Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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direttamente dagli Awards telegatti
a morte gli ungulati a_39

Dossier 2013 Legambiente Lombardia
Bandiera Nera a: Sito web http://www.ruralpini.it

Motivazione: Per la controinformazione e l'approccio, ingiustificatamente allarmistico, alla complessità della gestione dei grandi predatori in ambiente alpino, che mira a vanificare l'esito di un importante ritorno, quello di lupi e orsi nelle Api italiane. Il ritorno dei Grandi Predatori nel territorio alpino è stato per oltre un secolo un miraggio. Ma a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, con il crescente inselvatichimento dei versanti e delle terre alte, dovuto all'abbandono delle pratiche agropastorali in quota, il territorio montano è divenuto ecologicamente sempre più accogliente per queste specie di carnivori. Il crescente popolamento di ungulati, sovente con problemi di sovrannumero in rapporto alle risorse alimentari degli ambienti nemorali, ha reso non solo possibile, ma perfino desiderabile, sotto il profilo del buon funzionamento degli ecosistemi forestali minacciati da eccessi di pascolamento, il rientro in scena di lupi, orsi e linci, gli unici in grado di controllare le popolazioni di erbivori selvatici.

E il fenomeno, uno dei più straordinari ritorni nella storia naturale europea, si è puntualmente verificato, in modo spontaneo per quanto riguarda lupi e linci, in diffusione dall'Appennino e dalle Alpi Orientali. Per quanto riguarda l'orso, alla diffusione spontanea (da Est) si è aggiunto un grande progetto di re-stocking dell'ultimo nucleo relitto di questa popolazione ancora presente nelle valli trentine del massiccio dell'Adamello: progetto che però, proprio grazie ai profondi cambiamenti dell'ambiente montano, ha avuto un esito molto più positivo del previsto. I conflitti con le comunità locali, e in particolare con le attività zootecniche montane, ormai assuefatte ad una più che secolare scomparsa dei grandi predatori, erano largamente prevedibili e non sempre sono stati tempestivamente governati. Ma c'è chi, anzichè adoperarsi per un maggiore intervento istituzionale e preventivo nei confronti dei danni determinati dalla presenza di predatori, preferisce negare le evidenze (fino ad oggi, nessun reale danno grave, pur possibile, si è verificato a carico di persone in tutte le aree ormai popolate da grandi predatori) e propagare informazioni infondate o eccessive sulla pericolosità di lupi cattivi e orsi crudeli. E' il caso del sito http://www.ruralpini.it, in cui compare in modo ricorrente la firma di tal Michele Corti a vergare testi dotati di documentazioni fotografiche sovente raccapriccianti provenienti da fonti solo di rado dichiarate, e con frasi tipo:

“L'orso è diventato una gallina dalle uova d'oro per il sottobosco che specula sui progetti Life (mai a corto di finanziamenti mentre la disoccupazione è alle stelle). In più l'orso i posti di lavoro (pastori e allevatori) li distrugge” o anche “Gli orsi hanno paura dell'uomo. Balle, la verità ‘ufficiale’ e ‘scientifica’ spesso nasconde solo delle strutture di controllo sociale e di potere. Si spendono molti soldi per inculcare alla gente e agli scolari che gli orsi non sono pericolosi. Sono timidoni che scappano a gambe levate quando sentono l'odore dell'uomo. (…) I pastori sono i 'nuovi servi della gleba' che, secondo i nuovi arroganti 'signori feudali' (Verdi e Parchi), dovrebbero custodire 24 ore su 24 le loro bestie. Su in montagna, con il vento e la pioggia, disarmati, mentre i 'siori' se ne stanno al calduccio (…)”. Dimostrano solo la volontà di rispondere a istanze della pancia della gente senza stimolare pensiero critico e capacità di affrontare il vero problema: come tornare a fare pastorizia facendo i conti con il ritorno di questi predatori, che, ricordiamo al diretto interessato, fino a metà ‘800 erano ancora ben rappresentati in Italia. Il messaggio è chiaramente distorto e piegato ad una visione del mondo che somiglia più alle fiabe del lupo cattivo che alla realtà che ciascuno è in grado di sperimentare attraversando territori che secondo l'autore del sito sarebbero 'infestati' dai lupi. Ma l'unica preoccupazione dell'autore sembra essere quella di fornire ad allevatori e operatori d'alta quota un nemico, un capro espiatorio su cui sfogare le frustrazioni di un settore da tempo in severa difficoltà: la verità infatti è che la zootecnia d'alta quota, specialmente nel versante italiano delle Alpi, è scomparsa o si è rarefatta per ragioni che nulla hanno a che fare con lupi e orsi (anzi, il periodo peggiore della zootecnia montana è stato quello in cui sull'intero arco alpino non viveva nessun nucleo di questi predatori!). Non è nel lupo cattivo che gli allevatori devono cercare il nemico della loro attività, anche se certo le tecniche di contrasto e prevenzione dei danni deve tornare a far parte della cultura pastorale.

Diffondere allarme e panico infondati non è certo un modo intelligente per favorire il ritorno in alpe di giovani e operosi imprenditori agro-zootecnici. Per questo, paradossalmente, ruralpini.it non si limita a danneggiare un enorme sforzo di conservazione e di ricerca sull'ecologia dei predatori, ma danneggia e deprime l'entusiasmo e gli investimenti di quanti oggi, con strumenti e tecniche di prevenzione adeguate, intendono tornare a sperimentarsi come operatori agrozootecnici d'alta quota.
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bipbip
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da bipbip »

Resto a quanto affermato nel mio post precedente. Ritengo più che meritata la bandiera nera appioppata da Legambiente a Ruralpini. Come pienamente condivisibile ne è la motivazione. a_2


Tornando ai nostri monti e all' ormai misterioso orso...se mettessimo in relazione i suoi ultimi avvistamenti Orobici e i danni (presunti) a questi imputati, da stasera potremmo iniziare una campagna mediatica contro lo Yeti, oppure contro il mitico Dahù.
Avrebbero più o meno le stesse "solide" basi su cui fondare il malcontento di alcuni. a_39 a_45
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IW2LBR
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Ruralpini premiato con la bandiera nera di Legambiente

Messaggio da IW2LBR »

tratto da Ruralpini di Michele Corti

Ruralpini premiato con la bandiera nera di Legambiente

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A Legambiente non garba la "controinformazione" sull'orso e il lupo. Raccontare come ci speculino sopra. Ma forse è un modo "trasversale" per "punire" gli attacchi alle speculazioni sulle energie rinnovabili ai danni della salute e dell'ambiente che vedono protagonisti i legambientini.

Ma che onore!
È un'onore ricevere la bandiera nera per "azioni a danno delle Alpi" dai legambientini. Se le bandiere verdi le danno alle centrali a biomasse che avvelenano l'aria meglio essere nella "lista nera" di Legambiente. Un'organizzazione che si dichiara pro o contro gli inceneritori e le centrali a turbogas a seconda del colore politico delle multiutility e delle società in gioco. Se poi le centrali sono di Sorgenia (De Benedetti tessera numero uno del PD) allora vanno benissimo e non inquinano. Per forza ... Legambiente ha il 10% di Sorgenia e Sorgenia finanzia le attività di Legambiente. I nostri "ambientalisti" (o meglio ecocapitalisti inquinatori e sfruttatori) sono anche ben introdotti attraverso partecipazioni a gruppi lobbystici e società nel lucroso affare delle biomasse (biogas, inceneritori a legna ecc.). Giochetti che derubano i cittadini in nome dell'energia "pulita" e regalano inquinamento e altri poco gradevoli impatti sulla salute e al territorio nelle forme del nuovo sfruttamento capitalistico (uscito da molto dalla fabbrica e assurto a dimensioni "integrali").

Scherzano con le bandiere
Stiano attenti a scherzare con le bandiere nere i nostri esponenti della neoborghesia ecomanagerialimprenditoriale. Perché la rabbia sociale cresce contro gli sfruttatori, gli inquinatori, i cadregari, i parassiti della pubblica e parapubblica amministrazione. I trucchetti del politically correct, del progressismo, del sinistrismo borghese, di fronte alla impietosa realtà della crisi e della messa a nudo dei rapporti di sfruttamento, rappresentano armi sempre più spuntate di controllo sociale.

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Bambi e Yoghi (la commodificazione della wilderness immaginaria)
Nel caso specifico, però, anche se non c'è da dubitare che siano gli attacchi mossi da Ruralpini e da Sgonfiailbiogas ad aver dato fastidio ai boss legambientini, quello che ha motivato la bandiera è la "controinformazione" (sta scritto proprio così nella motivazione) sulla reintroduzione dei grandi predatori sulle Alpi. Le cose che scandalizzano gli ambientalisti di regime sono la fotocopia degli attacchi rivolti dalla Cipra e dai blog anonimi dei talebani pro lupo. Niente di originale: notizie non documentate, immagini sconvenienti, demagogia, l'orso non ha mai mangiato nessuno da nessuna parte ecc..

"Ruralpini mira alla pancia" dicono i Legambientini, poi, però, danno una bandiera verde alla coppia di lupacchiotti Slavc & Giulietta (maschio e femmina, per ora l'omofilia non è estesa alla wilderness) . Motivazioni: per la straordinaria unicità dell’incontro tra il lupo dinarico-balcanico Slavc con la lupa italica chiamata Giulietta, dopo secoli di divisione, le due razze si sono rincontrate sull’altipiano Lessinico e da più di un anno fanno coppia fissa e i Monti Lessini sono divenuti la loro casa. Ma che tenerezza ... mi ricorda Bambi. Lì la pancia non c'entra... È un po' come con Sorgenia (un leggero doppiopesismo, vizietto storico dei compagnucci anche quando convertiti al turbo... capitalismo).

L'orso: solo business
Forse da fastidio ricordare a Legambiente, come agli altri ambientalisti istituzionalizzati, che essi non erano favorevole - prima di Life Ursus- a dei programmi di reitroduzione del plantigrado e che hanno cambiato idea quando sono tintinnati i finanziamenti di Life Ursus e dei progetti a seguire (non si contano più i Life su orso e lupo che hanno portato bei soldini nelle casse ambientaliste). Ora i legambientini raccontano che gli orsi sloveni hanno "rianimato" la popolazione autoctona ma sanno che è una balla pazzesca perché l'orso presente in Trentino oggi non ha tracce di DNA degli orsi autoctoni che erano scomparsi o troppo pochi, vecchi o strerili per avere discendenza. Da fastidio ricordare che chi studiava l'orso trentino autoctono (Fabio Osti e non solo) considerava Life Ursus un progetto politicizzato e spettacolarizzato.

Alla fine questo premio alla rovescia di Legambiente è un riconoscimento a quello che Ruralpini fa: "controinformazione" dicendo senza peli sulla lingua cià che è sgradito al potere. Chi, indignato, verrà su Ruralpini per constatare le nefandezze scoprirà con sua sorpresa quanto questo sito "danneggi" le Alpi. Le danneggia denunciando le false energie rinnovabili, le aggressioni del turismo consumistico, la cementificazione, l'esproprio della cultura e dei prodotti tradizionali, i pesticidi, gli OGM. E si chiederà: "ma se Ruralpini è un Attila delle Alpi cos'è allora Legambiente con il suo affarismo spudorato?". Un bel boomerang per il Cigno dell'ambientalismo "oppio del popolo" e della modernizzazione ecologica capitalistica che cerca di tenere su il saggio di profitto (loro, nella loro cultura managerial-prenditoriale, Marx non lo conoscono).
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Comitato trentino antiorso e GP, dalle parole ai fatti

Messaggio da IW2LBR »

tratto da Ruralpini di Michele Corti

Comitato trentino antiorso e GP, dalle parole ai fatti

Il Comitato anti orso del Trentino è stato ribattezzato quest'anno con l'aggiunta di "e Grandi Predatori" data la presenza ormai accertata del lupo "che gli stessi Forestali ritengono molto, molto più pericoloso dell'orso " dice la presidentessa del comitato, la signora Wanda Moser. Il Comitato raggruppa rendener (abitanti della val Rendena) ma anche solandri (abitanti della Val di Sole) e nonesi (abitanti della Val di Non). Lo scorso autunno alcuni membri del Comitato sono stati anche a Poschiavo (Canton Grigioni) dove è attiva l'Associazione ATsenzaGP, ovvero Territorio senza Grandi Predatori (leggi tutto). Il tutto all'insegna di un'alleanza delle montagne europee per contrastare la politica di diffusione dei Grandi Predatori tutelati da anacronistiche forme di protezione che erano state istituite quando queste specie erano quasi scomparse dall'Europa occidentale. Ai Verdi di città pare impossibile che il volgo delle "periferie" osi contraddirre il pensiero unico animal-ambientalista ma "gli ignoranti" lo contraddicono. Conoscono la montagna, gli animali, i boschi, i pascoli, le erbe. Non sono stati lobotomizzati da Geo & Geo. Sono ecologisti pratici che difendono il territorio reale, la loro terra, l'heimat, non le Utopie ( o distopie?) della "rinaturalizzazione delle Alpi". Visto come i cittadini hanno conciato pianure e aree metropolitane lassù in montagna pochi ci cascano alle favole della "convivenza", solo i succubi, i servi del potere. Gli altri sanno che il lupo e l'agnello giaceranno insieme... solo alla fine dei tempi, nella prospettiva escatologica della Bibbia. Non mischiamo sacro e profano.

Donne battagliere in un Trentino "che non si espone"
A presiedere il comitato anti orso (che questa primavera è stato regolarmente costituito con atto formale) è la battagliera Wanda Moser, poi c'è la vice-presidentre (Elena Fostini) e il segretario-tesoriere (Paola Mosca). In questo contesto un po' matriarcale ai maschietti è toccata solo la carica di revisore (Ugo Lorenzi). Il fatto è che gli uomini troppo spesso non hanno il coraggio di esporsi. Nel Trentino Felix pochi osano criticare Mamma Provincia Autonoma, un sistema di potere paternalistico che dura "da sempre", in inconfutabile continuità con i tempi del Principe Vescovo rinverditi di recente dal presidentissimo Lorenzo (il Magnifico) Dellai. Tutti dipendono da un posto, da un appalto, da un contributo, da un finanziamento e sono gli stessi membri del Comitato a parlare di "omertà". Raccontano di persone che non denunciano neppure danni ed episodi subiti per non "dispiacere" alla Provincia, per non dispiacere al Servizio Forestale (che parteggia per i plantigradi quasi con lo stesso trasporto del Parco). Il Servizio Forestale cerca di minimizzare, di non "creare allarmismo".

Il Parco come tassello del Sistema di potere locale
Il Sistema si articola nella Federazione delle coop e nelle Casse di risparmio. L'ossatura risale ai tempi di Degasperi, non quello del secondo dopoguerra, ma quello che faceva il deputato a Vienna, quando a regnare era il mai abbastanza rimpianto (non solo nel Trentino) Kaiser Franz Joseph. Esso affonda le radici in un fortissimo potere della gerarchia ecclesiastica, a sua volta retaggio di secoli di principato vescovile. In tempi recenti il Parco si è inserito con successo nel tessuto del potere e del controllo sociale. Parliamo del Parco Adamello Brenta, il Parco dell'orso, che sullo sfruttamento mediatico (e non solo) del plantigrado ha fatto una ragione di esistenza. È avvilente vedere come gli amministratori pubblici, (che dovrebbero essere sulla carta gli amministratori, i padroni del Parco per conto delle comunità, in forza di rapporti di dipendenza personale (posti, consulenze, appalti) in realtà ne sono i tirapiedi. Così la tecnoburocrazia del Parco (con tanto di giro di esperti e consulenti esterni anche internazionali) è assurta ad una specie di novello Signore feudale. Quando si entra nei paesi del Parco e si vede l'immancabile cartello non si può fare a meno di pensare che il tal comune appartiene al Parco così come le antiche terre appartenevano ai signorotti e quel "del" va letto "di proprietà" del Parco. Qui nei fatti comanda il Parco. Il Totem dell'orso non fa che suggellare questa appartenenza feudale.

Ma qualcuno si ribella
Wanda è il leader spontaneo di questo movimento spontaneo del tutto apartitico, fatto di gente operosa che non ama subire, piangersi addosso, ma nemmeno lasciarsi intimorire e ricattare. Non hanno in genere esperienze politiche, ma questo oggi è quesi un punto di forza. Lo scorso anno Wanda ha subito due attacchi dell’orso vicino alla sua casa in località Vastun a Strembo, costati la vita agli asini “Cirillo” e “Beppo”,e alla capra “Marilin”.

Tutto è nato perché, invece che tacere, ha caricato un asino moribondo (leggi tutto) su un piccolo mezzo agricolo e lo ha portato con dei cartelli di protesta dinnanzi alla sede dei Signori del Parco (ogni riferimento ai Signori del Castello kafkiano è puramente intenzionale), veri Signori dell'Orso. Loro hanno concepito e realizzato Life Ursus, un progetto ideologizzato e spettacolarizzato per ripopolare il Trentino di orsi sloveni, spesso confidenti con l'uomo perché alimentati ai carnai. Un ripopolamento che ha assunto i connotati della re-introduzione artificiale e forzata dopo l'estinzione di tutti gli orsi autoctoni (e la finalità di assicurare un bel flusso di finanziamenti al Parco).

Wanda non si scompone quando dice «Oggi, quando mi va bene gli orsi intorno a casa mia sono solo tre, ma sono arrivati fino a cinque». Il suo gesto di rottura, la sua dissacrazione del tabù del sacro orso, che non può essere sparato ma neppure criticato, ha fatto scalpore. E molti, che non osavano esternare i loro sentimenti per autocensura, hanno preso a telefonare a Wanda e hanno aderito al comitato. «...da tutto il Trentino mi chiamano per denunciare razzie e predazioni, i danni da orso non si contano ma sono coperti da omertà. Solo nell’ultimo periodo l’orso ha dilaniato delle galline a 10 metri da un’abitazione a Terlago, delle pecore nella Piana di Caderzone, un bel caprone e due capre in val Nardis, una manza in val Nambrone, delle pecore a Prada (sopra San Lorenzo in Banale) ed a Prà Rodont a Pinzolo».

"Non vogliamo rovinare la stagione turistica"
Lo scorso anno (2012) le "operazioni" del comitato erano state sospese nel periodo estivo di maggiore presenza turistica. "Non vogliamo rovinarci con le nostre mani, non vogliamo perdere l'appoggio degli albergatori" dicevano gli amici del Comitato. In realtà, a partire da Wanda e dal marito - che hanno un negozio di prodotti tipici - anche i membri del Comitato sono direttamente o indirettamente legati all'attività turistica. Quest'anno, però, hanno deciso di fare un salto di qualità. Evidentemente il problema si fa sempre più serio. Così il Comitato ha deciso di fare informazione e raccogliere firme anche in piena stagione turistica, con l'intenzione di coinvolgere gli stessi turisti. Venerdì 19 luglio 2013 nella piazza del mercato di Carisolo alcuni membri del Comitato hanno iniziato a raccogliere firme in piazza e a informare le persone sulla reale pericolosità dell’orso.

La gente non va più nei boschi. Si cerca lo spray antiorso
La paura è che, con l'aumentare degli orsi e delle probabilità di "incontri ravvicinati di spiacevole tipo" con Yoghi, Cindy e Bubu, il tanto decantato attrattore turistico si trasformi in un boomerang. Le continue aggressioni ad animali domestici in varie parti del Trentino occidentale (quest'anno sia nei pressi di Trento che sul Baldo sono state predate anche vacche adulte) sono causa di una forte tensione tra gli allevatori e i pastori professionali, che hanno già dovuto abbandonare alcune malghe ove la "convivenza" è insostenibile (leggi tutto).

Ma sono preoccupati e arrabbiati anche i tanti "hobbisti". Sono molte le persone che ancora allevano animali di bassa corte per autoconsumo e altrettanto numerosi i produttori apistici. Vivono in costante tensione quando si apprendono notizie di malefatte dei pelosoni nelle vicinanze. L'effetto dell'orso è quello di costringere la gente a rifornirsi ... al supermercato anche quando potrebbe produrre benissimo da sé molte derrate alimentari a km 0; evidentemente si vuole favorire l'abbandono totale della montagna, non la si deve usare più come fonte di cibo e altre utilità. Cui prodest? Forse a chi vuole monopolizzare il controllo delle risorse alimentari, a chi vende OGM e pesticidi verrebbe da dire.

Di fronte allo stillicidio di stragi di animali e di alveari, che avviene anche in prossimità degli abitati, è evidente che cresca anche la paura per le possibili aggressioni alle persone. Di questo hanno cominciato a preoccuparsi anche gli albergatori che temono moltissimo che la paura di diffonda tra i turisti. Ma nessuno siu deve preoccupare: l'orso è vegetariano e non ha mai fatto male a una mosca ma se proprio docvesse accadere il fattaccio e se rinunciate ad ogni rivalsa contro la Provincia nel caso Yoghi vi accoppi un congiunto avrete un risarcimento di 250 mila € da Mamma Provincia. Gli anziani e le famiglie con i bambini frequentano sempre meno i boschi, si va di meno a far legna, a raccogliere funghi, piccoli frutti, erbe officinali. E quando si va lo si fa con una inquietudine che non ti abbandona mai. Hanno paura anche i taglialegna e gli altri "operatori della montagna". L'avv. Mario Giuliano, però, non ci sta. Il legale, residente a Trento, ha recentemente promosso un'iniziativa per chiedere al Ministro dell'Interno Alfano (leggi tutto) che venga posto in libera vendita lo spray al peperoncino anti-orso utilizzato in Nord America (e anche dai turisti americani che visitano i parchi della Romania). La discussione sullo spray ha riacceso le discussioni e le polemiche sul tema. Bene.

La raccolta firme è partita bene
Elena Fostini, vicepresidente del Comitato, Ugo Lorenzi e Federico Valentini raccontano così la loro prima mattinata a contatto con le persone: «la gente, turisti e non, hanno paura dell'orso, ma abbiamo pacificamente discusso anche con qualche persona pro-orso. Ci sono stati degli ospiti che sono venuti da località vicine a Trento, appositamente per firmare e ci hanno chiesto parecchie cartoline che ci faranno avere firmate». «In una mattina,sottolineano gli attivisti “anti orso”, abbiamo raccolto molte adesioni al Comitato, oltre 200 firme sulle cartoline per la petizione popolare tesa a “liberare il Trentino dagli orsi e dai grandi predatori”». Le cartoline, molto immediate ed esplicite nelle parole e nelle immagini, sono riportate qui sotto.

Immagine

La storia, dalla fine del XVIII secolo al XX secolo, è segnata dalle tragedie scaturite dalla volontà di imporre le "Utopie progressive e salvifiche" al popolo ignorante, oscurantista, contro-rivoluzionario (oggi "scarsamente ecoconsapevole"). Possibile che non si voglia ancora capire la lezione? Egalitè libertè fraternitè o Orso-come-riscatto-ecologico poco importa. Alle minoranze giacobine importa imporre, attraverso le loro Utopie, il loro potere... e i loro interessi.

Chi vuole contattare il Comitato può telefonare al n. 3483641940, scrivere a:
comitatoantiorso@libero.it andare nel sito: www.comitatoantiorso.webnode.it o in Facebook
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da bipbip »

Per conclamata carenza d'orso orobico si è ora costretti a proporre articoli allarmistici di "stragi" e di raccolta firme relative alla regione Trentino, dove il numero degli orsi è sostanzialmente diverso da quello lombardo. Sorvolando sul resto dell'articolo e su alcune considerazioni risibili quali: la gente non và più per boschi per paura dell'orso??!! Andate in Trentino e guardate la realtà. I turisti in quella regione, nonostante il cospicuo numero dei plantigradi non mancano certo...anzi!!! a_39

Ma vien da sorridere quando si legge e si fà proprio un articolo in cui si afferma: alle minoranze giacobine importa imporre, attraverso le loro Utopie, il loro potere... e i loro interessi. Il sondaggio di questo forum direbbe l'esatto contrario: i favorevoli all'orso son in netta maggioranza. a_2

Se poi volessimo analizzare gli interessi delle due opposte fazioni, ritengo sian ben maggiori e fondati quelli degli allevatori, rispetto a quelli dei semplici fruitori degli spazi verdi. a_45
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

bipbip ha scritto:Per conclamata carenza d'orso orobico si è ora costretti a proporre articoli allarmistici di "stragi" e di raccolta firme relative alla regione Trentino, dove il numero degli orsi è sostanzialmente diverso da quello lombardo. Sorvolando sul resto dell'articolo e su alcune considerazioni risibili quali: la gente non và più per boschi per paura dell'orso??!! Andate in Trentino e guardate la realtà. I turisti in quella regione, nonostante il cospicuo numero dei plantigradi non mancano certo...anzi!!! Ma vien da sorridere quando si legge e si fà proprio un articolo in cui si afferma: alle minoranze giacobine importa imporre, attraverso le loro Utopie, il loro potere... e i loro interessi. Il sondaggio di questo forum direbbe l'esatto contrario: i favorevoli all'orso son in netta maggioranza. Se poi volessimo analizzare gli interessi delle due opposte fazioni, ritengo sian ben maggiori e fondati quelli degli allevatori, rispetto a quelli dei semplici fruitori degli spazi verdi.
OT: mi sa che hai un credito in geografia, un conto è TN un'altro BZ, due realtà molto differenti...uno è più serio e strutturato sul cosa fare, di la c'è la trincea e NON SI PASSA!
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da greggio »

Io mi ripeto, metterei il divieto di vedere cartoni animati oltre i 13 anni!
offuscano la mente e come dice il Corti rendono bacate le teste!
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bipbip
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da bipbip »

elio.biava ha scritto:OT: mi sa che hai un credito in geografia, un conto è TN un'altro BZ, due realtà molto differenti...uno è più serio e strutturato sul cosa fare, di la c'è la trincea e NON SI PASSA!
a_39 a_39 a_39 Può essere che io abbia debiti in geografia, ma quel che e' certo è che tu hai gravi difetti di vista!
Guardati per bene l'ultima immagine da cui è stato preso spunto per gridare alla strage. Nel caso non fossi pure daltonico è quella a sfondo rosso, e leggi attentamente ciò che stà scritto : firma anche tu per liberare il TRENTINO e i trentini dagli orsi! a_45
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bipbip
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da bipbip »

greggio ha scritto:Io mi ripeto, metterei il divieto di vedere cartoni animati oltre i 13 anni!
offuscano la mente e come dice il Corti rendono bacate le teste!
Bacato? Per esserlo si dovrebbe possedere un cervello, e normalmente chi cerca l'offesa gratuita e si comporta da maleducato non ne ha.
Sappi che stai apostrofando con questo epiteto la maggioranza che democraticamente ha votato il sondaggio sull'orso. a_35
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