mi sentirei leggermente offeso che venisse pubblicato un articolo dicendo che possa eventualmente essere scivolato da solo... Capisco gli inquirenti possano avere eventualmente tutti i legittimi dubbi, ma che sia un articolo di giornale a mettere in dubbio un'eventuale dichiarazione della vittima questo lo troverei ridicolo ed, al limite, anche un po' razzista... ma questo ed altro potrebbe capitare in particolare ad un extra-comunitario, sul quale si tende un po' troppo spesso a partire prevenuti a priori.

In ogni caso, a prescindere dalla realta' dei fatti che non si conoscono, un articolo che possa gia' mettere in dubbio la versione di un possibile malcapitato, senza che prima non ci siano delle risultanze investigative, questo lo riterrei molto grave..

[elio.biava]

Da L’Eco di Bergamo del 15 maggio 2012

Olmo al Brembo: depuratore, 7 indagati, c'è anche il sindaco Amboni

Olmo al Brembo - Ci sono sette indagati per il cantiere del nuovo depuratore di Olmo al Brembo, parte del quale era finito sotto sequestro un mese fa. Gli avvisi di garanzia sono stati emessi per consentire ai destinatari di nominare consulenti in vista dell'accertamento tecnico irripetibile disposto dal pm Maria Esposito. Tra gli iscritti a modello 21 ci sono il sindaco Sergio Amboni, il segretario comunale Immacolata Gravallese, il direttore dei lavori e i tecnici e i vertici della ditta esecutrice dell'opera, tra cui il titolare Antonio Regazzoni e il procuratore Giuliano Pesenti. Il reato ipotizzato rientra nei delitti colposi di pericolo (art. 450 c. p.) e, in particolare riguarderebbe la «terrazza», sorretta da una «scogliera», che sarebbe stata realizzata per guadagnare metri quadrati e che sarebbe andata a restringere - pericolosamente o no, questa è la materia del contendere - l'alveo del Brembo.

Ieri il pm ha conferito l'incarico all'ingegner Paolo Panzeri che inizierà la perizia la prossima settimana: ha due mesi di tempo per presentare i risultati. Alle operazioni parteciperanno anche i consulenti delle difese. L'avvocato Emilio Gueli, che assiste il sindaco Amboni, ha nominato l'ingegner Michele Giorgio; l'avvocato Bruni per la ditta «Regazzoni Antonio», ha scelto l'architetto Pierluigi Cortinovis. Nei giorni scorsi era stata rigettata la richiesta di dissequestro che avevano presentato le difese. L'area sottoposta a sigilli - la ristretta fascia sulla sponda, sorretta dalla «scogliera» - rimarrà per il momento tale. Erano stati alcuni proprietari della aree adiacenti a quella su cui è sorto l'impianto di depurazione e le minoranze consiliari a sollevare la questione. Il consigliere d'opposizione Fabio Passerini aveva inviato una lettera all'amministrazione comunale e ai vari enti interessati dal problema, ma avendo ottenuto poche e insoddisfacenti risposte, aveva deciso di rivolgersi all'avvocato Federico Riva. Nel dicembre scorso il legale s'era presentato in Procura per sporgere denuncia e così era stata aperta l'inchiesta. Il pm Esposito aveva disposto accertamenti e, non appena avuto il sospetto che il cantiere potesse essere in qualche modo pericoloso, il 16 aprile scorso aveva spedito i carabinieri a sequestrare l'area. I sigilli inizialmente interessavano più metri quadrati del dovuto e così c'era stato un ridimensionamento fino all'attuale «striscia» sulla sponda, dove sono stati realizzati «terrazza» e «scogliera». Secondo chi ha sollevato la questione i lavori sarebbero avvenuti in una zona che, per la Carta della Provincia riguardante il dissesto idrogeologico e la pericolosità dei territori montani e collinari, sarebbe un'«area potenzialmente instabile che presenta condizioni fisiche o morfologiche al limite di stabilità»


(vedere per curiosità anche …Da L’ECO DI BG.it 29 ottobre 2009
«Appaltopoli», rinviati a giudizio 9 imprenditori bergamaschi
Ci sono anche 9 imprenditori bergamaschi tra i 50 rinviati a giudizio nell'ambito dell'inchiesta vicentina ribattezzata «Appaltopoli», iniziata nel 2006: due (Maurizio Milesi di Chiuduno e Sergio Milesi di Azzano San Paolo) sono accusati di avere promosso e partecipato a un'associazione per delinquere finalizzata alla spartizione degli appalti pubblici per strade e rotatorie; sette devono invece rispondere di turbativa d'asta (Marco Cornali di Almenno S. Salvatore, Luigi Fadigati di Bergamo, Marco Ghiringhelli di Branzi, Romano Paganessi di Vertova, Giuliano Pesenti di Zogno, Antonio Regazzoni di Olmo al Brembo, Giuseppe Rovaris di Bolgare). Per Martino Bergamelli di Nembro, Marco Orlando Bellini di Fino del Monte e Ivan Villa di Almenno San Salvatore il giudice ha invece stabilito il non luogo a procedere per associazione a delinquere e turbativa d'asta. L'inchiesta, che coinvolge imprenditori del Veneto e di tutto il nord Italia, era partita nel marzo 2006 da un esposto presentato da un imprenditore veneto, che denunciava la spartizione degli appalti pubblici nel settore viario a "cartelli d'impresa" che concordavano i ribassi nelle gare.)