alvin 51 ha scritto:bravo, hai colpito nel segno.
Se i due malcapitati locali, all'epoca l'hanno usata come ultimo tentativo di nascondiglio...un motivo c'era...
Titolo: La Grotta dei Partigiani in Valtaleggio
IW2LBR ha scritto:Mercoledi' 16 Maggio 2012 - Pizzino di Taleggio - Prealpi Orobiche
La Grotta dei Partigiani in Valtaleggio
Il luogo è selvaggio e suggestivo e si trova lungo la dorsale (alquanto franosa) della destra orografica del torrente Salzana, nella Valle della Madonna. L’antro che vi si affaccia è attraversato dal piccolo corso d’acqua che scende dalla Valle dello Zucco e che nell’ultimo tratto della soprastante località Vaccareggia vi ha scavato una profonda e stretta forra prima di gettarsi all’interno della grotta dando vita ad una cascata a scivolo sulla nuda roccia ben levigata e sagomata dalla forza dell’acqua. Uscito all’aperto, degradando per alcune decine di metri lungo la scarpata boscosa, va a confluire nel sottostante Salzana. Questo luogo è stato teatro dell’ultimo dramma di una lunga e dolorosa serie di avvenimenti che sconvolsero la Valle Taleggio dopo l’otto settembre 1943. Con l’inizio della lotta partigiana, qui organizzata nella 86esima brigata Garibaldi, di conseguenza si verificarono gravi e dolorosi disagi per le Comunità locali dovendo subire a lungo soprusi e distruzioni. La documentazione storica locale (come: -NOTE STORICHE SU TALEGGIO E LA SUA VALLE- a cura di don Valentino Ongaro) ci da conto di alcuni avvenimenti di quel periodo che qui sintetizzo.
Dopo l’uccisione di Evaristo Galizzi, Giorgio Issel, Marsel Jabin durante l’attacco del 4 dicembre 1943 al gruppo di partigiani che si era stabilito a Cantiglio, contrada dell’antica parrocchia di Pizzino, si deve ricordare in particolare il poderoso rastrellamento nazifascista del 27 giugno del 1944 che portò saccheggi e distruzioni in tutta la valle e in particolare a Pizzino dove oltre alla scuola, ad abitazioni e stalle, fu bruciata la casa parrocchiale (la reggia della Valle Taleggio) con il suo straordinario archivio storico e gli antichi paramenti della chiesa. Il parroco, don Valentino Ongaro, ricercato speciale, avvertito per tempo riuscì a rifugiarsi sugli alpeggi. Anche Sottochiesa subì la sua parte di sofferenze, soprattutto nell’ ottobre del 1944 e anche in questa occasione il parroco, don Luigi Bonasio, salvò la pelle per miracolo. L’epilogo, ancora una volta drammatico, fu quindi alla “grotta dei partigiani”. L’11 aprile 1945, i nazifascisti guidati da infiltrati, durante un ultimo rabbioso e vendicativo rastrellamento, uccisero ancora ( 14 giorni dopo finiva ufficialmente la guerra). I morti della grotta dei partigiani furono: Giulio Bellaviti di Pizzino e Virgilio Arnoldi di Sottochiesa. A memoria resta solo quel vago toponimo: “grotta dei partigiani”.
Battista Cerea