Ogni promessa è debito...bashir.it ha scritto:Non vedo l'ora
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Indeciso fino all'ultimo, a causa del meteo incerto, mi avvio verso il Rif. Calvi solamente verso mezzogiorno.
Giunto in prossimità del Prato del Lago noto due loschi individui, con fattezze familiari, che sulla via del ritorno si avventurano lungo le rive del lago; prontamente li raggiungo, e mi unisco alle loro zigzaganti e quantomai curiose peregrinazioni:

Si decide di lì a poco di puntare al Baitone del Cai di Sesto S. Giovanni, e si sceglie ovviamente di seguire la linea di massima pendenza.
Ecco i due esploratori affrontare disinvoltamente la salita

ed eccoli mentre si godono la meritata discesa

e la quiete incantata del bosco

Ma, si sa, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo (forse sarebbe il caso di dire "sotto le ciaspole")...
all'improvviso, l'incanto è spezzato da una compita esclamazione di disappunto (omissis)...
i due battipista si voltano, e lo spettacolo che si presenta ai loro occhi è scioccante...
[N.B.: la lettura e la visione dell'immagine che seguirà è raccomandata ad un pubblico adulto, o quantomeno emotivamente stabile]
Per evidenti ragioni di tutela della privacy l'immagine è stata alterata, in modo da non permettere in alcun modo l'identificazione della vittima dell'incidente. Il soggetto verrà d'ora in poi identificato con la lettera "X", l'altro esploratore OFC con "Y".
Colgo l'occasione per ringraziare X per aver autorizzato la pubblicazione dell'imbarazzante documento visivo (si potrebbe riassumere la sua disponibilità con "più che l'onor potè... il diritto di cronaca").
Ritornando a noi... il sottoscritto ed Y si rendono conto con sgomento che X è improvvisamente scomparso. Ritorniamo prontamente sui nostri passi e lo spettacolo che ci si presenta è il seguente

Per onestà bisogna ammettere che, prima di prestare soccorso, abbiamo applicato alla lettera la legge prima e unica dell'avvoltoio professionista: "se il soggetto non è in pericolo imminente, prima fotografa, poi soccorri". Appurato, in effetti, che X aveva toccato il fondo (in senso quantomai letterale), ci siamo forse dilungati un po' con fotografie e commenti... ma tant'è, X in un batter d'occhio si trae d'impaccio, senza postumi.
A mente fredda, però, un dubbio m'assale: com'è possibile che, avendo X seguito l'esatto itinerario già battuto da me e da Y, sia stato vittima di un cotal inaspettato incidente?
Dopo lunga rilessione ho elaborato due possibili ipotesi:
1) la Fisica insegna che P=F/S, ovvero Pressione = Forza/Superficie.
Nella fattispecie, F è la Forza Peso, ovvero il peso di X; S è la sua superficie di appoggio, cioè le ciaspole; P è la pressione esercitata sulla singola unità di superficie di neve. Poichè io e Y siamo passati indenni, mentre X è sprofondato, logica vuole che abbia esercitato una pressione maggiore. Ipotizzando essere i nostri pesi suppergiù simili (...), l'equazione di cui sopra mi spinge a ipotizzare che X sia dotato di ciaspole di misura inferiore al normale.
2) altra ipotesi suggestiva nasce dalla considerazione che Y è passato sul punto incriminato circa 20 secondi dopo di me, e a sua volta X circa 20 secondi dopo Y.
Il tempo è una variabile spesso trascurata, e si potrebbe ipotizzare una forma particolarmente virulenta e localizzata di riscaldamento globale. Questo potrebbe giustificare un fulmineo indebolimento della massa nevosa; indebolimento avvenuto, guardacaso, proprio nei 40 secondi del nostro passaggio. Statisticamente non è un ipotesi probabilissima, ma è pur sempre da prendere in considerazione.
Altre ipotesi sono sicuramente possibili, e la loro esposizione sarà ovviamente ben accetta sul forum; saranno considerate inaccettabili solamente quelle palesemente tendenziose ed infondate - per intendersi, quelle che, con riferimento all'equazione del punto 1, metteranno l'accento sulla variabile "F" (peso di X).