..anticipare i tempi di partenza...da casa e tornare, con un po' più di...pazienza, non vorranno comunque durare per sempre, i lavori, almeno si spera!!
Paladina-Sedrina, costi alle stelle
Il conto salito a 400 milioni di euro
Il 12 febbraio presentazione ai sindaci. Il conto è ulteriormente salito rispetto alle previsioni. Ma l’opera è tra quelle destinate a passare sotto l’Anas.
Una volta c’erano 90 milioni sul piatto. Ora probabilmente non ci sono più, come ha rilevato venerdì 31 gennaio in serata il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, nell’affollato incontro per la linea T2 del tram, uscendo per un attimo dai binari (ma nemmeno troppo in fin dei conti), visto che l’inciso riguardava il pezzo finale della Tangenziale sud. Quella che punta moooolto a nord, fino in Valle Brembana: da Paladina a Sedrina, grosso modo . «E più a nord arriva, meglio è…» ha rimarcato il vicesindaco (già sindaco) di Zogno, Giuliano Ghisalberti.
Tangenziale Paladina-Sedrina
Da 90 a 400 milioni, ma non deve fermarsi
I costi sono saliti a 400 milioni mentre la previsione era di 90: «Vogliamo capire i motivi di questo aumento. L’opera rimane indispensabile»
Come è possibile che, seppure in dieci anni, i costi della Paladina-Sedrina siano lievitati da 90 a 400 milioni di euro? È la domanda che ora si pongono i sindaci della Valle Brembana, dopo aver saputo delle nuove cifre che serviranno per realizzare il terzo e ultimo tratto della Tangenziale sud di Bergamo, «opera che a questo punto difficilmente noi vedremo – dicono concordi –. Speriamo quanto meno la vedono i nostri nipoti».
La sorpresa di fronte ai numeri è unanime. A partire da chi, come il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi, in questi anni, più di tutti, si è battuto e ha seguito l’iter burocratico della strada che dovrebbe risolvere buona parte del traffico da e per la Valle Brembana. «Nel 2006 la previsione era di 90 milioni di euro – dice – poi si è passati a 150-200 milioni di euro, ora a 400. I costi della variante di Zogno, lunga 4 chilometri, sono passati da 30-40 milioni a 70, la Treviolo-Paladina dagli iniziali 35 a meno di 50: per la Paladina-Sedrina ora si passa da 90 a 400 milioni, per una strada di circa sei chilometri, uno sproposito. C’è qualcosa che non va, vorremmo esattamente capire cosa ha fatto lievitare i costi». «Non molleremo comunque la presa – continua Milesi –. Di certo non possono pensare che, siccome ora costa 400 milioni, noi non faremo più pressioni perché l’opera venga realizzata. E non capisco perché nell’incontro di venerdì sera il presidente della Provincia non abbia subito detto le cifre, visto che le sapeva. L’auspicio, ora, è che l’iter venga preso in carico dall’Anas, considerato che in questi dieci anni la gestione della Provincia di quella che era la sua maggiore opera in termini economici è stata decisamente fallimentare. L’ultimo tratto della Tangenziale sud resta fondamentale».
E Milesi ritorna anche sulla difficoltà della T2, la tranvia per ora prevista solo fino a Villa d’Almè. «È stato assurdo non chiedere subito la progettazione almeno fino a Zogno o San Pellegrino – continua –. Farla arrivare solo fino a Villa serve solo a Bergamo, non alla Valle Brembana. Ricordiamo poi le difficoltà: oggi l’ex sedime ferroviario è in tanta parte perso, e per il resto è occupato dalla pista ciclabile. Resta quindi fondamentale spingere perché si concluda la Paladina-Sedrina, seppure noi non la vedremo di sicuro».
Dello stesso parere il vicesindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti: «Vorremmo di sicuro capire perché ora il terzo tratto della Tangenziale sud ha questi costi. L’opera, comunque, resta strategica anche per consentire alla variante di Zogno di esprimere tutte le sue potenzialità. Diversamente non si farebbe altro che spostare traffico e code più a sud, a Villa d’Almè appunto. Non dobbiamo perdere ulteriore tempo. Il progetto attuale prevede lo sbocco della galleria all’altezza di Botta: va bene così, più a nord ci si sposta meglio è».
«Fondamentale – aggiunge il sindaco di Sedrina Stefano Micheli – è bypassare il nodo di Villa d’Almè. Ora si tratterà di incontrarsi e capire perché i costi sono aumentati in modo così abnorme. Ma di sicuro dovremo andare avanti. La nuova strada, seppure ci vorranno anni, resta indispensabile per la Valle Brembana».
Purtroppo per tutti noi pendolari avverrà proprio così: il traffico si sposterà su Villa d'Almè, una volta aperta la variante.
Senza il completamento totale della tangenziale SUD sarà un disastro nucleare.
Gli abitanti della Valle faranno semplicemente la coda a Villa al posto che farla a Zogno.
Paladina-Villa d’Almè, i costi lievitano: erano previsti 90 milioni, ne servono 420
Il progetto definitivo potrebbe essere approvato entro la fine del 2020.
Più di 420 milioni di euro. Questa la cifra prevista per la realizzazione del completamento della tangenziale sud nel tratto Paladina – Villa d’Almè.
Il progetto (non ancora definitivo) è stato presentato dai tecnici della Pro Iter, insieme ad alcuni tecnici provinciali nel pomeriggio di mercoledì 12 febbraio alla Green House di Zogno. Un progetto ancora in fase preliminare (anche se si sono svolte le prime indagini ambientali), al quale mancano ancora diverse indagini geognostiche, oltre ad un perfezionamento della stima dei costi.
Il progetto, che prevede un tracciato di 6,5 chilometri (di cui 4,5 km in galleria) inizia a Valbrembo, con un attraversamento della piana di Sombreno, (con un’eventuale realizzazione di una “trincea”, uno scavo nel terreno per mitigare l’impatto ambientale). Attraversamento con galleria artificiale nella zona di Valbrembo, di 1025 metri, a sud dei Colli di Bergamo, che prevede tre tratti, due artificiali ed uno con scavo naturale.
Il tracciato procede poi per 1 chilometro nell’attraversamento della Piana del Petosino, con opere di sostegno, oltre ad un intervento previsto di messa in sicurezza del torrente Quisa.
In progetto è poi uno svincolo con una rotatoria a 4 rampe (due in ingresso e due in uscita) in posizione baricentrica rispetto alla statale, con opere di sostegno e protezione previste nel tratto da Sombreno a Villa d’Almè. Una galleria (3,5 km) attraversa poi Villa d’Almè, raggiungendo poi Botta di Sedrina, unendosi all’attuale tracciato.
In questo tratto, è in fase di studio la realizzazione di un’unica galleria, che possa però, durante l’iter di progettazione, essere divisa in due parti, per permettere la realizzazione di una sorta di “finestra” a metà percorso, con diversi interventi di consolidamento.
Il raccordo tra Botta di Sedrina e l’attuale ex ss 470, infine, prevede un innalzamento delle due corsie in corrispondenza del tracciato esistente, con i due viadotti di 200 e 268 metri a nord e a sud di Botta di Sedrina.
Un progetto che, oltre alla fase progettuale, sta facendo parlare di sé soprattutto per i costi. Dai 90 milioni pronosticati una quindicina di anni fa, ad oggi, i costi previsti dai tecnici della Pro Iter superano i 420 milioni di euro. Il totale dei lavori a base d’asta è di 285 milioni di euro, con un’aggiunta di 61 milioni e 520mila euro di spese accessorie. Un totale di 346 milioni e 520mila euro che, con l’IVA, supera i 420 milioni.
“Un progetto importante, che è una delle priorità della Provincia” sottolinea il presidente Gianfranco Gafforelli, intervenuto all’incontro organizzato dal Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana.
Il progetto potrebbe essere presentato dai tecnici al Ministero entro un paio di mesi, con una possibile approvazione entro la fine del 2020.
“Si sta parlando di una cifra monstre” sottolinea Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino. “L’essenziale adesso è trovare i soldi, con un impegno da parte della Provincia e della Regione” (di cui erano presenti i consiglieri Alex Galizzi, Dario Violi e Paolo Franco).
Con la speranza che, come sottolineato da Giorgio Cavagna, sindaco di Serina – “tra qualche decennio, non serva solo ai turisti per visitare l’area selvaggia ed incontaminata della Valle Brembana”, ma che “aiuti lo sviluppo delle aree produttive”, come spera Giuliano Ghisalberti, vicesindaco di Zogno.
I cantieri pubblici pronti allo stop. Alcuni sono già fermi, altri no.
Ancora non c’è alcuna posizione univoca.
L’Ance Bergamo: «Intervenga la Regione a fare chiarezza».
Si fermano i lavori sulla Francesca, nelle Valli e sulla variante di Zogno. Va avanti il lavoro sulla Treviolo-Paladina.
A causa del coronavirus iniziano a fermarsi in Bergamasca anche i grandi cantieri tranne (almeno per ora) quello della costruzione del tratto Treviolo-Paladina della tangenziale sud di Bergamo. Alcune aziende con in mano importanti appalti pubblici hanno deciso di sospendere la loro attività a tutela della salute dei rispettivi lavoratori.
Villa d’Almè-Dalmine, il cantiere prosegue: ok al collaudo del ponte sopra la Briantea
Qualche difficoltà per procurare i materiali, ma la Vitali spa va avanti con l’intervento, atteso da molti pendolari
La Regione finanzia con 53 milioni di euro le opere pubbliche dei Comuni bergamaschi, che potranno richiedere il contributo per interventi dai 100 mila euro in su. Ma ci sono cantieri che non si sono mai fermati e altri che sono ripartiti in questi giorni. Hanno sempre continuato a lavorare (con dispositivi di protezione e temperature provate a ogni ingresso in cantiere) gli operai della Vitali di Cisano impegnati sulla Villa d’Almè-Dalmine (nel tratto tra Treviolo e Paladina). Anche se con qualche rallentamento per la difficoltà di approvvigionamento dei materiali.
Nella notte tra venerdì e sabato il nuovo ponte che scavalca la Briantea ha superato il collaudo: quattro camion a pieno carico si sono fermati sulla struttura sottoponendola per mezz’ora a una pressione di 50 tonnellate, mentre i tecnici della Provincia rilevavano i livelli di deformazione, per poi misurare il modo in cui il ponte è tornato alla normalità una volta spostati gli automezzi. Il giorno dopo gli operai hanno iniziato a sistemare i guard rail per arrivare a utilizzare al più presto tutte le quattro corsie. È stata aperta fra Valbrembo e Paladina la strada provvisoria su cui sarà deviato il traffico verso la Val Brembana: è lunga 1,6 chilometri e resterà in funzione per un anno e mezzo. È anche iniziata la demolizione dell’attuale carreggiata e sono cominciate le lavorazioni preparatorie per il tratto che prevede quattro gallerie per un totale di 500 metri: la prima è in fase di escavazione. Il completamento dei lavori è previsto per la fine del 2021, ma la Vitali mira addirittura ad anticipare ai mesi estivi. Sempre che si riescano a risolvere in tempi brevi i problemi legati ai passaggi degli impianti di gas, luce ed acqua, che già lo scorso anno avevano bloccato i lavori per sei mesi. «Abbiamo voluto dare un segnale forte, grazie alle maestranze che hanno dato ampia disponibilità», spiegano alla Vitali.