Bel giro in Val Predusola

- Percorsi, itinerari, escursioni in Valle Brembana e sulle Alpi e prealpi Orobie Bergamasche.

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elio.biava
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Re: Bel giro in Val Predusola

Messaggio da elio.biava »

Grazie dvdb...ma è Franchino che fa tutto, riscopre luoghi e anche toponimi ormai dimenticati! a_21 a_2
Franchino ha scritto:... Vado a Cà Baradoss (in dialetto stala Bodelì).
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Franchino ha scritto:Scendo alla “prima” Baita (cap del Tèta)

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Ultima modifica di elio.biava il domenica 8 novembre 2015, 11:22, modificato 4 volte in totale.
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"tra i monti Alben e Regaduro nel canalone i suoi compagni lo trasportarono per sentieri scoscesi tra boschi e pascoli fino a Sottochiesa, adagiato su una rozza scala a pioli ricoperta di fronde"
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elio.biava
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Re: Bel giro in Val Predusola

Messaggio da elio.biava »

Franchino ha scritto:Anche se ormai è in rovina la seconda baita (Cül de Asen)

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un nome indimenticabile... a_39 (Franchino cosa intendi per "aral" ?, immagino campo ricavato con terrazzamento di muro secco ?)
a_14
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Franchino
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Re: Bel giro in Val Predusola

Messaggio da Franchino »

Grazie a tutti!! @ elio biava Beh, una volta su una storia bergamasca ho trovato il vocabolo aral. E ho cercato in internet che mi dava aral o ajal o ral: spiazzo creato nel bosco che i carbonai spianavano il terreno per mettere la catasta di legna, fatta a forma conica, per fare il carbone. Nei miei giri in Valle ne ho visti tanti. Per i nomi originali di baite o luoghi io copio dalla gente nativa del posto. Per esempio per i posti per andare alla Casera Casamea ne parla marioff che in loco possiede ancora dei boschi. Per la Val Predusola 2 anni fa ci fece un giro con i suoi amici rugetor e lo accompagnava un certo Mario brembillese che sapeva tutti i nomi originali e conosceva bene di sicuro la Valle. Un sincero saluto a tutti. a_14 a_45
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elio.biava
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Re: Bel giro in Val Predusola

Messaggio da elio.biava »

Franchino ha scritto:... su una storia bergamasca ho trovato il vocabolo aral. ... spiazzo creato nel bosco che i carbonai spianavano il terreno per mettere la catasta di legna, fatta a forma conica, per fare il carbone...
Ah ho capito adesso cosa intendi, la "piazza del carbone" a forma di ellisse. Però quella che hai postato tu sopra sembra più un terrazzamento per ricavare un fazzoletto di terra lavorabile a prato o a campo, il muro è a monte.
Nella piazza ricavata per il Poiàt, il muro a secco è a valle, a monte non c'era, si utilizzava direttamente la scarpata per ricavarne terra per far da mantello alla catasta durante la cottura del legname a carbone.
Solitamente tali piazzole sono riconoscibili dalle tre pietre sul lato destro che fungevano da fornello per il paiolo. A mezzo metro da questo un doppio muretto che serviva da riparo per la tenda ed il giaciglio (mentre si faceva da mangiare il Carbunér controllava i fumaioli del cono carbonifero, anche nel dormiveglia faceva lo stesso direttamente dalla tenda. Di solito lo schema è fisso, un mestiere particolare che si tramandava con riti precisi, gesti scaramantici, nulla era lasciato al caso, non era concesso sbagliare altrimenti invece del carbone si raccoglieva cenere. a_19
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Re: Bel giro in Val Predusola

Messaggio da andrea.brembilla »

Oh ma cosa ho scatenato con questa Predusola?! a_39 a_39

A distanza di anni ancora reportage... bello bello! a_2

Davvero, il forum della Val Brembana ha contribuito in modo determinante a togliere questa valle dall'oblio e, grazie all'opera di Franchino, a riscoprire vecchi toponimi e sentieri.
Te l'ho detto Franchino, la tua opera è meritoria! a_45
Andrea Carminati, brembano; moderatore forum
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Franchino
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Re: Bel giro in Val Predusola

Messaggio da Franchino »

elio.biava ha scritto:Ah ho capito adesso cosa intendi, la "piazza del carbone" a forma di ellisse. Però quella che hai postato tu sopra sembra più un terrazzamento per ricavare un fazzoletto di terra lavorabile a prato o a campo, il muro è a monte. Nella piazza ricavata per il Poiàt, il muro a secco è a valle, a monte non c'era, si utilizzava direttamente la scarpata per ricavarne terra per far da mantello alla catasta durante la cottura del legname a carbone. Solitamente tali piazzole sono riconoscibili dalle tre pietre sul lato destro che fungevano da fornello per il paiolo. A mezzo metro da questo un doppio muretto che serviva da riparo per la tenda ed il giaciglio (mentre si faceva da mangiare il Carbunér controllava i fumaioli del cono carbonifero, anche nel dormiveglia faceva lo stesso direttamente dalla tenda. Di solito lo schema è fisso, un mestiere particolare che si tramandava con riti precisi, gesti scaramantici, nulla era lasciato al caso, non era concesso sbagliare altrimenti invece del carbone si raccoglieva cenere.
Sì, elio anche la tua osservazione è giusta! E descrivi bene anche le varie fasi del lavoro del carbonai!! Il caso è che io ho visto, a monte del muretto a secco, che il terreno era in salita e quindi non fosse stato usato per qualche coltivazione, e in zona non ho visto qualche rudere di baite, e quel piccolo pianoro era verso valle. Certamente, essendo passati tanti anni, non si capisce bene a cosa servisse! Certo è che è stato costruito dall'uomo. a_14
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