La montagna invernale è affascinante e intrigante proprio perché uno stesso percorso cambia faccia, non soltanto rispetto al periodo estivo, ma anche in base alle condizioni atmosferiche (come hai detto giustamente tu).
Uno stesso tratto è impegnativo con certe condizioni di neve e tempo, facile con altre; ad esempio salendo in invernale su ll'Ortighera, a causa del terreno gelato e viscido in un tratto abbiamo avuto dei problemi, pur non essendo propriamente degli sprovveduti.
L'importante quindi è saper riconoscere le condizioni del suolo, e come muoversi di conseguenza; se l'escursionista sa farlo, si può considerare "esperto" e quindi capace di valutare se passare o no in un determinato punto.
Ma in foto non si può stabilire con certezza, in quanto documenta le condizioni di quel giorno, che salendo magari una settimana dopo sono mutate.
Se quindi uno vuol tentare il canalino (o qualsiasi altro passaggio), deve valutare sul posto.
PS. A forza di parlare di
Rifugio Benigni continuano a venirmi in mente le torte della Elisa.. mi sa che quest'estate bisognerà organizzare una bella mangiata al rifugio..
, ormai la zona del Benigni è la tua seconda casa...
) e l'accesso difficoltoso, quindi, benché la rifugista con il suo pargoletto scalpiti già, per l'apertura del nostro bel rifugetto si dovrà aspettare ancora un pò, presumibilmente la prima o la seconda settimana di giugno. 
