L'ultima nota di cronaca riportata è interessante e merita considerazione per vari motivi. In primis ricorda che la popolazione italiana di orsi è stata "ricostruita" con orsi provenienti proprio da quelle aree. In seconda battuta emerge chiaramente che li gli orsi cono considerati buisness, ovvero anzichè essere denigrarli, e auspicarne lo sterminio ad ogni piè sospinto, sono "allevati" a scopi venatori con margini di guadagno cospicui. Non ho notizie dirette, ma i quattro maschi "da trofeo" citati nell'articolo hanno siguramente fruttato cifre da capogiro per chi gestisce tale risorsa, cifre che un comune mortale manco s'immagina .... E il bello è che i soldi ricavati dalla vendita dei diritti d'abbattimento vengono reinvestiti per favorire il mantenimento della popolazione non cacciata. Un giro virtuoso a tutto vantaggio degli orsi.... Come è possibile tutto questo? In Croazia e Slovenia sono molto pragmatici e certi ragionamenti degli nostri animalisti nostrani se li mettono dove non picchia il sole .....
Dal Cansiglio a Sarmede l’orso si avvicina ai paesi
TAMBRE. L’orso che nei giorni scorsi, a Tambre, in località Pianon, si è abbuffato con un’asina accorsa in aiuto del piccolo che stava per finire sotto i denti del plantigrado, è sceso a Sarmede, sul versante del Cansiglio, ed ha succhiato quanto restava della carcassa di un capriolo. È stato intercettato da una foto trappola della polizia provinciale di Treviso alle 3 del mattino di venerdì. Il filmato è nitido e mostra un bestione di 2 metri d’altezza, privo di radiocollare. Un particolare, questo, che dimostra che si tratta di un soggetto diverso da Madi. Il nuovo elemento, invece, non si ferma davanti a nessun animale, morto o vivo che sia. «Nessuna sorpresa» riscontra Gianmaria Sommavilla, capo delle guardie florestali della Provincia di Belluno. «Siamo in un territorio di boschi, ben protetto ed è ovvio che questi animali cerchino di che nutrirsi. L’inverno non è stato così rigido da aver prodotto chissà quanti morti, tra cervi e caprioli. Carcasse non se ne trovano molte e i nostri ‘amici’ vanno a cercarsele dove possono trovarle». Gli esperti, dopo aver analizzato l’animale in altre circostanze, riferiscono che è arrivato dalla Slovenia; che avrebbe tra i 7 e gli 8 anni. «La località di avvistamento è la parte alta di Sarmede, confinante con il Cansiglio – si limita a riferire Mirco Lorenzon, assessore alla caccia di Treviso-. Il percorso è quello già fatto dall'orso Madi, l’anno scorso. Ed è per questo motivo che è stata installata a suo tempo una fotocamera. L’animale, infatti, è solito ripassare dove è stato. In questa occasione, però, si è fatto vivo un nuovo soggetto».
Questo significa che sulla Pedemontana del Cansiglio e sullo stesso altopiano abitano due orsi, perché nei giorni scorsi Madi è stato intercettato sul Gaiardin e sul Col dei Scios, in Comune di Caneva. A Sarmede si è recata la polizia provinciale di Treviso e sui rovi ha trovato tracce di pelo che sono state recuperate e verranno inviate all’università per i riscontri scientifici del caso. «Animali come questi non sono di nessun pericolo per l’uomo» tranquillizza il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. «L’importante è non disturbarli, specie se hanno dei piccoli. Tanto meno è saggio avvicinarsi, magari per fotografarli». Analogo l’appello degli ambientalisti e degli animalisti. «L’orso rappresenta una opportunità, un elemento di ricchezza, non un problema – puntualizza Vittorio De Savorgnani, di Mountain Wilderness -. Ci appelliamo soprattutto al senso di responsabilità dei cacciatori».
Il Cansiglio è frequentato, infatti, anche da bracconieri, nonostante la stretta sorveglianza da parte delle guardie forestali e dopo lo sbranamento avvenuto recentemente in località Pianon, a Tambre, con vittima l’asina, c’è stato un rincorrersi di ipotesi di caccia all’orso almeno di questo soggetto, che sfugge alla vigilanza, e che sembrerebbe più affamato di Madi e del terzo orso (se è rimasto a svernare anch’esso in Cansiglio). «Nessuna preoccupazione – condivide Paolo Casagrande, presidente del sindacato Anpa, che tutela gli allevatori -. Ma la Regione sia avvertita: risarcisca nella misura dovuta ed in tempi certi, ciò che non è avvenuto nel passato, i contadini che hanno subito perdite».
chi sarà? M7 già avvistato in quelle zone, M25 scomparso dalla Valtellina da 20 giorni o uno nuovo?
DERVIO – Si è trovato di fronte un esemplare di un metro e quaranta, nei boschi di Vignago. Lui è fuggito verso Dervio e l’orso è scappato per il bosco. Protagonista dell’incontro ravvicinato è un 38enne di Dervio che, uscito per una passeggiata in montagna, si è trovato alle spalle il mammifero. Grande ovviamente lo spavento, non solo per il derviese, ma anche per l’orso che, dopo aver osservato l’uomo per una manciata di secondi, è scappato tra le piante. Come riporta l’edizione odierna de Il Giorno, non sarebbe semplice neppure per gli addetti ai lavori stabilire di che orso si tratti, poichè più di uno è stato avvistato negli anni scorsi sulla sponda orientale del Lario, giù fino a Mandello, il cui passaggio era testimoniato dalla presenza di pecore morte non lontano da un agriturismo, e poi su fino a Colico. Questo esemplare, a quanto pare, arriverebbe dal Trentino e potrebbe essere un maschio giovane.
Ma cosa fare se lo si dovesse incontrare di nuovo? “Prima di tutto va chiarito che l’orso potrebbe reagire ad un incontro con l’uomo alzandosi sulle due zampe posteriori – è il commento del Corpo Forestale dello Stato -. Questo atteggiamento serve solo per ascoltare meglio ciò che gli sta attorno. È una posizione difensiva che serve a capire cosa accade e, dopo aver individuato la provenienza, scappare in direzione contraria. Nella maggioranza dei casi, riconoscendo la presenza come umana, tornerà alla posizione quadrupede e si allontanerà. Se si avvista un orso è sempre meglio farsi sentire, anche se un avvistamento ravvicinato potrebbe causare allarme nell’animale ed indurlo, per difendersi, a simulare un attacco, che di solito è un falso attacco. Qualora si avvisti un orso o i suoi cuccioli ad una distanza ragguardevole è fondamentale non avvicinarsi ma godere della fortuna dell’avvistamento dal luogo sicuro. Se si incontra un orso lungo un sentiero, conviene alzare le braccia e fare rumore in modo da allontanare l’animale. Mai, ovviamente, corrergli dietro. Se l’incontro dovesse avvenire invece a distanza ravvicinata, è bene non scappare ma allontanarsi lentamente, non ostruendo la via di fuga anche all’orso e, nel male augurato e insolito caso di attacco, che in Italia non si è mai verificato, si può tentare di porre tra sé e il mammifero borse, zaini o altri oggetti per proteggersi. Se invece si avvista un orso che si sta alimentando su una carcassa o su altro materiale si può tentare semplicemente di fare dei rumori per allontanarlo”.
Si spegne il segnale dell’orso M25 "Lo hanno ucciso"
Esplora il significato del termine: Sondrio Domenica 29 marzo, ore 6: l’orso M25, quattro anni compiuti da poco per un quintale abbondante di peso, è ancora nella zona che lo ha ospitato durante il letargo e nelle prime settimane dopo il risveglio, avvenuto alla fine di febbraio. M25 conosce ormai molto bene quell’area tra Sondalo, Grosio e Villa di Tirano. E’ nei pressi di Stazzona quando il radiocollare manda quell’ultimo segnale. Da quel mattino M25 è sparito, così come sono completamente assenti i segnali gps, il vhs e persino quello della sim che serve per attivare il gps. Passano pochi giorni, il silenzio continua, e mentre gli interrogativi sulla sorte dell’orso diventano più grandi, anche le ricerche della Guardia Forestale non danno esito. Nessun ciuffo di pelo nei boschi, niente escrementi, nessuna predazione: l’ultimo pasto risale alla notte tra il 25 e il 26 marzo quando l’orso aveva mangiato in cinque apiari sopra Stazzona. Neppure le ricerche dall’alto, con l’elicottero, rivelano alcun indizio.
Nessuno l’ha trovato
Nessuno ha trovato l’orso morto, ma a questo punto le probabilità che sia ancora vivo sembrano poche. «Siamo davvero preoccupati, tutto questo non è normale» dice Claudia Terzi, Lega, assessore regionale all’Ambiente. Con l’aiuto dell’Europa, il Pirellone ha investito nel corso di diversi anni 4 milioni sull’orso e 6 sul lupo: il ritorno dei grandi carnivori sulle Alpi richiede corsi di formazione per il personale (in Lombardia circa 200 guardie), materiali, indennizzi. «Ma quelli sono il meno - dice Claudia Terzi. - Per i danni provocati dall’orso abbiamo speso 6.070 euro per le 8 richieste del 2012 e 2.200 euro per le 4 del 2013». Solo in Lom bardia i cinghiali costano qualcosa come mezzo milione.
E i due piccoli di Daniza?
Pensate che M25 sia stato ucciso e fatto sparire con il radiocollare da qualcuno che non vuole l’orso? «Non abbiamo elementi, così non possiamo sostenere ma nemmeno scartare alcuna ipotesi. La mancanza di tracce stessa è preoccupante. Abbiamo lavorato tanto, e continueremo a farlo per spiegare che con l’orso si può convivere, come con il lupo: la loro presenza dice che la natura ricrea il suo equilibrio». Forse non è l’equilibrio che piace agli allevatori e agli apicoltori....«Abbiamo offerto e pagato i recinti nelle zone a rischio. E in quelle zone gli animali non vanno lasciati liberi». Quale che sia la sorte di M25, Guardia Forestale e Guardie Provinciali di Sondrio stanno preparando un’informativa per la Procura di Sondrio, che valuterà la possibilità di un intervento dell’autorità giudiziaria. Intanto, dopo la Svizzera, anche il Trentino sembra non amare più «Bruno» come una volta. «Già - conclude Claudia Terzi. - Dove saranno finiti i due piccoli di Daniza, l’orsa della Val Rendena uccisa in settembre dall’anestesia che doveva solo addormentarla? Il radiocollare del maschietto è muto da dicembre». Sondrio Domenica 29 marzo, ore 6: l’orso M25, quattro anni compiuti da poco per un quintale abbondante di peso, è ancora nella zona che lo ha ospitato durante il letargo e nelle prime settimane dopo il risveglio, avvenuto alla fine di febbraio. M25 conosce ormai molto bene quell’area tra Sondalo, Grosio e Villa di Tirano. E’ nei pressi di Stazzona quando il radiocollare manda quell’ultimo segnale. Da quel mattino M25 è sparito, così come sono completamente assenti i segnali gps, il vhs e persino quello della sim che serve per attivare il gps. Passano pochi giorni, il silenzio continua, e mentre gli interrogativi sulla sorte dell’orso diventano più grandi, anche le ricerche della Guardia Forestale non danno esito. Nessun ciuffo di pelo nei boschi, niente escrementi, nessuna predazione: l’ultimo pasto risale alla notte tra il 25 e il 26 marzo quando l’orso aveva mangiato in cinque apiari sopra Stazzona. Neppure le ricerche dall’alto, con l’elicottero, rivelano alcun indizio.
Valtellina. Locandine per l'orso scomparso: "Ucciso e sepolto"
Se qualcuno sa qualcosa parli". Quando accadono fatti permeati di mistero, si ricorre a questa locuzione, e il caso di MV25, l’orso del Progetto Life Arctos, svanito da marzo in territorio valtellinese, pare non lasciare dubbi sul fatto che qualcuno e qualcosa vadano a braccetto. Sono le considerazioni della Lav di Sondrio che ragiona su quanto avvenuto e sulla sparizione senza spiegazioni del giovane plantigrade. Era andato in letargo lasciandosi dietro uno scenario collettivo e mediatico di isteria apocalittica. Risale ad esempio a fine agosto 2014 un comunicato stampa Lav rivolto a “tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno affrontato la vicenda di MV25 in Valtellina, con toni altamente drammatici, inopportuni e purtroppo ancora una volta improntati a volontà distruttiva e a logica antropocentrica”.Toni contrari ai protocolli del Progetto Life Arctos, del quale la regione Lombardia, è partner, e che prevede, tra le altre cose, “l’informazione e la sensibilizzazione dei principali stakeholder”.
Risvegliatosi dal letargo, MV25 è ripiombato quasi subito nel silenzio da quando, verso la fine di marzo, a Piangembro, dopo due pasti a base di miele e un asino, il radio collare ha cessato di fornire segnali e dell’orso si sono perse le tracce. Con buona pace di tutti, come sottolineato dalle locandine che il 30 aprile riportavano “l’orso sparito: allevatori felici come i contadini. Ucciso e sepolto”. Non si hanno conferme certe circa l’uccisione dell’orso, ma sicuramente a livello istituzionale serpeggia una certa preoccupazione dato che non si esclude da parte della Procura l’apertura di una inchiesta. "Forse, potrà essere stato ucciso e sepolto, ma c’è poco da gongolare -ragiona la Lav di Sondrio - L’orso bruno è specie particolarmente protetta dalla legge nazionale 157,la Convenzione di Berna lo inserisce tra le specie strettamente protette, e la Direttiva Habitat, recepita anche dall’Italia, lo include tra le specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. Non a caso, proprio in questi giorni, gli atti tornano in Procura per l’uccisione della orsa Daniza in Trentino. Per non parlare di EXPO 15, importante occasione di ribalta a livello internazionale della produttività valtellinese. Per ironia della sorte, imperniata soprattutto sulle attività di alcuni stakeholder del progetto Life Arctos. Auguriamoci quindi che il prolungato silenzio di MV25 sia stato frainteso per eccessive paure, e che l’orso ricompaia. Nel contempo però, ringraziando per gli sforzi profusi sino ad ora nelle ricerche dell’orso, chiediamo alle autorità competenti di approntare le dovute indagini circoscrivendole alla zona dove si è interrotto il collegamento con l’orso. Se l’orso non dovesse ricomparire, la tesi che qualcuno e qualcosa vadano a braccetto, potrebbe tristemente tramutarsi in realtà", conclude la nota della Lav Sondrio.
perchè non considerare che le batterie si siano scaricate..... e perchè non considerare che possa esser morto strozzato proprio dal collare....per mano di chi gliel'ha messo
Brescia, un orso sbrana un asino e una pecora: potrebbe essere tornato M25
Sarà il test del dna a chiarire se l'orso che ha sbranato un asino e una pecora in Val Camonica, nel territorio comunale di Incudine, in provincia di Brescia, sia M25 o, invece, un altro plantigrado sprovvisto di radiocollare. Gli esami di laboratorio potranno, fra pochi giorni, risolvere il giallo della scomparsa del grosso animale avvistato, oltre un mese fa, nei boschi di Villa di Tirano (Sondrio). Di M25, infatti, si sono perse le tracce sulle montagne della Valtellina. La polizia provinciale ha immortalato, attraverso alcune fototrappole installate nel bosco al confine con il versante valtellinese, un orso intento a cibarsi di un asino predato la sera prima.
L’innalzamento delle temperature e l’approssimarsi della bella stagione l’hanno svegliato dal letargo. E le fototrappole piazzate da Provincia di Sondrio e Regione Lombardia ne hanno catturato i primi movimenti: l’orso M25 è stato inquadrato a Pian del Gembro, in Valtellina, subito dopo aver ucciso un’asinella lasciata libera di pascolare a oltre 1.300 metri di quota. Le immagini, diffuse solo ora, risalgono alle notti fra il 4 e il 6 marzo, quando il proprietario dell’asina aveva denunciato l’accaduto. L’orso è stato identificato con sicurezza grazie al radiocollare che gli era stato applicato per registrarne gli spostamenti e che secondo gli esperti sarebbe da sostituire perché diventato troppo stretto per l’animale. Grazie alle fototrappole era stato filmato un altro pasto dell’orso, la scorsa estate, e anche all’epoca a farne le spese era stato un asino (testo di Lucia Landoni, foto della Provincia di Sondrio)
L'orso avvistato a Fogliano-Redipuglia: distrutte alcune arnie
Dopo la sua visita al centro commerciale Tiare Shopping di Villesse, l'orso è stato visto questa mattina nelle campagne di Fogliano Redipuglia, dove ha distrutto alcune arnie per cibarsi del miele. Ora si troverebbe nei pressi dell'Isonzo. Sulle sue tracce ci sono le squadre speciali del Corpo forestale regionale e della polizia locale della Provincia di Gorizia. Seguendo il percorso compiuto fino a oggi dall'animale - era stato individuato a Codroipo prima della sua comparsa nel parcheggio del Tiare Shopping di Villesse - si può ipotizzare che si stia dirigendo verso Est. Questa è la stagione degli amori e madre Natura gli ha spiegato che nella selva di Tarnova, a Loqua o sulla Bainisizza le orsacchiotte lo stanno aspettando.
Orso avvistato sulla strada per il Bernina, Valposchiavo in allerta
Non si hanno più notizie di M25 dal 29 marzo, quando alle 6 del mattino fu registrato l'ultimo segnale emesso dal radio collare che da quella volta ha smesso di inviare la posizione dell'animale, le ragioni non si conoscono e le voci si rincorrono ma nulla è stato confermato con certezza, il collare potrebbe essersi rotto, o essersi staccato, oppure c'è chi dice che sia stato fatto fuori da qualche cacciatore smanioso di liberare il territorio da tale predatore. Intanto però, intorno alle nove di ieri mattina in Valposchiavo, in zona La Rosa, un automobilista ha chiamato l'Ufficio Caccia e Pesca del Cantone Grigioni comunicando di aver avvistato un orso sulla strada che sale verso il passo del Bernina, alle ore 10 un altra segnalazione che ha permesso agli uomini accorsi sul posto di osservare il mammifero per mezz'ora prima che si dileguasse nel bosco. Da quello che hanno potuto constatare l'esemplare sarebbe privo di collare, non ha alcuna caratteristica che lo renda identificabile né che permetta di capire da dove provenga, la Polizia Cantonale ha esortato la Popolazione a segnalare in modo solerte ogni avvistamento, tracce o segnale del passaggio di questo. Le possibilità che sia M25 sono tante quante quelle che possa essere un esemplare completamente sconosciuto.