dal Centro dell'Aquila
L’orso si dedica alle cure termali
RIVISONDOLI. Anche l'orso ama andare alle terme? Sembrerebbe proprio di sì visto che un esemplare di notevoli dimensioni si è avvicinato alla rete di protezione esterna delle terme di Rivisondoli. Ai ragazzi che giocavano dall'altra parte della staccionata inizialmente è sembrato di sognare a occhi aperti, ma dopo qualche attimo di spavento, sono corsi a chiamare i loro genitori e il proprietario della struttura che insieme, attoniti, hanno assistito alla "sfilata" del plantigrado.
Probabilmente l'animale, stressato dai flash di escursionisti e curiosi, aveva pensato di trovare un po' di relax nelle terme di Rivisondoli, ma anche qui l'eccessiva presenza di turisti deve averlo spinto a desistere dal suo intento portandolo a riguadagnare la strada del bosco. «L'animale», ha spiegato il dottor Luigi Altamura, titolare della struttura, che ha assistito ai fatti insieme a molti altri turisti, «deve essere stato attirato dall'odore di cibo proveniente dalle cucine, ma la nostra presenza lo ha spinto ad allontanarsi placidamente lasciando enormi impronte nell'area circostante. A mio parere, anche l'umidità di origine sulfurea della zona può essergli stata utile per liberarsi dalla presenza di parassiti e insetti». Il caso è stato subito segnalato al Corpo forestale dello Stato che, secondo, quanto riferito dallo stesso Altamura, stava seguendo i movimenti del plantigrado attraverso il radiocollare. Un episodio di fine estate non isolato; da circa un mese infatti, sono ben tre gli orsi che stanno frequentando assiduamente il territorio dell'Altopiano delle Cinquemiglia. I casi più frequenti si sono verificati a Pescocostanzo e precisamente nel territorio del Bosco di Sant’Antonio.
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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L’orso si dedica alle cure termali
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da ILCENTRO - L'aquila
5 settembre 2013
L’orsa Gemma fa strage nei pollai di Scanno
Divorate galline e conigli, gli allevatori chiedono aiuto al Parco
SCANNO. Una quarantina i "pennuti" divorati e circa 60 invece i conigli sbranati "visitando" tre diversi pollai alla periferia del paese. Proseguono senza sosta a Scanno le gesta predatorie dell'orsa Gemma, che non si riesce a fermare neppure con porte e finestre in ferro o con le reti elettriche installate attorno ai casotti. Questa volta ha agito di notte, dall'Aia del fiume all'incrocio con il bivio di Frattura, fino a Vallone Grippo nei pressi del lago, facendo strage di conigli, polli e galline custodite in diversi ricoveri agricoli. In quello di Giuseppe Cetrone, dopo aver scoperchiato il tetto del capanno, ha ucciso 60 conigli mentre nel casotto di Ilario Notarmuzi ha razziato 30 galline. Nell'altro pollaio ancora, di proprietà di Silverio Paletta, l'orsa Gemma dopo aver rotto il cancello del recinto e sfondato il tetto del pollaio è riuscita ad agguantare 12 polli e 3 galline. Sul posto le guardie del Parco per i rilievi e si rinnovano le proteste degli allevatori e agricoltori locali che oltre a chiedere il risarcimento danni invitano i vertici del Parco ad allontanare immediatamente l'animale.
5 settembre 2013
L’orsa Gemma fa strage nei pollai di Scanno
Divorate galline e conigli, gli allevatori chiedono aiuto al Parco
SCANNO. Una quarantina i "pennuti" divorati e circa 60 invece i conigli sbranati "visitando" tre diversi pollai alla periferia del paese. Proseguono senza sosta a Scanno le gesta predatorie dell'orsa Gemma, che non si riesce a fermare neppure con porte e finestre in ferro o con le reti elettriche installate attorno ai casotti. Questa volta ha agito di notte, dall'Aia del fiume all'incrocio con il bivio di Frattura, fino a Vallone Grippo nei pressi del lago, facendo strage di conigli, polli e galline custodite in diversi ricoveri agricoli. In quello di Giuseppe Cetrone, dopo aver scoperchiato il tetto del capanno, ha ucciso 60 conigli mentre nel casotto di Ilario Notarmuzi ha razziato 30 galline. Nell'altro pollaio ancora, di proprietà di Silverio Paletta, l'orsa Gemma dopo aver rotto il cancello del recinto e sfondato il tetto del pollaio è riuscita ad agguantare 12 polli e 3 galline. Sul posto le guardie del Parco per i rilievi e si rinnovano le proteste degli allevatori e agricoltori locali che oltre a chiedere il risarcimento danni invitano i vertici del Parco ad allontanare immediatamente l'animale.
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Paura in Ciociaria, tre cavalli feriti da un orso
dal Corriere della Sera
Paura in Ciociaria, tre cavalli feriti da un orso
Il plantigrado, che in passato ha ucciso pecore e conigli, è riapparso due volte in pochi giorni
SAN DONATO VALCOMINO (Frosinone) - Nuovo attacco dell’orso marsicano a San Donato Valcomino, nel Frusinate. Il plantigrado, che negli ultimi mesi si è visto più volte in paese uccidendo anche pecore e conigli in una fattoria didattica all’interno di un agriturismo della zona, ha fatto di nuovo la sua comparsa in questi giorni per ben due volte. È successo prima in località Vorga, verso Settefrati, poi il temibile animale è stato visto in contrada San Paolo, zona ad alta densità abitativa, poco distante dal al centro del paese, dove qualche mese fa era stato immortalato con un video da alcuni giovani mentre era a spasso lungo la strada nei pressi dell’ufficio postale.
FERITI TRE CAVALLI - L’orso stavolta ha attaccato tre cavalli, tra cui un purosangue. Due sono rimasti feriti in modo grave e non si sa se riusciranno a salvarsi. Uno è stato aggredito alla gola, al terzo è stata staccata la coda. I tre equini, che erano in un recinto, sono ora affidati alle cure veterinarie. In località San Paolo, da quanto si è appreso, l’orso è stato visto mangiare fichi e frutta. In questo caso, ha solo danneggiato qualche staccionata. Un’altra incursione che fa aumentare i timori, soprattutto tra gli allevatori, e che sta portando il parco interregionale di Abruzzo,Lazio e Molise (Pnalm) a monitorare costantemente la situazione per cercare di porvi rimedio, dopo le ripetute incursioni nel paese turistico della Valcomino.
SOLUZIONE NEL GPS - Il parco ora intende dotare l’orso di un collare Gps allo scopo di studiarne tutti i movimenti e tenerlo sotto controllo. Attraverso un sistema satellitare si riuscirà così a individuare l’orso e a capirne tutti i movimenti. Con il collare si potrà controllare l’orso marsicano anche nel caso di attacchi agli animali e danni alle attività zootechiche. Per applicare il collare, l’orso dovrà essere catturato e narcotizzato, prima di rimetterlo in libertà.
«GARANTIRE SICUREZZA» - I timori crescono a San Donato Valcomino, dove l’orso sta intanto producendo anche effetti positivi per il turismo. Il sindaco, Antonello Antonellis, chiede un intervento deciso per garantire l’incolumità degli abitanti. ‹‹ Occorrono – dichiara il primo cittadino- provvedimenti rapidi per garantire la massima sicurezza e tranquillità per gli abitanti, soprattutto perché sempre più spesso l’animale arriva vicino alle abitazioni. Ho sentito il direttore del Parco nazionale e, dopo l’ultimo episodio avvenuto domenica, si va verso la decisione di applicare il collare satellitare››
Paura in Ciociaria, tre cavalli feriti da un orso
Il plantigrado, che in passato ha ucciso pecore e conigli, è riapparso due volte in pochi giorni
SAN DONATO VALCOMINO (Frosinone) - Nuovo attacco dell’orso marsicano a San Donato Valcomino, nel Frusinate. Il plantigrado, che negli ultimi mesi si è visto più volte in paese uccidendo anche pecore e conigli in una fattoria didattica all’interno di un agriturismo della zona, ha fatto di nuovo la sua comparsa in questi giorni per ben due volte. È successo prima in località Vorga, verso Settefrati, poi il temibile animale è stato visto in contrada San Paolo, zona ad alta densità abitativa, poco distante dal al centro del paese, dove qualche mese fa era stato immortalato con un video da alcuni giovani mentre era a spasso lungo la strada nei pressi dell’ufficio postale.
FERITI TRE CAVALLI - L’orso stavolta ha attaccato tre cavalli, tra cui un purosangue. Due sono rimasti feriti in modo grave e non si sa se riusciranno a salvarsi. Uno è stato aggredito alla gola, al terzo è stata staccata la coda. I tre equini, che erano in un recinto, sono ora affidati alle cure veterinarie. In località San Paolo, da quanto si è appreso, l’orso è stato visto mangiare fichi e frutta. In questo caso, ha solo danneggiato qualche staccionata. Un’altra incursione che fa aumentare i timori, soprattutto tra gli allevatori, e che sta portando il parco interregionale di Abruzzo,Lazio e Molise (Pnalm) a monitorare costantemente la situazione per cercare di porvi rimedio, dopo le ripetute incursioni nel paese turistico della Valcomino.
SOLUZIONE NEL GPS - Il parco ora intende dotare l’orso di un collare Gps allo scopo di studiarne tutti i movimenti e tenerlo sotto controllo. Attraverso un sistema satellitare si riuscirà così a individuare l’orso e a capirne tutti i movimenti. Con il collare si potrà controllare l’orso marsicano anche nel caso di attacchi agli animali e danni alle attività zootechiche. Per applicare il collare, l’orso dovrà essere catturato e narcotizzato, prima di rimetterlo in libertà.
«GARANTIRE SICUREZZA» - I timori crescono a San Donato Valcomino, dove l’orso sta intanto producendo anche effetti positivi per il turismo. Il sindaco, Antonello Antonellis, chiede un intervento deciso per garantire l’incolumità degli abitanti. ‹‹ Occorrono – dichiara il primo cittadino- provvedimenti rapidi per garantire la massima sicurezza e tranquillità per gli abitanti, soprattutto perché sempre più spesso l’animale arriva vicino alle abitazioni. Ho sentito il direttore del Parco nazionale e, dopo l’ultimo episodio avvenuto domenica, si va verso la decisione di applicare il collare satellitare››
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da ILCENTRO - L'aquila
19 settembre 2013
scanno, il ritorno di gemma
Orsa semina il panico al ristorante
Incursione fra i clienti del locale. Il Parco: possibili provvedimenti
SCANNO. Niente più frutteti, orti e pollai fuori dal paese ma il giardino di un ristorante nel centro abitato di Scanno. È stata questa la nuova e insolita destinazione dell'orsa Gemma, che l'altra sera poco dopo le 20 si è resa protagonista di una pacifica incursione nel piccolo parco della pizzeria “La Foce”. Forse attratta dal profumo delle pietanze, l'orso goloso, passando tranquillamente dinanzi al portone di ingresso di alcune abitazioni in viale degli Alpini, si è spinto fin dietro il vetro della sala ristorante, seminando il panico tra i numerosi clienti che stavano cenando in quel momento nel locale. «Era enorme ma non sembrava particolarmente agitato» commenta il proprietario del ristorante, Sandro Fronterotta «tant'è che non ha fatto molti danni in giardino, fatta eccezione per la rete di recinzione che ha divelto per fuggire. In quei minuti dentro al ristorante non si è capito più niente e la calma è tornata solo quando l'animale è stato allontanato grazie all'intervento degli agenti della Forestale». L'orsa Gemma, poco prima, era stata avvistata da un anziano falegname che percorrendo via dei Pescatori per fare rientro a casa si è imbattuto improvvisamente nel plantigrado. Con non poco spavento per sè e per il suo piccolo cagnolino. In paese ormai è tanta la curiosità e tanti sono anche i turisti che si aggirano con torce per le strade alla ricerca dell'animale nonostante il «divieto assoluto» di avvicinarsi all'orso. Il sindaco Pietro Spacone, con un'ordinanza emessa a luglio, impedisce di avvicinarsi alla fauna selvatica con automobili e altri mezzi di trasporto e per assicurare le migliori condizioni di tranquillità dell'animale ha ordinato anche il divieto di utilizzare lampade, flash di macchine fotografiche, fari e altri strumenti che possono arrecare disturbo all'animale confidente. Ma dopo l'ultima inquietante incursione dell'orsa Gemma nel centro abitato del paese, sale ora la preoccupazione dei residenti che sono spaventati dalla reale possibilità di imbattersi da vicino con il plantigrado in qualche angolo del paese e in ogni momento della giornata. «Stiamo monitorando l'orsa Gemma attraverso le procedure riconosciute dal protocollo internazionale» spiega il commissario del Parco nazionale d'abruzzo, Giuseppe Rossi «ma a seguito di questo ultimo episodio è mia intenzione convocare il Comitato scientifico e la direzione dell'Ente per discutere se è necessario intervenire diversamente».
19 settembre 2013
scanno, il ritorno di gemma
Orsa semina il panico al ristorante
Incursione fra i clienti del locale. Il Parco: possibili provvedimenti
SCANNO. Niente più frutteti, orti e pollai fuori dal paese ma il giardino di un ristorante nel centro abitato di Scanno. È stata questa la nuova e insolita destinazione dell'orsa Gemma, che l'altra sera poco dopo le 20 si è resa protagonista di una pacifica incursione nel piccolo parco della pizzeria “La Foce”. Forse attratta dal profumo delle pietanze, l'orso goloso, passando tranquillamente dinanzi al portone di ingresso di alcune abitazioni in viale degli Alpini, si è spinto fin dietro il vetro della sala ristorante, seminando il panico tra i numerosi clienti che stavano cenando in quel momento nel locale. «Era enorme ma non sembrava particolarmente agitato» commenta il proprietario del ristorante, Sandro Fronterotta «tant'è che non ha fatto molti danni in giardino, fatta eccezione per la rete di recinzione che ha divelto per fuggire. In quei minuti dentro al ristorante non si è capito più niente e la calma è tornata solo quando l'animale è stato allontanato grazie all'intervento degli agenti della Forestale». L'orsa Gemma, poco prima, era stata avvistata da un anziano falegname che percorrendo via dei Pescatori per fare rientro a casa si è imbattuto improvvisamente nel plantigrado. Con non poco spavento per sè e per il suo piccolo cagnolino. In paese ormai è tanta la curiosità e tanti sono anche i turisti che si aggirano con torce per le strade alla ricerca dell'animale nonostante il «divieto assoluto» di avvicinarsi all'orso. Il sindaco Pietro Spacone, con un'ordinanza emessa a luglio, impedisce di avvicinarsi alla fauna selvatica con automobili e altri mezzi di trasporto e per assicurare le migliori condizioni di tranquillità dell'animale ha ordinato anche il divieto di utilizzare lampade, flash di macchine fotografiche, fari e altri strumenti che possono arrecare disturbo all'animale confidente. Ma dopo l'ultima inquietante incursione dell'orsa Gemma nel centro abitato del paese, sale ora la preoccupazione dei residenti che sono spaventati dalla reale possibilità di imbattersi da vicino con il plantigrado in qualche angolo del paese e in ogni momento della giornata. «Stiamo monitorando l'orsa Gemma attraverso le procedure riconosciute dal protocollo internazionale» spiega il commissario del Parco nazionale d'abruzzo, Giuseppe Rossi «ma a seguito di questo ultimo episodio è mia intenzione convocare il Comitato scientifico e la direzione dell'Ente per discutere se è necessario intervenire diversamente».
Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da ILCENTRO - L'aquila
20 settembre 2013
Troppe incursioni dell’orsa Gemma, ora basta
SCANNO. Una incursione che ha spaventato parecchio la popolazione e che ha spinto il sindaco Pietro Spacone ad alzare la voce con i vertici del Parco nazionale d'Abruzzo. «Ora basta, questo non è possibile. Quanto accaduto l'altra sera con l'orso perfino dietro il vetro della sala di un ristorante, proprio nel centro del paese, non solo è inaccettabile», commenta Spacone, «ma dimostra che il monitoraggio dell'animale non funziona. Chiederò ufficialmente al Parco interventi alternativi e definitivi a tutela dell'incolumità pubblica». Torna a far parlare di sè Gemma, l'orsa del Parco divenuta famosa per la sua abitudine di ficcarsi spesso tra le case di Scanno in cerca di cibo. Stavolta, addirittura, il grosso plantigrado non si è accontentato di setacciare orti e pollai alla periferia del paese ma, attirato dal profumo delle pietanze in cottura, è improvvisamente comparso dietro il vetro del ristorante "La Foce" seminando il panico nel locale. A riportare la calma, dentro e fuori la pizzeria di viale degli Alpini, è stato il provvidenziale intervento degli agenti della Forestale che hanno costretto l'animale a battere in ritirata. Ma l'orsa Gemma, sempre nella stessa serata di mercoledì, è stata nuovamente avvistata in pieno centro abitato da alcuni residenti che passeggiavano nonostante l'ora tarda. Ormai si tratta quasi di appuntamenti fissi, di "visite" che prima avvenivano solo di notte ma che adesso inspiegabilmente si ripetono anche di giorno. Naturalmente Gemma continua a suscitare l'interesse dei turisti, che nonostante l'ordinanza comunale di divieto pattugliano frequentemente le strade di Scanno con torce e macchine fotografiche nella speranza di imbattersi nell'orso.
20 settembre 2013
Troppe incursioni dell’orsa Gemma, ora basta
SCANNO. Una incursione che ha spaventato parecchio la popolazione e che ha spinto il sindaco Pietro Spacone ad alzare la voce con i vertici del Parco nazionale d'Abruzzo. «Ora basta, questo non è possibile. Quanto accaduto l'altra sera con l'orso perfino dietro il vetro della sala di un ristorante, proprio nel centro del paese, non solo è inaccettabile», commenta Spacone, «ma dimostra che il monitoraggio dell'animale non funziona. Chiederò ufficialmente al Parco interventi alternativi e definitivi a tutela dell'incolumità pubblica». Torna a far parlare di sè Gemma, l'orsa del Parco divenuta famosa per la sua abitudine di ficcarsi spesso tra le case di Scanno in cerca di cibo. Stavolta, addirittura, il grosso plantigrado non si è accontentato di setacciare orti e pollai alla periferia del paese ma, attirato dal profumo delle pietanze in cottura, è improvvisamente comparso dietro il vetro del ristorante "La Foce" seminando il panico nel locale. A riportare la calma, dentro e fuori la pizzeria di viale degli Alpini, è stato il provvidenziale intervento degli agenti della Forestale che hanno costretto l'animale a battere in ritirata. Ma l'orsa Gemma, sempre nella stessa serata di mercoledì, è stata nuovamente avvistata in pieno centro abitato da alcuni residenti che passeggiavano nonostante l'ora tarda. Ormai si tratta quasi di appuntamenti fissi, di "visite" che prima avvenivano solo di notte ma che adesso inspiegabilmente si ripetono anche di giorno. Naturalmente Gemma continua a suscitare l'interesse dei turisti, che nonostante l'ordinanza comunale di divieto pattugliano frequentemente le strade di Scanno con torce e macchine fotografiche nella speranza di imbattersi nell'orso.
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Orso di 6 anni ucciso a fucilate in val di Rabbi
tratto da Alto Adige - 30 Settembre 2013
Orso di 6 anni ucciso a fucilate in val di Rabbi
I cacciatori l’hanno trovato morto in località Polinar di Rabbi, la stessa dove l’anno scorso aveva compiuto delle razzie di pecore e vitelli. Era in stato di decomposizione, ma secondo i primi elementi raccolti dalla Forestale di Malè il plantigrado sarebbe stato ucciso da un’arma da fuoco. Si tratterebbe del primo orso ucciso in Trentino, se l’ipotesi dovesse venire confermata dalle analisi dei veterinari dell’Istituto zooprofilattico di Trento, dove è stata trasportata la carcassa dell’animale. Il rinvenimento - poco fuori dal perimetro del Parco nazionale dello Stelvio - risale alla tarda mattinata di sabato, ma la notizia è trapelata soltanto nella giornata di ieri. Maurizio Zanin, direttore del Servizio foreste e fauna della Provincia, mantiene il massimo riserbo: «Abbiamo trovato un orso morto e stiamo facendo accertamenti: quando li avremo conclusi diremo quello che sappiamo». Il dirigente invita ad avere pazienza: «Abbiamo funzioni di vigilanza, non solo tecniche». Dell’esemplare si conosce il sesso - maschile - e l’età approssimativa - 6 o 7 anni -, ma non sarà difficile individuarlo con precisione dato che era dotato del radiocollare che permette di controllarne gli spostamenti.
Orso di 6 anni ucciso a fucilate in val di Rabbi
I cacciatori l’hanno trovato morto in località Polinar di Rabbi, la stessa dove l’anno scorso aveva compiuto delle razzie di pecore e vitelli. Era in stato di decomposizione, ma secondo i primi elementi raccolti dalla Forestale di Malè il plantigrado sarebbe stato ucciso da un’arma da fuoco. Si tratterebbe del primo orso ucciso in Trentino, se l’ipotesi dovesse venire confermata dalle analisi dei veterinari dell’Istituto zooprofilattico di Trento, dove è stata trasportata la carcassa dell’animale. Il rinvenimento - poco fuori dal perimetro del Parco nazionale dello Stelvio - risale alla tarda mattinata di sabato, ma la notizia è trapelata soltanto nella giornata di ieri. Maurizio Zanin, direttore del Servizio foreste e fauna della Provincia, mantiene il massimo riserbo: «Abbiamo trovato un orso morto e stiamo facendo accertamenti: quando li avremo conclusi diremo quello che sappiamo». Il dirigente invita ad avere pazienza: «Abbiamo funzioni di vigilanza, non solo tecniche». Dell’esemplare si conosce il sesso - maschile - e l’età approssimativa - 6 o 7 anni -, ma non sarà difficile individuarlo con precisione dato che era dotato del radiocollare che permette di controllarne gli spostamenti.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
ci danno da intendere che con il radiocollare tengono sotto controllo passo passo gli orsi, di stare tranquilli
....ma se devono trovarlo morto (morto già da parecchi giorni perchè era in avanzato stato di decoposizione) per poter leggere dal radiocollare i movimenti e per sapere che orso sia...


- elio.biava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
"duracell" scadenti ? carenza di "ombrellini"-antenna ? ... mancanza di fondi ad hoc ? boh!pluto ha scritto:ci danno da intendere che con il radiocollare tengono sotto controllo passo passo gli orsi, di stare tranquilli.... ma se devono trovarlo morto (morto già da parecchi giorni perchè era in avanzato stato di decoposizione) per poter leggere dal radiocollare i movimenti e per sapere che orso sia...

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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Padre e figlia attaccati da orso vicino a Kralovany
da Elips Slovacchia
Padre e figlia attaccati da orso vicino a Kralovany
A un uomo di 32 anni, Miroslav, e a sua figlia Lenka, una bambina di 11 anni, è capitata ieri, domenica 29 settembre, una gran brutta avventura mentre erano a caccia di funghi presso la cascata di Sutovo, nella foresta sulle montagne Mala Fatra. Un orso ha attaccato la coppia, e il padre ha fatto di tutto per difendere la ragazzina. Il risultato è che entrambi sono finiti all’ospedale di Martin con ferite e lacerazioni. Il padre, grave ma non in pericolo di vita, era in attesa di essere operato a un occhio. La ragazzina, invece, avrebbe riportato soltanto ferite lievi, e sarebbe stata dimessa dall’ospedale ieri sera dopo essere stata medicata. L’incidente è avvenuto ad appena un paio di chilometri dalla casa delle vittime.
Secondo quanto riporta l’edizione locale del quotidiano Sme, il sindaco del luogo avrebbe detto che l’orso avrebbe prima aggredito la bambina, ma il padre sarebbe intervenuto con un bastone per cercare di scacciarlo. A quel punto il plantigrade ha iniziato a colpire anche lui con morsi e unghiate. Recentemente si era registrato un caso simile a Turany, non lontano, quando un orso ha attaccato un uomo di Kysuce. Il sindaco dice che molti suoi cittadini si lamentano perché gli orsi hanno preso l’abitudine di aggirarsi intorno alle case di periferia, e hanno distrutto recinzioni e colture e fatto danni alle case. Ogni anno al comune arriva un certo numero di domande di risarcimento. Secondo un ricercatore dell’Orto botanico dell’Università Comenius di Martin, la zona di Turany, ad est della città di Martin, è probabilmente un corridoi migratorio degli orsi tra le montagne Mala e Velka Fatra.
Padre e figlia attaccati da orso vicino a Kralovany
A un uomo di 32 anni, Miroslav, e a sua figlia Lenka, una bambina di 11 anni, è capitata ieri, domenica 29 settembre, una gran brutta avventura mentre erano a caccia di funghi presso la cascata di Sutovo, nella foresta sulle montagne Mala Fatra. Un orso ha attaccato la coppia, e il padre ha fatto di tutto per difendere la ragazzina. Il risultato è che entrambi sono finiti all’ospedale di Martin con ferite e lacerazioni. Il padre, grave ma non in pericolo di vita, era in attesa di essere operato a un occhio. La ragazzina, invece, avrebbe riportato soltanto ferite lievi, e sarebbe stata dimessa dall’ospedale ieri sera dopo essere stata medicata. L’incidente è avvenuto ad appena un paio di chilometri dalla casa delle vittime.
Secondo quanto riporta l’edizione locale del quotidiano Sme, il sindaco del luogo avrebbe detto che l’orso avrebbe prima aggredito la bambina, ma il padre sarebbe intervenuto con un bastone per cercare di scacciarlo. A quel punto il plantigrade ha iniziato a colpire anche lui con morsi e unghiate. Recentemente si era registrato un caso simile a Turany, non lontano, quando un orso ha attaccato un uomo di Kysuce. Il sindaco dice che molti suoi cittadini si lamentano perché gli orsi hanno preso l’abitudine di aggirarsi intorno alle case di periferia, e hanno distrutto recinzioni e colture e fatto danni alle case. Ogni anno al comune arriva un certo numero di domande di risarcimento. Secondo un ricercatore dell’Orto botanico dell’Università Comenius di Martin, la zona di Turany, ad est della città di Martin, è probabilmente un corridoi migratorio degli orsi tra le montagne Mala e Velka Fatra.
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