Orso in Valle Brembana - Alpi e Prealpi Orobie

Le numerose specie di animali selvatici nelle Alpi Prealpi Orobie e specificatamente in Valle Brembana
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caciana
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da caciana »

Io invece di cercare sensazionalismi su l'Eco di Bergamo (che poco si addicono allo spirito contadino e men che meno a quello montanaro) vorrei fare solo due calcoli...

Da questo articolo (clicca) si legge che le pecore predate da JJ5 sono state nel corso dell'anno 2008 circa un centinaio. Ma quanto costa una pecora? Probabilmente una fortuna dato l'interesse che il nostro amico plantigrado sta suscitando giorno dopo giorno. Ebbene, sono entrato in google e ho digitato "quanto costa una pecora". Fra i vari risultati ho trovato nel sito della Camera di Commercio Forlì Cesena questo collegamento (clicca), dal quale si evince che il prezzo di una pecora viva pronta per la macellazione si aggira tra i 70 e i 140 euro a capo. Noi per addolcire la pillola ai pastori, fingiamo che una pecora valga 200 euro (quasi il doppio del prezzo medio, 60 euro in più rispetto al prezzo massimo indicato... insomma... un affare!).

Ora: (200 euro) X (100 pecore) = 20.000 Euro

Se vi ricordate, alcuni mesi fa, la Regione aveva stanziato 50.000 Euro per la realizzazione di recinzioni elettrificate in difesa dall'orso (in Val Seriana) --> leggi. Se quel denaro fosse utilizzato per risarcire direttamente gli allevatori danneggiati, l'orso quest'anno potrebbe papparsi circa 250 pecore a_19 e gli allevatori sarebbero lautamente risarciti.

Quindi, se le vere motivazioni di tanto interesse nei confronti dell'orso non hanno natura economica... allora di che natura sono? a_19 a_19
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Subiot
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da Subiot »

caciana ha scritto ...Noi per addolcire la pillola ai pastori, fingiamo che una pecora valga 200 euro (quasi il doppio del prezzo medio, 60 euro in più rispetto al prezzo massimo indicato... insomma... un affare!)......
Evidentemente non basta ......
O per meglio dire , delle 100 pecore e passa mangiate l'anno scorso a me risulta che almeno la metà siano appartenute ad un unico gregge che aveva un unico proprietario. Da fonte certa mi dicono che questo pastore ,di cui non ricordo il nome ,non ha fatto grossi problemi , non si è stracciato le vesti , non ha fatto scrivere alla Coldiretti , non ha scritto lettere ai giornali, ecc. ecc. Da quello che mi dicono si è "accontentato" del risarcimento e arrivederci all'anno prossimo .....

Il dato di fatto è che chi l'anno scorso ha subito il danno maggiore ha tenuto comunque un "profilo basso". L'importante che gli pagassero le pecore. E questo a quanto pare è stato fatto .....
Ma evidentemente non tutti la pensano cosi' ....
Evidentemente c'è gente che per arraffare quattro neuri in più è disposta a tutto .... e bene fa la provincia ad a far intervenire i suoi agenti per la verifica dei danni e della attribuibilità degli stessi ....
Se cosi non fosse POTAsarebbe il responsabile di tutte le razzie nei pollai della Valle , comprese quelle realizzate da bipedi che agiscono nottetempo....
Francamente sono allibito per quanto la malafede di certi individui riesca a produrre ....
A , giusto per cambiare argomento, ieri mi giunta voce che POTA ha fatto visitina ai paesi di Costa Serina , Serina ,Cornalba e Bracca ...... a_34 a_34 a_34 Qualcuno sa qualcosa ? Vista l'esigua distanza sono preoccupato per il mio pollaio ..... a_39 a_39 a_39
GIU' LE MANI DALL'ORSO..
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enotime
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da enotime »

Subiot ha scritto:caciana ha scritto ...Noi per addolcire la pillola ai pastori, fingiamo che una pecora valga 200 euro (quasi il doppio del prezzo medio, 60 euro in più rispetto al prezzo massimo indicato... insomma... un affare!)...... Evidentemente non basta ...... O per meglio dire , delle 100 pecore e passa mangiate l'anno scorso a me risulta che almeno la metà siano appartenute ad un unico gregge che aveva un unico proprietario. Da fonte certa mi dicono che questo pastore ,di cui non ricordo il nome ,non ha fatto grossi problemi , non si è stracciato le vesti , non ha fatto scrivere alla Coldiretti , non ha scritto lettere ai giornali, ecc. ecc. Da quello che mi dicono si è "accontentato" del risarcimento e arrivederci all'anno prossimo ..... Il dato di fatto è che chi l'anno scorso ha subito il danno maggiore ha tenuto comunque un "profilo basso". L'importante che gli pagassero le pecore. E questo a quanto pare è stato fatto .....
Ma evidentemente non tutti la pensano cosi' ....
Sei certo di quello che dici?
Il "caso Pota", dal punto di vista delle razzie si volatizzerebbe, scomparirebbe negli alti strati dell'atmosfera, e il tutto sarebbe ricondotto ad un normale comportamento di un orso selvatico...
Eh, no! a_35 Così non basta! Adesso, se la sai, la canti in gregoriano!.... a_34
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Subiot
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da Subiot »

enotime , ho tutti i riferimenti per risalire al pastore che indico e ti assicuro che nell'arco di qualche tempo vado a trovarlo per avere conferma di quello che mi hanno riferito. Poi riporterò in questo topic quanto discusso con il maggior danneggiato da POTA ...e le impressioni che ne dedurrò ....
Chiedo però un po' di pazienza ....... naturalmente quando riesco .....
a_14 a_14 a_14
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enotime
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da enotime »

Subiot ha scritto:enotime , ho tutti i riferimenti per risalire al pastore che indico e ti assicuro che nell'arco di qualche tempo vado a trovarlo per avere conferma di quello che mi hanno riferito. Poi riporterò in questo topic quanto discusso con il maggior danneggiato da POTA ...e le impressioni che ne dedurrò ....
Chiedo però un po' di pazienza ....... naturalmente quando riesco .....
Non è per mettere fretta a nessuno... Ma credo proprio che un "centro" di verifica delle informazioni di coordinamento, di studio approfondito, sia ormai inevitabile, giusto e sacrosanto, con la partecipazione di tutte le parti in causa e senza pregiudiziali barricate....
MarioBarba potrebbe anche metterci del suo, forse, e credo, così come altri. Non voglio schierarmi a priori, e vorrei che così fosse per tutti, cercando di capire ragioni, problemi, ed esigenze di tutti.
Sarebbe utile anche un contatto diretto con Chiara, almeno per me, che ho seguito, col suo Prof., allora agli esordi cattedratici a Pavia, le prime tracce del lupo sull'appennino tosco/emiliano/ligure/lombardo sul finire degli anni '80 (dovrei avere ancora l'approccio metodologico, i piani di monitoraggio, i percorsi, insomma, quasi da farci un tesi....) per verificare una o più ipotesi di lvoro.
Ma, indipendentemente da questo, pensiamoci, ad una associazione... Se riuscissimo a realizzarla, veramente libera e aperta, bruceremmo i tempi della burocrazia, e riusciremmo forse ad ottenere risultati utili e condivisi per tutti.
Scusate se insisto... bbbbbff
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enotime
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da enotime »

cllocate ha scritto:Credo che quello che tu auspichi alla fine sia quello che sta portando avanti il professor Meriggi e quindi anche Chiara che hanno un incarico dal Parco delle Orobie Bergamasche, penso che difficilmente possano partecipare a qualsiasi gruppo che si voglia o possa formare sull'argomento orso, che poi probabilmente sarebbe un doppione del loro lavoro. Alla fine dovrebbe essere il lavoro fatto per l'anno 2008 dal Dott. Pelliccioli. Del resto anche il nostro lavoro di fototrappolaggio sulle scorte di quello che avviene anche nel Parco Adamello Brenta non mi sembra che sia stato apprezzato da tutti, si poteva apporre magari dei corretttivi e incentivarlo anzichè ostacolarlo. Avere dei volontari appassionati e disponibili a sobbarcarsi parte del lavoro di monitoraggio poteva essere una risorsa e invece si preferisce vivere nel mondo delle consulenze. Personalmente sono disponibile ( al Mariobarba non gli chiediamo neanche ehehe ) se ci fosse qualcosa da fare ma a questo punto sarebbe auspicabile che ciò avvenisse sotto l'egida del Parco.
Del tutto chiaro: ma non si tratta di una sovrapposizione; il lavoro svolto dall'Università di Pavia sul lupo, al quale accennavo ed al quale in parte ho partecipato, ha avuto riscontri e sviluppi quando il lupo, in quella zona, non c'era purtroppo ormai più. Dobbiamo agire in fretta... Non si tratta di scavalcare chicchessia, basta averre l'autorizzazione per fare alcune cose, purchè motivate. Chiaro che i motivi devono essere giusti e coerenti con le finalità... Se non vogliamo che si ripeta il solito insabbiamento, la solita dimenticanza, il solito "Belice", come è spesso accaduto, purtroppo, rimbocchiamoci le maniche e regoliamoci con la scienza, la coscienza e con la conoscenza di cui disponiamo. Non rifiutiamo l'illuminazione dei luminari, ma rendiamoci consapevoli, e magari anche "esperti".

Nessuno più di noi ha le radici più profonde piantate lì, e di quella pianta conosciamo i rami, i fiori, e i frutti che potrà dare.
Pesca nel tuo passato, nella tua storia e non delegare ad altri, venuti da chissà dove, di dirti cosa fare, il come il quando e il perchè.
Pota!
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IW2LBR
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da IW2LBR »

Da L'Eco di Bergamo di oggi:

Sulle tracce dell'orso tra i boschi delle Orobie

Chiara Crotti, 24 anni, laureata in Veterinaria, sta monitorando il plantigrado.
Ricostruito l'identikit di JJ5


C'è un Sherlock Holmes in gonnella sulle tracce di JJ5. Una giovane donna, fresca di laurea in Veterinaria, che investiga in piena solitudine tra i boschi delle Orobie. Mentre Regione e Provincia cercano di mettere a punto strategie che consentano all'orso venuto dal Trentino di restare sulle nostre montagne senza fare troppi danni ad allevatori e apicoltori - ormai sul piede di guerra -, Chiara Crotti, ventiquattrenne di Bergamo specializzanda in Scienze della natura, segue da mesi il giovane plantigrado, passando al setaccio il Parco delle Orobie alla ricerca di segni che ne testimonino la presenza.

Immagine

L'incontro mancato con JJ5
L'estate scorsa era stata incaricata di monitorare i grandi predatori sulle nostre montagne (tesi affidatale da Alberto Meriggi, lo zoologo e docente all'Università di Pavia che collabora con il Parco delle Orobie) e il suo lavoro era inizialmente dedicato soltanto ai lupi, gli unici grandi predatori che risultassero in circolazione sulle Prealpi, benché in numero limitato. Con l'entrata in scena di JJ5 l'attività della ricercatrice è diventata decisamente più impegnativa e frenetica.

Normalmente Chiara cerca tracce percorrendo i sentieri del Cai - vista la vastità del territorio non sarebbe possibile fare altrimenti - salvo precipitarsi sul «luogo del delitto» quando arriva notizia di predazioni ad opera dell'orso. Allora la ragazza molla tutto e corre sul posto; come sa bene ogni investigatore, prima si arriva dove il misfatto è stato compiuto e più possibilità ci sono di trovare tracce fresche. Tira fuori l'armamentario che si porta appresso (macchina fotografica, metro, gesso, pinzette, schede da compilare e sacchetti per i reperti biologici) e comincia a fare rilievi e a raccogliere campioni destinati all'Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale). Misura e fotografa impronte, raccoglie peli e feci, e pian piano allarga il cerchio, cercando altri segni del passaggio dell'orso. «Una volta ero nel bosco con il mio cane, un bastardino che quando posso porto con me - racconta -. Ha cominciato ad abbaiare, poi a ringhiare, a quel punto ho sentito dei versi e passi di fuga. Ho avuto la sensazione che fosse l'orso, ma non possono dirlo con certezza».
Chiara, e i ricercatori che verranno dopo di lei, dovranno scoprire il più possibile sul conto di JJ5 e dei lupi che vivono sulle Orobie. Solo monitorando questi animali con rigore scientifico si potrà mettere a punto un piano di azione per la conservazione dei grandi predatori e del patrimonio agricolo e zootecnico del Parco. Ci vorrà del tempo, ma conoscere le abitudini dell'orso consentirà di anticiparne le azioni e limitarne i danni. Con il risultato finale di favorire la convivenza tra il plantigrado e la popolazione montana.

La giovane ricercatrice sta analizzando da mesi la dieta di JJ5 e i resti delle sue prede, quelle selvatiche in particolare; mappa con minuzia gli spostamenti dell'orso, ne studia l'habitat e le abitudini e compara i comportamenti di JJ5 con quelli dei plantigradi che ormai cent'anni fa l'hanno preceduto (studiando per esempio i toponimi e verificando se l'animale torni nei luoghi in passato frequentati dai suoi simili e per questo noti come Grotta o Passo dell'orso).
Il lavoro di Chiara terminerà alla fine di agosto, ma qualche frutto importante l'ha già dato. Ecco cosa sappiamo, ad oggi, dell'orso bruno che dal maggio scorso vive sulle Orobie. Il plantigrado ha all'incirca quattro anni («è giovane, per lui non è ancora il momento di trovarsi una compagna»), ed è piccoletto («se si alza sulle zampe posteriori raggiunge appena il metro e sessanta, come dimostrano le impronte infangate lasciate sulla porta di un capanno»), si ciba in prevalenza di vegetali («erba, bacche e frutti selvatici rappresentano l'80% di ciò che ingerisce») e di insetti («è ghiotto di formiche»), ma ha imparato a integrare la dieta anche con animali predati (pecore, capre e da ultima ha sviluppato una certa passione per i pennuti). «Quando all'inizio di marzo si è svegliato dal letargo, per un certo periodo si è cibato solo di carcasse di ungulati, quest'anno con tutta la neve che è caduta ne sono morti tanti - spiega Chiara - poi ha cominciato a cercare anche altro. È giovane, sta facendo le sue prime esperienze. Ha persino assaggiato del liquido refrigerante per motoseghe che ha trovato in un capanno a Lenna. La prova? Il flacone vuoto sul quale sono rimasti impressi i calchi dei denti».

«recinti per tenerlo lontano»
Piuttosto scavezzacollo e imprevedibile nei suoi spostamenti, JJ5 parrebbe avere, nonostante tutto, più sostenitori che detrattori. «Nei boschi mi è capitato di imbattermi in escursionisti in cerca delle sue tracce e devo dire che durante i sopralluoghi non ho mai trovato allevatori incattiviti che si augurassero la morte dell'animale, nonostante avessero subito danni». La giovane faunista riconosce di essere di parte, confessa che le piacerebbe incontrare l'oggetto delle sue ricerche («Vederlo è uno dei miei sogni) e si dice certa che, dovessero trovarsi faccia a faccia lei e JJ5, il primo a scappare sarebbe lui, «perché è un animale selvatico e solitario e non ha la tendenza ad attaccare l'uomo, piuttosto fugge quando se lo trova davanti». Resta il problema di tenerlo lontano da stalle e pollai. «Recinti elettrificati e cani addestrati sono le soluzioni migliori e se poi dovesse malauguratamente intensificare le predazioni, c'è sempre la soluzione del radiocollare, che ne segnalerebbe gli spostamenti in tempo reale e consentirebbe alle squadre di dissuasori di intervenire per tempo». Il Parco delle Orobie e il professor Meriggi hanno chiesto tempo sino al prossimo letargo, per portare a termine lo studio su JJ5. Chiara incrocia le dita e continua la sua perlustrazione.

Camilla Bianchi
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da pluto »

mavaro ha scritto:Attenzione... un articolo informativo su JJ5 da l'Eco di Bergamo... cosa succede???!!!???
vedo poco di informativo.... o almeno se informativo è di basso livello, è più uno spot... va bene anche questo per creare l'atmosfera.
Il Parco delle Orobie e il professor Meriggi hanno chiesto tempo sino al prossimo letargo
ma il parcorobie a chi ha chiesto tempo?
francy
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Re: Orso nelle Alpi Orobie

Messaggio da francy »

Io invece ritengo che L'eco farebbe un gran servizio alla popolazione preparando una scheda tecnica sull'orso..come quotidiano ad interesse locale sarebbe efficace nel trasmettere informazioni!
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