Veneto: Stagione turistica a rischio a causa di un orso
È un orso di notevoli dimensioni, intelligente, rapido e soprattutto assassino. Finora e da due settimane ha già ucciso una decina di vacche e qualche pecora. L’orso è arrivato dal Trentino, attraversando il Monte Baldo per poi approdare nell'altopiano dove avrebbe trovato il paese della cuccagna.
Gli abitanti sono in ansia per varie ragioni, la prima la paura, infatti secondo esperti l’orso sarebbe pronto ad attaccare ed uccidere l’uomo, e poi perché non c’è più possibilità di pascolare gli animali nella stagione migliore. Secondo il Presidente provinciale Veneto di Coldiretti, Martino Cerantola “bisogna agire con urgenza, bisogna trovare il modo di liberarsi di questo problema, e senza alcuna azione cruenta ai danni dell’animale, sta seminando il panico, c’è il rischio di attacco all’uomo e le bestie che attacca muoiono dopo ore di atroci sofferenze”. Al Presidente non è andato giù neanche la costituzione di un tavolo creato alla Regione Veneto, che a suo avviso è servito più da passerella per i politici, soprattutto della Lega, che quel tavolo lo hanno fortemente voluto. Ma dal Palazzo della Regione Veneto fanno sapere che si aspettano le indicazioni del Governo, che è stato informato della questione, sul che fare. Secondo molti bisogna fare una caccia seria e senza tentennamenti all’orso, dopodiché addormentarlo e dotarlo di un collare che serva anche da indicatore per seguire tutti i suoi spostamenti. Un’altra fronda di cittadini o allevatori invece, secondo alcuni abitanti, sta cercando di organizzarsi, come spesso avviene, per farsi giustizia da soli uccidendo l’orso, attraverso trappole o fucili. Gli allevatori vedono la loro stagione a rischio, soprattutto quelli delle pecore che ancora non sono state portate al pascolo per paura di attacchi da parte dell’orso, e quelli di vacche che hanno già accusato il colpo degli otto capi ammazzati “dovremmo tornare giù in paese e sistemare gli animali nelle stalle e dichiarare chiusa la stagione del pascolo con tutti i danni economici che ne deriveranno". Gli allevatori fanno sapere che “ sappiamo per certo che i fondi per i danni subiti sono irrisori, e pertanto non avremmo neanche rimborsi simbolici su quanto stiamo perdendo". Intanto l’orso, oltre i danni causati alle bestie da pascolo, ha provocato anche una crisi politica tra Regione, Coldiretti e il Governo, l’Assessore alla caccia Stival dichiara senza mezzi termini “abbiamo fatto al Governo precisa richiesta di dotare l’orso di un segnale, perché è una specie a rischio estinzione, protetta dall’Unione Europea, quindi noi non possiamo decidere nulla".
Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dal Giornale di Brescia
L'orso affamato fa strage di pecore
L’orso è tornato. Affamato e spietato. Strage di pecore sui monti alle spalle dell’abitato di Corteno Golgi: nella notte tra venerdì e sabato, una decina di esemplari di proprietà di un contadino che gestisce una stalla in quota, sono stati sbranati da un plantigrado in cerca di cibo. Le carcasse degli animali sono state ritrovate nei prati lungo le pendici del Monte Padrio, rilievo che divide Vallecamonica e Valtellina. Nessun dubbio sull’autore del misfatto: l’orso, infatti è stato avvistato anche da un contadino che si trovava in zona e che ha allertato gli agenti della Polizia provinciale. La zona in questione è una delle più conosciute e frequentate dagli allevatori di pecore, che già nella giornata di ieri hanno radunato le greggi che pascolano libere sulla montagna per metterle al sicuro nelle stalle o, in alcuni casi, riportarle a valle. Il timore è che l’orso possa tornare in zona per cercare cibo.
L'orso affamato fa strage di pecore
L’orso è tornato. Affamato e spietato. Strage di pecore sui monti alle spalle dell’abitato di Corteno Golgi: nella notte tra venerdì e sabato, una decina di esemplari di proprietà di un contadino che gestisce una stalla in quota, sono stati sbranati da un plantigrado in cerca di cibo. Le carcasse degli animali sono state ritrovate nei prati lungo le pendici del Monte Padrio, rilievo che divide Vallecamonica e Valtellina. Nessun dubbio sull’autore del misfatto: l’orso, infatti è stato avvistato anche da un contadino che si trovava in zona e che ha allertato gli agenti della Polizia provinciale. La zona in questione è una delle più conosciute e frequentate dagli allevatori di pecore, che già nella giornata di ieri hanno radunato le greggi che pascolano libere sulla montagna per metterle al sicuro nelle stalle o, in alcuni casi, riportarle a valle. Il timore è che l’orso possa tornare in zona per cercare cibo.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dal Corriere della Sera
L’orso sbrana una dozzina di pecore
Alta Valle Camonica - Quando sabato mattina un allevatore di Corteno Golgi, in alta Valcamonica, ha ritrovato una dozzina di pecore sventrate, non ha avuto dubbi: quelle ferite non possono essere inferte che da un orso affamato. Resti degli animali sono stati trovati sul Monte Padrio, tra Valcamonica e Valtellina. Sempre sabato un uomo residente in zona ha visto appunto l’orso, avvisando la Polizia provinciale. Potrebbe trattarsi di un esemplare femmina in cerca di cibo per i suoi piccoli. Il timore in alta valle è che possa tornare.
L’orso sbrana una dozzina di pecore
Alta Valle Camonica - Quando sabato mattina un allevatore di Corteno Golgi, in alta Valcamonica, ha ritrovato una dozzina di pecore sventrate, non ha avuto dubbi: quelle ferite non possono essere inferte che da un orso affamato. Resti degli animali sono stati trovati sul Monte Padrio, tra Valcamonica e Valtellina. Sempre sabato un uomo residente in zona ha visto appunto l’orso, avvisando la Polizia provinciale. Potrebbe trattarsi di un esemplare femmina in cerca di cibo per i suoi piccoli. Il timore in alta valle è che possa tornare.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da PIU' VALLI TV
L'ORSO IN VALLE CAMONICA? NESSUN DANNO!
Nessun danno agli allevamenti attribuibile all'orso nella zona del Mortirolo e in generale in alt Valle Camonica, è stato registrato dalla Polizia Provinciale, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Regione che si occupa del progetto Life Arctos e che quindi ha attivato una rete in grado di avere immediatamente le notizie di eventuali attacchi. A chiarirlo è Elena Tironi, funzionario referente del progetto Life Arctos della Regione Lombardia che porta avanti il progetto di convivenza fra grandi carnivori e attività umane e che chiarisce che c'è stato un episodio sospetto segnalato la scorsa settimana sul Monte Padria, ma la Polizia Provinciale intervenuta con l'Asl ha stabilito che i due ovini trovati morti non sono stati uccisi da un orso.
M25 SI AGGIRA SULLE ALPI
L'orso che si aggira sulla Alpi è il plantigrado nominato come M25. E' quindi un esemplare che discende dalla stirpe di Daniza e Gasper, i primi due orsi che ormai avranno 18 e 19 anni, immessi nella Alpi tra il 1999 e il 2011. M25 è radiocollarato, i suoi spostamenti sono quindi registrati. Negli ultimi giorni sono circolate voci e anche notizie sugli organi di stampa che hanno allarmato soprattutto i pastori in quota poiché sembrava che alcuni ovini fossero stati predati dall'orso. Ma gli addetti ai lavori smentiscono tale notizia e invitano a non riaccendere la polemica. La Regione attraverso gli organi competenti sul territorio e seguito dei sopralluoghi può attivare risarcimenti agli allevatori che hanno subito danni da grandi carnivori. Esistono anche altre misure di protezione messe a disposizione come recinzioni elettriche. Gli orsi infatti ci sono, si spostano in fretta, frequentano i boschi delle Alpi a partire dai 600 metri di quota, ma non si avvicinano di norma all'uomo.
L'ORSO IN VALLE CAMONICA? NESSUN DANNO!
Nessun danno agli allevamenti attribuibile all'orso nella zona del Mortirolo e in generale in alt Valle Camonica, è stato registrato dalla Polizia Provinciale, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Regione che si occupa del progetto Life Arctos e che quindi ha attivato una rete in grado di avere immediatamente le notizie di eventuali attacchi. A chiarirlo è Elena Tironi, funzionario referente del progetto Life Arctos della Regione Lombardia che porta avanti il progetto di convivenza fra grandi carnivori e attività umane e che chiarisce che c'è stato un episodio sospetto segnalato la scorsa settimana sul Monte Padria, ma la Polizia Provinciale intervenuta con l'Asl ha stabilito che i due ovini trovati morti non sono stati uccisi da un orso.
M25 SI AGGIRA SULLE ALPI
L'orso che si aggira sulla Alpi è il plantigrado nominato come M25. E' quindi un esemplare che discende dalla stirpe di Daniza e Gasper, i primi due orsi che ormai avranno 18 e 19 anni, immessi nella Alpi tra il 1999 e il 2011. M25 è radiocollarato, i suoi spostamenti sono quindi registrati. Negli ultimi giorni sono circolate voci e anche notizie sugli organi di stampa che hanno allarmato soprattutto i pastori in quota poiché sembrava che alcuni ovini fossero stati predati dall'orso. Ma gli addetti ai lavori smentiscono tale notizia e invitano a non riaccendere la polemica. La Regione attraverso gli organi competenti sul territorio e seguito dei sopralluoghi può attivare risarcimenti agli allevatori che hanno subito danni da grandi carnivori. Esistono anche altre misure di protezione messe a disposizione come recinzioni elettriche. Gli orsi infatti ci sono, si spostano in fretta, frequentano i boschi delle Alpi a partire dai 600 metri di quota, ma non si avvicinano di norma all'uomo.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Una fonte alquanto attendibile. Continua la leggenda. Come intervistare i guardiani dello zoo.parsifal ha scritto:da PIU' VALLI TV: L'ORSO IN VALLE CAMONICA? NESSUN DANNO!
...Esistono anche altre misure di protezione messe a disposizione come recinzioni elettriche. Gli orsi infatti ci sono, si spostano in fretta, frequentano i boschi delle Alpi a partire dai 600 metri di quota, ma non si avvicinano di norma all'uomo.

L'uno pratica la guerriglia e gli altri difendono la postazione


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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
dal Giornale di Vicenza
Un'altra mucca uccisa, spunta l'ipotesi dei due orsi
GALLIO. Dopo qualche giorno di pausa l'orso è tornato in azione sull'Altopiano. Ieri mattina i mandriani della malga Longare di dietro, nei pressi di Gallio, hanno trovato una manza di oltre 2 quintali e mezzo uccisa e i segni non lasciavano dubbi. Due notti fa c'era stato un altro attacco a malga Fratte, non lontano da Luserna: la distanza tra le due località dà corpo all'ipotesi che gli orsi possano essere due. A malga Longare di dietro l'orso ha prima separata la manza dal gruppo, poi l'ha attaccata alla schiena spezzandole la colonna vertebrale. Dopo essersi cibato, l'orso si è allontanato lasciando la carcassa ai margini del bosco dove l'aveva sospinta e dove l'hanno rivenuta i malghesi. Salgono a dodici i bovini (tra manze, vacche e vitelli) uccisi in territorio vicentino. A cui se ne aggiungono altri 5 in territorio trentino a confine con il Veneto. (...)
Un'altra mucca uccisa, spunta l'ipotesi dei due orsi
GALLIO. Dopo qualche giorno di pausa l'orso è tornato in azione sull'Altopiano. Ieri mattina i mandriani della malga Longare di dietro, nei pressi di Gallio, hanno trovato una manza di oltre 2 quintali e mezzo uccisa e i segni non lasciavano dubbi. Due notti fa c'era stato un altro attacco a malga Fratte, non lontano da Luserna: la distanza tra le due località dà corpo all'ipotesi che gli orsi possano essere due. A malga Longare di dietro l'orso ha prima separata la manza dal gruppo, poi l'ha attaccata alla schiena spezzandole la colonna vertebrale. Dopo essersi cibato, l'orso si è allontanato lasciando la carcassa ai margini del bosco dove l'aveva sospinta e dove l'hanno rivenuta i malghesi. Salgono a dodici i bovini (tra manze, vacche e vitelli) uccisi in territorio vicentino. A cui se ne aggiungono altri 5 in territorio trentino a confine con il Veneto. (...)
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
da L'Eco di Bergamo
M7, ultimo avvistamento nel 2013, ora sulle Orobie nemmeno un orso
Una delle ultime segnalazioni, visive, in provincia di Bergamo, risale ormai al mese di aprile del 2013, quando «M7», maschio di quattro anni, venne visto in Valle Taleggio da alcuni allevatori. E lasciò pure il segno, sbranando un agnello. Da allora più nulla, almeno nella nostra provincia. Eppure proprio l’anno scorso le nostre valli sono state attraversate da almeno cinque diversi plantigradi. A confermarlo il presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia: «Tra l’autunno del 2012 e l’autunno del 2013 – spiega – sono stati segnalati esemplari grazie alle analisi dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) su peli ed escrementi ritrovati nelle valli Brembana, Seriana e di Scalve. Quest’anno, invece, non abbiamo ancora avuto nessuna segnalazione. L’unico è “M25”, esemplare radiocollarato presente da circa un mese, ma sul versante valtellinese. Gli orsi percorrono anche 40 chilometri al giorno, quindi potrebbe far presto anche a venire sul nostro versante». L’ultimo avvistamento di «M25» – discendente dagli orsi provenienti dalla Slovenia e introdotti in Trentino tra il 1999 e il 2002 nell’ambito del progetto «Life arctos» – è avvenuto nella zona di ad Albosaggia, in Valtellina, a quota 900 metri di altitudine. Proprio da lì è giunto l’ultimo segnale emesso dal radiocollare di cui il plantigrado è dotato. Si tratta di un orso di due anni e mezzo che, dopo aver lasciato il Trentino, aveva raggiunto l’Austria, passando per Livigno-Zernez. A inizio giugno è poi rientrato in Valtellina scendendo dal passo del Bernina, predando alcuni asini nella confinante Valposchiavo. Infine, da qui, è tornato sulle Orobie, sul versante valtellinese, vicino alla provincia di Brescia, ora spostandosi verso Sondrio. Nel frattempo, però, non ha più attaccato animali, in particolare asini.
M7, ultimo avvistamento nel 2013, ora sulle Orobie nemmeno un orso
Una delle ultime segnalazioni, visive, in provincia di Bergamo, risale ormai al mese di aprile del 2013, quando «M7», maschio di quattro anni, venne visto in Valle Taleggio da alcuni allevatori. E lasciò pure il segno, sbranando un agnello. Da allora più nulla, almeno nella nostra provincia. Eppure proprio l’anno scorso le nostre valli sono state attraversate da almeno cinque diversi plantigradi. A confermarlo il presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia: «Tra l’autunno del 2012 e l’autunno del 2013 – spiega – sono stati segnalati esemplari grazie alle analisi dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) su peli ed escrementi ritrovati nelle valli Brembana, Seriana e di Scalve. Quest’anno, invece, non abbiamo ancora avuto nessuna segnalazione. L’unico è “M25”, esemplare radiocollarato presente da circa un mese, ma sul versante valtellinese. Gli orsi percorrono anche 40 chilometri al giorno, quindi potrebbe far presto anche a venire sul nostro versante». L’ultimo avvistamento di «M25» – discendente dagli orsi provenienti dalla Slovenia e introdotti in Trentino tra il 1999 e il 2002 nell’ambito del progetto «Life arctos» – è avvenuto nella zona di ad Albosaggia, in Valtellina, a quota 900 metri di altitudine. Proprio da lì è giunto l’ultimo segnale emesso dal radiocollare di cui il plantigrado è dotato. Si tratta di un orso di due anni e mezzo che, dopo aver lasciato il Trentino, aveva raggiunto l’Austria, passando per Livigno-Zernez. A inizio giugno è poi rientrato in Valtellina scendendo dal passo del Bernina, predando alcuni asini nella confinante Valposchiavo. Infine, da qui, è tornato sulle Orobie, sul versante valtellinese, vicino alla provincia di Brescia, ora spostandosi verso Sondrio. Nel frattempo, però, non ha più attaccato animali, in particolare asini.
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
Orso si aggira tra la Valle Camonica e la Valtellina, monitorato da un radio-collare
Da circa un mese, nell'alta Valle Camonica e in Valtellina si aggira un orso. Si tratta di un esemplare denominato M25, monitorato nei suoi spostamenti da un radio-collare. Lo comunica la polizia provinciale di Brescia che esclude che l'animale abbia svolto attività predatorie in zona in particolare nei confronti di ovini. Ad oggi, fa sapere la polizia "sono giunte solo due richieste di accertamento per eventi predatori. È stato effettuato per entrambe, regolare sopralluogo che però ha escluso l'orso come responsabile del danno".
Da circa un mese, nell'alta Valle Camonica e in Valtellina si aggira un orso. Si tratta di un esemplare denominato M25, monitorato nei suoi spostamenti da un radio-collare. Lo comunica la polizia provinciale di Brescia che esclude che l'animale abbia svolto attività predatorie in zona in particolare nei confronti di ovini. Ad oggi, fa sapere la polizia "sono giunte solo due richieste di accertamento per eventi predatori. È stato effettuato per entrambe, regolare sopralluogo che però ha escluso l'orso come responsabile del danno".
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Re: Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie
e se l'orso è a dieta
ci pensa il lupo...(era dura farla passare come un attacco di cani randagi a 2400 m.)
da laprovinciadisondrio.it
Pecore sbranate da un lupo a Tiolo
A Delebio razzìa dei cinghiali
7 luglio 2014
Nove pecore sbranate da un lupo a Tiolo, nel comune di Grosio. Ieri la polizia provinciale assieme ai proprietari degli capi si è addentrata in località Varadega, a 2.400 metri di altitudine per effettuare i controlli sulle carcasse ritrovate tra le rocce. Le ferite riportate non lasciano dubbi sul fatto che ad aggredire gli ovini sia stato un lupo. Nella zona in cui nei giorni scorsi era monitorata la presenza dell’orso, un altro predatore ha fatto vittime. Tre i proprietari che hanno dovuto dare la conta delle perdite. Di ogni gregge sono stati ritrovati anche i sopravvissuti. Due pecore, già due giorni fa erano tornate da sole a valle nel loro ovile per sfuggire al lupo, Altre bestie sono state trovate in posti impervi, dove si erano buttate nel tentativo di mettersi in salvo. Ma mentre in Alta Valle ci si confronta con il ritorno dei gradi predatori, in Bassa Valle i residenti di Osiccio, frazione di Delebio, devono fare i conti con i danni causati dai cinghiali. In una notte di scorribanda i suini selvatici hanno devastato soltanto attorno a una baita 800 metri di prato. Danni analoghi sono stati registrati anche da altri proprietari di baite. E qualcuno ha deciso di scrivere al sindaco Ioli per chiederne l’interessamento, dato che ormai si tratta di una vera emergenza.

da laprovinciadisondrio.it
Pecore sbranate da un lupo a Tiolo
A Delebio razzìa dei cinghiali
7 luglio 2014
Nove pecore sbranate da un lupo a Tiolo, nel comune di Grosio. Ieri la polizia provinciale assieme ai proprietari degli capi si è addentrata in località Varadega, a 2.400 metri di altitudine per effettuare i controlli sulle carcasse ritrovate tra le rocce. Le ferite riportate non lasciano dubbi sul fatto che ad aggredire gli ovini sia stato un lupo. Nella zona in cui nei giorni scorsi era monitorata la presenza dell’orso, un altro predatore ha fatto vittime. Tre i proprietari che hanno dovuto dare la conta delle perdite. Di ogni gregge sono stati ritrovati anche i sopravvissuti. Due pecore, già due giorni fa erano tornate da sole a valle nel loro ovile per sfuggire al lupo, Altre bestie sono state trovate in posti impervi, dove si erano buttate nel tentativo di mettersi in salvo. Ma mentre in Alta Valle ci si confronta con il ritorno dei gradi predatori, in Bassa Valle i residenti di Osiccio, frazione di Delebio, devono fare i conti con i danni causati dai cinghiali. In una notte di scorribanda i suini selvatici hanno devastato soltanto attorno a una baita 800 metri di prato. Danni analoghi sono stati registrati anche da altri proprietari di baite. E qualcuno ha deciso di scrivere al sindaco Ioli per chiederne l’interessamento, dato che ormai si tratta di una vera emergenza.