Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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pluto
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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da gazzettino.it

Mucche sbranate sull'Altopiano: ecco il video dell'orso
In due settimane il plantigrado ha fatto strage di animali - Gli operatori preoccupati per l'alpeggio e per il turismo

ASIAGO - Cinque mucche sbranate nel giro di due settimane e mandrie disperse con capi feriti. E il rischio che la presenza dell'orso in Altopiano possa diventare un deterrente al turismo. È la fotografia della situazione di difficoltà in cui si trovano agricoltori, allevatori e operatori turistici dell'Altopiano di Asiago che descrive Costantino Toniolo (Ncd), presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale nella sua interrogazione a risposta immediata presentata alla Giunta regionale. «In queste ore le categorie degli allevatori si sono fatte sentire per via dei danni diretti arrecati dai plantigradi alle mandrie presenti a Malcesina e in val Galmarara per l'alpeggio - spiega Toniolo - Agli allevatori la Regione deve garantire modalità e tempi certi di ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica ai capi di allevamento e andare loro incontro per mettere in opera difese specifiche per i capi di bestiame». L'orso è stato ripreso da una webcam ieri notte: dopo aver sbranato una mucca a Galmarara, la Forestale ha posizionato la telecamera vicino alla carcassa e l'ha lasciata lì in attesa che tornasse. E puntualmente è arrivato nella notte a finire il pasto. E' un maschio di circa 3 anni, peso attorno a 1 quintale e mezzo.

http://video.ilgazzettino.it/nordest/ec ... 5365.shtml
Toniolo, intanto, ricorda nell'interrogazione che durante l'estate sul territorio altopianese i bovini in alpeggio sono molto numerosi e si contano oltre 100 malghe in cui si pratica l'allevamento. Un comparto quello dei Sette comuni che costituisce per estensione dei pascoli e per numeri, il più importante sistema di alpeggio dell'intero arco alpino. «L'altra preoccupazione riguarda il turismo», continua Toniolo: «alcuni operatori mi hanno contattato dicendomi che sono preoccupati per l'immagine dell'Altopiano con la presenza di orsi così aggressivi verso le attività di allevamento».

L'assessore regionale alla Caccia, Daniele Stival, replica: «Il problema dell'orso, lo sappiamo tutti, non nasce oggi. Coscienti di questo, abbiamo già da anni stretto rapporti di collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, il Corpo Forestale dello Stato e il Corpo di Polizia Provinciale. Abbiamo già formato squadre di emergenza e stiamo collaudando sul territorio un sistema efficace di segnalazione. Non siamo quindi impreparati per gestire la situazione. La scorsa notte abbiamo consegnato la recinzione elettrificata e assicurato il presidio della zona proprio grazie al Corpo Forestale dello Stato e alla Polizia provinciale. Ci stiamo inoltre attrezzando per poter fare dissuasione secondo i criteri di intervento autorizzati dal Ministero, che, lo ricordo, è competente in materia». «Per l'orso, e lo abbiamo fatto recentemente anche per il lupo - prosegue Stival - dobbiamo chiarire con forza che la Regione del Veneto non finanzia nessun intervento di ripopolamento, ci mancherebbe altro.» «Gli allevatori sono comprensibilmente preoccupati - aggiunge Stival- ma devono sapere che l'intenzione della Giunta regionale non è certo quella di favorire l'orso e le sue scorribande. L'obiettivo è invece quello di rendergli la vita più difficile, proteggendo le prede e dissuadendolo dall'assumere atteggiamenti via via più impattanti». «Anche l'orso - fa notare l'assessore - sta ricomparendo in tutto l'arco alpino, negli spazi che un tempo gli erano abituali. Giunge dalla Slovenia e dal vicino Trentino, spostandosi con grande facilità». «Non possiamo abbatterlo - prosegue Stival - perché è specie altamente protetta dall'Unione Europea. Sarebbe reato perseguito penalmente e automaticamente si aprirebbe una procedura di infrazione a livello comunitario. La sfida non può che essere quella di imparare a gestirlo. Limitando i danni, apprestando difese efficaci e, in caso di danno, risarcire gli allevatori che si ritrovano con capi di bestiame predati e mandrie spaventate».
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IW2LBR
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da IW2LBR »

dalla Provincia di Sondrio

L’orso M25 ad Albosaggia

Si sta spostando M25. Dalla Valbelviso ora è sopra Campei, ad Albosaggia.
Quota 900 metri. Da lì è infatti giunto l’ultimo segale emesso dal radiocollare di cui è dotato. Ma non è da escludere che nelle ultime ore si sia rimesso in viaggio. Del resto questo orso di due anni e mezzo ne ha fatta di strada: dopo aver lasciato il Trentino si è spinto fino in Austria via Livigno-Zernez. Ai primi del mese scorso è poi rientrato in Valtellina scendendo dal passo del Bernina. Ha fatto la spola tra la Valtellina e la Valposchiavo predando alcuni asini, uno dei quali, di proprietà del presidente dell’”Associazione per un territorio senza grandi predatori”.

L’olfatto sopraffino di cui è dotato deve avergli fatto capire che non era aria per lui e così ha scollinato di nuovo preferendo alle Retiche le Orobie. Per alcuni giorni ha sostato sul confine con la Bresciana e ora pare intenzionato ad esplorare i boschi dei dintorni di Sondrio. Nel frattempo non ha più predato animali, soprattutto non ha più attaccato asini, animali di cui va ghiotto (in Valtellina ne ha abbattuti due). La guardia però in Valle resta sempre alta e gli agenti della polizia provinciale oltre ai funzionari dell’ufficio caccia e pesca si stanno adoperando per preparare al meglio la popolazione. M25 non è il primo orso e non sarà di certo l’ultimo a visitare la provincia di Sondrio. Anzi, a dire il vero dalla Valle dei Forni è giunta nei giorni scorsi la segnalazione di un altro plantigrado che sarebbe stato visto da due pastorelli in quota con le mucche. Questo, però, di orso, è già una star grazie alle immagini girate dal commissario delle guardie venatorie Valerio Quadrio. Dopo aver piazzato alcune foto trappole, è riuscito ad immortalare l’orso mentre di notte si cibava dei resti di una preda, sopra Vervio. Immagini esclusive subito riprese dai siti di informazione e inoltrate a Trento dove verranno analizzate dagli esperti che curano il progetto per la reintroduzione dell’orso.n A.Mars.
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elio.biava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da elio.biava »

IW2LBR ha scritto:dalla Provincia di Sondrio
L’orso M25 ad Albosaggia
Si sta spostando M25. Dalla Valbelviso ora è sopra Campei, ad Albosaggia. Quota 900 metri. Da lì è infatti giunto l’ultimo segale emesso dal radiocollare di cui è dotato. Ma non è da escludere che nelle ultime ore si sia rimesso in viaggio. ...
Bene!? se siamo fortunati siam dentro un'altra volta. Va a sud verso di noi, incanalato verso il lago del Publino... a_34 dopo può andare verso Foppolo o zona Calvi. In questi giorni sta salendo un grosso gregge di pecore verso Armentarga (naturalmente dotato di asini a_11 ). "occhio alla penna" a_111
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Subiot
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da Subiot »

Ullallallaaaaaaaaaa !!!!!!!!
Bene .....
Preparo i "cannoni" ...... a_39 a_39 a_39
Mi sa che c'è da divertirsi anche stavolta ......
a_14 a_14 a_14
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
passovalcava
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da passovalcava »

Se va verso ovest trova M7
ocirne
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Messaggio da ocirne »

Sul sito e sull'edizione odierna dell'Eco di Bergamo

Orobie, i grandi predatori, Tracce di orso, lupo e lince

Se la lince è ormai presenza certa nelle nostre montagne, degli altri due esemplari, negli ultimi anni, si sono avuti segnali sempre più evidenti di passaggio. Per l’orso, dopo le ormai famose scorribande di JJ5 iniziate nel 2008, altri avvistamenti sono stati segnalati nel 2010, con sporadiche comparse, e nel 2012, con le incursioni di M7 che hanno riguardato principalmente la Valle Brembana e la Valle di Scalve. Ma la vera novità dell’ultimo periodo sembra essere il ritorno di un altro predatore, il lupo, salito alla ribalta delle cronache per alcuni recenti avvistamenti. Avvistamenti iniziati a partire dal 2000, quando in seguito a segnalazioni di predazioni di capre e pecore e a un sopralluogo dell’Università di Pavia, venne verificata la presenza di almeno 2-3 esemplari in Valle Seriana. Grazie ad alcune analisi genetiche infine, nel 2010 è stato possibile accertare la presenza del predatore, in particolare del lupo WBG1M, sulle Orobie bergamasche, accanto a contenuti casi di predazione sul bestiame. Questi (e altri) dati sono contenuti in una pubblicazione del Museo di scienze naturali «Caffi» di Bergamo, dal titolo «Lupo, orso e lince nel territorio bergamasco dal Medioevo ad oggi» a cura di Aldo Oriani, Gabriele Medolago e Chiara Crotti. E proprio al «Caffi» è stata dedicata una sala al ritorno dei grandi predatori sulle nostre montagne.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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Arriva l’avvocato dell’orso per affrontare i conflitti tra i cittadini e la fauna selvatica

Gioa dei Marsi. L’associazione “Rewilding Apennines”, con sede in Abruzzo e partner esclusivo per l’Italia della Fondazione internazionale “Rewilding Europe”, ha creato tre posti di lavoro part-time per tre giovani nell’area del progetto di conservazione dell’orso bruno marsicano, avviato dall’associazione all’inizio dell’anno, nella fascia di protezione esterna del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nei comuni di Gioia, Lecce e Ortona dei Marsi. Si tratta di “avvocati dell’orso”, ossia persone che, a seguito di un percorso di formazione specifico, possano svolgere un importante ruolo di contatto ravvicinato e costante con le comunità locali, per divulgare scopi ed attività del progetto e, soprattutto, rispondere alle esigenze degli abitanti, affrontando e aiutando a risolvere gli eventuali conflitti con la fauna selvatica. Un’idea, questa dei “bear advocates”, nata dapprima in Nord America e in seguito sperimentata con successo anche in altri paesi europei, come Spagna e Austria, laddove si renda necessario mitigare il conflitto tra uomo e grandi carnivori per permettere una pacifica convivenza. Nell’area di azione del progetto di Rewilding Apennines e sotto l’egida del team dell’associazione e dei Comuni interessati, i tre avvocati dell’orso raccoglieranno dati ed informazioni sulla presenza della fauna, anche attraverso la gestione di una rete di fototrappole, strumenti per il monitoraggio e controllo a distanza della fauna, e stabiliranno rapporti con allevatori, cacciatori, turisti e gli altri gruppi di interesse che hanno a che fare con la fauna selvatica.

Ove necessario, i tre avvocati forniranno supporto tecnico e recinzioni elettrificate ad allevatori ed agricoltori per prevenire eventuali danni arrecati dalla fauna e collaboreranno nella gestione ed educazione dei visitatori che, attratti dalle valenze naturalistiche dell’area, già cominciano ad affluire spontaneamente. Il progetto di Rewilding Apennines, infatti, si prefigge di rafforzare presso le comunità locali la consapevolezza del valore culturale ed economico legato alla presenza della fauna selvatica e creare i presupposti perché ciò diventi anche una reale opportunità di sviluppo socio-economico per la popolazione. Allo scopo di collegare conservazione e sviluppo economico, nelle aree esterne a parchi e riserve, importantissime come zone di collegamento tra di essi, ma spesso ignorate dal turismo, Rewilding Apennines sta sviluppando piani economici, opportunità ricettive e offerte turistiche per proporre soprattutto a livello internazionale esperienze a contatto con la natura e l’osservazione della fauna selvatica. E’ in questo contesto che sono stati identificati i potenziali candidati nei comuni interessati e, dopo una selezione svolta con interviste individuali, sono state assunte tre persone che dimostrano un’ottima conoscenza delle aree, una grande passione per la natura e, soprattutto, che hanno un ruolo attivo nella vita delle comunità locali. Il dialogo con la gente che vive il territorio e la collaborazione con le realtà locali è, infatti, una delle condizioni imprescindibili del progetto portato avanti da Rewilding Apennines nell’area dei tre comuni marsicani. Il lavoro dei tre avvocati dell’orso è assicurato sino alla fine del 2015, ma Rewilding Apennines sta lavorando per ottenere ulteriori finanziamenti per permettere di far proseguire la loro attività fino al 2019. Inoltre, la creazione e lo sviluppo delle attività turistiche potranno auspicabilmente offrire un naturale ampliamento dei ruoli e del coinvolgimento di questi giovani nel futuro.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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dal quotidiano Bassano Vicenza

Mucca eroina si immola contro l'orso per salvare il vitellino

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ASIAGO - L'orso "M4" è tornato a colpire, uccidendo ancora una volta una mucca (è la sesta) e ferendo un vitellino. E' successo nella notte tra mercoledì e giovedì, anche se il fatto è stato scoperto solo nel pomeriggio di ieri da un'escursionista. Teatro dell'ennesimo assalto l'area vicino a Malga Campo Mandriollo, situata nel comprensorio dei Larici, nel comune di Asiago, a 1.600 metri d'altezza: siamo ai confini con il Trentino, visto che la malga in questione è l'ultima in territorio vicentino. Sul posto sono saliti i forestali, gli agenti della Polizia Provinciale e due veterinari, che hanno curato il vitellino, dell'età di circa un mese, ferito da diverse unghiate e hanno accertato come alla manza sia stato spezzato l'osso del collo. Pare più che possibile che tra l'orso e la bovina, di circa 3 anni e del peso di circa 4 quintali, possa esserci stata una colluttazione. La mucca, di proprietà di un'azienda agricola di Villaverla, presente in Altopiano con una quarantina di capi, appartiene alla razza "limousine", particolarmente aggressiva, e potrebbe essere andata in aiuto al piccolo, pur non essendo il suo, visto che non aveva mai partorito. Una conferma in questo senso arriverebbe dal fatto che l'orso non ha mangiato l'animale, ma si è subito dileguato.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

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dal Giornale di Vicenza

Emergenza orso, per Coldiretti la situazione è fuori controllo

“Avevamo annunciato fin da subito che gli strumenti proposti dagli uomini del Corpo forestale dello Stato non sarebbero serviti a nulla. L’orso è stato trattato alla stregua di un animale da cortile, adottando misure di contenimento ridicole. Il recinto anti orso, infatti, è stato abbattuto con poche zampate, con il rischio che oggi l’animale sia ancora più pericoloso ”. E’ dura reazione del presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, dopo che all’attacco avvenuto in malga Galmarara vicino a Camporovere, nella notte tra sabato e domenica, con due vacche uccise e molte altre gravemente ferite, ne è seguito un altro che ha provocato ulteriori animali feriti e l’intera mandria dispersa.

“La conseguenza di questi attacchi – spiegano Martino Cerantola e Giovanni Pasquali, rispettivamente presidente e direttore provinciale Coldiretti Vicenza – e del ripopolamento di specie animali pericolose per gli allevamenti e, potenzialmente, anche per l’uomo sarà l’abbandono totale della montagna da parte delle attività imprenditoriali e produttive, con conseguenze inimmaginabili per il settore primario e per il turismo”. Coldiretti ha anche informato il prefetto di Vicenza dell’accaduto, e scriverà al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per manifestare viva preoccupazione. Sono oltre cento le malghe dell’Altopiano, un patrimonio unico in tutto il panorama europeo, che rischia di andare perduto. Il sindaco di Asiago Roberto Rigoni, ha evidenziato che “va presa in seria considerazione la pericolosità dell’animale per l’alpeggio, ma anche per le persone. Il Corpo forestale dello Stato non può limitarsi ad agire attraverso slogan che non possono tranquillizzare”.

Parole condivise anche dal consigliere regionale Nicola Finco, presente all’incontro: “è indispensabile radiocontrollare con urgenza l’animale e fare sì che vengano disposti adeguati risarcimenti a favore degli allevatori colpiti, prevedendo una copertura anche per i danni indiretti”. Un danno, quello dell’ orso, che si somma ad altre specie che insidiano il territorio dell’Altopiano. “Non dobbiamo dimenticare – aggiunge Dino Panozzo, presidente di zona Coldiretti di Asiago – che anche la forte presenza di caprioli e mufloni che devastano le colture va affrontata. Le istituzioni devono iniziare a riflettere sul rischio che la montagna venga abbandonata dalle attività produttive agricole, con danni pesantissimi al settore primario, ma anche al turismo ed all’indotto che ne deriva”. Irritato e spaventato anche Giuseppe Rigon, gestore di malga Galmarara. “Da due notti – ha detto – non chiudiamo occhio per la paura che l’orso si ripresenti, come è accaduto. I nostri animali, impauriti, non mangiano e la notte tra domenica e lunedì sono stati feriti altri capi”.

Dure le conclusioni del presidente di Coldiretti, Martino Cerantola: “l’assoluto immobilismo della Regione del Corpo forestale dello Stato, ogni giorno che passa non fa che aumentare i danni diretti ed indiretti, che dovrebbero essere ripagati proprio da chi si ostina a non adottare le opportune misure di salvaguardia degli animali d’allevamento e delle persone. Si dovrà pensare anche al mancato guadagno derivante dal turismo di malga e non solo ed ai tanti allevatori che lasciano la montagna per la paura degli attacchi dell’orso. La Regione Veneto riunisca con urgenza un tavolo tecnico per informare il mondo imprenditoriale agricolo e degli allevatori relativamente alle precise modalità di ripopolamento di queste specie animali, con specificazione chiara di costi e uomini in campo, nonché delle contromisure preventivate per far fronte ai conseguenti danni”.
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