Ringrazio tutti gli amici per quello che hanno scritto,

sarebbe un vero piacere organizzare un’escursione completa nel periodo estivo con tutti voi, risalire la valle e raggiungere le cascate più alte.
E’ sicuramente un angolo brembano suggestivo, sia per la sua particolare conformazione geologica sia per la purezza dell’ambiente incontaminato.
Ma non solo questo, dalle memorie dei nostri nonni si racconta dell’esistenza in questa valle di miniere d’oro … e dal libro
Poscante e dintorni - IERI E OGGI di Tarcisio Bottani riporto queste notizie …
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Con ogni probabilità nel Quattrocento a Poscante si sviluppò anche l’attività mineraria, basata addirittura sull’estrazione di oro e argento.
Questo originale aspetto della storia locale è stato esaminato da Dante Pacchiana il quale ha pubblicato sul
Notiziario di Poscante i risultati delle sue ricerche, che di cui riportiamo una breve sintesi.
Il primo riferimento alla miniere e del 1464, anno in una ducale veneta menziona un certo Caffo, indicato come
“ritrovator delle vene d’argento di Poscante“; qualche anno più tardi in un atto del 1476, tale Giacomo di San Pellegrino dichiara che a Poscante vi erano miniere di oro e argento e che già da parecchi anni vi si lavorava con grande frutto. Nel 1484 un certo Lanzi fece registrare da un pubblico notaio il diritto concessogli dal Senato veneto di ricercare metalli sui monti del territorio bergamasco e soprattutto nei comuni di Alzano e Poscante. Nei secoli successivi il riferimento degli storici alle miniere di Poscante è prassi consueta. Donato Calvi , nelle sue
Effemeridi riporta l’affermazione che
“ si trovan dentro i confini di questa parrocchia alcune miniere delle quali essendo fatto il saggio, s’è trovato che hanno dell’oro in buona quantità, sebbene poi per il pubblico divieto siano state chiuse”. Il Giusti riferisce che una miniera
“fu chiusa dal principe con porta di ferro”
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Chissà …

magari troviamo anche qualche pepita
