da L'Eco di Bergamo
Averara assume otto asini sfalceranno i prati d'estate
Mancano i contadini, quelli che una volta, d'estate, sfalciavano l'erba con la «ranza» e preparavano il fieno per l'inverno. Averara ormai non ha più allevatori di bovini – se non pochi appassionati che tengono, però, due o tre capi – così i pascoli sono sempre più abbandonati e i boschi avanzano verso le case. Da qui l'idea, anzi un vero e proprio progetto denominato «Averara green», per dare una ripulita ai prati e contrastare l'avanzata dei boschi.
Protagonisti dell'operazione otto asini che l'Amministrazione comunale si è fatta prestare da un'azienda di Camerata Cornello. Saranno loro, sotto la supervisione di alcuni pensionati volontari del paese, a ripulire fino a ottobre prati e pascoli, peraltro privati, del paese. Arriveranno domani e, poi, già da domenica, a quanto pare, saranno subito al «lavoro».
L'abbandono della montagna e lo spopolamento causano anche questo: la necessità di dover far arrivare animali da fuori per cercare di contrastare l'avanzata del bosco. Tanto che il sindaco Mauro Egman, rivolgendosi con un avviso ai proprietari privati delle aree, parla di «degrado attorno all'abitato», auspicando «la collaborazione al progetto che proseguirà solo in base alle disponibilità concesse».
News - Cronaca dalla Valle Brembana
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
San Giovanni Bianco senza soldi: genitori e sindaco imbianchini
Sindaco, assessore e genitori imbianchini della scuola elementare. Volontari, ma anche un po' per necessità, visto che le casse comunali languono da tempo. Succede a San Giovanni Bianco dove una ventina di genitori ha accolto l'appello del sindaco Marco Milesi per ripitturare, gratuitamente, tutti gli spazi: una ventina di aule, bagni compresi, della scuola elementare di via Arlecchino. Dieci giorni di tempo subito dopo gli esami dei ragazzi, dalla mattina alla sera, sabato compreso, con pittura e pennelli forniti dall'Amministrazione comunale. Il resto, come si dice, tutto «olio di gomito», volontariato, disponibilità e sudore di papà e alcune mamme degli alunni. L'operazione «tinteggiatura», conclusasi nei giorni scorsi, è partita dal Comune, come noto da alcuni anni in difficoltà economiche ma che, lentamente, sta risalendo la china. E anche questo è stato un modo per risparmiare un bel gruzzolo. «La ritinteggiatura di tutta la scuola, ormai necessaria, visto che non veniva fatta da 25 anni - spiega il sindaco - ci sarebbe costata oltre 20 mila euro. Così, invece, la spesa non è andata oltre i 4.000 euro, quanto siamo riusciti a trovare nel bilancio per l'acquisto della pittura e dei pennelli».
San Giovanni Bianco senza soldi: genitori e sindaco imbianchini
Sindaco, assessore e genitori imbianchini della scuola elementare. Volontari, ma anche un po' per necessità, visto che le casse comunali languono da tempo. Succede a San Giovanni Bianco dove una ventina di genitori ha accolto l'appello del sindaco Marco Milesi per ripitturare, gratuitamente, tutti gli spazi: una ventina di aule, bagni compresi, della scuola elementare di via Arlecchino. Dieci giorni di tempo subito dopo gli esami dei ragazzi, dalla mattina alla sera, sabato compreso, con pittura e pennelli forniti dall'Amministrazione comunale. Il resto, come si dice, tutto «olio di gomito», volontariato, disponibilità e sudore di papà e alcune mamme degli alunni. L'operazione «tinteggiatura», conclusasi nei giorni scorsi, è partita dal Comune, come noto da alcuni anni in difficoltà economiche ma che, lentamente, sta risalendo la china. E anche questo è stato un modo per risparmiare un bel gruzzolo. «La ritinteggiatura di tutta la scuola, ormai necessaria, visto che non veniva fatta da 25 anni - spiega il sindaco - ci sarebbe costata oltre 20 mila euro. Così, invece, la spesa non è andata oltre i 4.000 euro, quanto siamo riusciti a trovare nel bilancio per l'acquisto della pittura e dei pennelli».
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
da L'Eco di Bergamo
Fruttivendolo 59enne di Piazzatorre
muore dopo aver caricato la merce
Un fruttivendolo di 59 anni di Piazzatorre è morto stamattina, sabato 13 luglio, per un malore dopo aver caricato le casse di frutta da un grossista di Almè, dal quale si riforniva regolarmente. Il commerciante è morto circa due ore dopo il ricovero in ospedale.
Il malore poco prima delle 8. Il fruttivendolo, che aveva caricato la merce dal grossista di via Volta, si è sentito male accasciandosi sul sedile del suo furgone. Sono subito scattati i soccorsi con l'intervento dell'automedica e dell'ambulanza del 118 (sul posto anche i carabinieri di Zogno).
Lo staff medico si è prodigato per salvare il 59enne ed è riuscito a stabilizzare momentaneamente le sue condizioni, ma evidentemente il quadro clinico del fruttivendolo era ormai compromesso visto che il trasporto in ospedale e le immediate cure prestate al Papa Giovanni XXIII non sono state sufficienti per evitare il decesso a metà mattinata.
Fruttivendolo 59enne di Piazzatorre
muore dopo aver caricato la merce
Un fruttivendolo di 59 anni di Piazzatorre è morto stamattina, sabato 13 luglio, per un malore dopo aver caricato le casse di frutta da un grossista di Almè, dal quale si riforniva regolarmente. Il commerciante è morto circa due ore dopo il ricovero in ospedale.
Il malore poco prima delle 8. Il fruttivendolo, che aveva caricato la merce dal grossista di via Volta, si è sentito male accasciandosi sul sedile del suo furgone. Sono subito scattati i soccorsi con l'intervento dell'automedica e dell'ambulanza del 118 (sul posto anche i carabinieri di Zogno).
Lo staff medico si è prodigato per salvare il 59enne ed è riuscito a stabilizzare momentaneamente le sue condizioni, ma evidentemente il quadro clinico del fruttivendolo era ormai compromesso visto che il trasporto in ospedale e le immediate cure prestate al Papa Giovanni XXIII non sono state sufficienti per evitare il decesso a metà mattinata.
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Un fulmine uccide tre mucche a Blello, un'altra fugge
da L'Eco di Bergamo
Un fulmine uccide tre mucche a Blello, un'altra fugge, cade e muore
Il temporale le ha colte di sorpresa mentre si trovavano a pascolare nei prati sopra il piccolo centro abitato di Blello, tra Valle Imagna e Val Brembilla, e così non sono riuscite a sfuggire a un fulmine di un temporale improvviso che le ha uccise sul colpo. Protagoniste di questa triste vicenda, loro malgrado, tre di quattro vacche di proprietà di un allevatore della zona, che gravita tra Blello e Corna Imagna e che tutti i giorni le curava e le faceva uscire ed entrare dalla stalla. Gli animali, nel primo pomeriggio di venerdì, si trovavano come al solito a girovagare al pascolo in località Curnino Alto, sopra il cimitero di Blello, nei prati di proprietà dell'allevatore. A un certo punto sul posto sono arrivate nuvole cariche di acqua e si sono scatenati i fulmini. Uno di questi ha colto tre delle quattro mucche, uccidendole sul posto. La quarta, scampata al primo pericolo, ha preso però un grosso spavento per quanto capitato alle «colleghe» e ha cominciato a correre all'impazzata. Mentre si dava alla fuga, forse non ha visto un muretto, che le è stato fatale: è caduta, morendo così a sua volta.
Un fulmine uccide tre mucche a Blello, un'altra fugge, cade e muore
Il temporale le ha colte di sorpresa mentre si trovavano a pascolare nei prati sopra il piccolo centro abitato di Blello, tra Valle Imagna e Val Brembilla, e così non sono riuscite a sfuggire a un fulmine di un temporale improvviso che le ha uccise sul colpo. Protagoniste di questa triste vicenda, loro malgrado, tre di quattro vacche di proprietà di un allevatore della zona, che gravita tra Blello e Corna Imagna e che tutti i giorni le curava e le faceva uscire ed entrare dalla stalla. Gli animali, nel primo pomeriggio di venerdì, si trovavano come al solito a girovagare al pascolo in località Curnino Alto, sopra il cimitero di Blello, nei prati di proprietà dell'allevatore. A un certo punto sul posto sono arrivate nuvole cariche di acqua e si sono scatenati i fulmini. Uno di questi ha colto tre delle quattro mucche, uccidendole sul posto. La quarta, scampata al primo pericolo, ha preso però un grosso spavento per quanto capitato alle «colleghe» e ha cominciato a correre all'impazzata. Mentre si dava alla fuga, forse non ha visto un muretto, che le è stato fatale: è caduta, morendo così a sua volta.
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Precipita in montagna a Brembilla, chiama i soccorsi
da L'Eco di Bergamo
Precipita in montagna a Brembilla, chiama i soccorsi, poi si aggrava
È in gravissime condizioni all'ospedale di Bergamo un 74enne che nella mattinata di giovedì 25 luglio è caduto in montagna. L'uomo stava camminando per una via ferrata di Cavaglia, località di Brembilla, quando è caduto ed è precipitato per una ventina di metri. Cosciente, è stato proprio lui a dare l'allarme e a chiamare i soccorsi ma poco dopo le sue condizioni di salute si sono aggravate a causa di uno choc emorragico. Sul posto il Soccorso alpino con l'elicottero. Il 74enne è stato trasferito d'urgenza a Bergamo, le sue condizioni sono gravissime.
Precipita in montagna a Brembilla, chiama i soccorsi, poi si aggrava
È in gravissime condizioni all'ospedale di Bergamo un 74enne che nella mattinata di giovedì 25 luglio è caduto in montagna. L'uomo stava camminando per una via ferrata di Cavaglia, località di Brembilla, quando è caduto ed è precipitato per una ventina di metri. Cosciente, è stato proprio lui a dare l'allarme e a chiamare i soccorsi ma poco dopo le sue condizioni di salute si sono aggravate a causa di uno choc emorragico. Sul posto il Soccorso alpino con l'elicottero. Il 74enne è stato trasferito d'urgenza a Bergamo, le sue condizioni sono gravissime.
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La Sanpellegrino lancia un acuto, sull'etichette c'è Pavarot
da L'Eco di Bergamo
La Sanpellegrino lancia un acuto, sull'etichette c'è Luciano Pavarotti
Il talento di Pavarotti sposa l'acqua Sanpellegrino. Quest'anno, infatti, 50 milioni di bottiglie approderanno sulle tavole di 120 Paesi con un'edizione speciale dedicata al grande tenore scomparso nel 2007. Sull'etichetta della minerale a marchio S.Pellegrino e Acqua Panna compare l'immagine di Pavarotti, con la scritta «Tribute to Italian opera». Il lancio è avvenuto qualche mese fa in occasione del debutto a Verona (dopo l'anteprima a New York dedicata alla stampa internazionale) della mostra AmoPavarotti, una raccolta di memorabilia e inediti sulla vita personale e la carriera del maestro, che, oltre ad esibirsi nei più importanti teatri del mondo, ha saputo creare un legame tra opera classica e cultura pop. Questa bottiglia in edizione limitata rappresenta una nuova e importante pietra miliare nel progetto dedicato ai talenti italiani, lanciato da S.Pellegrino nel 2010, che mira a promuovere e a creare sinergie con brand italiani autorevoli ma anche con ambasciatori di stile, innovazione, cultura e prestigio.
La Sanpellegrino lancia un acuto, sull'etichette c'è Luciano Pavarotti
Il talento di Pavarotti sposa l'acqua Sanpellegrino. Quest'anno, infatti, 50 milioni di bottiglie approderanno sulle tavole di 120 Paesi con un'edizione speciale dedicata al grande tenore scomparso nel 2007. Sull'etichetta della minerale a marchio S.Pellegrino e Acqua Panna compare l'immagine di Pavarotti, con la scritta «Tribute to Italian opera». Il lancio è avvenuto qualche mese fa in occasione del debutto a Verona (dopo l'anteprima a New York dedicata alla stampa internazionale) della mostra AmoPavarotti, una raccolta di memorabilia e inediti sulla vita personale e la carriera del maestro, che, oltre ad esibirsi nei più importanti teatri del mondo, ha saputo creare un legame tra opera classica e cultura pop. Questa bottiglia in edizione limitata rappresenta una nuova e importante pietra miliare nel progetto dedicato ai talenti italiani, lanciato da S.Pellegrino nel 2010, che mira a promuovere e a creare sinergie con brand italiani autorevoli ma anche con ambasciatori di stile, innovazione, cultura e prestigio.
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Re: News - Cronaca dalla Valle Brembana
I visita ufficiale allo stabilimento di SanPellegrino, abbiamo constatato di persona alcune etichette esclusive dell'acqua san pellegrino..
in foto il nostro Alvin51 con l'etichetta di Bulgari..... Acqua San Pellegrino conosciuta in tutto il mondo pari allo champagne..

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Re: Un fulmine uccide tre mucche a Blello, un'altra fugge
Che tristezza... gli animali sono indifesi !!!IW2LBR ha scritto:da L'Eco di Bergamo
Un fulmine uccide tre mucche a Blello, un'altra fugge, cade e muore
Il temporale le ha colte di sorpresa mentre si trovavano a pascolare nei prati sopra il piccolo centro abitato di Blello, tra Valle Imagna e Val Brembilla, e così non sono riuscite a sfuggire a un fulmine di un temporale improvviso che le ha uccise sul colpo. Protagoniste di questa triste vicenda, loro malgrado, tre di quattro vacche di proprietà di un allevatore della zona, che gravita tra Blello e Corna Imagna e che tutti i giorni le curava e le faceva uscire ed entrare dalla stalla. Gli animali, nel primo pomeriggio di venerdì, si trovavano come al solito a girovagare al pascolo in località Curnino Alto, sopra il cimitero di Blello, nei prati di proprietà dell'allevatore. A un certo punto sul posto sono arrivate nuvole cariche di acqua e si sono scatenati i fulmini. Uno di questi ha colto tre delle quattro mucche, uccidendole sul posto. La quarta, scampata al primo pericolo, ha preso però un grosso spavento per quanto capitato alle «colleghe» e ha cominciato a correre all'impazzata. Mentre si dava alla fuga, forse non ha visto un muretto, che le è stato fatale: è caduta, morendo così a sua volta.

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Cade dalla via ferrata, pensionato di Laxolo muore dopo 4 or
da L'Eco di Bergamo di Silvia Salvi
Cade dalla via ferrata, pensionato di Laxolo muore dopo 4 ore
La sua grande passione era la montagna, tanto che non perdeva occasione per andarci: purtroppo ieri un incidente sulla via ferrata sul monte Corno gli è costato la vita. Francesco Milesi, 73 anni, detto «Chino», pensionato originario di Brembilla da anni residente a Laxolo, è morto a seguito delle complicazioni di un’emorragia interna che si è procurato cadendo da una parete rocciosa. Ieri mattina, approfittando della bella giornata, aveva deciso di raggiungere Cavaglia e da lì salire alla parete di falesia del monte Corno, dove sono state ricavate alcune via per l’arrampicata e, ancor prima, una via ferrata che raggiunge la sommità della montagna dove è posta una croce.
Stando a quanto è stato possibile ricostruire pare che il pensionato
abbia deciso, come faceva spesso, di andare a fare un’escursione in solitaria in montagna. Ha raggiunto la parete di falesia e la via ferrata, percorrendola. Non si sa per quale motivo, ma qualcosa è andato storto: forse un piede in fallo o una mossa azzardata, non si sa, sta di fatto che è ruzzolato lungo la parete per almeno una ventina di metri, finendo dentro una sorta di piccola grotta, detta della Madonnina. All’inizio la situazione non sembrava preoccupante, dal momento che è stato Milesi stesso a dare l’allarme, chiamando col telefono cellulare la figlia per richiedere i soccorsi. La figlia a sua volta ha chiamato il numero unico di emergenza e si è alzato in volo l’elicottero del 118, che in pochi minuti ha raggiunto il monte Corno. «Erano circa le 8,30. Dal mezzo sono stati calati col verricello i soccorritori – spiega Ezio Valceschini, di Cavaglia –. Stando a quanto si è saputo qui nella frazione, i tecnici hanno avuto qualche difficoltà per il fatto che l’uomo che stavano cercando non si trovava: aspettavano di trovarselo probabilmente in fondo alla parete, ma lì non c’era nessuno, il telefono non aveva buona copertura e poi le sue condizioni erano peggiorate perché ha perso i sensi. Così un tecnico è risalito lungo la parete e lo ha individuato all’interno di questo piccolo anfratto chiamato grotta della Madonnina». Recuperato con il verricello, il ferito è stato caricato sull’elicottero e trasportato in codice rosso (massima criticità) all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Nonostante il prodigarsi dei medici Francesco Milesi non ce l’ha fatta: alle 12 il suo cuore ha smesso di battere. In ospedale sono presto arrivati la moglie e i due figli, nonché il parroco di Brembilla don Cesare Micheletti. «Desiderava morire in montagna ed è proprio quello che è successo – racconta don Cesare – siamo molto colpiti per questa rapida sequenza di eventi che hanno portato a questo tragico epilogo. Francesco amava la montagna, era un grande appassionato, e ogni momento libero lo dedicava proprio a lei: la montagna era la sua casa. La frequentava come escursionista, come pescatore e come cacciatore. Ma pure con i nipotini che ogni tanto accompagnava, anche se preferiva andarci da solo, come ieri ». Francesco Milesi aveva lavorato come operaio in una ditta metallurgica di Brembilla e parecchi anni fa era andato in pensione. I familiari hanno acconsentito al prelievo delle cornee, che avverrà oggi. Anche per questo non è stata ancora stabilita la data dei funerali.
Cade dalla via ferrata, pensionato di Laxolo muore dopo 4 ore
La sua grande passione era la montagna, tanto che non perdeva occasione per andarci: purtroppo ieri un incidente sulla via ferrata sul monte Corno gli è costato la vita. Francesco Milesi, 73 anni, detto «Chino», pensionato originario di Brembilla da anni residente a Laxolo, è morto a seguito delle complicazioni di un’emorragia interna che si è procurato cadendo da una parete rocciosa. Ieri mattina, approfittando della bella giornata, aveva deciso di raggiungere Cavaglia e da lì salire alla parete di falesia del monte Corno, dove sono state ricavate alcune via per l’arrampicata e, ancor prima, una via ferrata che raggiunge la sommità della montagna dove è posta una croce.
Stando a quanto è stato possibile ricostruire pare che il pensionato
abbia deciso, come faceva spesso, di andare a fare un’escursione in solitaria in montagna. Ha raggiunto la parete di falesia e la via ferrata, percorrendola. Non si sa per quale motivo, ma qualcosa è andato storto: forse un piede in fallo o una mossa azzardata, non si sa, sta di fatto che è ruzzolato lungo la parete per almeno una ventina di metri, finendo dentro una sorta di piccola grotta, detta della Madonnina. All’inizio la situazione non sembrava preoccupante, dal momento che è stato Milesi stesso a dare l’allarme, chiamando col telefono cellulare la figlia per richiedere i soccorsi. La figlia a sua volta ha chiamato il numero unico di emergenza e si è alzato in volo l’elicottero del 118, che in pochi minuti ha raggiunto il monte Corno. «Erano circa le 8,30. Dal mezzo sono stati calati col verricello i soccorritori – spiega Ezio Valceschini, di Cavaglia –. Stando a quanto si è saputo qui nella frazione, i tecnici hanno avuto qualche difficoltà per il fatto che l’uomo che stavano cercando non si trovava: aspettavano di trovarselo probabilmente in fondo alla parete, ma lì non c’era nessuno, il telefono non aveva buona copertura e poi le sue condizioni erano peggiorate perché ha perso i sensi. Così un tecnico è risalito lungo la parete e lo ha individuato all’interno di questo piccolo anfratto chiamato grotta della Madonnina». Recuperato con il verricello, il ferito è stato caricato sull’elicottero e trasportato in codice rosso (massima criticità) all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Nonostante il prodigarsi dei medici Francesco Milesi non ce l’ha fatta: alle 12 il suo cuore ha smesso di battere. In ospedale sono presto arrivati la moglie e i due figli, nonché il parroco di Brembilla don Cesare Micheletti. «Desiderava morire in montagna ed è proprio quello che è successo – racconta don Cesare – siamo molto colpiti per questa rapida sequenza di eventi che hanno portato a questo tragico epilogo. Francesco amava la montagna, era un grande appassionato, e ogni momento libero lo dedicava proprio a lei: la montagna era la sua casa. La frequentava come escursionista, come pescatore e come cacciatore. Ma pure con i nipotini che ogni tanto accompagnava, anche se preferiva andarci da solo, come ieri ». Francesco Milesi aveva lavorato come operaio in una ditta metallurgica di Brembilla e parecchi anni fa era andato in pensione. I familiari hanno acconsentito al prelievo delle cornee, che avverrà oggi. Anche per questo non è stata ancora stabilita la data dei funerali.
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